Sopravvivenza (in %) ai primi cinque anni dalla diagnosi in relazione alla localizzazione del tumore MARCATORI TUMORALI Si definiscono MARCATORI TUMORALI tutte le sostanze evidenziabili nei liquidi biologici e/o nei tessuti per le quali è stabilita una correlazione con la presenza e/o la progressione di neoplasie maligne. Specificità e sensibilità di un marker tumorale MARCATORI TUMORALI CRITERI INTERPRETATIVI VALORE DI CUT-OFF (VALORE DI SOGLIA SUPERIORE): viene definito in riferimento alla distribuzione del biomarcatore in soggetti apparentemente sani (media +2 o 3 DS nella distribuzione gaussiana o 95° percentile) Bassa specificità. Si dovrebbe refertare con tre valori soglia stabiliti da ogni laboratorio MARCATORI TUMORALI CRITERI DI VALUTAZIONE Veri positivi: Veri negativi: Falsi negativi: Falsi positivi: soggetti soggetti soggetti soggetti con tumore e biomarcatore positivo sani con biomarcatore negativo con tumore e biomarcatore negativo sani con biomarcatore positivo SENSIBILITA’: esprime la capacità di un biomarcatore di riconoscere la presenza di malattia in pazienti effettivamente malati (% veri positivi/totale soggetti malati) SPECIFICITA’: esprime la capacità di un biomarcatore di riconoscere solo una data neoplasia e di restare negativo nei soggetti senza malattia (% veri negativi/totale soggetti sani) MARCATORI TUMORALI CRITERI DI VALUTAZIONE Per valutare l’efficacia diagnostica di un biomarcatore e per confrontare in modo oggettivo biomarcatori diversi, viene utilizzata la curva Receiver Operating Characteristic (ROC). La curva ROC è un grafico che si ottiene ponendo per ogni valore disponibile del test, il tasso di veri positivi (sensibilità) in ordinata ed il tasso di falsi positivi (specificità) in ascissa. L’ampiezze dell’area sottesa dalla curva è proporzionale all’efficacia diagnostica del biomarcatore. Sensibilità = VP VN Specificità = VP + FN FP + VN Utilizzo clinico dei marker tumorali La completa remissione non può essere valutata dal livello dei marker, ma se il livello dei marker è alto la decisione clinica di remissione completa basata su metodi convenzionali è errata. The current approach to administering systemic therapy to cancer patients is largely empirical. As a result, some patients with aggressive disease may be undertreated, and some with indolent disease may be overtreated.. With recent developments in gene sequencing, targeted therapies, and molecular diagnostics, cancer treatment is beginning to move from the traditional “trial-and-error” approach to a position involving a personalized approach Strong and independent prognostic markers that can reliably separate patients with indolent disease from those with aggressive forms. Markers to identify patients who are likely to develop severe toxic side effects Markers to prospectively predict response or resistance to specific therapies Utilizzo clinico dei marker tumorali Per il decorso terapeutico conta non il valore assoluto dei marker ma la sequenza dei dati e l’uso di due o più marker accoppiati. La data di determinazione della prima determinazione dipende dall’emivita del marker MARCATORI TUMORALI UTILIZZO CLINICO NO SCREENING!! NO DIAGNOSI DI TUMORE PRIMITIVO!! (discriminazione tra tumore e malattia benigna in paziente sintomatico) Identificazione precoce di tumori maligni in gruppi ad alto rischio Utilità prognostica (livelli pre-terapeutici/prognosi) Stadiazione Monitoraggio della terapia Identificazione precoce di una recidiva MARCATORI TUMORALI METODI DI MISURA La maggior parte dei marcatori tumorali vengono misurati con metodi immunometrici, i quali sfruttano le caratteristiche di alta affinità di un anticorpo specifico contro l’antigene cercato accoppiato ad un sistema di rivelazione che garantisce una sensibilità analitica adeguata al livello di concentrazione. MARCATORI TUMORALI CLASSIFICAZIONE Antigeni oncofetali e oncoplacentali (CEA, AFP, hCG) Marcatori mucinici, riconoscibili da anticorpi monoclonali (CA19-9, CA125, CA15-3, CA72-4, MCA) Antigeni di differenziamento e proliferazione (NSE, PSA, b2-microglobulin) Marcatori ormonali (calcitonina) Proteine tessuto specifiche (TG, cromogranina) Genetici di rischio: BRCA, HER-2 ….. MARCATORI TUMORALI CLASSIFICAZIONE Le mucine sono caratterizzate da: – Alto peso molecolare – Elevato contenuto in carboidrati – Presenza di legami