Buono a sapersi 16 Un diabetico si misura la glicemia nel sangue, prima di iniettarsi l`insulina, sottocute. (Foto: Shutterstock) Glicemia in equilibrio Un composto importante che vuol essere ben regolato Il glucosio è un’importante fonte di energia. Affinché il glucosio possa svolgere correttamente le sue funzioni, il suo consumo e la sua disponibilità devono essere regolati dal corpo con accuratezza. L’alterazione di questi meccanismi di regolazione può comportare disturbi funzionali dell’organismo, che talora possono raggiungere proporzioni potenzialmente letali. Testi e immagini: Dr. med. Florian Marti Con il termine «glicemia» si intende il livello ematico di glucosio, che è una particolare forma di zucchero (il cosiddetto «zucchero d’uva»). Il glucosio viene assorbito con gli alimenti e quindi riversato nel sangue, che lo trasporta ai diversi organi del corpo, nei quali viene impiegato come importante fonte di energia. Dopo il pasto, la glicemia aumenta e il glucosio in eccesso viene accumulato in orgaoggi samaritani 3/14 ni quali il fegato e i muscoli, oppure viene trasformato in grasso. In caso di mancato apporto di alimenti, il glucosio viene mobilizzato dagli organi di accumulo per mantenere il livello minimo nel sangue e garantire così le importanti funzioni dell’organismo. Questo meccanismo assicura che la glicemia rimanga relativamente costante. Tutti i necessari meccanismi di regolazione vengono controllati da un complesso sistema di ormoni: per esempio l’insulina abbassa la glicemia, mentre il glucagone, l’adrenalina e il cortisone la aumentano. Pertanto, non L’importanza di una terapia corretta Eventi sportivi, mostre e concerti sono tutte occasioni dove i Samaritani sono spesso presenti con un Posto sa­ maritano, costituendo il primo punto di riferimento per pazienti che mostrano sintomi di iper- o ipoglicemia (vedi riquadro 2). Considerato che il 6 % della popolazione soffre di diabete, è senz’altro possibile che un Samaritano si trovi a dover affrontare tale quadro patologico. Oltre a ciò, vi sono molte malattie che possono causare una perdita del controllo glicemico, e anche il consumo di alcol può causare ipoglicemie gravi. Agendo correttamente, il Samaritano può eventualmente neutralizzare una situazione in grado di rivelarsi letale. Per questo motivo, am­ messo che sia possibile, è importante misurare la glicemia del paziente. In presenza di valori glicemici patologicamente altera­ ti, sono fondamentalmente necessari adeguati accerta­ menti, che saranno tanto più urgenti quanto maggiore è lo scostamento dei valori dalla normalità. Se le differenze sono solo minime, può essere sufficiente che il paziente si rivolga al medico di famiglia nei giorni seguenti. Nel caso invece di pazienti con offuscamento o perdita della coscienza, il Samaritano deve allarmare immedia­ tamente il servizio di soccorso e attuare le misure a lui Ipoglicemia Iperglicemia Ipoglicemia o iperglicemia · Glicemia normale a digiuno: da 3,9 a 5,5 mmol/l ·Ipoglicemia < 3 mmol/l ·Iperglicemia: > 7,8 mmol/l a digiuno > 11 mmol/l due ore dopo il pasto Questi valori possono variare a seconda del testo consultato. Possono essere considerati normali anche valori moderatamente alterati a causa di condizioni particolari (infezioni, stress, incidenti, pasti). Attenzione: i dispositivi di misurazione possono usare unità di misura diverse: 1 mmol/l = 18 mg/dl. Veroo In una persona che ha perso coscienza dopo aver consumato alcol si deve misurare il livello di glucosio nel sangue. Vero: l’alcol può provocare ipoglicemie gravi. Inoltre, la persona potrebbe essere considerata erroneamente ubriaca, mentre invece ha perso coscienza a causa del diabete. Attenzione alle valutazioni affrettate! falso? Il diabete mellito Il più noto disturbo del metabolismo degli zuccheri è il diabete, che è caratterizzato da livelli glicemici troppo elevati, dovuti al fatto che l’insulina non agisce più corret­ tamente (diabete di tipo II o diabete senile) oppure manca del tutto (diabete di tipo I o diabete giovanile). Una dieta con basso tenore di zuccheri e calorie, ma anche la pratica di attività fisica, sono in grado di ridurre con efficacia la glicemia. Tuttavia, spesso è necessario ricorrere a medica­ menti antidiabetici e, qualora questi non siano più suffici­ enti, anche alla somministrazione artificiale di insulina. In questo caso l’insulina va iniettata sotto la cute in quantità commisurate ai pasti consumati. Se si inietta una dose di insulina troppo elevata, si salta il pasto abituale o si prati­ ca sport più intensamente del solito, si può manifestare un’ipoglicemia. Dall’altra parte, se ci si dimentica di iniettare l’insulina o di assumere gli antidiabetici, si può instaurare uno sta­ to di iperglicemia. Situazioni inconsuete possono far au­ mentare il consumo energetico del diabetico, alterare le sue abitudini alimentari (per esempio facendo saltare un pasto) oppure far dimenticare l’assunzione dei medica­ menti. note. In caso di ipoglicemia è indicato l’apporto di carboi­ drati, a condizione che il paziente riesca ancora a degluti­ re. La misura ideale è somministrare glucosio ad azione rapida (circa 5 tavolette), ma anche un bicchiere di una bevanda zuccherata o succo d’arancia esercita un’azione altrettanto efficace. Altri alimenti dolci o un po’ di pane Buono a sapersi sorprende affatto che un disturbo a carico di uno di que­ sti ormoni possa alterare il livello costante del glucosio, a cui può conseguire uno stato di ipoglicemia o iperglice­ mia (vedi riquadro 1). 