IX Congresso Nazionale GTM Le sindromi dolorose dell’arto inferiore: il ruolo centrale dell’anca Roma, 12-13 Novembre 2011 Interrelazione tra anca e caviglia nelle patologie dell’arto inferiore Sara Brunetin, FT-OMT Università degli Studi di Genova Background Una lesione localizzata in una parte del corpo può influenzare l’attività muscolare in altri distretti, favorendo a lungo termine la possibile insorgenza di ulteriori sintomi e disfunzioni. Kurtz 1939, Wyke 1967, Roberts 1986 OBIETTIVO: verificare se esiste e con quali peculiarità una interrelazione tra la muscolatura dell’anca e i traumi o sindromi dolorose a carico del distretto piede-caviglia In letteratura ridotto numero di studi anca-caviglia no consensus no confronto • campioni (lesione/disfunzione; attività fisica) • variabili (forza, resistenza, attivazione muscolare) • strumenti di misura (EMG, dinamometro o videoanalisi, in scarico o in carico , in situazione statica o dinamica) Risultati disfunzione distale alterazione prossimale interrelazione Bullock-Saxton, 1994 sprain Timing attivazione SI Beckman, 1995 sprain hypermobility Timing attivazione SI Lehman, 2006 sprain Timing attivazione SI Friel, 2006 sprain Forza SI McHugh, 2006 sprain Forza ed Equilibrio Gribble, 2009 CAI Forza NO NO Brown, 2011 CAI Biomeccanica SI Kulig, 2011 PTTD Forza e Resistenza SI Bullock-Saxton JE et al. The influence of ankle sprain injury on muscle activation during hip extention. Int J Spotrs Med 1994 OBT: Verificare l’alterazione dei pattern di attivazione muscolare del Grande gluteo in seguito a distorsione Campioni: • 20 soggetti con distorsione (grado II-III) nei 4 mesi precedenti; no dolore • GC: 11 sani Strumenti: • PLE test : entrambi i lati • EMG: grande gluteo e bicipite femorale omolaterali, erector spinae bilaterali Bullock-Saxton JE et al. The influence of ankle sprain injury on muscle activation during hip extention. Int J Spotrs Med 1994 Risultati: GC: pattern motori costanti e attivazione quasi simultanea Gruppo infortunati: pattern di attivazione più variabili e ritardo di attivazione del Grande gluteo omol (p<0,001) rispetto al lato sano e al GC Hip extension ES controlaterale ES omolaterale Grande gluteo Bicipite femorale Gruppo di controllo Gruppo infortunati Conclusioni: in seguito a distorsione di caviglia si verificano alterazione dei pattern motori a livello prossimale degli arti inferiori includere la valutazione di essi e il loro miglioramento nel menagement delle distorsioni Beckman SM et al. Ankle inversion injury and hypermobility: effect on hip and ankle muscle electromyography onset latency. Arch Phys Med Rehabil 1995 OBT: misurare tempo di attivazione dei mm medio gluteo bilaterali in risposta ad improvvisa inversione di caviglia Campioni: • 10 soggetti con distorsione caviglia dx (almeno 1/ultimi 2 aa) + ipermobilità (+10° inversione) no dolore e no trattamento • 10 sani Strumenti: • piattaforma (30°inversione a 700°/sec) • EMG: mm medio gluteo e peronieri bilaterali Beckman SM et al. Ankle inversion injury and hypermobility: effect on hip and ankle muscle electromyography onset latency. Arch Phys Med Rehabil 1995 Risultati: tempo di latenza MEDIO GLUTEO sprain < sani controlaterale < omolaterale mm peronieri : no differenza perturbazione DX Conclusioni: strategie posturali compensatorie modificate correggerle o mantenerle? perturbazione SX Lehman G. Trunk and hip muscle recruitment patterns during the prone leg extension following a lateral ankle sprain : a prospective case study pre and post injury. Chiropratic & Osteopathy 2006 OBT: verificare se l’alterata attivazione del Grande Gluteo (BullockSaxton) è conseguenza o causa di distorsione Campione: 1 sogg, 27 aa, F, runner con distorsione di caviglia dx Esercizi consigliati a domicilio, no fkt Strumenti: • 5 mesi pre-, 2 e 8 settimane post-trauma • PLE test • EMG Grande gluteo e IC omol, ertector spinae bilaterale Lehman G. Trunk and hip muscle recruitment patterns during the prone leg extension following a lateral ankle sprain : a prospective case study pre and post injury. Chiropratic & Osteopathy 2006 Risultati: c’è differenza nel tempo di attivazione del Grande Gluteo omol 8 sett < 2 sett (e pre-trauma) m.erector spinae omol 8 sett < pre-trauma Hamstring activation → Pre-injury 2week 8 week Conclusioni: conflitto con Bullock-Saxton discussa utilità del PLE come test (alta variabilità dei risultati) Friel K et al. Ipsilateral hip abductor weakness after inversion ankle sprain. Journal of Athletic Training 2006 OBT: Determinare relazione tra la distorsione di caviglia e la forza dei muscoli dell’anca Campione: • 23 soggetti con storia di almeno 2 distorsioni Funzionalità recuperata o stabile dal trauma • GC: arto non coinvolto Strumenti: • dinamometro manuale: forza isometrica contro resistenza mm abduttori e mm estensori dell’anca bilateralmente (esaminatore blinded) Friel K et al. Ipsilateral hip abductor weakness after inversion ankle sprain. Journal of Athletic Training 2006 Forza (N) Risultati: i mm abduttori sono più deboli nell’arto coinvolto (p<0.001) tra i mm estensori: no differenza Conclusioni: la debolezza dei mm abduttori omolaterali in soggetti con distorsione cronica di caviglia