ANTIPSICOTICI Breve storia I tranquillanti maggiori, o farmaci antipsicotici, sono i farmaci utilizzati per il trattamento della schizofrenia e di altre psicosi, come la fase maniacale della depressione, e le psicosi organiche, causate dall’azione di alcune sostanze o malattie nel SNC. Una base organica per le manifestazioni psicotiche acute non è stata ancora identificata con certezza, e l’approccio alla terapia della malattia è sempre abbastanza empirico. Le teorie sulle alterazioni biochimiche della malattia si basano essenzialmente sulla esistenza di una forte componente familiare e sull’analisi del meccanismo di azione dei farmaci che si sono dimostrati efficaci nella terapia della malattia. Classificazioni Attualmente gli antipsicotici sono suddivisi in due gruppi: tipici ed atipici. Tipici: fenotiazine alifatiche (clorpromazina), piperaziniche (flufenazina) , piperidiniche ( tioridazina) Tioxanteni Butirrifenoni Atipici: Amisulpride, Aripiprazolo, Asenapina, Blonanserina, Clotiapina, Clozapina, Iloperidone, Lurasidone, Mosapramina, Olanzapina, Paliperidone, Perospirone, Quetiapina, Remoxipride, Risperidone,Sulpiride, Ziprasidone, Zotepina La suddetta suddivisione si basa sui maggiori effetti collaterali di tipo extrapiramidale che determinano gli antipsicotici tipici, a differenza degli altri. I neurolettici tipici sono composti che hanno un elevato antagonismo sui recettori dopaminergici D2 ed in parte D4. Tali recettori ,oltre che essere situati a livello del tratto meso –limbico che spiega 1 l’effetto terapeutico, li ritroviamo anche a livello dei gangli della base e a livello adenoipofisario. Il loro blocco determinerà quelli che sono ,poi i maggiori effetti avversi da neurolettici tipici . Il neurolettico atipico,invece, ha anche la caratteristica di avere un effetto di antagonismo serotoninergico(5HT) e di bloccare il recettore D2 con minore affinità. Maggiore sarà,invece. Il blocco sul recettore D4 a livello mesolimbico. Questi non daranno,perciò, iperprolattinemia e sindrome extrapiramidale. Fig. 1.1. Vie dopaminergiche del SNC Come agiscono? La teoria dopaminergica del 1965 indicava alla base della schizofrenia l’iperattività del sistema dopaminergico. Esattamente l’iperattività del sistema meso-limbico è implicato nei sintomi positici della malattia(deliri,disordini del pensiero,allucinazioni). 2 Mentre i sintomi negativi (appiattimento delle risposte emotive,isolamento dalla vita sociale) erano imputabili alla carenza di dopamina a livello del tratto meso-corticale. La teoria serotoninerigica prende corpo con la scoperta ed uso dell’LSD, che agisce sui recettori 5HT e provoca sintomi psicotici. Molti neurolettici, attualmente, presentano anche attività di antagonismo su tali recettori serotoninergici. Ultimamente si proprende per una teorizzazione più complessa: sembra infatti che alla base della schizofrenia vi sia più che altro uno sbilanciamento nella produzione di dopamina,anziche un eccesso generalizzato. La serotonina inibisce il rilascio di DOPA in alcune aree del SNC. Un farmaco che possiee l’attività di antagonismo sia D2 o D4 che 5HT potrebbe agire migliorando il rilascio di DOPA nelle aree a bassa concentrazione e diminuendo in quelle con eccessiva concentrazione. Principali usi clinici Schizofrenia Emergenze comportamentali Mania Antiemetici (per l’azione di antagonista sui recettori D2 della zona CTZ) Occasionalmente depressione Reazioni avverse da antipsicotici tipici ed atipici : ADR A Disturbi motori extrapiramidali Discinesie precoci (prima della 4°settimana di trattamento) : distonia acuta e spasmo muscolare, acatisia (irrequietezza motoria senza ansia), parkinsonismo, sindrome neurolettica