in vigilo 2_2013 - Ospedali Varese

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NUMERO 2/2013
IN VIGILO…..
…. farmacovigilanza e tanto altro
S.C. Farmacia in collaborazione con: Servizio Risk Managment - Servizio trasfusionale
A.O. Circolo e Fondazione Macchi Varese
Normativa:
Cosa significa questo nuovo simbolo?
“Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale”
Questo simbolo, recentemente introdotto dall’UE, sarà riportato a partire dall’autunno 2012 nel foglietto illustrativo
e nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) dei medicinali sottoposti a monitoraggio addizionale individuati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) in quei farmaci:
•
•
•
•
contenenti nuovi principi attivi autorizzati nell’UE dopo il 01/01/2011,
biologici autorizzati nell’UE dopo il 12/01/2011,
autorizzati con procedura “subordinata a condizioni” oppure “in circostanze eccezionali”
La cui ditta titolare dell’AIC è tenuta a svolgere ulteriori studi (es. carenza di dati nell’utilizzo a lungo termine o se è stato osservato un effetto indesiderato raro negli studi clinici).
Si sottolinea che tale simbolo non individua medicinali non sicuri ma molecole innovative per le quali informazioni
di sicurezza sono esigue. Esso rappresenta un importante risultato della nuova legislazione europea di farmacovigilanza e ha lo scopo di richiamare l’attenzione degli operatori sanitari e dei pazienti nei confronti di quei medicinali che devono essere attentamente monitorati e di promuovere la segnalazione di eventuali sospette reazioni
avverse associate al loro utilizzo.
Sommario:
Pag.2 - Segnali di farmacovigilanza: Rupatadina ed alterazioni della
frequenza e del ritmo cardiaco
Pag.3 - Dati sulla segnalazione spontanea delle reazioni avverse a farmaci
in Regione Lombardia nella’anno 2012
Pag.5 - Caso clinico: Vemurafenib e reazioni dermatologica foto-indotta
Pag.6 - Emovigilanza: eventi avversi segnalati nel registro regionale nel 2012
Pag.7 - L’uso dei “farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa” in
Lombardia: analisi di farmacovigilanza e farmaco utilizzazione
Pag.11 - Come segnalare una sospetta ADR da farmaci e vaccini?
PAGINA 2
IN VIGILO...
I segnali di Farmacovigilanza:
NEW
Rupatadina ed alterazioni della frequenza
e del ritmo cardiaco
La reazione avversa:
Rupatadina (Pafinur®, Rupafin®) è un antistaminico di seconda generazione ad azione prolungata e con scarso
effetto sedativo, autorizzato per il trattamento sintomatico della rinite allergica e dell’orticaria cronica idiopatica in
adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni. Tale farmaco presenta un duplice meccanismo d’azione: agisce
bloccando sia il recettore periferico H1 dell’istamina sia il recettore del fattore attivante le piastrine (PAF). Il farmaco è classificato ai fini della rimborsabilità in fascia A, quindi prescrivibile a carico del SSN.
I dati delle segnalazioni:
Al 31/12/2012 nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) sono state inserite 4 segnalazioni di alterazione
della frequenza e del ritmo cardiaco: 2 casi di fibrillazione atriale, 1 di extrasistolia ventricolare e 1 di bradicardia.
Solo in una segnalazione rupatadina è riportato come unico farmaco sospetto, mentre negli altri casi i pazienti
erano sottoposti a politerapia. Le segnalazioni sono riassunte nella tabella sottostante:
ADR
Fibrillazione
atriale
Età/
Sesso
76/F
Fibrillazione
atriale
Extrasistole
ventricolare
40/M
Bradicardia
ND
53/M
Farmaci concomitanti
Gravità
Esito
Tempo di
insorgenza
Valsartan
SI
14 gg
Flecainide
(preesistente
extrasistolia)
Non presenti
Miglioramento
SI
Risoluzione
completa
Non disponibile
19 gg
Non disponibile
1 gg
Eutirox, Xilometazolina,
Flunisolide,
Ciclopirox, Lincomicina, ambroxolo
Atenololo
(RCP: bradicardia)
NO
NO
17 gg
13 casi di alterazioni della
frequenza e del ritmo
cardiaco (bradicardia e
tachicardia) da rupatadina
sono presenti nel database
europeo Eudravigilance al
31/12/2012: 2 gravi provenienti dalla RNF italiana, 5
derivanti dal database spagnolo/portoghese e altri 6
da altri paesi dell’UE.