O-glicosidici – Elevata densità e viscosità Vengono normalmente secrete dagli epiteli del tratto gastrointestinale, respiratorio, urogenitale. Trasformazione neoplastica: sovvertimento citoarchitettonico delle strutture dell’epitelio, inversione polarità funzionale, contatto tra cellule e vasi neoformati Dosaggio in circolopresenza di tumore. • Incremento normale produzione di mucine • Produzione di mucine diverse MARCATORI TUMORALI TUMORE GASTROINTESTINALE MARCATORI TUMORALI TUMORE GASTROINTESTINALE VALORI DEL CEA IN PRESENZA DI TUMORI MALIGNI NON GASTROINTESTINALI O CONDIZIONI NON NEOPLASTICHE ORGANO Polmone (52-77%) Pancreas (61-68%) Stomaco (40-60%) Fegato (40-60%) Vie biliari (80%) Tiroide (50-70%) Cervice (40-50%) Endometrio (27%) Ovaio (35%) Mammella (30-50%) NON NEOPLASTICHE Malattie infiammatorie acute Cirrosi Colelitiasi Ittero ostruttivo Brochite Ulcera gastrica, gastrite Diabete Diverticolite Fumo Vecchiaia MARCATORI TUMORALI TUMORE DEL PANCREAS CA 19-9 O GICA Ganglioside, non organo-specifico. 100 kD Tumore pancreatico (80%), gastrico (60%) e epatobiliare. < 1000 U/ml criterio di operabiltà Cut-off: 90 U/ml + CEA > della sensibiltà permettendo la differenziazione con la pancreatite Malattie benigne: colecistite, colelitiasi e ittero ostruttivo (20%) epatite cronica attiva (30%) Può >> in presenza di recidive a 1-7 mesi prima dell’evidenza radiografica o clinica MARCATORI TUMORALI EPATOCARCINOMA AFP Glicoproteina di 70 kD con elevata analogia strutturale, chimico-fisica e immunologica con l’albumina. Sintetizzata durante lo sviluppo embrionale e fetale dal sacco vitellino, dal fegato e dal tratto gastrointestinale. Decresce dopo l’8° mese di gravidanza. Proteina di trasporto ? Carcinoma epatocellulare (70-80%) Teratomi Tumori germinali del testicolo (+ -HCG) e dell’ovaio (60%) Cut-off: 30 ng/ml Malattie benigne: cirrosi epatica (monitoraggio per la trasformazione maligna) epatite virale MARCATORI TUMORALI EPATOCARCINOMA AFP Può essere usata congiuntamente con l’ecografia addominale per la determinazione precoce dell’EC in pazienti con epatite cronica o cirrosi associata all’epatite BoC Guidelines National Academy of Clinical Biochemustry MARCATORI TUMORALI TUMORE GASTROINTESTINALE CEA AFP CA 19-9 CEA CA19-9 CA 72-4 MARCATORI TUMORALI CARCINOMA MAMMARIO MARCATORI TUMORALI TUMORE GASTROINTESTINALE CEA (ANTIGENE CARCINOEMBRIONARIO) Glicoproteina di 180kD, costituita per 60% dalla porzione glucidica. Codificata da un gene appartenente ad una famiglia di almeno 17 geni posti sul cromosoma 19, con elevata omologia strutturale. Appartiene alla superfamiglia delle molecole di adesione coinvolte nei meccanismi di riconoscimento intercellulare: espressa in quantità elevate nel periodo embrionale e fetale (8-16 settimana) Carcinoma del colon Carcinoma della mammella (10% non metastatico, 60% metastatico) Carcinoma midollare della tiroide Cut-off: 20 ng/ml, criterio di inoperabilità MARCATORI TUMORALI CARCINOMA MAMMARIO CA15-3 Glicoproteina mucino-simile. 300 – 450 kD Carcinoma mammario, in particolare nel monitoraggio post-operatorio. Correla con la massa tumorale, la stadiazione della malattia e la localizzazione delle metastasi (elevato epatiche, inferiore polmonari ed ossee). Importanza dei recettori ER e PR per la terapia. Carcinoma dell’ovaio (40-70%). Cut-off 35 ng/ml Malattie benigne: epatopatie croniche,malattie respiratorie infiammatorie, gravidanza, mastopatie (510%). Può aumentare nelle recidive e metastasi con anticipo fino a 17 mesi rispetto ai sintomi clinici MARCATORI TUMORALI CARCINOMA MAMMARIO HER-2 BRCA1/2 CA15-3 CEA MARCATORI TUMORALI CARCINOMA OVARICO MARCATORI TUMORALI CARCINOMA OVARICO CA125 Glicoproteina 200 kD prodotta dalle cellule dell’epitelio celomatico. Carcinoma dell’ovaio (90%) e dell’endometrio Cut-off: 80 U/ml Malattie benigne: pancreatite acuta, epatopatia cronica (30%), > cisti ovariche (importanza dell’ecografia per la differenzazione) Normalmente presente nel feto > nelle prime due settimane del ciclo mestruale (follicolare) MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO PSA (ANTIGENE PROSTATICO SPECIFICO) Glicoproteina codificata da un gene appartenente alla famiglia delle callicreine, localizzato sul cromosoma 19. Serin-proteasi (come tripsina e chimotripsina) con attività proteolitica (mantiene fluido il liquido seminale), sintetizzata