Classe 4: liasi 1) AH2+B Æ A+BH2 ossidoreduttasi (trasf. Di H+e-) 2) A+BC Æ AB+C tranferasi (trasf. Di gruppi) 3) AB+H2O Æ A+B idrolasi (legami:scissione rev idrolitica) LIASI(enzimi di 4° classe) 4) ABÆA+B La reazione liasica consiste nella formazione e scissione di un legame in modo che la molecola del substrato si risolve in due componenti. Reaz. reversibili :l’eq è dato dall’attività dei componenti e quindi dall’utilizzo dei componenti verso vie metaboliche particolari. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 1 4. LIASI: coenzimi Solo alcune liasi sono proteine coniugate con coenzimi di derivazione vitaminica Nel dettaglio vedremo le caratteristiche di reazione di liasi specifiche che contengono come coenzima: TPP (derivato dalla VITAMINA B1): -C-C- liasi specifiche che agiscono sugli α−chetoacidi promuovendo la decarbossilazione PALP (derivato dalla VITAMINA B6 ): liasi specifiche che agiscono sugli aminoacidi Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 2 Sottoclasse: tipo di legame interessato (che viene scisso o formato). -C-C- CARBONIO-CARBONIO LIASI -C-N- CARBONIO-AZOTO LIASI -C-S- CARBONIO-ZOLFO LIASI -C-O- CARBONIO OSSIGENO LIASI SOTTOSOTTOCLASSE: riguarda la categoria di substrati interessati dal meccanismo liasico. Nelle liasi alcuni E hanno CoE e richiedono la presenza di cofattori , altri sono solo Me proteine (Me di transizione) , altri ancora non hanno gruppo prostetico ma una concentrazione di R aa nel sito attivo che ne fa un centro di catalisi. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 3 LIASI –C-C- vit B1 (TPP) dipendenti NH2 N H3C CH3 N N + Cl O S OH P O OH Transizioni del coenzima durante la catalisi TPP O P OH OH CH3 + CH3 + N N S S Le –C-C- liasi hanno la vit.B1 (tiaminopirofosfato trasf.) come gruppo prostetico. Anche qui la catalisi è centrata sull’equilibrio dell’anello tiazolico tra 1 forma in cui 2’ è sede di struttura carbanionica o una in cui 2’ si impegna con doppio legame verso il substrato. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 4 Effetto catalitico liasi TPP Hanno effetto decarbossilante SUBSTRATI: α−chetoacidi Decarbossilazioni 1) Riduttive HO C 2) Ossidative HO C O H C O C O C O CH3 CH3 O C O L’ α-chetoacido Æ aldeide. Il C carbanionico è modificabile. Il C carbonilico passa da n° +2 a +1. + CO2 C + CoASH O C O CH3 CH3 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry S CoA + CO2 Il C carbonilico passa da n° +2 a +3 (ac. PiruvicoÆac acetico). L’acido non è libero ma veicolato dal suo vettore CoA (trasferasi). AcetilCoA 5 Dettagli meccanismo catalitico CH3 HO C HO + O C N HO S δ+C O HO C HO O C + N C S CH3 CH3 CH3 O CH3 + COOH + N CH3 + N S HO C S CH3 CH3 Il sito attivo delle liasi acetta la posizione C1-C2 degli α-chetoacidi. I legami C=O del carbossile sono polarizzati e la δ+ sul C facilita L’ATTIVITà DEL CARBANIONEÆSI FORMA IL LAGAME COVALENTEÆIL N°OSS +2Æ+1. PRIMO COMPOSTO CoE-SUBSTRATO STABILE. - effetto catalitico: (lattimicaÆlattamica) ÆMe cofattori :trasportano e- tra parte piridinica e tiazolica. