Eventi avversi da antipsicotici nei bambini e negli adolescenti

Eventi avversi da antipsicotici nei bambini e negli adolescenti
Negli ultimi anni i farmaci antipsicotici di II generazione, da tempo largamente utilizzati negli
adulti, hanno trovato sempre maggior impiego anche per il trattamento di disturbi psichiatrici e non,
in bambini e adolescenti. Seppure in vari paesi alcuni di questi farmaci hanno ricevuto
l’autorizzazione per indicazioni pediatriche, per tanti altri l’uso off-label è molto frequente,
soprattutto per disturbi comportamentali associati ad autismo, ritardo mentale, disturbi alimentari,
iperattività, disturbi bipolari e disturbi ossessivo-compulsivo (tabella 1).
Antipsicotici atipici
Amisulpiride
Aripiprazolo
Asenapina
Clozapina
Iloperidone
Olanzapina
Paliperidone
Quetiapina
Risperidone
Sertindolo
Ziprasidone
Indicazione d’uso in pazienti < 18 anni
Nessuna
Schizofrenia (Eur, USA),
Disordini bipolari e irritabilità nell’autismo (USA)
Nessuna
Nessuna
Nessuna
Schizofrenia; disordini bipolari (USA)
Nessuna
Schizofrenia; disordini bipolari (USA)
Gravi comportamenti distruttivi (Eur), Schizofrenia
Disordini bipolari e irritabilità nell’autismo (USA)
Nessuna
Nessuna
Tabella 1: Indicazioni d’uso degli antipsicotici atipici.
In Europa l’aripiprazolo è l’unico antipsicotico con indicazione approvata per il trattamento della
schizofrenia negli adolescenti di età compresa tra 15-17 anni. In pochi Paesi europei, tra cui Belgio,
il risperidone è approvato per il trattamento di bambini e adolescenti con gravi disturbi distruttivi.
Di recente, è aumentato l’utilizzo di antipsicotici di II generazione per il trattamento di gravi
disturbi comportamentali nei pazienti con disturbi pervasivi dello sviluppo.
Tuttavia, nonostante il crescente uso di questi farmaci nei bambini e negli adolescenti, i dati
riguardanti la loro sicurezza sono limitati. Purtroppo sulla base dei dati emergenti sembrerebbe che
questa popolazione di pazienti è a più alto rischio rispetto agli adulti per iperprolattinemia indotta
dagli antipsicotici, aumento di peso e anomalie metaboliche farmaco indotte.
Differenze nell’assorbimento, distribuzione e metabolismo degli antipsicotici significa che più alte
dosi per chilogrammo sono necessarie nei pazienti pediatrici rispetto agli adulti per raggiungere
un'efficacia simile. I giovani sono più vulnerabili ad alcuni effetti avversi, in particolare sono note
associazioni tra aumento di peso e obesità con diabete, dislipidemia e ipertensione, tutti importanti
fattori di rischio per sviluppare in futuro morbilità cardiovascolare e mortalità. Per questo diventa
sempre più necessario un approfondimento sulla sicurezza ed efficacia degli antipsicotici e di altri
agenti psicotropi nella popolazione pediatrica.
A tal proposito, De Hert e altri hanno esaminato la letteratura recente su effetti collaterali,
soprattutto cardio-metabolici ed endocrino metabolici degli antipsicotici di seconda generazione in
bambini e adolescenti, realizzando un’utile revisione sistemica.
Sono stati ricercati RCT controllati verso placebo attraverso Medline / Pubmed / Google Scholar
pubblicati dal 1996 fino a febbraio 2010 utilizzando come parole chiave:'' bambini'','' adolescenti'',
''pediatrica'',''effetto
avverso'',''
antipsicotici
atipici
di
II
generazione'',''
sindrome
metabolica'',''diabete'', escludendo studi che avessero come target principale o esclusivo gli adulti.
Una valutazione critica è stata effettuata anche su RCT e trial in singolo cieco, pubblicati dopo il
2000, relativi all’aumento di peso a breve termine per impiego di neurolettici atipici in bambini e
adolescenti. Sono stati esclusi gli articoli duplicati su uno stesso studio e le analisi post-hoc dei dati
combinati.