può comportare diminuzione stabilità e rischio di ulteriori traumi distorsivi. inserire il rinforzo muscolare dell’anca nel programma riabilitativo McHugh MP et al. Risk factors for noncontact ankle sprains in High School athletes. The American Journal of Sport Medicine 2006 OBT: Equilibrio e forza dei muscoli dell’anca→ fattori di rischio per le distorsioni di caviglia Campione: 169 atleti (16aa, M e F) di 6 sports osservati per 2 anni Strumenti: • single-limb balance test • dinamometro manuale: forza mm flessori, abduttori ed adduttori anca • storia distorsioni, altezza, peso, BMI, lassità legam. generale McHugh MP et al. Risk factors for noncontact ankle sprains in High School athletes. The American Journal of Sport Medicine 2006 Forza N·m/kg Risultati: 20 noncontact ankle sprain (I grado: 10; II grado: 6; III grado: 4) equilibrio e forza dei mm dell’anca: nessuna differenza tra atleti infortunati e quelli non nessuna differenza tra atleti con storia di precedenti distorsioni e quelli sani Conclusioni: la forza dei muscoli dell’anca e l’equilibrio non possono essere considerati fattori di rischio per la distorsione di caviglia fattori di rischio: BMI (atleti M) e storia di precedenti distorsioni Gribble PA et al. An examination of ankle, knee, and hip torque production in individuals with chronic ankle instability. Journal of Strength and Conditioning Research 2009 OBT: Associazione tra CAI e deficit muscolare dell’arto inferiore sul piano sagittale Campione: • 15 CAI (almeno 1 sprain e 2 “giving way”) • GC : 15 sani Strumenti: • dinamometro isocinetico: flesso-estensione di anca, ginocchio e caviglia • FADI e FADI-Sport Attività fisica costante Gribble PA et al. An examination of ankle, knee, and hip torque production in individuals with chronic ankle instability. Journal of Strength and Conditioning Research 2009 Risultati: differenza significativa: • flessione plantare di caviglia • flesso-estensione di ginocchio non c’è differenza significativa nella flesso-estensione dell’anca Conclusioni: non esiste correlazione tra CAI e un deficit muscolare dell’anca sul piano sagittale Brown C et al. Movement variability during single leg jump landings in individuals with and without chronic ankle instability. Clinical Biomechanics 2011 OBT: Misurare la variabilità di movimento di anca, ginocchio e caviglia durante l’atterraggio da un salto su 1 singolo arto Campione: 88 soggetti che praticano attività fisica 1) MAI 1 sprain e ≥ 2 giving-way/1 anno 2) FAI 3) Copers 4) Gruppo di controllo Strumenti: • video-analisi: movimenti sui 3 piani anca, ginocchio, caviglia e tronco Brown C et al. Movement variability during single leg jump landings in individuals with and without chronic ankle instability. Clinical Biomechanics 2011 Risultati: variabilità di movimento anca (flex ed abd) e ginocchio: MAI-FAI (copers) < controllo non c’è differenza per caviglia e tronco Conclusioni: instabilità meccanica o funzionale di caviglia → differente programmazione motoria → ridoƩa variabilità di movimento anca e ginocchio → ridoRa efficacia dell’aRerraggio. Kulig K et al. Women with Posterior Tibial Tendon Dysfunction have diminished ankle and hip muscle performance. JOSPT 2011 OBT: Misurare forza e resistenza dei muscoli di anca e caviglia in donne con disfunzione del tendine tibiale posteriore (PTTD) Campioni: • 17 donne con PTTD • GC: 17 donne sane Strumenti: • dinamometro forza isometrica e resistenza dei mm estensori e abduttori anca • 6-minute walk test + VAS • Foot Functional Index-revised + physical activity scale Kulig K et al. Women with Posterior Tibial Tendon Dysfunction have diminished ankle and hip muscle performance. JOSPT 2011 Risultati: forza e resistenza mm bilaterali estensori e abduttori anca PTTD < controllo 6MWT: donne PTTD percorrono distanze minore e hanno più dolore (intensità comunque bassa) Conclusioni: le donne con PTTD presentano una ridotta performance dei muscoli dell’anca di entrambi i lati riduzione di velocità del cammino (ADL) per evitare dolore → disuso dei muscoli di anca e caviglia Punti critici comuni • • • • Criteri diagnostici di distorsione e CAI ? Grado di lesione ? Periodo di scarico e inattività ? Trattamento fisioterapico ? decorso clinico e impairments residui sviluppo di deficit muscolari dell’intera catena cinetica Punti critici comuni • “pain free” e “no swelling”! • Attività fisica praticata ? • Abilità e funzionalità del distretto piede-caviglia nello svolgimento di ADL e sport ? contestualizzare i risultati positivi e negativi dei tests impairment → disabilità? Punti critici comuni • Forza e resistenza muscolare (dinamometro) • Misurati in scarico e in CCA (PLE test) test più funzionali test in CCC come meccanismo di trauma e ADL Riassumendo… interesse esclusivo per la distorsione di caviglia interrelazione? SI > NO • riduzione di Forza e Resistenza dei muscoli ABD>EST dell’anca omol/bilaterali • alterazione dei pattern motori a livello prossimale (anticipazione/ritardo; grande gluteo/medio gluteo) • minore variabilità di movimento dell’anca (nel salto) causa o conseguenza? Ricaduta clinica Valutare l’arto inferiore come unità funzionale Ricercare il miglioramento delle performance muscolari dell’anca