Tremito, ansia, nervosismo Palpitazioni, tachicardia Sudore

IPOGLICEMIA
Ipoglicemia è un termine che indica uno stato patologico causato da (e definito come) un basso livello di
zuccheri (glucosio) nel sangue. Il livello di glucosio nel sangue (glicemia) è la quantità di zuccheri nel sangue
ed è solitamente espresso in milligrammi di zucchero per decilitro di sangue (mg/dl). L'ipoglicemia provoca
una nutrita serie di effetti e di sintomi, la maggior parte dei quali originata da uno scarso afflusso di
glucosio al cervello, che ne riduce le funzioni : questa diminuzione della funzione cerebrale può andare da
un vago senso di malessere al coma e in casi rari alla morte. Una condizione di ipoglicemia può avere
origine da molte cause diverse, e può accadere a qualunque età. La capacità mentale cala in modo
misurabile quando la glicemia scende sotto i 65 mg/dl, e se il glucosio scende ancora, sotto i 54 mg/dl si
attivano dei meccanismi ormonali di difesa. Nell'infanzia e nella prima fanciullezza la glicemia è un po' più
bassa che nell'età adulta, sebbene comunque sopra i 60 mg/dl, dopo il periodo neonatale. Nei neonati,
stabilire quale sia il livello di glucosio "normale" è più difficile; non è raro riscontrare neonati perfettamente
in salute con una glicemia di 36 mg/dl o addirittura 27 mg/dl fin dal primo giorno di vita. L'opinione
generale sembra concorde nell'indicare un livello di 60 mg/dl come ottimale. Come la maggior parte dei
tessuti animali, il metabolismo del cervello dipende principalmente dal glucosio come fonte di energia nella
maggior parte dei casi. Alcuni tessuti, come i muscoli, il fegato, i reni, l'intestino e perfino i globuli bianchi,
possono immagazzinare una certa quantità di glicogeno (zucchero) come riserva cui attingere se la glicemia
scende troppo: il cervello invece non ha riserve e dipende interamente dal sangue per il rifornimento di
glucosio necessario, che arriva ai neuroni e alle altre cellule nervose per diffusione dai capillari. Perciò, se la
concentrazione di glucosio nel sangue diminuisce, il cervello è il primo organo a risentirne.
SEGNI E SINTOMI

Tremito, ansia, nervosismo

Palpitazioni, tachicardia

Sudore, sensazione di calore

Pallore

Fame, borborigmi

Nausea, vomito,

malessere addominale
CAUSE
La causa più comune di ipoglicemia moderata è la mancata assunzione di nutrienti per un
prolungato periodo di tempo (16-24 ore), tempo occorrente per esaurire le riserve di glicogeno.
Una causa di ipoglicemia frequente nei diabetici è l'accidentale (o intenzionale) sovradosaggio di
farmaci antidiabetici o di insulina, oppure il non mangiare quando necessario dopo aver preso
questi medicinali.
INTERVENTO
L’intervento nella crisi ipoglicemica dovrebbe essere mirato a ristabilire corretti livelli di zucchero
nel sangue, così da annullare gli effetti della carenza di zuccheri soprattutto a livello cerebrale.
Purtroppo però tale intervento, è di difficile attuazione se non si è muniti degli appositi apparecchi
per la determinazione della glicemia. Infatti la comune somministrazione di acqua e zucchero,
spesso risolutiva durante o dopo uno sforzo fisico eccessivo, può non essere necessaria nel caso
alla crisi ipoglicemica si sovrappongano altre patologie. Nel caso di una sospetta crisi ipoglicemica,
sarà sufficiente trattare il paziente come per una lipotimia con tutti gli interventi a essa annessi.
IPOTENSIONE
Come già detto in precedenza la P.A. è la forza che il sangue sospinto dal cuore esercita sulle pareti
delle arterie. Si esprime in mmhg (millimetri di mercurio) e ha un valore ottimale di 110/80. Nel
caso la pressione si alzi sensibilmente sopra questi valori si parla di ipertensione. Può però anche
succedere che tali valori si abbassino; questa situazione viene definita con il termine di
ipotensione. Questa è una condizione nella quale la P.A. max scende sotto i 100 mmhg. Questa
situazione comporta una inefficace spinta da parte del cuore che non riesce a vincere la forza di
gravità, e di conseguenza rende difficile l’irrorazione e l’ossigenazione delle cellule cerebrali. In
tale situazione se il cervello rimane per più di 10 secondi senza un’adeguata ossigenazione
comincia a dare segni di sofferenza.
CAUSE
Le cause da cercare possono essere di natura diversa. Si va dalla mancanza di volume circolatorio
(ipovolemia), a un eccessivo sforzo fisico, a problemi cardiovascolari. Le cause più comuni possono
dividersi in cardiache, vascolari e neurologiche:
Causa cardiaca
1 - Tachcardia e bradicardia estreme
2 - Ipovolemia (diminuizione della massa totale di sangue: emorragie!)
3 - Improvvisa ed estesa perdita della contrattilità del ventricolo sinistro
(infarti estesi, grave miocardiopatia)
Causa vascolare
1 - Alterazione dei meccanismi di regolazione del flusso di sangue
2 - Alterazione del tono vasocostrittore e vasodilatatore
3 - Azione di sostanze che agiscono sulle pareti dei vasi sanguigni
Sistema Nervoso Autonomo
1- Alterata risposta ai barocettori
SEGNI E SINTOMI
I segni e i sintomi dell’ipotensione sono del tutto uguali a quelle delle altre cause delle lipotimie, e
cioè sudorazione fredda, malessere generalizzato, nausea, perdita di coscienza ecc…
INTERVENTO
L’intervento consiste nel ristabilire un corretto valore pressorio che permetta al sangue di tornare
a ossigenare il cervello. La manovra più importante e primaria rimane senza ombra di dubbio la
posizione antishock, cosi da favorire il ritorno di sangue al cervello. Sarà utile anche slacciare
camicie cravatte e quant’altro comprima, al fine di permettere un adeguato passaggio di sangue.
Durante uno sforzo fisico inoltre sarà senz’altro importante mantenere un’adeguata idratazione.