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Ammortamento c.d.“alla francese” ed il presunto effetto
anatocistico: Analisi matematica dell’algoritmo e
commenti alla giurisprudenza di merito
Dott. Ing. Rundo Francesco, Ph.D.
1.0
Introduzione e richiami normativi
Dalla famosa sentenza “Mastronardi” emessa dalla sezione di Rutigliano del Tribunale di Bari
(sent. del 29.10.2008) si sono accesi i riflettori delle associazioni dei consumatori, dei
tribunali, dei giuristi ed infine, non da ultimi, degli analisti ed esperti di matematica
finanziaria in merito al presunto effetto anatocistico insito nell’algoritmo di
rimborso c.d. “alla francese” giusto il quale, secondo alcune pronunce di merito, si
verificherebbe una illecita capitalizzazione dell’interesse in palese violazione dell’ex art. 1283
c.c.
Illuminanti, a tal fine, sono le parole del giudice il quale, nella richiamata sentenza, motiva
la sua decisione con le seguenti parole: “...Mentre nella parte letterale del contratto si
stabilisce un tasso rispettoso del sistema civilistico italiano della maturazione dei frutti civili,
nel piano di ammortamento viene applicato, in maniera del tutto inaspettata, quanto
illegittima, il c.d. ‘ammortamemento alla francese’: ossia un metodo che comporta la
restituzione degli interessi con una proporzione più elevata in quanto contiene una
formula di matematica attuariale, giusta la quale l’interesse applicato è quello
composto e già non quello semplice (previsto dal nostro codice civile all’art. 821, comma
3)....Il tasso nominale di interesse pattuito letteralmente nel contratto di mutuo non si può
assolutamente maggiorare nel piano di ammortamento, né si può mascherare tale
artificioso incremento nel piano di ammortamento, poichè il calcolo dell’interesse nel
piano di ammortamento deve essere trasparente ed eseguito secondo regole
matematiche dell’interesse semplice. La banca, che utilizza nel contratto di mutuo questo
particolare tipo di capitalizzazione, viola non solo il dettato dell’art. 1283 c.c. ma anche quello
dell’art. 1284 c.c., che in ipotesi di mancata determinazione e specificazione, ovvero di
incertezza (tra tasso nominale contrattuale e tasso effettivo del piano di ammortamento
allegato al medesimo contratto), impone l’applicazione del tasso legale semplice e non
quello ultralegale indeterminato o incerto... “.
Il Giudice, condividendo i rilievi della CTU disposta in via istruttoria, mette in relazione
l’illecito aumento del tasso di interesse pattuito –nel contratto di mutuo esaminato- con
l’utilizzo di un piano di ammortamento (alla francese, nel caso esaminato) che in regime di
interesse composto, capitalizza l‘interesse per mezzo del frazionamento infra-annuale della
rata di rimborso. Il Giudice aggiunge “.....La rata del mutuo con rimborso frazionato si è
calcolata, però, nel caso in esame, con la formula del c.d. interesse composto, non
prevista nella parte letterale del medesimo contratto, che comporta la crescita
progressiva del costo, comprendendo di fatto degli interessi anatocistici. La CTU ha
evidenziato un aumento del costo effettivo del rapporto, conseguente alla divaricazione fra il
tasso nominale e quello effettivo: cresce quest’ultimo con il crescere del frazionamento del
pagamento, poiché più sono le rate, più costa il mutuo.... “
Da allora, alcune pronunce di merito hanno aderito a tale orientamento (Tribunale di
Isernia, 28.07.2014 ; Tribunale di Larino -Sez. Distaccata di Termoli N. 119/12 ; Tribunale
Ferrara 05 dicembre 2013 - - Est. Anna Ghedini.).