Perché accade?
Cosa fare?
Il meccanismo alla base di tale ADR non è ancora noto e non è chiaro se
questo possa essere considerato un effetto di classe degli antistaminici.
Alcune ipotesi suggeriscono che gli antistaminici potrebbero causare aritmie per blocco delle correnti del potassio voltaggio-dipendenti e quindi
determinare prolungamento della ripolarizzazione cardiaca. Questo si può
verificare soprattutto per concentrazioni plasmatiche elevate del farmaco
in circostanze particolari, ad esempio interazione con farmaci che inibiscono il citocromo P450-3A4 o insufficienza renale ed epatica.
Prestare particolare attenzione al
trattamento con rupatadina nei pazienti a rischio di sviluppare alterazioni del ritmo cardiaco, come per
altro già indicato nel RCP del prodotto.
Per saperne di più:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Rupatadina_29.5.2013.pdf
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PAGINA 3
Farmacovigilanza
Dati sulla segnalazione spontanea delle reazioni avverse a
farmaci in Regione Lombardia nell’anno 2012
Il Centro Regionale di Farmacovigilanza ha pubblicato un rapporto sull’andamento dell’attività di segnalazione
delle sospette reazioni avverse a farmaci (ADR) in Regione Lombardia per l’anno 2012, la cui versione integrale
è scaricabile all’indirizzo: http://www.sanita.regione.lombardia.it/shared/ccurl/67/874/relazione_adr_2012.pdf .
In totale nel 2012 sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) 11.630 schede di sospetta
ADR provenienti da tutto il territorio lombardo, contribuendo così per il 40% al dato nazionale. Si riconferma il
trend positivo degli ultimi anni con aumento del 26,6% rispetto all’anno 2011. La motivazione di questo risultato è
da ricercare nell’adesione delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali ai diversi progetti di farmacovigilanza
finanziati con fondi regionali dedicati. La nostra A.O. ha contribuito segnalando 152 sospette ADR rappresentando il 10% circa sul totale regionale.
13000
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
Va
Sa B
P
Lo To Az Pi Em Ca Ve Pu La Si
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Fig.1 - Distribuzione regionale delle segnalazioni inserite nel 2012 nella RNF
Il 56% delle segnalazioni proviene da medici ospedalieri (+ 37% rispetto al 2011), seguiti, per numerosità di schede, dai farmacisti con il 22% (+ 48% rispetto al 2011). La maggior parte delle segnalazioni
inviate dai farmacisti provengono dagli ospedalieri in
quanto la maggior parte di essi svolge il ruolo di monitor facilitatore nell’ambito dei progetti regionali; solo
55 schede sono state invece inviate da farmacisti
operanti presso le farmacie aperte al pubblico. Il numero delle segnalazioni inviate dai medici di medicina generale (MMG) e dai pediatri di libera scelta
(PLS), rispettivamente 336 e 133 schede, risulta essere ancora molto esiguo se pur in leggero aumento
rispetto all’anno precedente.
5,70%1%
2%
1%
8%
56%
22%
1,14%
3%
Medici ospedalieri
PLS
Centro antiveleno
Medico specialista
Altro
MMG
Farmacisti
Infermiere
Paziente
Fig.2 - Distribuzione percentuale per fonte
PAGINA 4
Dall’analisi delle segnalazioni in base alla classificazione terapeutica del farmaco sospetto (ATC) emerge che la classe maggiormente segnalata è quella
degli antimicrobici per uso sistemico (ATC J) che
rappresenta il 28,5% delle segnalazioni regionali.
