2015 Proff. Giuseppe Scippa & Lucia Russo [EVOLUZIONE DEI MODELLI ATOMICI] Sintesi di come si è evoluto il modello di un atomo nel corso del tempo. 1) DALTON (1803 ) indistruttibile. L’atomo è visto come una sfera, è quindi piccolissimo, indivisibile e 2) THOMSON (1904) L’atomo è una sfera con cariche positive e negative che si neutralizzano a vicenda (il panettone e l’uvetta). 3) RUTHERFORD (1911) Introduce il concetto di nucleo con protoni e neutroni, gli elettroni ruotano intorno al nucleo e perdendo energia devono cadere sul nucleo. 4) BOHR (1913) Introduce i postulati quantistici con i livelli energetici degli elettroni e le orbite degli elettroni. Un elettrone quando ruota intorno al nucleo non irradia energia, ma irradia energia solamente dal passaggio da un livello energetico stazionario ad un altro livello di energia inferiore. Modificato da SOMMERFELD che introduce il concetto di orbita ellittica degli elettroni che ruotano intorno al nucleo. 5) HEISENBERG E SCHRODINGER (1926-27) Si supera il concetto di orbita dell’elettrone e si introduce l’orbitale come regione dello spazio intorno al nucleo in cui è massima (90%) la densità di probabilità di trovare l’elettrone. Proff. Giuseppe Scippa & Lucia Russo Pag. 1 L’elettrone non è visto più come particella classica, ma come onda. La meccanica quantistica fornisce una espressione matematica delle probabilità di trovare un elettrone in una determinata zona dello spazio (comportamento duale onda-particella dell’elettrone). L’ATOMO DI BOHR: Già MAX PLANK professore di fisica teorica a fine ‘800 ebbe l’idea che un atomo che emette energia non lo fa in maniera continua, ma emette energia secondo pacchetti discreti che egli stesso chiamò quanti. Un elettrone che ruota vicino al nucleo ha un’energia minore rispetto ad uno che ruota più lontano dal nucleo stesso, perché il nucleo attrae più fortemente chi elettroni che sono più vicini ad esso. Per spostare un elettrone da un’orbita inferiore ad una superiore è necessario fornire energia (e lavoro). Per Bohr dunque le orbite degli elettroni erano collegate a questi “quanti” di energia emessi dagli elettroni. Proff. Giuseppe Scippa & Lucia Russo Pag. 2