Illustrare le reazioni di addizione nel doppio legame degli alcheni. La reattività degli alcheni si discosta molto da quella degli alcani per la presenza di un doppio legame e dunque un legame pi greco. Poichè infatti nei legami sigma gli elettroni sono fortemente attratti dai nuclei dei due atomi che li condividono , nel caso del legame pi greco gli elettroni sono meno vincolati, dunque, in particolari e precise condizioni , possono essere utilizzati per formare nuovi tipi di legami con altri atomi. La reazione tipica degli alcheni (come anche quella degli alchini) è l'addizione: gli atomi che provengono dal reagente di uniscono ai due carboni del legame multiplo , che vengono così resi saturi. Tra le varie reazioni che possiamo nominare, si ha : -Addizione di HX agli alcheni: L'addizione di acidi alogenidrici agli alcheni prevede la formazione di una vasta gamma di alogeno-derivati degli alcani. Gli alogeni che sono impegnati in questo tipo di trasformazioni sono : bromo, cloro, iodio, appartenenti al gruppo 7A Come si può notare dall'immagine della reazione, l'addizione dell'acido alogenidrico , nel caso specifico l'acido cloridrico , provoca la rottura del doppio legame, trasformando l'alchene in alcano, con la saturazione completa dei legami. In tal caso, il composto con la sua nuova nomenclatura, sarà : cloroetano. Questa distribuzione di atomi viene fedelmente rispettata tramite la regola di Markonikov, enunciata nel 1968, la quale prevede che nelle addizioni di acidi alogenidrici , l'idrogeno dell'acido si lega al carbonio che forma il minor numero di legami con i sostituenti alchilici, mentre l'alogeno si lega al carbonio che avrà il maggior numero di legami con i sostituenti alchilici. Questa casistica può essere rappresentata dal 2-metilpropene con l'addizione di acido cloridrico: Infatti il 2-metilpropene rompe il doppio legame e sistema sul carbonio con i due metili (2 sostituenti alchilici) il cloro, mentre sull'altro carbonio dove non ci sono sostituenti alchilici pone un idrogeno, trasformandolo in un CH3. -Addizione di acqua agli alcheni: Questo processo di addizione è definito di idratazione, poiché si aggiunge dell'acqua all'alchene. Questa trasformazione chimica porterà alla formazione di un alcol, che ha formula generica R-OH. In questo caso l'etilene è stato addizionato all'acqua e ,tramite un forte catalizzatore acido , si ottiene un procedimento simile all'addizione di HX. La rottura del doppio legame produce un carbocatione intermedio regisce con l'acqua che è nucleofilo, per dare come prodotto un alcol protonato (ROH con due cariche positive 2+). L'acol stesso perde un H+, che si va a legare con il catalizzatore acido utilizzato , ristabilendo l'equilibrio. Per quanto riguarda lo stesso procedimento in un alchene asimmetrico (con diverse quantità di sostituenti) si segue la legge di Markonikov , utilizzata precedentemente. – Addizione di alogeni all'alcheni Molteplici sono i reagenti che possono sommarsi agli alcheni. Oltre infatti agli acidi alogenidrici (HCl HBr ..) , gli stessi alogeni singoli possono essere sommati nelle reazioni con gli alcheni. Questo processo è definito di alogenazione. Il procedimento è molto semplice e si può vedere in questo esempio: Seguendo il procedimento tipico di addizione, vi è la rottura del doppio legame , dunque la formazione dell'alcano e l'addizione dei due clori , portando alla saturazione completa la molecola. La nomenclatura da etilene sommata ai clori, diviene 1,2-dicloroetano. La posizione dei due clori verrà poi sistemata secondo l'isomeria cis e trans, portando la molecola ad essere più o meno stabile a seconda della vicinanza dei due atomi.