All’interno dell’ATC J il farmaco più segnalato è l’associazione amoxicillina e acido clavulanico (27%);
inoltre, essa include anche i vaccini per i quali sono
state inviate 1.207 schede (10,3% del totale).
Seguono i farmaci compresi nell’ATC B (farmaci del
sangue e organi emopoietici) con il 17,6%, tra i quali
i più segnalati sono warfarin e acido acetilsalicilico.
I farmaci antineoplastici e immunomodulatori (ATC
L) raccolgono il 16,7% delle segnalazioni.
Il dato della nostra realtà aziendale si discosta leggermente dalla situazione regionale, infatti, i farmaci
maggiormente segnalati sono gli antineoplastici e
immunomodulatori (38,1%) seguiti dagli antinfettivi
generali per uso sistemico (20,6%) e dai mezzi di
contrasto (ATC V, 18,5%).
IN VIGILO...
Si riporta di seguito la distribuzione delle segnalazioni
per ATC: il numero delle segnalazioni può risultare
maggiore rispetto a quello delle schede perché ogni
scheda può riportare più di un farmaco sospetto.
ATC J
ATC B
Antimicrobici generali per uso
sistemico
Sangue e organi ematopoietici
3320
26,5%
2056
16,4%
1939
15,5%
ATC N
Antineoplastici ed immunomodulatori
Sistema nervoso
1533
12,2%
ATC C
Sistema cardiovascolare
992
8%
ATC M
Sistema muscolo-scheletrico
928
7,4%
ATC A
Apparato gastro-intestinale
670
5,3%
ATC V
382
3%
ATC R
Vari (comprende i mezzi di contrasto)
Sistema respiratorio
246
2%
ATC H
Preparati ormonali sistemici
190
1,5%
ATC G
132
1%
ATC S
Sistema genitourinario ed ormoni
sessuali
Organi di senso
52
0,4%
ATC D
Dermatologici
50
0,3%
ATC P
Farmaci antiparassitari, insetticidi
e repellenti
30
0,2%
ATC L
Conclusioni:
Anche per il 2012 in Regione Lombardia l’attività di segnalazione spontanea di sospette ADR si è mantenuta al
di sopra degli standard definiti dall’OMS per assicurare
un efficace sistema di farmacovigilanza. Tale risultato
può essere attribuito soprattutto all’attività svolta nell’ambito dei progetti regionali di farmacovigilanza al momento
attivi nelle struttura sanitarie e all’attività di controllo svolto dal Centro regionale di farmacovigilanza.
GOLD STANDARD OMS:
Tasso di segnalazione:
1.172 segnalazioni/milioni di abitanti
ADR Gravi:
32% del totale
ADR segnalate da medici:
65,85%
Progetti Regionali attivi:
FARVICAV: raccolta ed analisi degli errori terapeutici e delle ADR giunte ai CAV tramite consulenze telefoniche.
REACT: linee guida di gestione della ADR dermatologiche gravi (con tale progetto di è registrata una riduzione
della mortalità all’8% rispetto al 28% che è il dato europeo).
FARMAMICO: progetto di informazione dei medici e dei pazienti per la corretta gestione della terapia anticoagulante orale; raccolta e analisi delle ADR.
MEREAFAPS: monitoraggio delle ADR che determinano un accesso in PS e quantificazioni delle reazioni avverse
evitabili.
PAC: omogeneizzazione ed ottimizzazione della profilassi antibiotica in chirurgia.
FARMAREL: raccolta e analisi delle ADR in ambito oncoematologico (Attivo presso la nostra A.O.).
FARMAONCO: raccolta e analisi delle ADR in ambito oncologico.
FARMAMONITO: monitoraggio delle ADR insorte in ambito ospedaliero (Attivo presso la nostra A.O.).
BPCO: progetto sviluppato per la stima della prevalenza d’uso di farmaci potenzialmente inappropriati nel paziente.
anziano con BPCO e analisi dell’impatto sull’incidenza di ADR.