maligna che può essere fatale. Tale tipo di ADR è però reversibile e scompare a seguito della sospensione della terapia. Discinesia tardiva (dopo anni o mesi): irreversibile. E’ caratterizzata da movimenti involontari del viso e degli arti. Associata alla proliferazione tardiva dei recettori D2. Tale incidenza è bassa con gli antipsicotipici atipici. Il fatto che i neurolettici atipici si associno meno a tali disturbi motori non sembra legato alla loro differente affinità per i recettori D1 rispetto ai tipici, ma alla loro selettività per i recettori D della via mesolimbica anziché quella nigrostriatale. Effetti endocrini 3 Caratterizzata da iperprolattinemia con ginecomastia e lattazione anche nell’uomo. Ciò si riscontra soprattutto con i neurolettici tipici, anziché con quelli atipici.Tale ADR è dovuta all’effetto che i neurolettici tipici, meno gli atipici, hanno sui recettori D2 della via tubero-infundibolare. La dopamina risulta uno stimolo negativo al rilascio di prolattina dall’ipofisi e l’utilizzo di antipsicotici,antagonisti D2, determina un maggior rilascio dell’ormone. Altri effetti Apparato CV: ipotensione ortostatica dovuta all’azione di antagonismo sui recettori alfa adrenergici (proprio dei neurolettici tipici) Sedazione: douvuta all’azione di antagonismo sui recettori istaminergici H1 (più con le fenotiazine). Aumento del peso corporeo: deriva dall’antagonismo sui recettori serotoninergici. Costipazione e ritenzione urinaria: dovuta al debole antagonismo sui recettori muscarinici M3. ADR B: reazioni idiosincrasiche Ittero:con le fenotiazine di vecchia generazione. Scompare con l’interruzione del trattamento o con la sostituzione con un neurolettico appartenente ad una classe diversa. Leucopenia e agranulocitosi: rara ma fatale. Di solito rara (1:10000), raggiunge però lì12% con la clozapina. L’effetto e reversibile se la sospensione del trattamento è immediata. Sindrome maligna da neurolettici: simile all’ipertermia maligna con certi anestetici, si manifesta con rigidità muscolare, aumento della temperatura corporea e confusione mentale.Mortale nel 10-20 % dei casi. Molecola Clorpromazina Levomepromazina Promazina Clotiapina ATIPICI: Aloperidolo Sulpiride Levosulpiride Specialità medicinale Largactil®, Prozin®, Nozinan® Talofen® Entumin® Serenase®, haldol® Championyl®, Dobren®, Equili ® Levopraid® 4 Amisulpiride I Neurolettici depot: aloperidolo decanoato, flufenazina decanoato e perfenazina enantato Sulamid®, Deniban®, Soliad® Haldol decanoas® Moditen depot® Trilafon enantato ® Tab 1.1. Neurolettici in commercio in Italia Notizie relative alle ADR da antipsicotici L’associazione tra antipsicotici e iponatriemia Nel Bollettino AIFA relativo alle reazioni avverse da farmaco (n. 16 del febbraio 2010) si evince come nel 4% dei pazienti con schizofrenia si osserva la comparsa di una iponatriemia, considerata come una concentrazione sierica di sodio <136 mmol/l. Tale iponatriemia può associarsi come effetto avverso all’uso dei farmaci antipsicotici attraverso la ritenzione inappropriata di acqua e l’escrezione di sodio. Alcuni ricercatori olandesi di Utrecht hanno analizzato la letteratura per stabilire la frequenza di questa condizione, a volte grave. Per lo studio rimando all’articolo riportato nel bollettino AIFA e consultabile on-line. Da tale articolo si evince come la frequenza di iponatriemia nei pazienti trattati con antipsicotici è più alta di quanto si creda. L’iponatriemia, che in forma lieve dà solo nausea e malessere generale, se marcata può associarsi a importanti disturbi neurologici fino a letargia e confusione, delirio, agitazione, fino a convulsioni, coma e morte. Gli effetti cardiometabolici degli antipsicotici di seconda generazione Nel bollettino AIFA relativo a reazioni avverse n.15 del 2009, si evince uno studio americano relativo al ruolo di alcuni antipsicotici sul metabolismo di lipoproteine e trigliceridi . 