le componenti della mindfulness

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Modelli clinici di Mindfulness
e stili emozionali neurobiologici
Dott.ssa Sara Carletto
APPLICAZIONI CLINICHE DELLA MINDFULNESS NEL SERVIZIO SANITARIO
12 marzo 2015, Sala Convegni, A.O.U. San Luigi Gonzaga, Orbassano (TO)
TREND ARTICOLI MEDLINE
COSA NON È LA MINDFULNESS…
• Rilassamento
• Non sentire le emozioni
• Ritirarsi dalle relazioni
• Un modo per evitare le esperienze spiacevoli
• Magia
• Conversione ad una religione
• Autoindulgenza
• Stato di trance
Amadei, 2013
QUALCHE DEFINIZIONE…
“la consapevolezza che emerge dal prestare attenzione di
proposito, nel momento presente e in maniera non giudicante,
allo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento”
(Kabat-Zinn, 2003)
“Lo sviluppo di una particolare attenzione, attitudine e intenzione
che permetterebbero al praticante di “ripercepire” la propria
esperienza come se egli non fosse più immerso nella trama della
propria narrativa personale ma fosse in grado di fare un passo
indietro ed esserne semplicemente testimone”
(Shapiro et al. 2006)
“La pratica della presenza mentale ci aiuta a identificare tutti i
semi che abbiamo nella coscienza (…) Se dentro di noi
coltiviamo i semi della gioia e trasformiamo i semi della
sofferenza vedremo fiorire comprensione, amore, compassione.”
(Thich Nhat Hanh)
GLI INGREDIENTI
COMPASSIONE
STUDI NEUROBIOLOGICI
STUDI NEUROBIOLOGICI
Studi EEG rivelano un aumento significativo dell’attività alpha e
teta durante la meditazione (stato di rilassamento associato a
presenza) e uno spostamento dell’attivita alpha verso l’emisfero
sinistro (associato a emozioni positive)
Studi di neuroimmagine mostrano che la pratica di mindfulness
attiva la Corteccia PreFrontale e la Corteccia Cingolata Anteriore
(regolazione processi attentivi),
l’Insula e l’Ippocampo (interocezione).
STUDI NEUROBIOLOGICI
Cambiamenti nella sostanza grigia nelle regioni cerebrali
deputate a:
•Processi di apprendimento e memoria (ippocampo)
•Regolazione emozionale (ippocampo, cervelletto, amigdala)
•Processi auto-referenziali (insula, corteccia cingolata posteriore,
giunzione temporo-parietale)
STUDI NEUROBIOLOGICI
top–down
bottom–up
coinvolgimento della CPF volta a modulare
l’attivazione delle aree limbiche
riduzione dell’attivazione delle aree limbiche senza
il coinvolgimento della CPF
STUDI NEUROBIOLOGICI
Praticanti novizi
regolazione emozionale della CPF sul sistema
limbico
Praticanti esperti ridotta reattività emozionale caratterizzata da
una minore attivazione delle aree limbiche senza che si attivi
necessariamente la CPF
PROTOCOLLI
• Mindfulness based Stress Reduction (MBSR)
• Mindfulness based Cognitive Therapy (MBCT)
• Mindfulness based Body and Affective Therapy (MB-BAT)
• Mindfulness based Relapse prevention (MBRP)
• Mindfulness based Eating Awareness (MB-EAT)
• Mindfulness based Cancer Recovery (MBCR)
• Mindfulness based Childbirth and Parenting (MBCP)
• Mindfulness based Fitness Training (MBFT)
MINDFULNESS BASED STRESS REDUCTION
MINDFULNESS BASED STRESS REDUCTION
•
•
•
•
•
sviluppato dal Prof. Jon Kabat Zinn nel 1979 presso l’Università del
Massachusetts (USA)
originariamente sviluppato per il trattamento in gruppo di pazienti affetti
da dolore cronico
successivamente è stato proposto come trattamento per una vasta
serie di disturbi fisici e mentali
programma strutturato in 8 incontri di gruppo settimanali di due ore e
mezzo circa ciascuno, più una giornata intera tra il sesto e il settimo
incontro
l'apprendimento di pratiche di meditazione formali quali: meditazione
seduta, body scan, yoga, meditazione camminata, e di pratiche
informali per portare consapevolezza in ogni momento della vita
quotidiana
MINDFULNESS BASED COGNITIVE THERAPY
• sviluppata da tre terapeuti cognitivisti (Segal, Williams e Teasdale)
• nasce come metodo per prevenire le ricadute di depressione
• combina il protocollo MBSR con elementi della Terapia Cognitiva
(Beck)
• programma strutturato in 8 incontri, della durata di 2 ore circa, più 1
della durata di un giorno intero, tra il sesto e il settimo
• combinazione di pratiche di meditazione con psicoeducazione sulla
depressione ed esercizi di terapia cognitiva.