VIGer: monitoraggio delle ADR nel paziente geriatrico.
MEAP: monitoraggio delle ADR nel paziente pediatrico.
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Caso Clinico
Vemurafenib e reazione dermatologica foto-indotta
La nostra segnalazione:
La paziente è una donna di 80 anni affetta da melanoma metastatico e in trattamento presso la nostra A.O. con
il medicinale Zelboraf® (Vemurafenib). Dopo pochi giorni dall’inizio della terapia, la paziente si rivolge all’oncologo a causa della comparsa, in seguito ad esposizione solare, di un esteso eritema pruriginoso agli avambracci,
al volto e alla base del collo, di macchie eritematose sul tronco e agli arti inferiori, e di un lieve edema alle braccia. La terapia è stata quindi sospesa e ripresa con dosaggio ridotto dopo una settimana; inoltre, lo specialista
ha prescritto l’assunzione di un antistaminico sistemico e ha consigliato l’applicazione di una crema idratante
sulla zona coinvolta dalla ADR.
La reazione avversa è stata segnalata come non grave e si è osservato un netto miglioramento nel corso della
visita di controllo effettuata a distanza circa di due settimane dall’insorgenza della reazione.
Il farmaco:
Vemurafenib è stato approvato nel 2011 dalla FDA e nel 2012 dall’EMA per il trattamento in monoterapia del
melanoma inoperabile o metastatico positivo alla mutazione del gene BRAF V600. Le mutazioni del gene BRAF,
di cui la più comune è la BRAF V600E (80% circa dei casi), si traducono nella sintesi di una proteina B-RAF mutata ed attiva in maniera costitutiva, ovvero in grado di determinare proliferazione e differenziazione cellulare
anche in assenza di fattori di crescita endogeni.
Vemurafenib è un inibitore potente e selettivo di BRAF V600E; nello specifico la molecola si lega al sito dell’ATP
prevenendone il legame e bloccando così la cascata di fosforilazioni innescata da BRAF e, conseguentemente,
la crescita tumorale.
Il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) di Zelboraf® riporta tra gli effetti collaterali noti e comuni le
reazioni dermatologiche di fotosensibilità. Negli studi clinici autorizzativi la reazione di fotosensibilità è stata riportata nel 33% dei pazienti arruolati nel braccio di trattamento con Vemurafenib rispetto al 4% osservato nel
braccio in trattamento con Dacarbazina. Inoltre, un recente articolo pubblicato da un gruppo di oncologi e dermatologi francesi e canadesi sulla rivista JAMA Dermatology descrive due casi di dermatite radio-indotta in due pazienti in trattamento con Vemurafenib.
Nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF), analizzando le segnalazioni a partire dalla data dell’immissione in commercio del farmaco, risulta che sono stati inseriti 92 casi di sospetta ADR in cui Vemurafenib è indicato
come farmaco sospetto, di cui la maggior parte afferenti al SOC (System Organ Class) “patologie della cute e
del tessuto sottocutaneo” (22% del totale).
Cosa fare:
Conclusioni:
• Informare il paziente del rischio di reazione dermatologica foto-indotta;
• Consigliare al paziente di limitare il più possibile
l’esposizione diretta alla luce solare.
• Consigliare al paziente di coprire le zone più esposte alla luce solare e utilizzare creme protettive con
fattore di protezione 30 o superiore.
Vemurafenib è un farmaco innovativo per il trattamento
del melanoma metastatico positivo per la mutazione
BRAF V600E e costituisce una valida alternativa alla
terapia standard con Dacarbazina che per anni ha rappresentato il gold standard per il trattamento di questa
patologia oncologica.
Bibliografia:
- Boussemart L, Boivin C, et al. Vemurafenib and radiosensitization. JAMA Dermatol.2013
- Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di Zelboraf® (Vemurafenib)
- Micromedex
- Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF)
PAGINA 6
IN VIGILO...