La Suprema Corte ha inoltre ribadito che “ ....Il principio dell’art. 1283 c.c., applicato al mutuo,
è chiaro: gli interessi scaduti per il mancato pagamento di una rata, non essendovi usi
normativi contrari ante 1942, possono produrre ulteriori interessi solo se la banca fa
causa al cliente (domanda giudiziale) o sulla base di una convenzione stipulata
successivamente alla scadenza del contratto e non, come avviene sempre, nello stesso
contratto di mutuo..... in un mutuo, con rate costanti (e non) che comprendono parte del
capitale e gli interessi, questi ultimi “non si trasformano in capitale da restituire a chi l’ha
concesso...” - Cassazione Civile sez. III sentenza del 20.02.2003 n. 2593.
Tuttavia, in un crescendo di interesse giuridico oltre che « mediatico » in riferimento a tale
fenomeno (interesse certamente comprensibile attesi i risvolti sociali e le conseguenti
implicazioni in termini di carico processuale per gli istituti di credito) non sono mancate le
prese di posizione piu’ o meno autorevoli sia a favore che contro la tesi propinata dalle
summenzionate sentenze. Non ultimo, ovviamente, non si sono fatte attendere pronunce (per
la verita’ maggioritarie ad oggi) le quali hanno confutato la tesi secondo cui l’ammortamento
c.d. « alla francese » violi il disposto di cui agli ex artt. 1283,1284 c.c., dunque, rigettando la
tesi secondo cui tale algoritimo capitalizzi l’interesse o incrementi lo stesso durante il piano
di rimborso del capitale dato a mutuo.
Si citano, a tal fine, alcune recenti sentenze : Tribunale Padova 13 gennaio 2016 - - Est.
Bertola ; Tribunale Padova 12 gennaio 2016 - - Est. Bertola ; Tribunale Treviso 12 novembre
2015 - - Est. Cambi. ; Tribunale Torino 17 settembre 2014 - - Est. Astuni..
I capisaldi comuni alle pronunce in cui viene escluso che l’ammortamento c.d. « alla
francese » capitalizzi l’interesse , ovvero incrementi illegittimimamente il tasso di interesse
pattuito in contratto sono i seguenti :
Il piano di ammortamento calcolato con il metodo cd. alla francese, pur essendo
più oneroso di quello calcolato con il metodo all'italiana, utilizza una formula di
capitalizzazione composta che non ha, però, alcun effetto nella
determinazione della quota di interessi calcolata sul solo capitale
residuo;
2. Deve escludersi che nell'ammortamento con rata costante e rimborso graduale del
capitale vi possa essere l’applicazione di interessi anatocistici, in quanto tale
fenomeno può sussistere e si avrebbe "interesse composto" soltanto se gli
interessi maturati sul debito in un dato periodo si aggiungono al
capitale ;
3. Gli interessi di periodo vengono calcolati sul solo capitale residuo ;
4. Alla scadenza della rata gli interessi maturati non vengono capitalizzati, ma
sono pagati come quota interessi della rata di rimborso del mutuo;
1.
Probabilmente, da un punto di vista giuridico oltre che di mero “ragionamento” intuitivo i
superiori capisaldi possono avere una certa valenza probatoria, ma lo scrivente ritiene che il
problema, essendo squisitamente “tecnico”, vada affrontato su un piano puramente tecnico
ovvero matematico, analizzando cosa accade quando si utilizza , in relazione ad un mutuo, la
restituzione rateale dello stesso mediante un algoritmo progressivo c.d. “alla francese”.
2.0 Ammortamento alla francese: Formulazione matematica.
Senza scendere eccessivamente in dettagli di matematica finanziaria che rischierebbero di
confondere inultimente il lettore, si richiama quanto necessario per la formulazione analitica
del problema per cui si disquisisce.