dall’epitelio duttale e dalle cellule acinari della prostata. Complessato con a1-antichimotripsina e a2macroglobulina, piccola percentuale libera. Carcinoma della prostata Cut-off: 12 ng/ml (totale) Malattie benigne: iperplasia prostatica benigna, prostatiti, ritenzione urinaria acuta. Attività sessuale Importanza della palpazione rettale, ecografia e biopsia MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO PSA (ANTIGENE PROSTATICO SPECIFICO) PSA free MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO PSA free: emivita < 2 ore (clearance renale) variazioni fisiologiche del 30% no ritmo circadiano sedentarietà decresce i livelli MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO Rapporto libero/totale: <10% sul totale: neoplasie >20% sul totale: benigne MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO MARCATORI TUMORALI CARCINOMA PROSTATICO PSA MARCATORI TUMORALI TUMORE DEL TESTICOLO MARCATORI TUMORALI TUMORE DEL TESTICOLO HCG (GONADOTROPINA CORIONICA UMANA) Glicoproteina composta da 2 subunità, a (comune a LH, FSH e TSH) e (HCG), secreta dal tessuto sinciziotrofoblastico. Monitoraggio della gravidanza Tumori delle cellule germinali: mola vescicolare e coriocarcinoma (donne) carcinoma testicolare (uomini): seminoma (20%) coriocarcinoma (100%) - importanza dell’accoppiamento con aFP Tumori delle cellule germinali extragonadici (epatocarcinoma, tumore del polmone) Cut-off: 5 mUI/ml MARCATORI TUMORALI TUMORE DEL TESTICOLO HCG AFP MARCATORI TUMORALI TUMORE TIROIDE MARCATORI TUMORALI TUMORE DELLA TIROIDE CALCITONINA Carcinoma midollare. 5-10% di tutti i tumori tiroidei Sporadico (75-80%) o familiare (10-25%). Cut-off = uomini <40 pg/Ml donne <20 pg/ml Dosaggio = metodo radioimmunometrico (IRMA) Test di stimolo: pentagastrina: 0.5 mg/kg pc in 5-10 sec. Dosaggio dopo 2 e 5 min. VN dopo stimolo: < 80 pg/ml MARCATORI TUMORALI TUMORE TIROIDE CALCITONINA RET TG Indicazioni per marker di prima, seconda e terza scelta Marker genetici • Geni soppressori mutazione inattivazione - P53: azione sul ciclo cellulare (riparo DNA o apoptosi) seno, colon, retto, polmone, rene, fegato - BRCA1/2 ( f. trascrizione) seno (familiarità) e ovaio Marker genetici mutazioni • Oncogeni: proto-oncogeni oncogeni attivati • N-RAS: ( segnale di trasduzione ) leucemia mieloide acuta, neuroblastoma • C-MYC: ( regolazione trascrizione) linfoma, polmone p.c. • C-ERB b2: ( recettore fattore di crescita seno .. • BCL2: (blocco dell’apoptosi) leucemia, linfoma Marker genetici mutazioni • Oncogeni: proto-oncogeni oncogeni attivati MARCATORI TUMORALI CARCINOMA MAMMARIO Studi epidemiologici di popolazione hanno dimostrato che il 15-20% dei casi di cancro al seno familiare presenta mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2; il rimanente 80-85% dei casi di rischio familiare ha sempre base genetica ma multifattoriale, cioè sono coinvolti altri geni oltre a BRCA1/2 MARCATORI TUMORALI CARCINOMA MAMMARIO BRCA1 E BRCA2 Sono note centinaia di mutazioni a carico dei due geni che danno origine a proteine tronche; frequentemente il tipo di mutazione è specifico per famiglia/gruppo etnico. Mutazioni in BRCA1/2 sono presenti: • 5.9-9.4% donne sotto i 35 anni • 12-13.2% donne sotto i 45 anni con un familiare affetto • dopo la menopausa il rischio diminuisce nelle donne con mutazione in BRCA1 e aumenta nel caso di mutazione in BRCA2 • tumori che hanno mutazioni in BRCA1/2 hanno comparsa precoce prima dei 35 anni MARCATORI TUMORALI CARCINOMA MAMMARIO Lo screening per mutazioni in BRCA1 e BRCA2 è consigliato anche per soggetti sani indipendentemente dalla loro storia familiare, in famiglie ad alto rischio spesso si presenta anche il fenomeno dell’anticipazione in cui il tumore si sviluppa sempre più precocemente nelle generazione successive. MARCATORI TUMORALI CARATTERISTICHE IDEALI Sensibilità superiore almeno al 75% (identificazione 75 soggetti su 100) Specificità per le singole neoplasie almeno del 95% (falsi positivi <5%) Correlazione diretta con il tipo e la localizzazione del tumore (organospecificità) Correlazione attendibile tra massa neoplastica e livello del marcatore in circolo Utilità per la prognosi e la scelta terapeutica Utilità per una precisa valutazione dell’efficacia di una terapia. Il marker tumorale che risponda a tutti i requisiti NON ESISTE. Utilizzo clinico dei marker tumorali