Emovigilanza
Eventi avversi segnalati nel registro regionale 2012
Nel 2012 sono stati segnalati nel registro regionale 3.013 eventi avversi di cui 548 (18,18%) verificatisi a carico di
pazienti sottoposti a trasfusione e 2470 (82,5%) a carico di donatori. Tra gli eventi avversi a carico di pazienti
sottoposti a trasfusione il più segnalato è la reazione febbrile non emolitica (36.49%), seguita dalle manifestazioni
allergiche (31.75%). Invece, tra gli eventi avversi a carico di donatori il più segnalato è la reazione vasovagale di
tipo immediato (65,5%), seguita dalla reazione vasogale di tipo ritardato (16,47%) e dalla comparsa di ematomi
(13,8%). Si riporta di seguito una sintesi grafica dei dati sopra descritti e derivanti dal database regionale.
Reazione emolitica immediata
10 1
4 23
12
Reazione emolitica immediata
4
Dispnea associata alla trasfusione
Anafilassi
10
Edema polmonare non cardiogeno
(TRALI)
Inefficacia trasfusionale
Dispnea associata alla trasfusione
23
Edema polmonare non cariogeno
1
Ipertensione
Inefficacia trasfusionale
1
Ipotensione associata a trasfusione
Ipertensione
5
Ipotermia
Ipotensione associata a trasfusione
12
Manifestazioni allergiche
Ipotermia
1
Porpora post trasfusionale
Manifestazioni allergiche
Reazione febbrile non emolitica
Porpora post-trasfusionale
1
5 12
1
98
1
Eventi avversi pazienti
Anafilassi
174
200
1
Reazione febbrile non emolitica
Shock anafilattico
Sovraccarico circolatorio (TACO)
Altro
174
1
200
Shock anafilattico
1
Sovraccarico circolatorio (TACO)
12
Altro
98
Fig.1 - Eventi avversi a carico di pazienti sottoposti a trasfusione
Eventi avversi donatori
Ematoma
Ematoma
343
Puntura arteriosa
Puntura arteriosa
3
Tromboflebite
1
Lesione ad un nervo
2
Lesione ad un nervo dovuta ad un ematoma
1
Reazione allergica locale
1
3
2
3
3
66
Reazioni vasovagali di tipo immediato
2
20
343
407
1
Tromboflebite
1
1
Lesione di un nervo
Lesione ad un nervo dovuta ad un ematoma
Reazione allergica locale
Reazioni vasovagali di tipo immediato
1.618
Reazioni vasovagali di tipo ritardato
Reazioni vasovagali di tipo ritardato
407
Incidenti correlati con la sindrome vasovagale
2
Altri incidenti
3
Sensazione di freddo/brividi
3
Parestesie/formicolii da citrato
20
Altro
66
1.618
Incidenti correlati con la sindrome vasovagale
Altri incidenti
Sensazione di freddo/brividi
Parestesie/formicolii da citrato
Altro
Fig.2 - Eventi avversi a carico di donatori
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PAGINA 7
Farmacovigilanza
L’uso dei farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa in
Lombardia: analisi di farmacovigilanza e farmacoutilizzazione
Il Centro Regionale di Farmacovigilanza ha pubblicato un’analisi di farmacoutilizzazione e di farmacovigilanza
sull’uso dei farmaci per il trattamento delle malattie delle ossa, questa comprende i dati di utilizzo e di segnalazione di reazione avverse nel periodo 2000-2012, la cui versione integrale è scaricabile all’indirizzo: http://
www.sanita.regione.lombardia.it/shared/ccurl/450/611/Farmaci_malattie_ossa.pdf
I principi attivi indagati sono quelli inclusi nella classe ATC M05B: bifosfonati, ranelato di stronzio e denosumab; mentre sono state escluse dall’analisi tutte le molecole indicate per il trattamento dell’osteoporosi collocate
in altre classi ATC, quali teriparatide, paratormone, raloxifene e bazedoxifene.
La patologia:
L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da riduzione e alterazioni qualitative della
massa ossea che si accompagnano ad un aumento del rischio di frattura; si definiscono “primitive” le forme
post-menopausali e senili, e “secondarie” quelle conseguenti ad altre patologie e/o farmaci.