5 E’ noto che gli antipsicotici di seconda generazione nell’adulto si accompagnano a effetti cardiometabolici rilevanti. Mancano invece dati sull’uso di questi farmaci nei bambini e negli adolescenti rispetto all’aumento di peso e al profilo lipidico. Obiettivo di uno studio osservazionale di coorte condotto negli Stati Uniti era per l’appunto raccogliere dati sull’influenza di questi farmaci riguardo alla composizione corporea e ai parametri metabolici dei giovani. L’uso di tutti e quattro i farmaci si associava a un aumento di peso più o meno marcato e comunque significativo (8,5 kg in media nei soggetti trattati con olanzapina, 6,1 kg in quelli trattati con quetiapina, 5,3 kg in quelli trattati con risperidone e 4,4 kg in quelli trattati con aripiprazolo l’olanzapina aumentava i livelli di colesterolo totale (in media di 15,6mg/dl, p<0,001) e dei trigliceridi (in media di 24,3 mg/dl, p=0,002); la quetiapina pure aumentava i livelli di colesterolo totale (in media di 9,1mg/dl, p<0,46) e dei trigliceridi (in media di 37,0 mg/dl, p=0,01), mentre il risperidone aumentava solo i trigliceridi. ATTENZIONE a far assumere antipsicotici a bambini e/o adolescenti, proprio per questi effetti cardiometabolici. Per ulteriori chiarimenti si rimanda al bollettino AIFA. Antipsicotici e cuore: un rapporto difficile Sempre nel Bollettino reazioni avverse numero 10 del 2009, è interessante evidenziare uno studio condotto da una università americana di Nashville riguardante lo stretto rapporto antipsicotici e rischio cardiaco. Ciò vale sia per gli antipsicotici tipici che per quelli atipici. spesso considerati più sicuri. Accenniamo solo alle conclusioni del lavoro, per approfondimenti rimandiamo al Bollettino AIFA. L’analisi ha incluso 44.218 soggetti in terapia con antipsicotici tipici, 46.089 in terapia con antipsicotici atipici e 186.600 controlli non in terapia antipsicotica. Lo studio mirava a identificare il rischio di morte cardiaca improvvisa rispetto all’uso dei farmaci. Tutti i soggetti in terapia con antipsicotici avevano un rischio aumentato di morte cardiaca improvvisa rispetto ai soggetti mai trattati. Tale rischio cardiaco aumentava con la dose. Si tratta perciò di una vera reazione ADR di tipo A. I ricercatori oggi ipotizzano che questi rischi cardiaci siano secondari alla comparsa di aritmie fatali, la cui causa principale è da imputare all’azione bloccante di questi farmaci sui canali del potassio, con allungamento del tempo di ripolarizzazione cardiaca. 6 DATI DI CONSUMO DEGLI ANTIPSICOTICI (AP) Sebbene il maggior consumo dei farmaci del SNC è legato agli antidepressivi, ad oggi il consumo di antipsicotici (AP) in Italia è in aumento, grazie soprattutto alla commercializzazione dei nuovi farmaci. Gli individui prevalentemente esposti sono donne, hanno un’età avanzata e fanno un uso concomitante di altriBIBLIOGRAFIA farmaci. In queste popolazioni il ricorso agli AP è prevalentemente occasionale. BIBLIOGRAFIA Bollettino di Farmacovigilanza AIFA n.10, anno 2009 Bollettino di Farmacovigilanza AIFA n.15, anno 2009 Bollettino di Farmacovigilanza AIFA n.16, anno 2010 Ray W, Chung C, et al. Atypical anti psychotic drugs and the risk of sudden cardiac death. N Engl J Med 2009;360:225-35. Correll C,Manu P, et al. Cardiometabolic risk of second-generation antipsychotic medications during first-time use in children and adolescents. JAMA 2009;302:1765-73. Dale, Ritter; Farmacologia; Casa Editrice Ambrosiana, 2005. 7