ATOMI A MOLTI ELETTRONI Ovviamente, più si complica il problema più dobbiamo limitare i nostri obiettivi. Sistemi idrogenoidi: Calcolo esatto analitico di livelli energetici e funzioni d’onda per lo stato fondamentale e per tutti gli stati eccitati. He (Li+, etc.): Calcolo perturbativo dell’energia di stato fondamentale e previsione qualitativa del comportamento di alcuni stati eccitati (100,nlm) Z elettroni: Schema qualitativo della configurazione elettronica del SOLO STATO FONDAMENTALE, simbolo di termine. Hamiltoniana elettronica (no struttura fine, discussa poi) per un atomo con Z elettroni: Se non ci fosse il termine di interazione elettrone-elettrone i livelli energetici sarebbero dati dalla somma di livelli energetici di singola particella (sistemi idrogenoidi con carica nucleare Ze), e le autofunzioni sarebbero semplici prodotti (certo, antisimmetrizzati mediante determinanti di Slater delle funzioni d’onda di singola particella). Ma abbiamo già visto nel caso dell’He che la repulsione coulombiana NON si può trascurare. Per gli atomi a Z>2 elettroni sbaglieremmo non solo quantitativamente ma anche qualitativamente. Possiamo però provare a cercare qualche trucco per tenerne conto a qualche livello di approssimazione, senza perdere la possibilità di utilizzare il formalismo a particella singola, sicuramente più semplice concettualmente e anche numericamente. L’approssimazione di campo centrale Immagino che ogni elettrone i sia soggetto all’interazione con il nucleo, ma schermato dalla presenza degli altri elettroni. La vera approssimazione sta nell’immaginare che questo schermo produca un potenziale efficace V che dipende solo dalla distanza dell’elettrone dal nucleo. i e2/rik k e2/rij j -Ze2/ri i Ze V(ri); CENTRALE, NON COULOMBIANO L’approssimazione di campo centrale Se individuo un modo per trovare V(ri), allora i e2/rik k e2/rij j -Ze2/ri i Ze V(ri); CENTRALE, NON COULOMBIANO L’approssimazione di campo centrale Vantaggio (i): mi basta risolvere l’equazione di Schrödinger a particella singola (poi, prodotto AS) i e2/rik k e2/rij j -Ze2/ri i Ze V(ri); CENTRALE, NON COULOMBIANO L’approssimazione di campo centrale Vantaggio (ii): trattandosi di un campo centrale l’equazione angolare è identica a quella dell’idrogeno, i numeri quantici l ed m (ed ms) mantengono lo stesso significato. Unica differenza: ora ε=εn,l. Si dimostra in generale che per un fissato n, l’energia cresce al crescere di l (maggiore è il momento angolare orbitale maggiore la distanza media dal nucleo, minore l’attrazione). Per Z sufficientemente piccoli, la separazione maggiore è determinata da n (occhio ai 3d) i e2/rik k e2/rij j -Ze2/ri i Ze V(ri); CENTRALE, NON COULOMBIANO Unica differenza: ora ε=εn,l. E1=Z2x(EHg)/4 l=1,m=0,±1,,ms=±1/2 l=0,m=0,ms=±1/2 n=2 E1=Z2xEHg n=1 l=0,m=0,ms=±1/2 Livelli di singola particella per un sistema idrogenoide Unica differenza: ora ε=εn,l. n=2,l=1 2p 2s n=2,l=0 n=1 1s m=-1,0,1,ms=±1/2 m=0,ms=±1/2 l=0,m=0,ms=±1/2 m=+1 m=-1 m=0 NOTA: NON SO quanto valgono le energie se non specifico il potenziale . Ma mi accontento di sapere come sono ordinati. Livelli di singola particella in