Diapositiva 1 - Protezione Civile Regione Campania

 I principali organi del sistema urinario sono i RENI, che
liberano il sangue dalle scorie formando l’URINA, un
liquido destinato ad essere escreto dal corpo.
 L’urina escreta è trasportata dai reni all’esterno del
corpo per mezzo di organi accessori: URETERI,
VESCICA URINARIA ed URETRA.
 Il sistema urinario deve essere considerato come la
“bilancia del plasma sanguigno”: ciascun rene depura il
sangue che vi passa attraverso, facendo si che ne esca in
condizioni migliori.
 Viene equilibrato il contenuto di acqua, in modo
tale che l’organismo non debba accumularne troppa o
trattenerne troppo poca. Allo stesso modo, viene
regolata la concentrazione degli ioni del plasma
(come sodio e potassio) e
la concentrazione degli
idrogenioni, cioè il pH del sangue.
 In questo modo, il sistema urinario regola il
contenuto del plasma sanguigno allo scopo di
mantenere l’omeostasi dell’ambiente interno entro
valori fisiologici.
 I reni rappresentano gli organi principale del sistema
urinario a questi fanno seguito
 le vie urinarie rappresentate dai bacinetti, dai calici
dalla pelvi renale, dagli ureteri e dalla vescica urinaria.
La vescica urinaria è un organo cavo impari posto nella
cavità pelvica e costituisce un bacino per l’urina che
verrà poi espulsa all’esterno del corpo tramite l’uretra.
Nelle donne l’uretra è di lunghezza relativamente breve,
sbocca nella porzione anteriore del vestibolo della
vagina e rappresenta unicamente una via deferente
urinaria.
 Nell’uomo è più lunga e si apre all’esterno in
corrispondenza del glande. Poco dopo la sua origine
dalla vescica, confluiscono al suo interno i dotti
spermatici. Rappresenta quindi una doppia via
deferente urinaria e sessuale.
 I RENI hanno una forma a
fagiolo, cioè ovali.
 Spesso il rene sinistro è
leggermente più grande di
quello
destro
mentre
quest’ultimo è posto più in
basso (perché il rene destro è
sormontato dal fegato che lo
sposta leggermente verso il
basso).
 Entrambi reni si trovano in
posizione
retroperitoneale,
contro la parete posteriore
dell’addome; sono collocati ai
lati della colonna vertebrale
e si estendono dall’ultima
vertebra toracica (T12) fino
alla terza lombare (L3).
Attorno ai reni è presente un
cuscinetto di grasso parietale
che li incapsula e li mantiene
nella loro sede naturale.
 La superficie mediale di ciascun rene
presenta un’incisura concava detta
ILO, attraverso la quale entrano ed
escono dal rene arterie, vene nervi e
vasi linfatici.
 La struttura interna mostra una
capsula fibrosa che avvolge il
parenchima renale; questo è formato
esternamente dalla parte corticale,
mentre internamente si identifica una
parte
midollare.
La
porzione
midollare è costituita da circa una
dozzina di cunei triangolari, detti
piramidi renali le cui basi sono
rivolte verso l’esterno, mentre gli apici
(papille renali) sono rivolti verso l’ilo.
Lo strato corticale si insinua tra le
piramidi a formare le colonne renali.
 Ciascuna papilla sporge in strutture
dette calici, che sono l’inizio del
sistema idraulico che porterà l’urina
all’esterno.
I calici si uniscono a formare la pelvi
renale (o bacinetto renale) che si
La superficie interna del rene visto in una
sezione frontale comprende la zona corticale,
la zona midollare ed il seno renale.
La zona corticale ha un colore colorito
giallastro ed è di consistenza minore rispetto
alla midollare. Corrisponde grosso modo alla
capsula renale, ma si estende anche tra le
piramidi renali a formare le colonne renali
La zona midollare si trova internamente
alla zona corticale ed è generalmente
composta da 8-18 formazioni piramidali o
coniche dette piramidi renali. La base di ogni
piramide è diretta verso la corticale, mentre
l’apice si proietta verso il seno renale e
costituisce la papilla renale . Tra loro le
piramidi sono separate da fasce di tessuto
corticale dette colonne renali; l’insieme di
una piramide e delle colonne coricali
adiacenti è detto lobo renale.
I reni sono costituiti da un parenchima e da uno stroma.
Il parenchima contiene i nefroni ed il sistema dei dotti collettori. I primi sono
contenuti essenzialmente nella parte convoluta della corticale, mentre i dotti
collettori sono contenuti nei raggi midollari della corticale e nelle piramidi della
midollare.