Dato un capitale a mutuo “C” , da restituire ad un tasso annuo nominale TAN pari ad “i” , con
periodicita’ p in anni n’ (n=(n’ * p) numero di rate), il valore della rata “R” , supposta
costante (piano di ammortamento progressivo “alla francese” a rata costante e
durata costante), e’ calcolata dall’inversione della formula di bilancio finanziario applicata
alla restituzione del capitale a rate posticipate:
=
1+
=
))
∙
1− 1+
=
1− 1+
)
)
))
))
Ed infatti, conosciuti i termini della formula per il calcolo della rata (C, i, n) e’ possible
determinare una ed una sola rata « R » che soddisfa la superiore formula (c.d.
formula di chiusura analitica). Va da se che, per tale algoritmo di ammortamento, esistono
diverse varianti, attesi i differenti gradi di liberta’ delle equazioni sopra riportate. Ad
esempio, nel caso di tasso di interesse variabile, fissato il valore della rata R possiamo
determinare un ammortamento c.d. alla francese a rata costante e durata viariabile
nella quale la chiusura delle equazioni si avra’ determinando non gia’ la rata (prefissata
« R ») quanto il numero di rate « n » di volta in volta determinabile dall’inversione della
formula sopra richiamata, in incognita pero’ al parametro « n ». E cosi via, potremmo citare
differenti varianti, tutte calcolabili fissando i parametri sopra elencati ed applicando la c.d.
formula di chiusura analitica per la determinazione del parametro per cui si e’ proceduto
all’inversione delle superiori formule.
Ad ogni modo, ci concentreremo nel presente articolo sul piano di ammortamento alla
francese a rata costante e durata costante, tra i piu’ utilizzati, precisando che le
medesime considerazioni possono estendersi opportunamente alle altre varianti.
Pertanto, ad esempio, se si volesse calcolare il valore della rata « R » costante, per
l’ammortamento di un mutuo di Euro 100.000,00 in anni 15 a rate mensili (p=12 ;
n=180 rate) al tasso fisso TAN=4 % (prassi bancaria calcola il tasso mensile come
1/12 del TAN) otterremmo, dalla superiore formula, una rata pari ad : R = Euro 739,69.
Ammortizzando il mutuo con un algoritmo alla francese a rata costante come sopra
determinata, nel caso di fisiologica conclusione del rimborso senza mora , il mutuatario avra’
pagato, alla fine, la somma di Euro 33.143,83 a titolo di interessi corrispettivi.
Se avesse invece ammortizzato il mutuo con un piano di rimborso uniforme
all’italiana, (a quota capitale costante) avrebbe avuto una rata variabile nel tempo (infatti
tale algoritmo mantiene costante la quota capitale ma non la rata) normalmente decrescente,
ed alla fine avrebbe pagato, a parita’ di condizioni contrattuali :
Importo massimo della Rata di rimborso durante l‘intero piano di rimborso : Euro 888,89 ;
Importo minimo della Rata di rimborso durante l‘intero piano di rimborso : Euro 557,41 ;
Quota interessi totale : Euro 30.166,67
E’ infatti noto, in matematica finanziaria, il minor carico di interessi che l’ammortamento
uniforme all’italiana comporta , se raffrontato con un rimborso progressivo alla francese
come sopra richiamato. La domanda a questo punto e’ : A parita’ di tasso di interesse,
capitale e numero di rate, quale meccanismo matematico comporta
nell’algoritmo di ammortamento alla francese, la corresponsione di maggiori
interessi rispetto all’algoritmo uniforme ?
Le pronunce sopra citate pur ammettendo la maggiore onerosita’ del piano di
rimborso c.d. alla francese, non danno alcuna giustificazione tecnica al riguardo.
Ci ha provato l’ABF il quale ha cercato di dare una spiegazione a questa anomalia in una
recente decisione, nella quale ha cosi argomentato : ” ....Quel che è vero è che,
nell’ammortamento alla francese, l’ammontare degli interessi (della somma
dovuta per interessi) è maggiore rispetto ad un ammortamento del capitale
per quote uguali: poiché nell’ammortamento alla francese il capitale è da restituirsi
secondo quote crescenti, a parità di durata del mutuo, il suo ammortamento è più
lento che se le quote fossero uguali. Dunque, il tasso effettivo degli interessi è
maggiore” - Collegio Arbitrale di Milano, decisione n.429 del 21.01.2013.
Ebbene, tale decisione non convince affatto dal punto di vista matematico atteso che non si
comprende il signficato della frase « il suo ammortamento è più lento... ».