approssimazione centrale Come posso trovare V(r)?Il metodo di Hartree Hartree I Assegno una forma iniziale a V(r). Al termine della procedura la forma iniziale non conta, ma influenza la velocità con cui la procedura termina. Una scelta intelligente prevede: Come posso trovare V(r)?Il metodo di Hartree Hartree II Risolvo l’equazione di Schrödinger di singola particella Non sono capace di risolvere analiticamente l’equazione di Schrödinger per un qualunque potenziale, per quanto centrale. Pazienza: la posso risolvere numericamente. N.B. “i” è un indice riassuntivo del set completo di 4 numeri quantici. Hartree III Riempio i livelli energetici di particella singola progressivamente a partire dal più basso con N elettroni di modo da minimizzare l’energia totale e rispettare il principio di esclusione di Pauli. Ok, a questo punto ad ogni elettrone ho assegnato una funzione d’onda a particella singola caratterizzata da un diverso indice riassuntivo i. Posso indicizzare gli elettroni coi livelli riempiti. Hartree IV Adesso calcolo la nuova V che agisce sull’elettrone i nel seguente modo: Interazione attrattiva col nucleo Repulsione causata sull’elettrone i dagli altri elettroni. E’ un termine “classico”, interpretabile come quello equivalente incontrato nell’integrale diretto per l’atomo di He. Questo era l’integrale incontrato nel caso dell’atomo di He. Rappresenta un’energia totale del sistema, per ottenere la quale integro su entrambe le coordinate configurazionali. Se integrassi sulla sola variabile 2 e non avessi il termine |ψ100(x1)|2, otterrei il potenziale dell’elettrone 1 a causa della presenza dell’elettrone 2, che è esattamente quello che entra nel potenziale di Hartree (dove però ho Z-1 elettroni). Hartree V Risolvo nuovamente l’equazione di Schrödinger, ma con V1 al posto di V0. 1 Quanto cambiano energie e funzioni d’onda? Molto poco (meno di una soglia)-> ok, ho finito. Tanto->Ripeto la procedura, trovo un V2, etc. fino a convergenza. Oss: dopo il passo zero, l’energia potenziale che appare nell’equazione di Schrödinger dipende dalla funzione d’onda. Ho convergenza quando risolvendo l’equazione trovo le stesse funzioni d’onda con cui costruivo il potenziale (auto-consistenza). Risultati (elettrone ottico del Na, per cui mi aspetto che l’approssimazione a potenziale centrale sia corretta). Unità: -13.6eV Hartree 3s 0.316 3p 0.178 4s 0.128 4p 0.088 HF 0.36 0.219 0.141 0.1 Exp 0.378 0.223 0.143 0.102 Il metodo di Hartree considera il principio di esclusione di Pauli solo nel riempimento, ma non impone l’antisimmetria delle funzioni d’onda (infatti NON ho integrali di scambio, solo diretti). Si può imporre tale caratteristica, e le stime migliorano (HF=Hartree-Fock) L’approssimazione di campo centrale Se individuo un modo per trovare V(ri), allora Si noti che gli operatori di singola particella commutano con l’hamiltoniana. Lo stesso, quindi, varrà per gli operatori totali (J per ora non serve). Ho libertà nello scegliere come descrivere lo stato del sistema. In seguito lavoreremo in approssimazione di campo centrale, senza specificare V(r) e quindi i valori dei livelli