L’apice
delle
piramidi forma le
papille
renali
ognuna
delle
quali è circondata
da
un
calice
minore
Sulla
faccia
mediale del rene
si trova l’ILO
(arteria renale,
vena renale, vasi
linfatici, nervi e
uretere).
 I reni sono organi altamente vascolarizzati, dal momento che in ogni minuto
passano attraverso i reni circa 1200 ml di sangue.
 Quindi circa 1/5 di tutto il sangue pompato dal cuore in un minuto, viene
subito indirizzato ai reni attraverso le due arterie renali.
 Queste si dividono in arterie sempre più piccole (arterie lobari e
interlobari). Queste ultime ramificazioni si dirigono verso la porzione
corticale del parenchima renale e sulla base delle piramidi midollari si
formano le arterie arcuate e poi le arterie interlobulari che si
addentrano nella porzione corticale.
 Come rami collaterali
delle
arterie
interlobulari originano
le arteriole afferenti
che
entrano
nel
glomerulo renale.
 Nella
circolazione
renale, lo schema che
vede il passaggio di
sangue dalle arteriole
ai
capillari
alle
venule, non viene
rispettato.
Dal
glomerulo, il circolo
sanguigno
esce
tramite le arteriola
efferenti
e
si
continua nei vasa
recta che con ampie
volte si continuano
nelle vene arcuate.
 Il nefrone è l’unità morfo funzionale del rene ed è
responsabile della produzione del filtrato e del
riassorbimento delle sostanze nutritive, degli ioni e
dell’acqua ancora utili all’organismo.
 I nefroni sono costituiti da:
- un corpuscolo renale
- da un tubulo renale.
 Il corpuscolo renale è composto dal glomerulo e dalla
capsula di Bowmann, mentre
 il tubulo renale è composto dal tubulo prossimale,
dall’ansa di Henle e dalla parte distale.
 Ogni nefrone è composto da:
- Un corpuscolo renale
- IL tubulo contorto prossimale che si continua con l’ansa
di Henle (TCP)
-Il tubulo contorto distale, (TCD), in continuità con il
sistema dei dotti collettori che sversano il filtrato nella
pelvi renali, da qui agli ureteri, alla vescica urinaria e
all’uretra da cui durante la minzione verrà espulsa
all’esterno del corpo.
Ogni rene contiene circa
1 – 1,5 milioni di
nefroni,
cioè
l’unità
microscopica funzionale
del rene. La maggior
parte di questi, circa
l’85%, è localizzata nella
porzione corticale del
rene (nefroni corticali),
mentre la restante parte
è localizzata nella zona di
confine tra lo strato
corticale e midollare e per
questo definiti nefroni
juxtamidollari.
Ogni NEFRONE è in
realtà formato da una
serie
di
strutture
– il GLOMERULO RENALE è
formato
da
anastomosi
dell’arteria afferente a formare
una fitta rete di capillari che si
continuano
poi
nell’arteria
efferente che esce dal glomerulo.
La sua funzione e quella di
filtrare il plasma sanguino.
– la CAPSULA DI BOWMAN
rappresenta
l’involucro
che
ricopre il glomerulo renale. E’
possibile
identificarne
un
foglietto
parietale
ed
uno
viscerale che delimitano lo
spazio di Bowman, spazio in cui
passa il filtrato glomerulare.
Il glomerulo renale e la capsula
che lo riveste sono identificati
come
CORPUSCOLO
RENALE.
 La produzione del filtrato è un processo passivo che
avviene secondo diffusione dei soluti in funzione delle
loro dimensioni. Responsabile della produzione del
filtrato, una sostanza fondamentalmente aproteica è il
corpuscolo renale ed in particolare il glomerulo renale,
una fitta rete di capillari, le cui pareti sono in grado di
filtrare il sangue e recuperare sostanze nutritive acqua
e ioni.
 Attraverso il processo di filtrazione a livello del nefrone,
il rene permette:
- Il riassorbimento delle sostanze organiche utili contenute
nel filtrato
- Il riassorbimento di più dell’80% di acqua presente nel
filtrato
- La secrezione all’interno del filtrato delle sostanze di
scarto perse al momento della filtrazione
 La parete esterna della caspula di Bowman è
rivestita da un epitelio pavimentoso semplice che a
livello del polo urifero si continua con il tubulo contorto
prossimale:
- un epitelio viscerale o glomerulare che si trova a
contatto con il capillari del glomerulo e che è formato da
grandi cellule con estroflessioni pedinculari, dette
podociti, in grado di avvolgere i capillari del glomerulo.