L’incidenza dell’osteoporosi aumenta con l’età sino ad interessare la maggior parte della popolazione ultraottantenne; la prevalenza in Italia è di circa 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini. Sono disponibili diversi farmaci per il trattamento dell’osteoporosi post-menopausale quali i bifosfonati (acido alendronico, ibandronico,
risedronico, zoledronico, clodronico), il raloxifene e il bazedoxifene, la teriparatide e l’ormone paratiroideo, il ranelato di stronzio e il denosumab. Per il trattamento dell’osteoporosi maschile e dell’osteoporosi indotta da
glucocorticoidi sono autorizzati: acido zoledronico (ad uso endovenoso ), acido alendronico e risedronico (ad
uso orale); mentre per la forma idiopatica maschile è anche registrato teriparatide solo nei casi di osteoporosi
severa od in presenza di nuove fratture vertebrali o femorali in corso di terapia con bifosfonati. L’acido neridronico è l’unico medicinale disponibile per il trattamento dell’osteogenesi imperfetta, mentre per il morbo di Paget
sono prescrivibili l’acido etidronico e il neridronico. Infine, i bifosfonati trovano anche impiego nelle patologie
oncologiche che coinvolgono l’apparato scheletrico, quali l’ipercalcemia nei soggetti con metastasi ossee secondarie a tumori solidi o mieloma multiplo, nelle quali in genere vengono utilizzati ad alto dosaggio e per via
parenterale.
Denosumab:
Bifosfonati:
Meccanismo d’azione:
Denosumab è un anticorpo monoclonale umanizzato in grado di neutralizzare il recettore di membrana RANKL, una citochina che blocca la maturazione, il reclutamento e la sopravvivenza degli osteoclasti maturi e dei pre-osteoclasti, determinando la riduzione del riassorbimento osseo e il mantenimento/aumento della massa ossea.
Effetti collaterali:
È stato osservata una maggiore incidenza di infezioni gravi e osteonecrosi mandibolo-mascellare.
Alcune note pubblicate dalle agenzie regolatorie
(EMA e AIFA) hanno richiamato l’attenzione sul
rischio di fratture femorali atipiche e su alcuni casi
fatali di ipocalcemia sintomatica.
Meccanismo d’azione:
I bifosfonati agiscono principalmente impedendo il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti e aumentando i
meccanismi di differenziazione delle cellule osteoblasti
che. L’effetto netto è da una parte la riduzione del turnover
del tessuto osseo e dall’altra l’aumento della densità ossea
e della resistenza alle fratture.
Effetti collaterali:
L’utilizzo dei bifosfonati è associato alla comparsa di problemi di tollerabilità gastrointestinali che rappresentano la
principale causa di non aderenza alla terapia. Altri effetti
collaterali sono: malessere generale (sindrome simil influenzale), astenia, febbre, cefalea, mialgia e atralgia. Sono effetti di classe le fratture femorali atipiche e l’osteonecrosi della mandibola e della mascella.
Ranelato di stronzio:
Meccanismo d’azione:
Il componente attivo della molecola è rappresentato dallo stronzio che si adsorbe in maniera labile ai cristalli di
idrossiapatite dell’osso rinforzandolo grazie al suo legame al recettore del calcio (CaSR, Calcium Sensing Receptor) con la partecipazione del sistema OPG-RANKL.. Risulta efficace nel ridurre il rischio di fratture vertebrali,
non vertebrali e di femore in donne con osteoporosi post-menopausale.
Effetti collaterali:
L’uso del ranelato di stronzio è stato associato ad un aumentato rischio di gravi effetti cardiaci ma anche alla
comparsa di tromboembolismo venoso (TEV) e di severe reazioni cutanee
PAGINA 8
IN VIGILO...