Cosa significa in termini matematici una tale affermazione , nel contesto in cui e’ stata posta,
non e’ dato comprenderlo, quanto meno con certezza, atteso che « lento » generalmente, in
ambito fisico-matematico, puo riferirsi alla « dinamica » di un fenomeno, ma nel caso in
esame la dinamica e’ fissa e costante in quanto sia nel caso di ammortamento
alla francese che di quello uniforme , la restituzione del capitale avviene
interamente, posto che l’intero importo e’ completamente restituito nello stesso
numero di rate (n=180 nell’esempio). Cio’ che invece cambia, e probabilmente l’ABF si
riferiva ad esso, e’ invece il « rate » di variazione del debito residuo che differisce
considerevolmente nei due piani di rimborso. Si confronta ad esempio la variazione
del debito residuo per l’esempio di cui sopra, per il primo anno di ammortamento - 12 rate (analogamente per le restanti rate):
1° anno
Importo Rata
Quota Interessi
Quota Capitale
Interessi Residui
Capitale Residuo
rata n. 1
€ 739,69
€ 333,33
€ 406,35
€ 32.810,49
€ 99.593,65
rata n. 2
€ 739,69
€ 331,98
€ 407,71
€ 32.478,51
€ 99.185,94
rata n. 3
€ 739,69
€ 330,62
€ 409,07
€ 32.147,89
€ 98.776,87
rata n. 4
€ 739,69
€ 329,26
€ 410,43
€ 31.818,64
€ 98.366,44
rata n. 5
€ 739,69
€ 327,89
€ 411,80
€ 31.490,75
€ 97.954,64
rata n. 6
€ 739,69
€ 326,52
€ 413,17
€ 31.164,23
€ 97.541,46
rata n. 7
€ 739,69
€ 325,14
€ 414,55
€ 30.839,10
€ 97.126,91
rata n. 8
€ 739,69
€ 323,76
€ 415,93
€ 30.515,34
€ 96.710,98
rata n. 9
€ 739,69
€ 322,37
€ 417,32
€ 30.192,97
€ 96.293,66
rata n. 10
€ 739,69
€ 320,98
€ 418,71
€ 29.871,99
€ 95.874,96
rata n. 11
€ 739,69
€ 319,58
€ 420,10
€ 29.552,41
€ 95.454,85
rata n. 12
€ 739,69
€ 318,18
€ 421,51
€ 29.234,23
€ 95.033,35
Tabella 1.0 : Ammortamento del mutuo con algoritmo progressivo alla francese
Mentre nel caso di ammortamento uniforme all’italiana :
1° anno
Importo Rata
Quota Interessi
Quota Capitale
Interessi Residui
Capitale Residuo
rata n. 1
€ 888,89
€ 333,33
€ 555,56
€ 29.833,33
€ 99.444,44
rata n. 2
€ 887,04
€ 331,48
€ 555,56
€ 29.501,85
€ 98.888,89
rata n. 3
€ 885,19
€ 329,63
€ 555,56
€ 29.172,22
€ 98.333,33
rata n. 4
€ 883,33
€ 327,78
€ 555,56
€ 28.844,44
€ 97.777,78
rata n. 5
€ 881,48
€ 325,93
€ 555,56
€ 28.518,52
€ 97.222,22
rata n. 6
€ 879,63
€ 324,07
€ 555,56
€ 28.194,44
€ 96.666,67
rata n. 7
€ 877,78
€ 322,22
€ 555,56
€ 27.872,22
€ 96.111,11
rata n. 8
€ 875,93
€ 320,37
€ 555,56
€ 27.551,85
€ 95.555,56
rata n. 9
€ 874,07
€ 318,52
€ 555,56
€ 27.233,33
€ 95.000,00
rata n. 10
€ 872,22
€ 316,67
€ 555,56
€ 26.916,67
€ 94.444,44
rata n. 11
€ 870,37
€ 314,81
€ 555,56
€ 26.601,85
€ 93.888,89
rata n. 12
€ 868,52
€ 312,96
€ 555,56
€ 26.288,89
€ 93.333,33
Tabella 2.0 : Ammortamento del mutuo con algoritmo uniforme all’italiana
Da un raffronto delle superiori tabelle, si evince la differente dinamica di decremento del
capitale residuo (ultima colonna di entrambe le tabelle) che nel caso