17 I diabetici di tipo II non soffrono di ipoglicemie. Falso: in caso di iperdosaggio di insulina o medicamenti antidiabetici è un’eventualità del tutto possibile. In caso di ipoglicemia il glucosio costituisce il rimedio più rapido. Vero: il glucosio è la più piccola di tutte le forme di zucchero. Non necessita di digestione e può passare direttamente nel circuito sanguigno. La più importante terapia in caso di ipoglicemia è l’insulina. Falso: l’insulina viene impiegata in caso di iperglicemia (livello di glucosio ematico troppo alto). Una glicemia di 7,5 mmol/l è sempre patologicamente elevata. Falso: dopo i pasti o nel corso di un’influenza tali valori possono risultare normali. Sintomi Terapia lieve Agitazione, capogiri, tremori, fame, vago senso di malessere 5 tavolette di glucosio o 1 bicchiere di bevanda zuccherata e 1 fetta di pane grave Offuscamento della coscienza, sudore freddo sulla pelle, turbe comportamentali Ambulanza, eventualmente posizione laterale stabile lieve Sete intensa, minzione frequente, nausea e vomito Aiutare il paziente a somministrare l’insulina Far bere 1 litro di liquidi (p. es. brodo) grave Respiro profondo con alito acetonico, offuscamento della coscienza Ambulanza, eventualmente posizione laterale stabile oggi samaritani 3/14 Buono a sapersi 18 oggi samaritani 3/14 sono in grado di sostenere il livello glicemico in modo prolungato, mentre le bevande light non contengono zuccheri e non sono di alcuna utilità. Non è raccomandato mettere una zolletta di zucchero in bocca a persone in stato di incoscienza. Se l’ipoglicemia è dovuta a digiuno protratto, si può eccezionalmente fare a meno di accertamenti, dato che in questo caso è probabile che non sia presente alcuna malattia di fondo. Negli episodi di iperglicemia, il paziente con diabete diagnosticato può iniettare insulina da sé, a condizione di essere in grado di farlo. Anche in questo caso si può prescindere da una visita medica. L’apporto di liquidi può ridurre lievemente la glicemia, naturalmente solo se si tratta di bevande non zuccherate (p. es. 1 litro di brodo). Qualora in un diabetico con disturbi non sia chiaro se si tratti di manifestazioni di ipo- o iperglicemia e non sia possibile eseguire una misurazione della glicemia, si deve somministrare una piccola quantità di glucosio. In presenza di ipoglicemia si otterrebbe un miglioramento si­ gnificativo dei disturbi, mentre in caso di iperglicemia non si causerebbero peggioramenti sostanziali. n Ricordate! Uno scompenso della glicemia deve essere riconosciuto e trattato, perché potrebbe evolvere in un disturbo potenzialmente letale. In presenza di sintomi possibilmente correlabili a un valore glicemico anomalo si deve misurare il livello di glucosio nel sangue. In caso di ipoglicemia il paziente deve mangiare qualcosa (zucchero, pane). In caso di iperglicemia, l’insulina del paziente costituisce la terapia corretta. Se dovessero manifestarsi sintomi gravi, si deve ricoverare il paziente. Accu-Chek-Aviva-Set Ottenibile ora anche nello Shop Samaritano. http://shop.samariter.ch Misurare correttamente la glicemia Per misurare la glicemia è necessaria una piccola puntura del polpastrello. Dal momento che si tratta di una lesione personale, è importante spiegare esattamente al paziente che cosa deve essere fatto. Il paziente deve dare il suo consenso, altrimenti non si può eseguire alcuna misurazione. In primo luogo si prepara il materiale, e la persona che esegue la misurazione indossa i guanti. Per la misurazione della glicemia si preleva una goccia di sangue dal polpastrello, dopo aver deterso il punto di prelievo. Si disinfetta il lato di un polpastrello opposto al pollice e si attende che la sua superficie sia di nuovo asciutta. Si punge poi il polpastrello con un apposito ago che pratica un minuscolo foro. Si asporta con una garza di cotone la prima goccia di sangue. Per ottenere una seconda goccia di sangue di sufficiente volume si può massaggiare delicatamente il dito dalla base alla sua estremità. Affinché lo strumento di misura assorba la seconda goccia di sangue, se ne immerge l’estremità nella goccia, che dovrà essere sufficientemente grossa. Dopo qualche secondo lo strumento indica il valore glicemico.