MINDFULNESS BASED
BODY AND AFFECTIVE THERAPY
• Integra il protocollo MBSR con tecniche della Psicoterapia
Sensomotoria (Ogden et al., 2006) e della Mindfulness in
Relationship del Karuna Institute (Sills, 2009)
• programma strutturato in 8 incontri, della durata di 3 ore, più 1
incontro di 7 ore
• combinazione di pratiche di meditazione formali ed informali con:
– Risorse somatiche, volte a stabilizzare lo stato emozionale per preparare e
sostenere l’attitudine di consapevolezza;
– Inclusione del concetto di «finestra di tolleranza» (Siegel, 1999) nella
psicoeducazione sulla reazione allo stress
– Esercizi interpersonali (es. ascolto arricchente), volti a sviluppare una capacità di
ascolto consapevole delle sensazioni, dei pensieri e delle emozioni evocate dalla
narrativa dell’altro
– Maggiore accento sulla compassione e amorevole gentilezza verso sé stessi e
gli altri, anche attraverso il corpo (autocontatto corporeo).
ALTRI PROTOCOLLI
•
Mindfulness based Relapse Prevention (MBRP), per la prevenzione
delle ricadute in persone che hanno sofferto di dipendenza da sostanze
(Bowen, Chawla and Marlatt, 2010);
•
Mindfulness based Eating Awareness (MB-EAT), per il trattamento del
binge eating disorder (BED) (Kristeller and Wolever, 2010);
•
Mindfulness-based Cancer Recovery (MBCR), specifico per le persone
affette da tumore e i loro caregivers (Carlson and Speca, 2010);
•
Mindfulness based Childbirth and Parenting (MBCP), per i genitori in
attesa di un figlio;
•
Mindfulness based Fitness Training (MBFT), per individui che lavorano
in contesti altamente stressanti (es. militari).
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS NELLA
RICERCA
Five Facet Mindfulness Questionnaire (FFMQ)
•OBSERVE: notare gli stimoli interni ed esterni, come sensazioni,
emozioni, pensieri, immagini, suoni),
•DESCRIBE: descrivere ed etichettare mentalmente questi
stimoli con delle parole,
•ACT WITH AWARENESS: agire con consapevolezza (contrario
del “pilota automatico”),
•NON JUDGE: non giudicare l’esperienza interna,
•NON REACT: non reagire all’esperienza interna (permettere alle
sensazioni e ai pensieri di arrivare e lasciarli andare, senza
esserne catturati).
Baer et al. 2006
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Lo sviluppo di competenze di mindfulness porta ad una
accettazione non giudicante e non reattiva di ogni esperienza,
che a sua volta si traduce in risultati psicologici positivi
(Kabat-Zinn, 1982; Segal et al., 2002)
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
LE COMPONENTI DELLA MINDFULNESS
Gu et al., 2015
COME FUNZIONA LA MINDFULNESS?
