ASSEGNO DI RICERCA Coordinatore progetto e responsabile assegno: Prof. Paola Chiarugi TITOLO: Caratterizzazione biologica e funzionale di nuovi marcatori tumorali mirata alla ottimizzazione della immunoterapia dei tumori Programma di ricerca: Il presente progetto si prefigge, attraverso la identificazione e caratterizzazione di nuovi marcatori tumorali (cosi’ come quelli gia’ identificati in precedenza da Externautics) esposti sulla superficie delle cellule neoplastiche, di ottimizzare la terapia adottiva con cellule T autologhe, in modo da migliorarne la loro specificità e attività antitumorale. In una prima fase verranno identificati nuovi marcatori tumorali esposti sulla superficie delle cellule neoplastiche, in collaborazione con Externautics di Siena. Successivamente questi marcatori verranno caratterizzati attraverso l'analisi dei processi cellulari che li vedono coinvolti nella promozione o nel mantenimento del fenotipo trasformato. Il progetto si prefigge di utilizzare questi marcatori neoplastici e di ottimizzare diverse strategie di attacco basate sull’immunoterapia, che saranno applicate in modo che svolgano un’azione sinergica a livello del microambiente tumorale, inattivando i diversi meccanismi che stanno alla base della diffusione dei tumori maligni. Tali strategie sono rappresentate da una nuova terapia cellulare adottiva ad alta efficacia terapeutica e da nuovi anticorpi monoclonali. A questo scopo si è creata una collaborazione strategica di eccellenza tra imprese ed enti pubblici di ricerca, che si concentrerà prevalentemente sulla ricerca vera e propria che sta a monte del processo di sviluppo di nuovi agenti terapeutici. Il progetto renderà disponibili nuovi candidati per l’immunoterapia dei tumori, che in seguito entreranno nelle fasi di sviluppo a valle del processo di ricerca di nuovi farmaci, creando opportunità di partnership tra i vari attori del settore nazionali e internazionali. Il progetto si prefigge di affrontare la patologia tumorale mediante una piattaforma tecnologica basata su linfociti T citotossici (TALL-104), trasformati in modo da affrontare il tumore mediante diversi meccanismi di azione. Il primo consiste nel far esprimere alle cellule T anticorpi in grado di legare specificamente il tumore. Ciò prevede l’identificazione di anticorpi monoclonali per nuovi antigeni tumorali, sovraespressi in tumori rari o sottotipi di tumori prevalenti ad elevato grado di mortalità e su cellule staminali tumorali dai medesimi tumori. Da tali anticorpi saranno generati i frammenti ScFv, che presentano il sito di legame per l’antigene, con i quali saranno disegnati i “Chimeric Antigen Receptors” (CARs) con cui trasformare le cellule T per il conferimento di maggiore specificità e biodisponibilità. La presenza infatti di Viale G.B. Morgagni, 50 – 50134 Firenze centralino +39 0554598-201/202 P.IVA | Cod. Fis. 01279680480 recettori più specifici dovrebbe aumentare le capacità di homing tumorale già possedute in maniera nativa dal clone T. Nei tumori solidi le cellule neoplastiche sono inserite in un contesto assai complesso, chiamato microambiente tumorale. Moltissimi studi dimostrano che tra le cellule tumorali ed il microambiente si instaurano una serie di segnali e comunicazioni che indirizzano lo sviluppo delle cellule verso un fenotipo aggressivo. In questo microambiente sia i fibroblasti associati al cancro (CAF), che i macrofagi ed i linfociti richiamati dalla neoplasia, interagiscono tramite secrezione di fattori solubili che influenzano le cellule tumorali in vari modi, tra cui: i) incrementando la sopravvivenza in un ambiente altamente ostile, caratterizzato da acidità, ipossia, specie ossidanti e citochine pro-infiammatorie; ii) richiamando ed organizzando le cellule endoteliali in nuovi vasi e favorendo la diffusione metastatica; iii) selezionando fenotipi dotati di tratti staminali e di resistenza alle terapie antineoplastiche, ed infine iv) incrementando la motilità cellulare e la capacità di sfuggire al microambiente del tumore primitivo, favorendo così la disseminazione del tumore in altri organi. In questa ottica il microambiente può condizionare severamente il successo delle terapie antineoplastiche, dando un supporto alla sopravvivenza ed alla selezione delle cellule tumorali con caratteristiche staminali. A latere dell’effetto diretto sulle cellule tumorali, lo stroma, nelle sue componenti mesenchimale e macrofagica, è noto regolare la risposta immunitaria verso il tumore, coordinando l’homing linfocitario, il differenziamento e la risposta antigenica, finendo per indurre tolleranza e memoria immunologica. Una conoscenza adeguata delle relazioni stroma-linfociti citotossici è dunque di fondamentale importanza per improntare una efficace immunoterapia tumorale Il Responsabile della Ricerca Prof. Paola Chiarugi