energetici. Considero lo ione Li+. I due elettroni si comporteranno come quelli dell’He (ma con Z=3). Utilizzando la trattazione vista per l’atomo di He, sappiamo che la funzione d’onda è del tipo: (0) Lo spin totale è S=0; il momento angolare totale è (l1=l2=0) L=0. J=L+S=0. Attenzione che J è il J totale somma a sua volta di due 1s↑↓He: 1S0 momenti angolari totali. A cosa mi serve J? Se poi voglio tenere conto dello SO. L’approssimazione di campo centrale Lo spin totale è S=0; il momento angolare totale è (l1=l2=0) L=0. J=L+S=0. 1s↑↓He: 1S0 Si dice che la “shell K” (n=1, poi L,M,N,O..) è completa. In generale una shell (o subshell al variare di l) completa fornisce sempre S=L=J=0. Bene, se adesso “aggiungiamo un elettrone” ad una shell completa (ottenendo il Li) pensare che tale elettrone esterno sia soggetto ad un potenziale efficace centrale è corretto. Per effetto del principio di esclusione di Pauli l’e- dovrà iniziare ad occupare la shell L, e occuperà (scelte: l=0,1) quella con l=0 (2s). In seguito ci concentreremo solo sulle shell non completamente piene. Quelle piene non darebbero contributo a L,S,J. L’approssimazione di campo centrale 2s ↑ 1s↑↓Li: 2S1/2 Si dice che la “shell K” (n=1, poi L,M,N,O..) è completa. Bene, se adesso “aggiungiamo un elettrone” ad una shell completa (ottenendo il Li) pensare che tale elettrone esterno sia soggetto ad un potenziale efficace centrale è corretto. Per effetto del principio di esclusione di Pauli l’e- dovrà iniziare ad occupare la shell L, e occuperà (scelte: l=0,1) quella con l=0 (2s). NON CI SONO DUBBI SULLO STATO FONDAMENTALE (S=1/2, L=0, J=1/2) L’approssimazione di campo centrale 2s ↑ 1s↑↓Li: 2S1/2 Parto da questo stato fondamentale ed aggiungo un ulteriore elettrone. La situazione è la seguente: Per effetto dell’elettrone 3 (4) il potenziale totale sentito dall’ elettrone 4 (3) non è esattamente centrale. Mi aspetto rottura di simmetria e quindi rottura di degenerazione. 3 4 1,2 Shell piena (produce un potenziale centrale su ciascun elettrone) L’approssimazione di campo centrale 2s ↑↓ 1s↑↓Be: 1S0 Per Z=4 (Be) tuttavia, non ho molta scelta (m=0). Il quarto elettrone finirà ovviamente sul 2s. E’ ancora tutto determinato: S=0,L=0,J=0 Per effetto dell’elettrone 3 (4) il potenziale totale sentito dall’ elettrone 4 (3) non è esattamente centrale. Mi aspetto rottura di simmetria e quindi rottura di degenerazione. 3 4 1,2 Shell piena (produce un potenziale centrale su ciascun elettrone) L’approssimazione di campo centrale 2p ↑ 2s ↑↓ 1s↑↓Be Z=5 (B). Nessun dubbio su L (1) ed S(1/2). J tuttavia può assumere due valori: J=3/2,1/2. AGGIUNGI SOMMA DI TERMINI SO PER FARE CAPIRE. Per effetto dell’elettrone 3 (4) il potenziale totale sentito dall’ elettrone 4 (3) non è esattamente centrale. Mi aspetto rottura di simmetria e quindi rottura di degenerazione. 