In totale sono stati selezionati 31 RCT con 3595 pazienti pediatrici con diagnosi differenti: 29 trial
erano in doppio cieco e due studi non erano controllati rispetto al placebo. Sono stati inoltre
identificati 4 articoli contenenti linee guida specifiche per la fascia d’età in esame e sono stati
revisionati 18 lavori relativi a linee guida per lo screening del rischio metabolico negli adulti affetti
da schizofrenia, dai quali sono state estrapolate 4 ulteriori pubblicazioni riferite anche a pazienti con
età inferiore a 18 anni.
1. Aumento di peso
Le variazioni medie di peso corporeo per gli antipsicotici di seconda generazione sono state valutate
in 24 studi relativi a 3048 pazienti pediatrici e variavano da -0,2 kg (ziprasidone ) a 4,3 kg (
olanzapina ). Fatta eccezione per lo ziprasidone, le variazioni di peso per tutti gli altri antipsicotici
sono state significative rispetto al placebo.
Nella tabella 2 viene riportato un prospetto relativo ai cambiamenti di peso associati a ciascuna
molecola. Un più significativo aumento di peso risulta prevalere nei pazienti affetti da autismo, in
genere più giovani e meno esposti ad una precedente somministrazione di antipsicotici.
PRINCIPIO ATTIVO
AUMENTO DI PESO
IC
Ziprasidone
-0,04 kg
Da -0,38 a + 0,30
Aripiprazolo
0,79 kg
Da 0,54 a 1,04
Quetiapina
1,43 kg
Da 1,17 a 1,69
Risperidone
1,76 kg
Da 1,27 a 2,25
Olanzapina
3,45 kg
Da 2,93 a 3,97
Tabella 2: Aumento di peso associato all’uso di antipsicotici.
2. Eventi avversi metabolici
Diversi studi prospettici hanno dimostrato che l'obesità, le anomalie metaboliche e l’aumento di
peso durante l'infanzia sono elementi predittivi di obesità, sindrome metabolica (SM), ipertensione,
morbilità cardiovascolare, apnea del sonno, artrosi e rischio di tumore maligno in età adulta.
Gli effetti degli antipsicotici atipici sul metabolismo di glucosio e lipidi nei bambini sono però poco
studiati, pertanto si dispone soltanto di un numero limitato di dati. Sembrerebbe che i neurolettici
associati a maggiori cambiamenti di peso siano responsabili di effetti maggiori sul metabolismo
glucidico e lipidico. Il diabete mellito è un'altra conseguenza tanto temuta e associata all’aumento di
peso e all’obesità. Nei pazienti trattati con questi farmaci, ci possono anche essere effetti diretti
sulla secrezione di insulina con vari meccanismi alla base: aumento del tessuto adiposo
potenzialmente legato alla resistenza all'insulina, intolleranza al glucosio e diabete.
Un caso report descrive lo sviluppo del diabete in un paziente giovane (14 anni) dopo molti mesi di
trattamento con risperidone, reversibile dopo la sospensione del trattamento. Un dato preoccupante
è però che in alcuni pazienti il diabete mellito non è scomparso dopo la sospensione del farmaco.
Oltre al diabete, tali farmaci sono associati all’iperlipidemia, in particolare olanzapina e quetiapina.
3. Effetti sulla funzionalità tiroidea
Gli unici dati disponibili riguardano l’effetto della quetiapina sulla funzione tiroidea. Questa è in
grado di diminuire la tiroxina totale (T4) sierica come dimostrato in alcuni studi. Sebbene il
meccanismo di questo effetto sia sconosciuto, i valori di tiroxina libera e di TSH rimangono nel
range di normalità nei pazienti pediatrici trattati con quetiapina, suggerendo che soggetti rimangono
eutiroidei.
4. Iperprolattinemia
Le variazioni di prolattina negli studi condotti su pazienti giovani sono generalmente coerenti con i
dati riguardanti gli adulti: un aumento maggiore e dose dipendente è stato osservato con risperidone
(sette studi), un incremento anche con olanzapina (due studi), dei risultati incerti per quetiapina
(quattro studi) e ziprasidone (tre studi) e una diminuzione con aripiprazolo (quattro studi).
Clozapina, quetiapina e sertindolo sembrano non provocare un aumento delle concentrazioni
sieriche di prolattina. L’iperprolattinemia da antispicotici è variabile ed è una conseguenza
dell’effetto dopaminergico periferico, più pronunciato nei bambini post-puberali e negli adolescenti
rispetto agli adulti. Ciò può essere causato da una riduzione correlata all'età dei recettori
dopaminergici.
