Transferasi che hanno come coenzima PIRIDOSSAL FOSFATO o PALP (derivato dalla VITAMINA B6 ) § § Altre transferasi hanno come CoE: Vitamina B6 H2 C HO CH2 O 4 5 3 6 2 N OH CH3 1 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 1 Transferasi che hanno come coenzima PIRIDOSSAL FOSFATO o PALP (derivato dalla VITAMINA B6 ) Struttura: PIRIDINA (le cellule vegetali e procariote possono sintetizzarla con cicli legati al metabolismo del triptofano). H2 C HO CH2 Forme in cui si può trovare: PIRIDOXOLO E PIRIDOXAMINA, sono facilmente convertite in piridoxale, il principio attivo vero e proprio. piridoxolo Il passaggio da vit a CoE avviene mediante una marcatura cinasica con P sull’idrossimetile. PAL + ATP à PALP + ADP La molecola così marcata è riconosciuta dagli E che la usano come CoE. HO OH N CH3 H2 C NH2 CH2 OH N H 2C HO CH2 O OH N H2 C OH CH3 O O P OH CH2 OH CH3 O OH N Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry piridoxamina CH3 2 Unione all’apoproteina e catalisi Per l’Enzima l’unione avviene come per derivati della vit B1 e B3 (gruppo metilico ed attacco elettrofilo sul carbocatione che si è formato sull’E). H2 C OH O P O CH2 O O Me OH N CH2 -enzima Questi E avranno funzionalità diversa in base ad un discriminante sulla catalisi. Questo è un metallo di transizione (Me) presente su differenti E che può indirizzare la catalisi in senso TRANSFERASICO LIASICO ISOMERASICO Il CoE arrivato nel sito attivo può reagire in modo diverso e dare poi catalisi differenti. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 3 Transaminasi PALP § § § Le transferasi con piridossalfosfato come gruppo prostetico sono le TRANSAMINASI che hanno il sito attivo per cui riconoscono gli α aa liberi. Una volta accettati gli α aa liberi si ha attacco nucleofilo dell’NH2 sul carbonile (reazione per la formazione del legame di Base di Schiff). Eliminazione di OH- (virtualmente di H2O). Eliminazione virtuale di acqua HOOC H2 C OH O P O CH2 HOOC CH H2N O OH R O P OH OH N CH2-enzima Base di Schiff O O P OH CH2 O Me N CH2-enzima Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry CH2 O HOOC O Me N CH R CH2-enzima CH N HC OH NH HC OH O Me R H+ 4 Meccanismo di catalisi: cl. 2 § § A questo punto esplica la sua funzione il Me che con la sua simmetria dei legami si coordina con l’N e promuove una transizione del doppio legame tra l’N ed il Cα con dissociazione di 1 H+ . La struttura eterociclica passa dalla forma aromatoide alla forma chinoide. La simmetria dei legami centrata sul Me è organizzata spazialmente in modo da far interagire il Me con il C sostituente in 4. Questo fa sì che si realizzi un vero legame dativo con ritorno alla forma aromatoide e la presenza del carbanione sul C sostituente in 4. HOOC O O P OH N HC OH CH2 CH O O P OH CH2 CH2-enzima HOOC O O P OH N HC OH CH2 O Me N N HC OH R O Me N HOOC O Me N H C + H+ R CH2-enzima C R CH2-enzima Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 5 Catalisi PALP: cl. 2 § § I gruppi dissociabili dell’Enzima danno la protonazione del carbanione e quindi la stabilizzazione della struttura in questa seconda forma con l’effetto di aumentare molto la δ+ sul Cα e prepararlo a subire l’attacco nucleofilo di OH-. L’intermedio che si stacca si stabilizza formando un doppio legame C=O e dissociando un protone. (α-chetoacido). HOOC H CH OH O O P OH CH2 N O Me N C HOOC δ+ H CH OH R OH- CH2-enzima O O P OH CH2 NH2 O Me N C O R CH2-enzima §Ciò che era entrato nel sito attivo come α-aa ne esce come α-CHETOACIDO. §Piridoxale → piridoxamina (l’NH2 dell’aa substrato al CoE) §PRIMA META’ DELLA REAZIONE