dell’ammortamento alla francese e’ mantenuto mediamente piu’ alto rispetto a
quello del piano all’italiana. Da cio non si puo certamente desumere che la dinamica di
resituzione e’ piu’ « lenta » o « veloce » atteso che , si ribadisce, il capitale sara’ restituito in
180 rate, dunque, la dinamica temporale e’ identica. Cio’ che differisce e’ la variazione
progressiva dell’importo del capitale residuo durante le 180 rate, ossia in termini
matematici, conosciuto il punto iniziale (C_residuo=100.000,00) ed il punto finale
(C_residuo=0,00) cio’ che cambia e’ la funzione di determinazione del capitale residuo –rata
per rata-, che indicheremo con :
=
, , , , )
Orbene, si procede ad analizzare quanto accade nel caso di ammortamento alla francese. Si
puo’ dimostrare che, nel caso di ammortamento alla francese a rata e durata costante, la
formula per la determinazione della quota interessi per la rata k-esima puo’
essere cosi espressa :
!
= ∙" +
!
)−
− 1) ∙ # ∙ $ 2)
Appuriamo, preliminarmente , che detta formula e’ corretta nel caso in esame. Utilizziamo
detta relazione nell’esempio sopra riportato (C=100.000,00 ; TAN=4 % ; n=180 ; periodicita’
mensile ossia p=12 ; si e’ supposto l’anno commerciale ossia 360 gg).
= 0 ]:
1. Quota interessi Prima Rata [ & !
&
• (1° rata; k=1;Q)*+,-,..) = 0; C = 100.000,00)
• 29345676883 = ∗ ; + & !
− 1 − 1) ∗ < *t1;
9
• 2345676883 = 0,04 ∗ ;100.000,00 + 0 − 0< *30/360 = € 333,33;
2. Quota interessi Seconda Rata
• (2° rata; k=2;Q&)*+,-,..) = 0; Q)*+,-,..) = 333,33; C = 100.000,00)
• 2?345676883 = ∗ ; + & !
+
− 2 − 1) ∗ < *t2;
!
?
• 2345676883 = 0,04 ∗ ;100.000,00 + 0 + 333,33 − 739,69< *30/360 = € 331,98;
3. Quota interessi Terza Rata
• (3° rata; k=3;Q&)*+,-,..) = 0; Q)*+,-,..) = 333,33; QC)*+,-,..) = 331,98C = 100.000,00)
• 2E345676883 = ∗ ; + & !
+
+ C!
− 3 − 1) ∗ < *t2;
!
E
• 2345676883 = 0,04 ∗ ;100.000,00 + 0 + 333,33 + 331,98 − 2 ∗ 739,69)< *30/360 = €
330,62;
Da un raffronto tra i superiori importi e quelli riportati in Tabella 1.0, si evince pacificamente
la correttezza della suddetta formula atteso che gli importi delle quote interessi determinati
corrispondono perfettamente. Analogamente, per tutte le altre rate ri rimborso.
Cio’ premesso, appare evidente dalla disamina della superiore equazione (2) che la stessa
esplicita chiaramente la dipendenza funzionale tra la quota interessi della rata
k-esima in ammortamento 2F345676883 e’ la quota interessi delle rate gia pagate in
9
precedenza ∑F3 9 23345676883
.
Non e’ questa una forma di anatocismo imperativamente vietato dall’art. 1283
c.c. ?
Domanda lecita, atteso che senza nulla togliere alle argomentazioni giuridiche sopra
richiamate, da un punto di vista matematico e’ indubbia la dipendenza funzionale
tra interessi correnti e interessi gia’ pagati giusto i quali, l’interesse della rata
corrente non potrebbe essere calcolato, secondo una formulazione c.d. alla francese.