L'incidenza reale dell’iperprolattinemia durante la pubertà, un periodo essenziale per lo sviluppo
della massa ossea, è ampiamente sconosciuto, anche se ci si potrebbe aspettare che ipogonadismo,
arresto della produzione di ormoni sessuali dovuto dall’ iperprolattinemia durante questo periodo
potrebbe influenzare la formazione di massa ossea. D'altra parte, questo processo è determinato per
la maggior parte geneticamente, mentre fino al 20% può essere influenzato da fattori come ad
esempio l'ambiente o gli ormoni durante la pubertà.
La ginecomastia può essere un segno di iperprolattinemia nelle ragazze, così come nei ragazzi, ma
le prime hanno maggiori probabilità di sviluppare questo effetto avverso.
Gli effetti collaterali degli antipsicotici devono essere monitorati nei pazienti pediatrici proprio
come negli adulti. È importante che lo screening sia condotto regolarmente.
Nei bambini e negli adolescenti, le reazioni avverse legate agli antipsicotici sembrano verificarsi
in particolare nei primi tre mesi di terapia.
La prevenzione di questi effetti collaterali , tra cui la scelta dell’antipsicotico è essenziale.
Gestione e trattamento degli aventi avversi metabolici
 Una volta che si è verificato un significativo aumento di peso farmaco-indotto, le possibili
opzioni sono o ridurre la dose del farmaco sospetto o sostituire la terapia con molecole a più
basso rischio (aripiprazolo o ziprasidone). In alternativa, si potrebbe intervenire
promuovendo uno stile di vita sano (dieta ed esercizio regolare), o un farmaco specifico per
il trattamento di quell’evento avverso (amantadina, metformina, orlistat e topiramato).
Quando esiste un trattamento alternativo, è consigliabile sospendere il farmaco appena
l’evento avverso diventa un problema tanto da superare i benefici del farmaco stesso.
 In caso di dislipidemia, questa dovrebbe essere trattata inizialmente agendo sulla dieta; se
questo non è sufficiente, si ricorre a terapia farmacologica con gemfibrozil, fenofibrato,
statine, olio di pesce o niacina. L’intervento farmacologico in bambini di età inferiore a 8
anni viene attuata solo in caso di un drammatico aumento dei valori di colesterolo (> 12,93
mmol / l o > 500 mg / dl).
 L'iperglicemia e il diabete possono essere trattati con la dieta, antidiabetici orali o insulina,
se necessario, tuttavia potrebbe verificarsi che il diabete indotto da antipsicotici atipici sia
reversibile non appena il farmaco viene interrotto o sostituito con un agente meno attivo
sugli effetti metabolici.
 Se sono escluse altre possibili cause dell’aumento di prolattina e se gli effetti collaterali sono
gravi e persistenti, bisogna valutare uno shift ad altra molecola, qualora la riduzione della
dose non è sufficiente. L’alternativa è aggiungere un agonista o agonista parziale della
dopamina.
Al momento, purtroppo non ci sono dati sufficienti per indagare sulla potenziale influenza delle
diverse dosi degli antipsicotici sugli effetti avversi nei giovani. Solo uno studio di coorte pediatrica
condotto da Correll et al. ha esaminato la questione in giovani non precedentemente esposti ad
antipsicotici, trattati per i primi tre mesi, trovando che l'aumento di peso e gli effetti metabolici
avversi venivano influenzati da dosi crescenti di risperidone, mentre solo gli effetti avversi
metabolici erano correlati alle diverse dosi di olanzapina, infine nessuna relazione con i differenti
dosaggi è stata osservata con aripiprazolo e quetiapina.
Studi di efficacia e sicurezza dell'uso di antipsicotici atipici nei bambini e negli adolescenti sono in
aumento, ma purtroppo ancora limitati, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza
cardiometabolica delle alternative terapeutiche disponibili, nonostante si tratti di studi
particolarmente importanti per due motivi principali. In primo luogo, il trattamento con antipsicotici
è spesso protratto per lunghi periodi di tempo e durante le fasi critiche di sviluppo del bambino .
In secondo luogo, l'esposizione di un paziente in fase di sviluppo ad un farmaco psicotropo, anche
per un breve periodo di tempo, può avere effetti duraturi o che emergono più tardi nella vita . Per
questi motivi l’indagine sulla sicurezza a breve e a lungo termine dei farmaci psicotropi dovrebbe
essere considerata una priorità in psicofarmacologia pediatrica.
BIBLIOGRAFIA
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