Meccanismi sottostanti gli Interventi Basati sulla Mindfulness
(MBIs) e il loro effetto su outcome psicologici:
•Mindfulness
•Negative repetitive thinking (worry and rumination)
•Self-compassion
•Cognitive and emotional reactivity
COME FUNZIONA LA MINDFULNESS?
Holzel et al., 2011
Holzel et al., 2011
QUALI COMPONENTI SI SVILUPPANO PRIMA?
Holzel et al., 2011
QUALI COMPONENTI SI SVILUPPANO PRIMA?
Baer et al., 2012; Labelle et al., 2015.
DIFFERENTI PRATICHE
Differenti tipi di pratiche di mindfulness
componenti
RESPIRO/BODY SCAN
OSSERVARE EMOZIONI
enfasi su diverse
attention regulation
body awareness
body awareness
emotion regulation
CONSAPEVOLEZZA APERTA
change in the perspective of self
AMOREVOLE GENTILEZZA/COMPASSIONE
emotion regulation
change in the perspective of self
Holzel et al., 2011
VERSO L’INDIVIDUALIZZAZIONE…
Importante comprendere:
-Preferenze verso uno specifico tipo di pratica piuttosto che un
altro
-Benefici derivanti da differenti pratiche
UNA PROPOSTA
GLI STILI EMOZIONALI
Richard Davidson (University of Wisconsin, Mind and Life
Institute), ricercatore da oltre 30 anni nel campo delle
neuroscienze affettive, ha elaborato la teoria degli Stili
Emozionali.
Stile emozionale
modo coerente di rispondere alle esperienze
della vita.
Davidson, 2012
GLI STILI EMOZIONALI
Ha identificato 6 stili emozionali fondati neurobiologicamente, in
quanto riflettono livelli di attività in circuiti cerebrali specifici e
identificabili con metodi di laboratorio oggettivi.
1.la resilienza,
2.la prospettiva,
3.l’autoconsapevolezza,
4.la sensibilità al contesto,
5.l’intuito sociale,
6.l’attenzione come capacità di rimanere concentrati.
Ogni dimensione rappresenta un continuum
Davidson, 2012
LO STILE EMOTIVO
Rapido a
riprendersi
Negativo
Perplesso
Oscuro a sé
stesso
Fuori sintonia
Non
focalizzato
resilienza
prospettiva
intuito
autoconsapevolezza
sensibilità al contesto
attenzione
Lento a
riprendersi
Positivo
Intuitivo
Consapevole
Sintonizzato
Focalizzato
Davidson, 2012
1. LA RESILIENZA
• misura la lentezza o la rapidità con cui ci riprendiamo dalle
avversità.
• Neurobiologia: è collegata all’attività della corteccia
prefrontale (CPF) e ai segnali inibitori inviati da essa
all’amigdala.
• maggiore attivazione CPF sinistra
inibizione dell’attivazione
dell’amigdala
maggiore ripresa da eventi negativi
•
maggiore connessione di sostanza bianca tra le due
strutture.
Davidson, 2012
2. LA PROSPETTIVA
• capacità di mantenere nel tempo le emozioni positive.
• Neurobiologia: attivazione del “circuito della gratificazione” ,
costituito dalla CPF che sostiene l’attività del nucleo
accumbens.
• Nucleo accumbens: situato nello striato ventrale, contenente
neuroni che rilasciano o catturano dopamina (componente
motivazionale della gratificazione) e gli oppiacei endogeni
(sensazioni di piacere).
•
maggiore attività nucleo accumbens
di mantenere le emozioni positive.
maggiore capacità
Davidson, 2012
3. L’INTUITO SOCIALE
• capacità di cogliere i segnali sociali inviati dalle persone
intorno a noi
• Neurobiologia: attivazione del giro fusiforme e dell’amigdala.
• Maggiore attivazione giro fusiforme e minore attivazione
dell’amigdala
maggiore intuito sociale
Davidson, 2012
4. L’AUTOCONSAPEVOLEZZA
• capacità di percepire le sensazioni fisiche che riflettono le
nostre emozioni.