Dunque, si puo’ certamente affermare , sulla base dell’equazione (2) che in un piano di
ammortamento alla francese a rata e durata costante, la quota interessi della
rata in ammortamento (k-esima) e’ determinata sommando al capitale dato a
9
mutuo ( C ) gli interessi via via maturati e gia’ pagati (∑F3 9 23345676883
) limitando
tale importo mediante un fattore proporzionale all’importo della rata, pari ad
« (k-1)*R ».
Si chiede nuovamente : E’ legale secondo la citata normativa italiana di cui all’art.
1283 c.c., una formulazione di calcolo dell’interesse come
sopra
rappresentata ?
Fatto interessante, nell’algoritmo di ammortamento uniforme all’italiana, tale relazione non
e’ presente in quanto, la determinazione della quota interessi per la rata k-esima puo essere
cosi espressa :
!
= ∙H −I
− 1) ∙ JK ∙ $ Pertanto, come da definizione di interesse semplice, la determinazione della quota
interessi dipende solo dal tempo e dal capitale e mai dalle quote interessi gia’
pagate.
Ultimo aspetto: rimane da chiarire la dinamica del fattore limitante sopra richiamato « (k1)*R » che appare nella formula (2). Una analisi accurata, che pero esula dallo scopo di tale
articolo, puo’ dimostrare chiaramente che tale fattore seppur limita l’effetto
anatocistico insito nell’ammortamento alla francese non lo annulla
interamente, permanendo una quota-parte residua di interesse gia’ pagato che
andra a gonfiare il debito residuo.
Invero, il debito residuo nell’ammortamento alla francese e’ calcolato sottraendo al capitale
residuo alla rata di ammortamento, la quota-parte di capitale determinato secondo la
formulazione dell’algoritmo, per la rata in corso. La quota-parte di capitale della rata in
ammortamento e’ determinata sottraendo al valore della rata costante « R » la quota interessi
!
determinata dalla (2) che a sua volta dipendera’, come visto, dalle quota interessi
gia’ pagata sino a quel momento.
Orbene, tale meccanismo a piu’ livelli crea’ una dipendenza funzionale implicita tra la
formula (2), ossia la determinazione della quota interessi 2F345676883 ed il calcolo
del debito residuo alla rata k-esima atteso che esso, alla fine, dipendera’ dal
valore di detta quota, ossia analiticamente :
=
−
−
!
,
!
)) 3)
Ecco svelato il meccanismo mediante il quale si produce un effetto di amplificazione del
tasso di interesse mediante l’ammortamento c.d. alla francese.
Il debito residuo calcolato secondo la formula (3) risentira’ dell’effetto degli
interessi gia’ pagati in precedenza mediante la componente 2F345676883 la quale
secondo la formula (2) sara’ calcolata computando nuovamente le quote
interessi precedenti gia’ pagate.
Il fattore di limitazione « (k-1)*R » come detto, non annulla l’effetto di composizione
dell’interesse (capitalizzazione composta) atteso che una residua componente di
interesse e’ propagata attraverso la (3) nella determinazione del capitale
residuo in quanto quest ‘ultimo e’ mediamente piu’ alto rispetto a quello
calcolato con un ammortamento ad interesse semplice come quello uniforme
all’italiana.
Rimanendo piu’ alto per via di una residua componente di interesse gia’ pagato, il debito
residuo sul quale computare la nuova quota interessi per la rata sucessiva
(k+1) produrra’, in concreto, una proporzione di interessi maggiore che a sua
volta incrementera’ nuovamente per mezzo delle formule (2) e (3) la residua
quota di interessi propagata, generando un fenomeno ricorsivo di
capitalizzazione dell ‘interesse cosi composto, difficile da esplicitare se non
attraverso l’analisi come sopra riportata.