TRANSFERASICA Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 6 a 1 metà della reazione transferasica § PALP + aa1 H2 C OH O P O CH2 O HOOC O Me OH + N PALP-NH2 + α−cheto a1 H2N CH R H CH NH2 OH O O P OH CH2 CH2 -enzima O Me + C O R N Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry HOOC CH 2-enzima 7 2a metà della reazione § Quando esce il primo prodotto di reazione: il sito attivo si modifica, diventa capace di riconoscere e legarsi ad un α-chetoacido. Le reazioni si compiono simmetricamente a prima Attacco nucleofilo dell’NH2 del CoE sull’α carbonile dell’ α-chetoacido. Si forma il legame di base di Schiff e si realizza la coordinazione dell’N Passaggio alla forma chinoide con trasposizione del doppio legame. Alla fine del ciclo di trasformazione il carbanione si è formato sul Cα e qui avviene la neutralizzazione e l’attacco idrolasico riguarda questa volta il C sostituente in 4. § § § § § OH O O P OH CH2 C O Me OHO O P OH O R O P OH CH2 CH 2 O Me R H+ R O Me CH2-enzima N H HOOC C HC N C HC N OH O CH 2-enzima N OH HOOC HOOC H CH NH2 H 2C POH 2C O HOOC O Me + H2N CH R N CH 2-enzima N Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry CH2 -enzima 8 Transaminasi § § § § § § § § § § Ciò che era entrato come α-chetoacido esce come α-aa. Questo processo non avviene con qualsiasi α-chetoacido ma solo con 3: PA: acido piruvico alanina (A) PALP-NH2 + OAA:acid o ossalacetico à PALP + acido aspartico (D) acido α−chetoglutarico acido glutammico (E) Le reazioni degli E transaminasici PALP dipendenti avvengono in 2 tempi. MECCANISMO PING-PONG: la prima NH2 dall’aa al CoE, la seconda NH2 dal CoE su uno dei tre accettori (α-chetoacido). 2 accettori sono provvisori solo 1 (E) è definitivo esistono 2 transaminasi specifiche GLUTAMMICO PIRUVICO TRANSAMINASI (GPT) GLUTAMMICO OSSALACETICO TRANSAMINASI (GOT) che ritrasferiscono NH2 (reazione a 2 tempi con PALP-NH2) sull’accettore definitivo mentre si liberano PA e OAA. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 9 LESIONI DA CARENZA DI vitB6. § § § § § Interazioni che si hanno a livello del metabolismo degli aa. Viene bloccato il metabolismo delle libere trasformazioni degli aa e così la rigenerazione di aa non essenziali con effetti sulla biosintesi proteica. Il tessuto più colpito è quello emopoietico (midollo osseo). Anemia con comparsa di forme immature o citologicamente imperfette (megaloblasti, microciti). Danni generali su tutti gli organi per la carenza generale di aa. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 10 Transferasi con coenzima derivato dalla vit. B8 § § § § § § H2N Coenzimi derivati della vit B8 (Pterina) Nelle cellule vegetali e nei procarioti la pterina può ancora essere trasformata. Il Me-E dà interazioni dativa con l’OH del sostituente in 6 più prossimo alla sostituzione. Quando l’interazione diventa covalente si ha sottrazione dell’OH. Sul C resta un catione, si ha riaggiustamento con trasposizione di H dal C adiacente. Struttura chetonica 2 N 3 H N N 1 8 4 O N 5 Me-enzima 7 6 H2N OH C H OH C CH3 H 2 N 3 H N N 1 8 4 N O H2N 7 6 5 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry + C H OH C CH3 H 2 N 3 H N N 1 8 4 O N 5 7 6 O CH2 C CH3 11 Formazione dell’acido pteroico § § § H2N 2 N 3 Un secondo Me-E attacca il C=O (ha nel sito attivo anche un SH) Il C carbonilico diventa C carbossilico poiché aumenta il numero di ossidazione. Le interazioni, prima dative e poi covalenti, causano la formazione di un radicale metilenico che dà sostituzione radicalica sul cosubstrato ospitato nel sito attivo, l’acido p-aminobenzoico (PABA). H N N 1 8 4 O N Me-enzima-SH 7 6 5 H2N O CH2 C 2 N CH3 