Dati di farmacovigilanza in Regione Lombardia:
Nel periodo tra 1/1/2011-31/12/2012 sono state inserite 436 schede attribuite a farmaci utilizzati per il trattamento
delle malattie delle ossa. La maggior parte delle segnalazioni riguarda zoledronato (38,7%), alendronato (15,6%)
e pamidronato (12,8%); seguono quelle per il ranelato di stronzio (12,2%), risedronato (6,6%), clodronato (5,8%),
ibadronato (3,8%), neridronato (1,1%) e denosumab (0,6%).
12,18
2,78
Alendronato
15,60
Clodronato
0,64
1,07
Pamidronato
5,77
6,62
Zoledronato
Ibandronato
Risedronato
3,85
Neridronato
12,82
Denosumab
Ranelato di stronzio
38,68
Alendronato/Colecalcife
rolo
Fig.1—Distribuzione percentuale delle segnalazioni per principio attivo dal 2001-2012
Delle 436 segnalazioni, 229 sono gravi (48,9%) tra cui 3 decessi, 219 sono non gravi (46,8%) e 20 sono state
inserite senza il dato relativo alla gravità.
Da una analisi delle segnalazioni per SOC (System Organ Class) è emerso che il 35,8% si riferiscono a reazioni
avverse a carico del sistema muscolo-scheletrico, in particolare il 74% di queste sono osteonecrosi mandibolomascellari (ONM), il 13% osteo-artro-mialgie e il 5,5% dolori osteo-artro muscolari associati a febbre. Al secondo
posto per frequenza gli eventi gastrointestinali che rappresentano il 12,7% del totale, in particolare dolori addominali (22,3%) ed eventi a carico del cavo orale (mucosa, lingua e denti ) e delle labbra (39,4%). Seguono le
infezioni e infestazioni (11,9%) rappresentate per lo più da osteomieliti (50,7%) e ascessi localizzati nel cavo
orale (31,3%), le reazioni del sottocute e della cute (10,2%) tra cui un caso grave di Stevens-Johnson da ranelato di stronzio, e le patologie sistemiche (10,2%) che nel 35,5% dei casi sono relative a febbre. L’acido zoledronico si conferma il principio attivo più segnalato nell’ONM, seguito da acido pamidronico.
46,80
%
40,00%
30,00%
4,30%
20,00%
10,00%
M
us
co
lo
-sc
Al
tro
he
le
tri
ch
Ga
e
st
ro
in
In
te
fe
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e
inf
es
ta
z io
Cu
ni
te
es
ot
Pa
to
to
cu
lo
te
gie
sis
te
m
ich
e
0,00%
Gravi
Non gravi
Non indicato
48,90
%
Fig.3 - Distribuzione percentuale per
gravità dal 2001-2012
Fig.2 - Distribuzione percentuale per SOC dal 2001-2012
NUMERO 2/2013
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Rimborsabilità e prescrizione:
La prescrizione in SSN dell’acido etidronico e clodronico è soggetta a nota limitativa 42, rispettivamente, per il
trattamento del Morbo di Paget e per il trattamento delle lesioni osteolitiche da metastasi ossee o de mieloma
multiplo. L’acido alendronico, risedronico e alendronico associato alla vitamina D3, ibadronico e stronzio ranelato sono prescrivibili con nota limitativa 79.
Il denosumab è contenuto in due specialità medicinali:
• Xgeva®: classe H per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico negli adulti con metastasi ossee da tumori solidi. In ambito ospedaliero la richiesta del medicinale deve essere preceduta dalla compilazione del registro di monitoraggio AIFA;
• Prolia®: in classe A/PHT per il trattamento dell’osteoporosi in donne in post-menopausa ad aumentato rischio
di frattura e prescrivibile con ricetta medica limitativa dietro presentazione di piano terapeutico redatto, attraverso lo strumento dei registri di monitoraggio AIFA, da centri ospedalieri e da specialista in medicina interna,
ortopedia, reumatologia, fisiatria, geriatria, endocrinologia.
Dati di farmacoeconomia:
Nel 2012 in regione Lombardia la spesa lorda per i “farmaci utilizzati nel trattamento delle malattie delle ossa” è
stata di 31,3 milioni di euro, con una copertura da parte del SSN del 67,8%; essa rappresenta l’1,8% della spesa
farmaceutica totale ed il 54% di quella per i farmaci muscolo-scheletrici.