Ecco perche’ il debito residuo nell’ammortamento alla francese e’ mediamente piu’ alto che
nell’ammortamento all’italiana ed ecco perche’ la quota interessi complessivamente pagata , a
parita’ di tasso, di rate e di capitale, nell’ammortamento alla francese e’ superiore rispetto a
quello all’italiana, per via, quindi, di questa illecita –a parere dello scriventeamplificazione sottesa del tasso effettivo che dunque produrra piu’ interessi
per via di un illecita e progressiva quota di interesse che sara’ sommata al
debito residuo per produrre a sua volta ulteriori interessi.
Un semplice check dara’ piu’ peso a quanto detto.
Si ipotizzi di aumentare la quota interessi di una rata del piano di rimborso c.d.
alla francese. Si puo facilmente verificare che in un piano di rimborso con
ammortamento alla francese a rata e durata costante, un aumento della quota
interessi della rata k-esima produce un proporzionale aumento della quota
interessi nella rata successiva (k+1).
Non e’ questa una ulteriore prova della composizione dell’interesse ?
E’ evidente che una quota di interesse gia’ pagato (k-esimo) viene computato
nella rata successiva per mezzo della determinazione del debito residuo
altrimenti, l’aumento applicato alla rata k-esima non potrebbe mai,
matematicamente parlando, generare un aumento nella rata successiva(k+1).
Ed infatti, tale propagazione non avviene nel mutuo ammortizzato con algoritmo
all’italiana atteso che un aumento della quota interessi di una rata qualunque (kesima) non produce alcun aumento/diminuizione nella quota interessi della
rata successiva (k+1) la quale rimane invariata sia in linea capitale che in linea
interessi.
Conseguenza ovvia di quanto sopra e’ l’applicazione non solo dell’art. 1283 c.c. ma anche
dell’art. 1284 c.c. atteso l’effetto di amplificazione dell’interesse effettivo per un mutuo cosi
ammortizzato.
3.0 Conclusioni.
Quanto sopra descritto dovrebbe chiarire, si spera, l’attuale difformita’ di pareri in merito alla
legittimita’ o meno del piano di rimborso strutturato con algoritimo progressivo c.d. alla
francese.
Poco convicenti e deboli appaiono, a questo punto, le motivazioni richiamate al paragrafo 2.0
con le quali molte corti minori hanno rigettato la tesi proposta secondo cui l’ammortamento
alla francese produce interessi anatocistici ovvero interessi superiori al pattuito in violazione
degli artt. 1283,1284 c.c. .
Infatti a nulla serve precisare che l’ammortamento alla francese non puo’ capitalizzare
l’interesse perche’ per ciascuna rata la quota interessi e’ calcolata sul solo debito residuo.
Abbiamo dimostrato che detto debito residuo e’ composto attraverso una quotaparte di interesse gia’ pagato per mezzo delle equazioni (2) e (3) , dunque, la
quota interessi prodotta per ciascuna rata, anche se calcolata sul solo debito
residuo, sara’ piu’ alta del dovuto (secondo il tasso di interessi pattuito in
regime semplice) per via di un debito residuo illecitamente incrementato.
Valgono, piuttosto le parole della Suprema Corte cha ha, come sempre, centrato il vero punto
della vicenda, asserendo: “..in un mutuo, con rate costanti (e non) che comprendono parte
del capitale e gli interessi, questi ultimi “non si trasformano in capitale da
restituire a chi l’ha concesso...” - Cassazione Civile sez. III sentenza del 20.02.2003 n.
2593.
Risulta, invece, molto piu’ convincente e veritiera rispetto alla realta’ matematica sottesa
nella tematica affrontata, la tesi propinata nella richiamata sentenza del Tribunale di Bari
sez. di Rutigliano che ha correttamente ravvisato violazione del disposto di cui agli artt.
1283,1284 c.c. nell’utilizzo di un piano di rimborso progressivo alla francese.
Si spera che tale disamina possa essere la base di future revisioni da parte dell’autorevole
dottrina tecnico-giuridica in merito alla valutazione dei piani di rimborso che adottano un
algoritmo progressivo alla francese nelle sue varie formulazioni.
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