3 N 1 8 4 O H2N 2 N 3 N 5 7 O 6 C CH2• + CH3 COOH H2N H N N 1 8 4 N O Me-enzima-SH H N 5 PABA 7 6 CH2 9 NH O COOH 10 + Me-enzima-S- C CH3 Sottrazione dell’acetile Acido pteroico Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 12 Destino dell’acetile § § § § § § Nel sito attivo è rimasto un acetile. Impiego del CoA: questo E è in grado di legarsi probabilmente con il CoA che non trasporta (ha una bassa K di dissociazione: CoE libero) il CoA si associa reversibilmente all’E. il Me opera di nuovo la destabilizzazione a livello del C carbossilico. Il Me opera ancora la destabilizzazione dei legami a livello dell’O del carbonio carbossilico. Interazione legame C-S e l’acetile cationico viene trasferito sul CoA e si ha l’acetilCoA. Mentre il CoE libero aveva una costante di dissociazione bassa per l’enzima, ora questo fattore aumenta (di ~106 v) e l’acetilCoA dissocia e può legarsi ad altre apoproteine dove l’acile possa essere modificato. Durante la produzione della vit abbiamo acetilCoA come sottoprodotto. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 13 Formazione dell’acido folico § § § H2N 2 N 3 L’acido pteroico è la molecola di base e può essere trasferita su una catena poliglutammica con residui glutammici da 3 a 12. Tramite coniugazione con metallo proteine il carbonio carbossilico, dopo la sottrazione dell’ossidrile diventa struttura cationica e può ricevere attacco nucleofilo dall’N terminale della catena poliglutammica. In questo modo si sintetizza F (acido folico), un’altra delle vit B8. H N N 1 8 4 N 6 CH2 5 O H2N 7 COOH NH 10 9 Me-enzima 2 N 3 N 1 8 C 7 H2N O 4 O C O H N N 5 6 CH2 9 NH C + 10 COOH O NH CH CH2 CH 2 CH2 CH 2 H 2C CH NH HOOC CH2 H 2C COOH 1-10 COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 14 Acidi folici § § § § Differenze a seconda del numero di residui glutammici. Base per i CoE transferasici. Per le cellule che lo producono la forma F è di riserva per la vit B8 (per quelli che ne sono eterotrofi è mezzo di assunzione). La vit è conosciuta con la sigla F (acido folico), tanti acidi folici diversi per il numero di residui glutammici. H2N 2 H N 1 N 8 3 7 6 4 N 5 O C O C O N COOH O CH 2 9 NH C 10 NH CH CH 2 CH 2 CH 2 CH 2 H 2C COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry NH NH CH CH 2 H2C COOH HOOC 1-10 15 Formazione del coenzima § § Il passaggio attraverso CoE avviene tramite diversi sistemi enzimatici: 1) CARBOSSIPEPTIDASI: riconoscono il C terminale della catena poliglutammica e agiscono scindendo i legami peptidici della catena poliglutammica accorciandola. L’effetto dell’E si arresta quando non ci sono più legami e si arriva al PTEROILMONOGLUTAMMATO, acido folico ad 1 solo residuo. H2N 2 H N 1 N 8 7 COOH O N 3 6 4 N 5 O CH 2 9 C NH 10 NH CH2 CH2 H2C COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 16 Formazione del coenzima: FH4 § § § § § § H2N 2 H N 1 Secondo tipo di E che agiscono su questo pteroilmonoglutammato sono: 2) OSSIDOREDUTTASI: (catene con CoE piridinici e flavinici). Le prime riduzioni riguardano:le posizioni 5 ed 8 e si ottiene un DERIVATO DIIDROFOLICO. Le seconde riduzioni riguardano le posizioni 6 e 7 e si ottiene un DERIVATO TETRAIDROFOLICO. F → FH2 → FH4 Le 2 riduzioni riguardano entrambe il nucleo piperazinico. H N 8 H2N 7 O N 3 6 4 O N H 5 CH2 9 NH 10 C NH COOH 2 CH2 N 3 CH2 H N H N H 1 8 7 H 6 4 O H2C N H H CH 2 9 5 COOH O NH 10 C NH CH 2 CH 2 H 2C COOH COOH FH4 FH2 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 17 Struttura del coenzima FH4 § § H2N Le 2 strutture cicliche (eterociclo e nucleo aromatico) si trovano su piani paralleli affacciati ed in mezzo ci sono i metalli cofattori; la molecola infatti non è lineare ma ripiegata attorno al metilene in 9. METALLI COFATTORI: Mg, Mn bivalente. 