La prescrizione dei farmaci con ATC M05B corrisponde a 9,63 DDD/1000 abitanti/die, pari all’1,1% delle DDD
totali e al 34,5% di quelle per i farmaci muscolo-scheletrici.
Rispetto al 2011 questi medicinali registrano una riduzione in termini di spesa (-12,9%) e di DDD (-2,2%), spiegabile sia con la riduzione dei volumi prescrittivi che con la diminuzione del costo dei bifosfonati per effetto della
scadenza brevettuale di acido risedronico.
Il 97,3% della spesa e il 99,4% delle DDD totali interessa farmaci prescritti con nota 79, la rimanente parte è attribuibile alla nota 42.
Tra i farmaci compresi nella classe M05B, i bifosfonati sono i primi per spesa (71,6% del totale) e per DDD
(85,8%). La prima molecola per spesa è il ranelato di stronzio (27,4%), seguita da alendronato associato a colecalciferolo (23,8%) e non associato (19,6%), infine risedronato ed acido ibandronico (entrambi con il 13% circa
della spesa).
Rispetto al 2011 si registra una diminuzione della spesa e di DDD per tutte le molecole, tranne che per acido
alendronico + colecalciferolo che aumenta per entrambi gli indicatori. Questo a causa di uno spostamento delle
prescrizioni da acido alendronico (a brevetto scaduto) ad alendronato + colecalciferolo (ancora coperto da brevetto).
In tutti gli anni considerati l’acido alendronico non associato è la prima molecola per prescrizione, mentre per
spesa si mantiene primo fino al 2009, da tale periodo si osserva infatti una riduzione della spesa per effetto della
scadenza brevettuale. Nel 2010 al primo posto per spesa si colloca acido risedronico che nei due anni successivi, sempre per motivi legati alla scadenza brevettuale, è progressivamente sostituito dal ranelato di stronzio.
La prescrizione interessa principalmente le donne, nel 2011 sono 9,5 volte più rappresentate degli uomini. L’andamento degli indicatori tra il 2001-2011evidenzia un miglioramento dell’appropriatezza d’uso degli M05B; si
osserva infatti un miglioramento della copertura terapeutica per paziente e si riduce la quota degli utilizzatori
sporadici dal 33,8% al 18,2%.
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NUMERO 2/2013
COME SEGNALARE ?
Reazione Avversa
Download della scheda dall’area farmacia
della rete aziendale
Segnalatore
Scheda di segnalazione
Invio della scheda compilata in Farmacia tramite FAX (0332-393631) o mail
([email protected])
Il farmacista contatta il segnalatore telefonicamente o attraverso mail aziendale per le informazioni mancanti.
Farmacia
Valutazione della corretta
compilazione
NO
Dopo l’inserimento in RNF, si invierà una notifica al segnalatore attraverso posta elettronica
(all’indirizzo e-mail aziendale o altro se specificatamente richiesto).
SI
Inserimento in RNF
PAGINA 11
IN VIGILO...
S.C. Farmacia:
Dr.ssa Anna Malesci
Dr.ssa Raffaella Cavi
Dr.ssa Liliana Ciannarella
Dr Dario Galli
Dr Giorgio Perriccioli
Dr.ssa Laura Sereni
Dr.ssa Valeria Valentini
Dr.ssa Paola Polesel
Dr.ssa Laura Potenza
Dr.ssa Maria Scattareggia
Hanno collaborato:
Servizio Risk Managment :
Dr Dario Seghezzi
Servizio Trasfusionale:
Dr Davide Rossi
Dr.ssa Claudia Rinaldini
Contatti:
Referenti Farmacovigilanza:
Dr.ssa Liliana Ciannarella
Dr.ssa Laura Potenza
Dr.ssa Maria Scattareggia
E-mail:
[email protected]
Telefono:
3355, 2521
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