• Neurobiologia: attività dell’insula (“mappa viscerotopica” del
corpo).
•
maggiore attivazione dell’insula
autoconsapevolezza
maggiore
•
maggiore consapevolezza sia delle sensazioni fisiche sia
delle emozioni.
Davidson, 2012
5. LA SENSIBILITÀ AL CONTESTO
• Capacità di modulare le reazioni emotive tenendo conto del
contesto in cui ci si trova.
• Neurobiologia: attività dell’ippocampo
•
maggiore attività dell’ippocampo
sintonizzazione con il contesto
maggiore
•
maggiori connessioni con la corteccia prefrontale e
maggiore capacità di adattare il comportamento al contesto
Davidson, 2012
6. L’ATTENZIONE
• Intensità e chiarezza con cui siamo in grado di focalizzarci su
un certo oggetto.
1. attenzione selettiva: capacità di focalizzare la mente
sull’oggetto d’attenzione filtrando le distrazioni emozionali.
•Neurobiologia: attivazione CPF; «aggancio di fase»
(sincronizzazione con stimoli esterni)
• maggiore sincronia di fase della CPF
selettiva
attenzione
Davidson, 2012
6. L’ATTENZIONE
2.consapevolezza aperta: capacità di rimanere ricettivi a tutto
quello che può essere avvertito mantenendo la posizione di
“osservatore”.
•Neurobiologia: P300 (potenziale evento-correlato)
•Equilibrio tra P300 troppo elevata e P300 troppo debole
consapevolezza aperta
Davidson, 2012
COME MODIFICARE LO STILE EMOTIVO
• Meditazione
aumento sincronia neurale (onde gamma)
maggiore integrazione processi cognitivi e emozionali (anche
a lungo termine).
• MBSR
Spostamento attività CPF dx a CPF sx
incremento Resilienza.
• Meditazione aperta e Vipassana
(consapevolezza aperta)
• Meditazione su oggetto
Attenzione
Attenzione selettiva.
Davidson, 2012
COME MODIFICARE LO STILE EMOTIVO
• Meditazione sulla compassione
insula e giunzione
temporo-parietale
propriocezione e empatia
Prospettiva
e Intuito Sociale.
• Meditazione amorevole gentilezza
ossitocina
Intuito Sociale.
secrezione endogena
• L’attenzione al qui e ora e alle percezioni dei cinque sensi
Sensibilità al Contesto.
• L’ascolto del corpo attraverso pratiche come il Body Scan e
l’ascolto del respiro
Autoconsapevolezza
• Pratiche informali come lo sviluppo della consapevolezza
verso gli eventi piacevoli
Prospettiva.
Davidson, 2012
TAKE HOME MESSAGES
Comprensione dei meccanismi sottostanti gli interventi
mindfulness based può portare ad una maggiore
comprensione dell’Essere Umano.
Mindfulness come terapia preventiva.
Mindfulness come integrazione alla psicoterapia.
[email protected]
[email protected]
EFFETTO PRATICA A CASA
Time spent engaging in home practice of formal
meditation exercises (body scan, yoga, sitting
meditation) was significantly related to extent of
improvement in most facets of mindfulness and
several measures of symptoms and well-being.
Increases in mindfulness were found to mediate the
relationships between formal mindfulness practice
and improvements in psychological functioning,
suggestingthat the practice of mindfulness
meditation leads to increases in mindfulness, which
in turn leads to symptom reduction and improved
well-being.
(Carmody and Baer, 2007)
EFFETTO PRATICA A CASA
Results identified a significant association
between mean daily duration of formal home
practice and outcome and additionally
indicated that participants who reported that
they engaged in formal home practice on at
least 3 days a week during the treatment
phase were almost half as likely to relapse
as those who reported fewer days of formal
practice.
(Crane et al., 2014)
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