2 N 3 H N H N 1 8 H O 7 H 6 4 O N H H CH2 9 C O NH C 10 NH NH Lys-Enzima CH2 CH2 5 H2 C COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 18 Unione con l’apoproteina § § § L’unione con l’aproteina si ha tramite il residuo glutammico che si lega covalentemente con un residuo NH2 (ε terminale di lisina). In conseguenza del ripiegamento tendono ad essere prossimi nello spazio gli N in 5 e 10. Il trasporto di e- dall’eterociclo all’omociclo è mediato da Me cofattori che ne modifica le costanti di dissociazione. H2 N 2 N 3 H N H N 1 8 H O 7 H C O 6 4 O N H H CH2 9 C NH 10 NH NH Lys-Enzima CH2 CH2 5 H2 C COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 19 Gruppi trasferiti § § § § § § § § § § Gli N5 e N 10 sono in grado di trasferire unità monocarboniose. N5 : trasferimento esclusivo dei gruppi Metilici -CH3 Formoimminici -CH=NH Se capitano sull’N10 (N10 ha K di dissociazione diverso da N 5) il CoE non può più dissociare i gruppi (avvelenamento) ed il CoE resta bloccato. I gruppi formilici ( -CHO) possono essere trasferiti da N 5 a N 10 indifferentemente. I gruppi: Metilenico –CH2Metinico -CH= sono trasferiti con 2 legami su 1 N 5 e 1 N 10 il metilenico e 2 o su N5 o N10 e l’altro sulle altre posizioni per il gruppo metinico. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 20 Avvelenamento del coenzima § § Un altro motivo di avvelenamento del CoE è la sostituzione di 1 dei gruppi in 2-4 che sono essenziali per il passaggio nelle diverse forme (lattamica, semilattamica o lattimica) proprio per la distribuzione in figura. Se il sostituente in 2 o 4 si perde si ha perdita dell’attività del CoE. H2N 2 N 3 H N 1 H N 8 H O 7 H 6 4 O N H H CH 2 9 C O C NH 10 NH NH Lys-Enzima CH 2 CH 2 5 H2C COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 21 Esempio di catalisi § § § Esempio: un aspetto del metabolismo della serina → legata alla liasi che ha come CoE la proteina B6 (piridossalfosfato) attraverso il Me di transizione può essere soggetta all’interruzione del legame Cα-Cβ. → può essere scisso il legame Cα-Cβ, S→G (serina→glicina) e sul Cβ viene sottratto l’OH. La struttura CH2OH viene sempre trasferito come gruppo metilenico da sostituenti in N 5 o N10 . 5, 10 metilentetraidrofolato→ questo intermedio può essere sottoposto a una trasformazione riduttiva o ossidativa prima del trasferimento. § § § O HO H2N O OH H N 2 NH 2 OH 2 N 3 H N H N 1 8 H 7 H 6 4 O N 5 H CH2 9 N C 10 CH2 serina glicina COOH O 5, 10 metilentetraidrofolato Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry NH CH 2 CH 2 H 2C COOH 22 Trasformazione riduttiva § § § § § § La distruzione riduttiva può riguardare solo il legame N 10-metilene. (se riguarda per errore l’altro legame si ha avvelenamento del CoE). Si tratta di unità monocarboniose quindi l’E ha CoE piridinici. Alcune usano [ NADP o NAD]. L’effetto finale è la scissione reduttasica del legame metilene- N10 . Il metilene diventa metile ed è fissato sulla posizione giusta cioè N5 . La K di dissociazione consente un facile trasferimento di questo metile su un accettore. Per esempio la glicina può venir metilata esaurientemente sull’atomo di N e abbiamo quei derivati sul tipo delle betaine. La serina ha ricevuto una unità monocarboniosa, trasferimento nel metilderivato, facilità di trasferimento su altre strutture. H2N 2 N 3 H N H N 1 8 COOH O 6 4 O NAD+ à NADH + H+ H 7 H N 5 H CH2 9 NH 10 CH3 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry C NH CH 2 CH 2 H 