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 6 Meccanismo catalitico Gli elettroni che partecipano al nuovo legame sono quelli del legame Cα-C1 che si scinde. Il C1 è struttura carbocationica neutralizzata dall’OH. -la CO2 si libera sempre sottoforma di bicarbonato. Il riequilibrio del nucleo piridinico verso la forma aromatoide fa si che si trasportano e- in senso inversoÆsi forma un’aldeide attiva in forma carbanionica. CH OHHO C HO O C CH3 CH3 + N HO H+ HO C S HO Decarbossilazione riduttiva O C C H CH3 HO + N C Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry + N S CH3 + H HO Aldeide idrata 3 CH3 S CH3 O C CH3 OH N - S 7 Decarbossilazioni riduttive Queste α-chetoacidodecarbossilasi sono presenti in tutte la cellule ma maggiormente nelle cellule procariote anaerobie; l’ αchetoacido più abbondante è l’acido piruvico. Queste –C-C- liasi che danno decarbossilazioni riduttive sono distribuite generalmente nelle frazioni che nei peptidi sono definite ialoplasmatiche o del citoplasma solubile cioè la parte che non sedimenta anche a 100000x g. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 8 Decarbossilazioni ossidative Le decarbossilazioni ossidative interessano le membrane cellulari: nelle procariotiche sulla membrana plasmatica nelle eucariotiche sono nelle membrane interne del mitocondrio. Troviamo tre tipi di unità enzimatica che si organizzanoÆstrutt 4° e poi sopramolecolari. 1 Est. 1. 2. 3. 2 3 LIASI TRANSFERASI OSSIDOREDUTTASI Int. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 9 Descrizione unità 1,2,3 1° tipo, unità decarbossilanti: LIASI stessa organizzazione delle proteine della decarbossilazione riduttiva (TPP DIPENDENTI) ma hanno ampi domini idrofobici Æ agiscono solo associati a materiale fosfolipidico (solo se inserite su membrana). Non sono transmembrana ma sporgono suilla faccia esterna della membrana interna mitocondriale. 2° tipo: TRANSFERASI: sono transmembrana, sono soggetti a cambiamenti di conformazione e delimitano una sorta di ampio canale che li attraversa (carrier ma si compongono come enzimi di classe 2 Æ transferasi). Hanno due coenzimi : uno legato in modo covalente (acido lipoico) e uno attraverso legami salini reversibili : Coenzima A 3° tipo: OSSIDORIDUTTASI: enzimi di classe uno ossidoriduttasi con coenzima FAD (flavoproteina) minore distrubuzione di amino acidi idrofobici. Sporgono nella faccia interna della membrana interna mitocondriale. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 10 Organizzazione sistemi decarbossilanti I sistemi decarbossilanti non esistono solo in forma protomerica ma danno una struttura quaternaria che arriva a circa 50 protomeri con organizzazione cristallina. Dentro questa sono organizzate le subunità transferasiche che sono in numero minore, attraverso la membrana ed hanno contatti tra loro (effetti di cooperazione), il loro numero va da 3\4 a 1\2 di quelle liasiche. Nella grossa distribuzione superficiali dell’unità liasiche vediamo sporgere le unità transferasiche che dentro il plasmalemma interagiscono con contatti idrofobici. Sull’altra faccia della membrana vicino alle subunità di tipo 2 che protrudono all’interno si hanno le subunità ossidoriduttasiche che sono 1\2 o 1\4 di quelle liasiche (in distribuzione geometrica definita). Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 11 Struttura sovramolecolare Æ Liasi : catturano e scindono gli alfa chetoacidi Æ Transferasi : trasportano l’acile Æ Ossidoriduttasi : sistema che riporta la seconda subunità alle condizioini originarie. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 12 1° passaggio HO C δ +C O N + HO C S O HO O HO + N C C S CH3 CH3 piruvato + COOH HO C CH 3 N S C + N S CH3 + HO O attacco nucleofilo delle subunità liasiche/decarbossilazione Piruvato deidrogenasi (organizzazione sovramolecolare) Alfa cheto glutarato deidrogenasi (ciclo di Krebbs) Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 13 2° passaggio (i) HO C HO HO O C C + N HO S O C CH3 CH3 O S C NH + N Lys- Enzi S S O C NH Lys- Enz HS S Formazione di aldeide carbanionica per riequilibrio delle forme di risonanza: si realizza una prima reazione transferasica per attacco nucleofilo dal carbanione sul ponte disolfuro del CoE: ACIDO LIPOICO, acido carbossilico a 8 C con una ciclizzazione per formazione di un ponte disolfuro. Il ponte disolfuro viene scisso e si realizza un legame covalente tra lo zolfo e quella che era la struttura aldeidica con numero ossidazione “+1”, questa reazione redox fa transire il C che ha dato il legame da +1 a +2 : ritorno alle condizioni che esistono nel chetone Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 14 2° passaggio (ii) HO Mn HO C O C N C CH3 HO + S S HO O C O + C CH3 NH Lys- Enz S S O C NH Lys- Enz HS HS + N Il cambiamento di conformazione che segue orienta un R amino acidico del sito attivo dalla transferasi (nucleo imidazolico di istidina) verso il primo tipo di subunità. Il Mn prostetico della subunità 1 (decarbossilante) riconosce l’OH e destabilizza il legame –C-C- adiacente (scissione eterolitica) Si ottiene il doppio legame O=C con la dissociazione di un protone. Il numero di ox. è passato da +2 a +3 (carbossile mascherato nella struttura tioesterea). Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 15 2° passaggio (iii) O C H3C O S C NH Lys- Enz HS CoASH Abbiamo avuto la decarbossilazione ossidativa e l’unità a 2 C abbandona l’unità di primo tipo per trasferirsi sulla subunità transferasica. La subunità transferasica ora contiene acil-lipoato. Æ Acil lipoato : nella subunità secondaria si realizza un cambiamento di conformazione La struttura con l’acil lipoato cambia nel canale l’orientamento spaziale (passa ad uno orientamento verso l’interno) la Kd dell’enzima per il CoA diviene molto bassa : l’enzima è in grado di catturare il CoA libero nell’ambiente interno. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 16 2° passaggio (iv) O Mn C+ H3C O S C Lys- Enz NH HS CoASH O HS C NH Lys- Enz HS CoA S C O Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry CH3 Nella porzione più interna la subunità 2 porta l’atomo di manganese che fa da destabilizzante per il legame C-S. L’effetto è lo scatenarsi del meccanismo transferasico, in pratica sotto l’effetto del metallo di transizione l’acile si sposta dal solfidrile che occupa nell’acido lipoico al solfidrile del CoA che in questo momento si trova molto vicino nello spazio Æ si forma acil CoA. 17 2° passaggio (v) O HS C NH Lys- Enz HS CoA S C CH3 O La partecipazione del metallo a questo meccanismo di trasferimento fa si che l’enzima subisca una modifica : aumenta di un fattore 104 a 106 la Kd della dissociazione apoproteina-CoA. L’acetil CoA dissocia sul lato interno della membrana (per cui nella membrana interna del mitocondrio) arriva sulla faccia esterna il piruvato ed esce sulla faccia interna del mitocondrio il CoA. La seconda proteina non si è comportata solo come transferasi ma anche come carrier portando un’unità bicarboniosa dall’esterno verso l’interno. Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 18 3° passaggio O FMN FMNH2 S C NH Lys- Enz S Acido lipoico Æ sempre orientato verso la faccia interna, a questo punto intervengono gli enzimi del terzo gruppoÆ ossidoriduttasi FAD dipendenti. FMN Æ FMNH2 i coenzimi flavinici si trovano vicini all’acido lipoico Æ lo riossidano rigenerando il ponte disolfuro. La riossidazione scatena l’ultima trasformazione : fa orientare ancora il braccio con coenzima verso la subunità liasica (verso la faccia esterna della membrana interna). Nella membrana interna dei mitocondri ci sono ossidoriduttasi NAD dipendenti ( non associate a particolari strutture) che riossidano le tre subunità e le unità riducenti vengono trasferite sul coenzima piridinico Æ questo tipo di decarbossilazione ossidativa si conclude con Æ acil CoA e unità riducenti con coenzima piridinici ridotti. Anche NAD proteine rimettono nella condizione di partenza i coenzimi flavinici della terza struttura che possono quindi ripetere il ciclo Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 19 LIASI PALP Le liasi con coenzima PALP intervengono nel metabolismo degli aminoacidi. 1a reazione: aggancio del substrato al coenzima e formazione del legame di base di Schiff Eliminazione virtuale di acqua HOOC H2C OH O P O CH2 CH H2N O R O Me O P OH CH2-enzima Base di Schiff O P OH O CH2 O Me N CH2-enzima Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry CH2 O HOOC O Me N CH R CH2-enzima CH N HC OH NH HC OH OH N HOOC OH R + H 20 Liasi PALP 2) transizione alla forma chinoide La catalisi è guidata dal metallo: la simmetria dei legami con i R del sito attivo promuove interazioni con il Cα (nelle transferasi PALP era il C sostituente in 4) HOOC O P O OH N HC OH CH2 O Me N H C R HOOC O P O OH CH2-enzima CH2 O Me N Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry N HC OH CHR CH2-enzima 21 Scissione C1-Cα: aminoacido decarbossilasi (-C-C- liasi) La simmetria dei legami del Me può dare inoltre legami con altre parti del substrato. Se la terza interazione del metallo si stabilisce con l’O legato al C1 si ha scissione C1-Cα con decarbossilazione dell’aminoacido. HOOC HC OH O P O OH N CH2 O Me O + CH- HO HO NH2 NH2 serinaÆ colamina + CO2 R O H2N N OH CH2-enzima OH NH2 H2N NH2 ornitinaÆ putrescina + CO2 O H2N OH H2N NH2 NH2 Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry lisinaÆcadaverina + CO2 22 Interazione con il sostituente in β HOOC Si verifica per quegli aa che hanno in β un sostituente importante: es. cisteina e serina O P O OH CH2 O Me O HO N HC OH N CHRβ C CH2-enzima OH NH2 O serina H2 C O HS O OH NH2 OH Acido aminoacrilico H3C O OH NH α-imminoacido H3C OH O Acido piruvico NH2 cisteina Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 23 Trasformazione serina a glicina + -CH2OH HOOC O P N HC OH O CH2 O Me CHRβ C OH O HO O OH H2N N OH CH2-enzima + -CH2OH NH2 Ser Gly Le interazioni con il Me sono dirette una verso l’N e due verso il Cα. Il risultato è la scissione tra Cα e Cβ e la produzione di unità monocarboniosa che viene accettata da FH4 sotto forma di metilene –CH2Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 24 Liasi metallo-dipendenti H . H C CH2 . . Cu-Enzima H . C H + CH2 . . C HO-Fe-Enzima C + CH2 . H2N-Cu-Enzima H . CH2 . NH2 Fe-Enzima H CH H+ . . -C-O-C-S-C-N- Il metallo (es. il Fe) riconosce C OH C CH . l’O dell’OH sostituente. Il Cu riconosce l’N del gruppo NH2. Il passaggio da legame dativo a covalente provoca una sottrazione del sostituente mentre nel substrato precedente resta una carica +, ossia una struttura carbocationica. Gli OH o NH2 sono rilasciati dall’enzima come prodotto di reazione. La struttura si riassesta creando un doppio legame e dissociando un protone. Si forma una insaturazione. La reazione è reversibile e quindi può essere addizionato OH, SH, NH2 su posizioni insature che li accettano come sostituenti. H+ Prof. G. Gilardi - Biological Chemistry 25