Farmaci antipsicotici Dimensioni sintomatologiche della schizofrenia • Sintomi positivi - deliri, allucinazioni, catatonia, comportamento disorganizzato • Sintomi negativi - appiattimento affettivo, apatia, anedonia, attenzione compromessa • Sintomi cognitivi • Sintomi depressivi • Sintomi aggressivi Eziopatogenesi della schizofrenia • Ipotesi del neurosviluppo - la malattia avrebbe origine da anomalie dello sviluppo cerebrale che avrebbero luogo nel feto sin dal momento del concepimento, durante le fasi precoci della selezione e della migrazione dei neuroni • Ipotesi neurodegenerativa - risultato di un processo neurodegenerativo, mediato da un’eccessiva azione del glutammato (eccitotossicità), con perdita progressiva della funzione neuronale Sistemi neurotrasmettitoriali coinvolti nella fisiopatologia della schizofrenia • • • • • Dopamina (DA) Serotonina (5-HT) Acetilcolina (Ach) Glutammato (Glu) GABA Vie dopaminergiche Vie dopaminergiche Nigrostriale Gangli basali Controllo del tono muscolare e della coordinazione motoria Mesolimbica Controllo delle emozioni Modulazione delle vie di ricompensa Mesocorticale Funzioni cognitive Tuberoinfundibulare Controllo inibitorio su secrezione di prolattina Nc. accumbens Ipotalamo Tegmentum Subst. nigra FARMACI ANTIPSICOTICI Antipsicotici classici Nuovi antipsicotici • Fenotiazine • • • • • - clorpromazina • Butirrofenoni - aloperidolo • Tioxanteni • Benzamidi sostituite Clozapina Risperidone Olanzapina Quetiapina Amisulpride Limiti degli antipsicotici tradizionali • insufficiente risposta terapeutica nel 20-40% dei pazienti • limitata efficacia sui sintomi negativi • effetti extrapiramidali ed iperprolattinemia Ridotta tendenza ad indurre EPS ed iperprolattinemia Antipsicotici atipici Spettro di efficacia più ampio Farmacocinetica degli antipsicotici ASSORBIMENTO: lento ed incompleto con bassa biodisponibilità dopo somministrazione orale per esteso metabolismo di primo passaggio DISTRIBUZIONE: elevata liposolubilità, elevato grado di legame alle proteine plasmatiche (90-95%) METABOLISMO: esteso metabolismo epatico con formazione di metaboliti attivi; emivita plasmatica tra 20 e 40 ore ESCREZIONE: renale e fecale, sotto forma di metaboliti inattivi Meccanismo d’azione degli antipsicotici tradizionali • Blocco dei recettori dopaminergici D2 Effetti acuti - aumentata attività elettrica neuroni dopaminergici - aumentata sintesi e liberazione di dopamina Effetti cronici - tolleranza alle risposte compensatorie - ipersensibilità dei dopaminergici pre- e post-sinaptici - blocco da depolarizzazione del neurone dopaminergico Conseguenze funzionali - meso-limbico - meso-corticale - nigro-striatale - tubero-infundibulare effetto antipsicotico sui sintomi positivi comparsa o peggioramento sintomi negativi effetti extrapiramidali iperprolattinemia M1 H1 ANTIPSICOTICO ANTIPSICOTICO CLASSICO CLASSICO D2 Alta potenza (aloperidolo) D2 Bassa potenza (clorpromazina) Meccanismo d’azione dei nuovi antipsicotici • Antagonismo recettoriale 5-HT2A/D2 (maggiore affinità per i recettori 5-HT2A che per i recettori D2) Interazione serotonina-dopamina nella via nigrostriatale (1) 5HT2A receptor Stahl, 2000 Interazione serotonina-dopamina nella via nigrostriatale (2) 5HT2A receptor Stahl, 2000 Interazione serotonina-dopamina nella via mesocorticale Stahl, 2000 Interazione serotonina-dopamina nella via tuberoinfundibolare La dopamina inibisce il rilascio di prolattina La serotonina stimola la secrezione di prolattina Recettore 5HT2A Recettore D2 P P Prolattina Ipofisi Dopamina Serotonina P L’antagonismo della serotonina controbilancia l’effetto del blocco dei recettori D2 P P P P MECCANISMO D’AZIONE DEI NUOVI ANTIPSICOTICI • Antagonismo recettoriale 5-HT2A/D2 (maggiore affinità per i recettori 5-HT2A che per i recettori D2) • Rapida dissociazione dal recettore dopaminergico D2 • Maggiore affinità per i recettori D2 mesolimbici mesocorticali rispetto a quelli nigrostriatali • Azione su altri recettori (5-HT1A, 5-HT1D, 5-HT2C, 5-HT3, 5HT6, 5-HT7, adrenergico, colinergico muscarinico, NMDA, GABA) e Altre azioni farmacologiche degli antipsicotici Azione anticolinergica M1 • effetti sul sistema nervoso autonomo ed effetti anticolinergici centrali Azione antiadrenergica 1 • ipotensione ortostatica Azione antistaminergica H1 • sedazione, aumento ponderale Effetti indesiderati degli antipsicotici Neurologici Endocrini Metabolici Cardiaci Altri Effetti extrapiramidali Effetti anticolinergici Sedazione Convulsioni Iperprolattinemia Aumento ponderale Iperglicemia e Diabete Iperlipidemia Ipotensione ortostatica Prolungamento del QTc Sindrome maligna Agranulocitosi (clozapina) Effetti indesiderati di tipo neurologico Effetti extrapiramidali • Reazioni distoniche acute • Acatisia • Parkinsonismo • Discinesia tardiva Effetti extrapiramidali Reazioni distoniche acute o crisi neurodislettiche • contrazioni toniche, talvolta dolorose, dei muscoli della faccia (smorfie facciali, trisma), dei muscoli estrinseci dell’occhio (crisi oculogire), del collo e del dorso (torcicollo, opistotono), e laringofaringei (disfagia e difficoltà respiratoria) • comparsa: nei primi giorni di terapia • patogenesi: iperattività dopaminergica da blocco iniziale dei recettori presinaptici • trattamento: anticolinergici i.m. o benzodiazepine e.v. Effetti extrapiramidali Acatisia • stato di irrequietezza motoria con bisogno compulsivo di muoversi associato a tensione psichica ed irritabilità • comparsa: dopo qualche giorno o settimana • patogenesi: blocco dopaminergico meso-corticale • trattamento: riduzione del dosaggio o benzodiazepine Effetti extrapiramidali Parkinsonismo • rigidità, tremore, bradicinesia • comparsa: dopo alcune settimane o mesi • patogenesi: blocco dopaminergico nigro-striatale • trattamento: anticolinergici Effetti extrapiramidali Discinesia tardiva • movimenti involontari abnormi, irregolari e ripetitivi, che coinvolgono i muscoli della facciale in particolare quelli della bocca, della lingua e della mandibola, con un quadro clinico definito sindrome buccolinguo-masticatoria • comparsa: dopo uno-due anni, spesso in seguito a sospensione della terapia • patogenesi: ipersensibilità dei recettori dopaminergici postsinaptici nigro-striatali • trattamento: clozapina Effetti indesiderati di tipo endocrino Iperprolattinemia Nella donna: • amenorrea, dismenorrea, metrorragia, galattorrea Nell’uomo: • ginecomastia, impotenza In entrambi i sessi: • riduzione della libido, anorgasmia, rischio di osteoporosi Effetti indesiderati di tipo metabolico Effetti metabolici Aumento ponderale Rischio diabetogeno Modificazioni dell’assetto lipidico Più evidenti con clozapina ed olanzapina Effetti indesiderati di tipo cardiaco Antipsicotici ed alterazioni del ritmo cardiaco Tioridazina, pimozide, sertindolo, ziprasidone Prolungamento del tratto QTc Torsione delle punte o Torsade de pointes, aritmia ventricolare potenzialmente fatale Ritmi cardiaci Normale ritmo cardiaco Tachicardia ventricolare Torsade de pointes Fibrillazione ventricolare Fasi della terapia Fase acuta • per via orale o intramuscolare, a dosaggio pieno fino a risoluzione dell’episodio Fase di proseguimento o continuazione • a dosaggio pieno per altri 2-6 mesi per prevenire le ricadute (relapse) Fase di mantenimento • a dosaggio ridotto, eventualmente con neurolettici depot, per prevenire le recidive (recurrence) Indicazioni • Schizofrenia • Disturbo bipolare • Altre psicosi non schizofreniche