2C COOH 23 Trasformazione ossidativa § § § § § § H2N Si può avere anche: METABOLISMO OSSIDATIVO In questo caso non importa quale dei 2 legami è soggetto a deidrogenazione (N5 o N10). L’enzima che opera l’ossidazione avrà un CoE flavinico ed uno dei 2 legami interessati viene deidrogenato. Es. N5 :si crea il doppio legame ed il gruppo metilenico diventa il gruppo metinico. La struttura col metino è sensibile all’attacco nucleofilo di OH sul C impegnato nel doppio legame→ si ha la scissione del legame con l’N e la trasformazione dell’unità monocarboniosa in gruppo formilico (che in questo caso sarà in N 10). 2 N 3 H N H N 1 8 H 7 H COOH O 4 O + 6 N H 5 OH- CH2 9 CH N 10 C NH CH 2 CH 2 H 2C COOH Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry H 2N 2 H N H N 1 8 H 7 H COOH O N 3 6 4 O N H 5 H CH2 9 HC O N 10 C NH CH 2 CH 2 H2C COOH 24 Funzioni metaboliche § § § Il CHO può poi essere trasferito su accettori. Per esempio biosintesi basi puriniche→ i formili sono spesso attaccate. I CHO derivano dalla serina (che dona un’unità monocarboniosa) e dai CoE tetraidrofolici che permettono il trasferimento. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 25 Carenza da acidi folici § § § § § § La carenza dà una lesione Sul non trasferimento delle unità monocarboniose ( biosintesi ac. nucleici→CH3) e basi puriniche (CHO) per la crescita della struttura molecolare. Le metilazioni sono poi importanti nella sintesi di fosfolipidi (amminoalcole colamina → colemia) Lesione biochimica → membrane → ac.nucleici La manifestazione macroscopica più evidente è nel midollo osseo:alterazione delle linee ematopoietiche bianca o rossa. (maturazione alterata delle cellule: anemie eritrocitiche e megaloblastiche). Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 26 Transferasi con CoE vit B12 § § § § § § § Sempre come CoE di trasferasi per unità monocarboniose ci sono le strutture delle CORRINE (tetrapirroli ciclici con struttura modificata derivante dalla vitamina B12). Durante la biosintesi il C in δ → sostituente metilico legato al primo pirrolo. La struttura è complessivamente più satura, l’atomo coordinatore è il Cobalto ed i metili sono in (1, 3, 5, 5, 7) più α e γ. Gli altri sostituenti sono: -H C C NH - acetammide (1, 3, 8) O CH C -H C NH - propionammide (2, 4, 6, 7) O Co: 1 legame covalente e 3 legami dativi. 2 2 2 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 2 2 27 Struttura del coenzima § § § § § § § § § A livello della struttura 4 avremo la propionammide in posizione 7 che serve da aggancio per la seconda parte della molecola. La seconda parte della molecola contiene: - propanolo in 2 - nucleotide (riboso fosforilato in 3’ che non è una purina ma un imidazolo sostituito da un benzene). Propionammide in 7 Dimetilbenzoimidazolo Riboso fosforilato in 3’ L’unione tra le 3 parti si ha con un legame C-N che coinvolge l’N della struttura della propionammide (ammidico) ed il C1 del 2-propanolo. L’altro legame è un legame fosfodiestereo con l’OH del 2 propanolo ed il fosforile in 3’. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 28 Coordinazione con il metallo (Cobalto) § § L’N del nucleo imidazolico può dare un legame dativo con il Cobalto. Il Cobalto può dare un legame dativo o un legame covalente dalla parte sopra il piano dell’anello corrinico con l’O dell’H2O Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 29 Struttura cobalamide coenzima O H 2N O H2 N CH3 H 3C O H 2N NH2 N H 3C O N H2O N H3 C Co N + N CH3 O NH2H C 3 H 3C NH O O P O - HO H CH3 CH3 NH2 O O N CH3 O HO N CH3 H H O H Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 30