3 4 1,2 Shell piena (produce un potenziale centrale su ciascun elettrone) 1s ↑↓ He: 1S0 ↑ 1s ↑↓ Li: 2S1/2 ↑↓ 1s ↑↓ Be: 1S0 2s 2s ↑ 2s ↑ ↓ 1s ↑↓ 2p B: 2P? S=1/2, L=1; J=3/2,1/2 Quale scelgo? Lo vedremo, ma S e L per Z<6 sono scelti senza problemi. ↑ 2p ↑↓ 1s ↑↓ 2s C: devo aggiungere un elettrone alla configurazione del Boro qui sopra riportata. Sappiamo che per l=1, m=-1,0,1 + ms=-1/2,1/2 e quindi ho degenerazione 6. Posso mettere il primo elettrone in 6 stati diversi, il II in 5. In totale ho 6x5/2=15 (30, se le particelle fossero distinguibili) possibilità diverse per riempire il livello. Trascurando la repulsione elettroneelettrone o lavorando in approssimazione di campo centrale sono tutte equivalenti. In realtà non è così. -e -e Ze Il motivo è il cattivo funzionamento dell’approssimazione di campo centrale. Ripetiamo il motivo. Shell interne piene: generano un potenziale centrale sugli elettroni esterni. Ma se considero uno di tali elettroni, esso sentirà anche la repulsione dovuta ad altri elettroni. Di conseguenza, ho un’ulteriore rottura di simmetria e diminuzione del grado di degenerazione. I livelli si separano in dipendenza di altri numeri quantici. Per tenerne conto in modo qualitativo si possono seguire le regole seguenti. Dal Boro in poi per completare la configurazione elettronica esterna (shell non completamente piena) degli atomi risultano fondamentali le tre regole di Hund: 1. Fissati i numeri quantici n ed l di singola particella, gli elettroni occupano per primo lo stato con spin totale S massimo compatibile col principio di esclusione di Pauli. 2. Fissato S, gli elettroni occupano per primo lo stato con L massimo, purchè compatibile col principio di esclusione di Pauli 3. Se la shell più esterna è occupata “non più della metà, lo stato a energia più bassa è quello che minimizza (massimizza) J. Altrimenti, J è massimizzato. E’ un effetto dovuto all’interazione SO. VALIDO SOLO FINO AL KRIPTON (Z=36); Poi il modello “L-S coupling” perde validità. Le tre regole di Hund sono EMPIRICHE, ma si può capire da cosa siano causate. 1. Fissati i numeri quantici n ed l di singola particella, gli elettroni occupano per primo lo stato con spin totale S massimo compatibile col principio di esclusione di Pauli. E’ l’estensione a Z elettroni di quanto visto per l’Elio. Se lo stato di spin è simmetrico, la funzione d’onda configurazionale è antisimmetrica, favorisce distanze e-e grandi, diminuendo l’effetto della repulsione coulombiana. 2. Fissato S, gli elettroni occupano per primo lo stato con L massimo, purchè compatibile col principio di esclusione di Pauli. E’ causata dal deviazioni da simmetria sferica. Se il singolo elettrone non è soggetto a un potenziale centrale, mi aspetto splitting del livello energetico εn,l in εn,l,m (rottura di degenerazione). La terza dipende dall’interazione spin-orbita. 3. Se la shell più esterna è occupata “non più della metà, lo stato a energia più bassa è quello che minimizza (massimizza) J. Altrimenti, J è massimizzato. In uno schema a particella singola, l’interazione spin-orbita agirà sull’elettrone i nel seguente modo: 2 1 e ^ ______ ______ Ĥ’SO= Ŝ⋅L 8πε0 me2c2r3 singolo elettrone idrogeno 2 singolo elettrone di un atomo 1 e ^ ______ ______ h’SO(i)= V(r)Ŝ⋅L 2 2 2 a molti elettroni 8πε0 me c ri sappiamo che favorisce valori di j bassi (spiega parte della III regola) ↑ 2s ↑ ↓ 1s ↑↓ 2p B: 2P? S=1/2, L=1; J=3/2,1/2 Quale scelgo? La shell n=2 