Diabete: cos`è, cosa lo provoca, quali problemi dà?

Diabete: cos’è, cosa lo provoca, quali problemi dà?
Il corpo è costituito da miliardi di cellule che
hanno bisogno di energia per funzionare. Una
parte dei cibi che mangiamo è trasformata in
uno zucchero chiamato glucosio, che è una
delle più importanti sostanze con cui le cellule
producono energia.
Il flusso del sangue trasporta il glucosio a tutte
le cellule. Ma per far sì che entri in una cellula, questa deve avere abbastanza porte
(chiamate recettori) e dev’essere disponibile un ormone prodotto dal pancreas e
chiamato insulina, in grado di aprire i recettori.
Ho capito: l’insulina è come una chiave, che apre le cellule al glucosio!
Certo, e ha anche tanti altri effetti: alcuni li scopriremo in seguito.
Con abbastanza recettori e insulina per aprirli, il glucosio entra nelle cellule che lo usano
per produrre energia, senza la quale le cellule muoiono. Quando però il glucosio è
introdotto in eccesso nell’organismo, viene immagazzinato nelle cellule adipose sotto
forma di grasso di deposito.
Il diabete mellito è una malattia che rende difficile alle cellule rifornirsi del glucosio di cui
hanno bisogno.
Il diabete di tipo 1 si verifica quando le cellule del pancreas che producono insulina sono
distrutte. Per questo manca l’insulina, e ciò causa un aumento del glucosio nel sangue,
detto iperglicemia.
Il diabete di tipo 2, che colpisce soprattutto adulti e anziani, ma sempre più spesso
anche giovani obesi, si verifica quando il pancreas produce insulina, ma sulle cellule non
ci sono abbastanza recettori per far entrare il glucosio.
In questa forma di diabete c’è una resistenza delle cellule all’azione dell’insulina, causata
anzitutto dal sovrappeso e da un’alimentazione ad alto indice glicemico (come si
spiegherà più avanti). Il pancreas tenta di compensare questa resistenza con un’elevata
produzione di insulina, che però stimola anche la fame e la richiesta di cibo, e favorisce
l’accumulo di grasso. Inizialmente la glicemia resta normale, mentre l’insulina è
aumentata, poi si comincia ad avere un aumento della glicemia dopo i pasti; infine,
quando il pancreas si esaurisce, in modo progressivo si instaura il diabete. All’inizio però i
sintomi sono subdoli, e questa situazione si può trascinare per molti anni prima che
diventino più evidenti.
Purtroppo il soggetto diabetico va incontro a varie complicanze. Queste si distinguono in
macrovascolari, dovute a un’aterosclerosi più precoce e frequente, che dipende molto da
età e abitudini di vita: fumo, attività fisica, livelli di pressione arteriosa e di colesterolo,
ancor più che dalla glicemia; e microvascolari (renali, retiniche, ai nervi periferici), che
risentono in particolare dei livelli eccessivi di glicemia.
Ma come faccio a sapere se ho il diabete?
La diagnosi la fa il medico quando c’è iperglicemia. I risultati più affidabili si hanno
quando il glucosio del sangue, misurato dopo almeno 8 ore di digiuno, è pari o superiore
(d’ora in avanti indicheremo “≥”) a 126 mg/dl. La diagnosi va tuttavia confermata con una
seconda misurazione in un giorno successivo.
Per la precisione, i valori di glicemia distinguono soggetti normali (glicemia a digiuno <100
mg/dl), con alterata glicemia digiuno (100-125), diabete (≥126, confermata in 2°
misurazione). Altri modi per fare diagnosi si basano sull’emoglobina glicata (d’ora in
avanti solo “glicata”), un esame del sangue che tiene conto del livello di glicemia media
negli ultimi 2-3 mesi: se è ≥6,5%, c’è diabete.
Infine, in presenza di sintomi tipici del diabete, come tanta urina, sete e calo di peso, il
medico può fare diagnosi se la glicemia prelevata al momento è ≥200 mg/dl.
Mi state facendo capire che sono un po’ incosciente a non sapere qual è la mia glicemia?!
Ma no! Certo, il diabete mellito è una malattia molto diffusa, e i soggetti colpiti sono in
aumento: in Italia l’11% dei maschi e quasi l’8% delle donne dai 35 ai 69 anni, e ancor più
nei più anziani. Ma non viene “per caso”, ci sono fattori di rischio ben noti, che possono
indirizzare uno screening mirato, e soprattutto far attuare per tempo efficaci correzioni
dello stile di vita.
Da mercoledì prossimo, per oltre 10 settimane, riceverai messaggi che approfondiscono
le cause del diabete, sarai coinvolto in una sfida che ti permetterà di migliorarlo, potrai
ambire ai premi messi a disposizione degli sfidanti più motivati e di successo, e sarai
tentato dalle nostre sfiziose ricette.
Nel frattempo, ti mandiamo il primo strumento operativo, che si chiama “Se non segni non
sogni: cibo e movimento”. Ti suggeriamo di compilarlo, individuando anche eventuali
obiettivi di cambiamento, e di conservarne una copia in un’apposita cartellina, dove
raccogliere tutto il materiale del programma. Naturalmente, se lo hai già ricevuto perché
sei iscritto a più aree di interesse, basterà compilarlo una sola volta!
Un’ultima nota: se sai che altri colleghi sono interessati a ricevere la nostra
messaggistica, invitali a contattarci all’indirizzo: [email protected]
Alla prossima settimana!