può contenere 8 elettroni. E’ occupata da 3, quindi meno di metà è piena. La III regola di Hund ci dice che lo stato corretto è 2P1/2. Adesso torniamo al Carbonio. ↑ 2p ↑↓ 1s ↑↓ 2s C: devo aggiungere un elettrone alla configurazione del Boro qui sopra riportata. I regola: deve essere S=1. II regola: devo massimizzare L. Dato che l1=l2=1, L=2,1,0. Verrebbe da dire L=2, e assegnare la configurazione 3D. Ma così facendo non stiamo considerando correttamente le conseguenze dell’antisimmetrizzazione. ↑ ↑ 2p ↑↓ 1s ↑↓ 2s 2p m=1 m=-1 m=0 C: devo aggiungere un elettrone alla configurazione del Boro qui sopra riportata. I regola: deve essere S=1. Sappiamo che per S=1 si possono avere due spin up, due down, e uno up e uno down. Per applicare in modo semplice le regole di Hund conviene pensare che siano entrambi up (ma nella realtà non cambierebbe, quanto segue è solo più difficile da dimostrare), e disegnarli come in figura. Ora, se ms1=ms2=1/2 e dato che l1=l2=1, il principio di esclusione di Pauli vieta che m1=m2. Quindi non posso avere m1=m2=1, e quindi non posso avere L=2. ↑ ↑ 2p ↑↓ 1s ↑↓ 2s C Il valore massimo di L è pertanto L=1. Il simbolo di termine è 3P. Notare che J=2,1,0. La III regola fornisce J=0. C-> 3P0. Ovviamente, il Si avrà lo stesso simbolo di termine. N(Z=7) Massimizzo lo spin->3/2 Gli m devono essere tutti e tre diversi. 2p Quindi, NO 1,1,1, NO 0,0,0, ma nemmeno 2s 1,1,0 oppure 0,0,1. Rimane solo 1,-1,0 che dà come unico valore 1s possibile di M totale 0. Quindi L=0. J=3/2,1/2; la shell è piena più di metà: 4S 3/2 ↑↑↑ ↑↓ ↑↓ ↑↓↑ ↑ 2s ↑ ↓ 1s ↑↓ 2p O (Z=8, 4 elettroni nei livelli p, configurazione (2s)2(2p)4 Lo spin massimo, compatibile col principio di esclusione di Pauli è S=1. Per ottenere L massimo immagino di mettere i due elettroni con spin opposto su m=1 (tot: 2), uno su 0, uno su -1 (per forza). L=1. J=2,1,0->2. Simbolo: 3P2. ↑↓↑ ↓↑ 2s ↑ ↓ 1s ↑↓ 2p F (Z=9, 5 elettroni nei livelli p, configurazione (2s)2(2p)5 Lo spin massimo, compatibile col principio di esclusione di Pauli è S=1/2. Per ottenere L massimo immagino di mettere i due elettroni con spin opposto su m=1 (tot: 2), e 0, uno su -1 (per forza). L=1. J=3/2,1/2->3/2. Simbolo: 2P3/2. ↓↑↓ ↑↓↑ 2s ↑ ↓ 1s ↑↓ 2p Ne (Z=10, 4 elettroni nei livelli p, configurazione (2s)2(2p)6. Simbolo: 1S0 come He. Z=11 ha lo stesso simbolo di Z=3, e così via finchè non inizio a riempire i livelli d. Attenzione!Arrivati a Z=18 (Ar), dovrei iniziare a riempire i livelli 3d. L’effetto di schermo, tuttavia, rende il 4s più basso del 3d. (ordine: 4s, 3d, 4p) Ti (Z=22), configurazione [Ar](4s)2(3d)2 m=-2 m=0 m=2 ↑ ↑ 3d 4s ↑↓ m=1 S=1; M=3, L=3. J=4,3,2->2 Simbolo: 3F2. m=-1 Fe (Z=26), configurazione [Ar](4s)2(3d)6 ↑ ↓ ↑ ↑ ↑ ↑ 3d 4s ↑↓ S=2; M=2x2+1+0-1-2=2, L=2. J=4,3,2,1,0->0 Simbolo: 5D4. Effetto Zeeman. Sorpresa: identico ai sistemi idrogenoidi. Un campo magnetico statico e uniforme causerà in ogni hamiltoniana di singolo elettrone un termine: L’effetto sull’atomo sarà quello visto per l’idrogeno sostituendo ai numeri quantici di singola particella quelli totali!!! Campo forte lungo z: SPLITTING Zeeman Campo debole lungo z: SPLITTING Zeeman