 I due epiteli sono separati da uno spazio capsulare ed
entrano in contatto solo a livello del polo vascolare, dove
il corpuscolo renale entra a contatto con il torrente
sanguigno.
 Il corpuscolo renale riceve, infatti, il sangue a livello del
polo vascolare dall’arteria afferente e lo cede attraverso
un’arteria efferente di diametro inferiore.
 La filtrazione avviene grazie ad un processo di diffusione
passiva permesso dalla pressione sanguigna che spinge i
fluidi ed i soluti disciolti all’interno dello spazio capsulare.
 Il processo di filtrazione selettiva che porta alla formazione
del filtrato aproteico avviene grazie alla presenza di 3
barriere fisiche costituite da:
1)L’endotelio fenestrato dei capillari del glomerulo che presenta
pori di dimensioni sufficienti ad impedire il passaggio delle
cellule del sangue, ma troppo grandi per impedire il passaggio
dei soluti.
2)La lamina basale che riveste l’endotelio dei capillari.
3) l’epitelio glomerulare che attraverso i podociti avvolge la
superficie esterna della lamina basale.
 I podociti sono intervallati da fessure strettissime chiamate
diagrammi di filtrazione che permettono il passaggio
dell’acqua, ioni e da molecole di piccole dimensioni.
il
TUBULO
CONTORTO
PROSSIMALE è la
continuazione
della
capsula di Bowman, ma
la sua parete presenta
cellule epiteliali dotate
di microvilli apicali a
formare un orletto a
spazzola.
La
sua
funzione è di aumentare
di molto la superficie
interna
del
tubulo
contorto prossimale, in
cui avviene la maggior
parte del riassorbimento
di soluti a acqua.
l’ANSA DI HENLE è la
prosecuzione del tubulo
contorto prossimale ed è
formata da un tratto
discendente più spesso, da
una porzione sottile che
piega a U e risale verso il
tratto
ascendente
più
spesso. I nefroni corticali
hanno l’ansa di Henle più
breve (in particolare nella
porzione sottile) che si
addentra di poco nello
strato
midollare.
Al
contrario,
i
nefroni
juxtamidollari presentano
l’ansa di Henle molto più
lunga e totalmente distesa
nello strato midollare.
–
il
TUBULO
CONTORTO
DISTALE è il proseguimento del
tratto ascendente dell’ansa di Henle.
L’urina, che si è andata formando
passando attraverso le diverse
porzioni
del
nefrone,
viene
convogliata nel tubulo collettore. Il
tubulo distale, passando vicino
all’arteria afferente, prende contatto
con quest’ultima attraverso la
struttura
juxtaglomerulare.
Queste
cellule
“sentono”
le
variazioni della pressione sanguigna
nell’arteria afferente (si attivano in
seguito ad un suo abbassamento),
determinando la liberazione di
renina
da
cui
si
origina
l’angiotensina
(potente
vasocostrittore).
differisce dal tubulo
contorto prossimale in
quanto:
1) ha un diametro
inferiore
2) le sue cellule non
presentano
estroflessioni o
microvilli
3) I confini tra le
cellule epiteliali sono
distinti.
Le cellule epiteliali del tubulo contorto distale a livello
della arteria afferente del corpuscolo renale sono più alte
delle altre e costituiscono una regione denominata
macula densa.
La macula ha il compito di controllare la concentrazione
degli elettroliti e, insieme alle cellule iuxtraglomerulari
delle fibre muscolari dell’arteria afferente e delle cellule
iuxtraglomerulari del mesangio, che si trovano nello
spazio compreso tra il glomerulo, il tubulo contorto distale
e le arterie afferente ed efferente, forma l’apparato
iuxtraglomerulare.
Questo, ha un’importante funzione endocrina, in quanto
secerne gli ormoni eritropoietina e renina responsabili
della regolazione della pressione sanguigna e di
conseguenza regolano la produzione del filtrato
glomerulare.
 Macula densa:
tratto di tubulo contorto
distale
posto vicino all’arteriola
afferente
(forse è un chemocettore
in
grado di segnalare alle
cellule
iuxtaglomerulari).
 Cellule del mesangio:
gruppo di
cellule
tra
arteriola
afferente
ed
efferente
(forse
mediano
i segnali tra macula
densa e
cellule iuxtaglomerulari).
APPARATO IUXTAGLOMERULARE
In particolare:
Le cellule dell’apparato juxtaglomerulare svolgono la loro
funzione recettoriale sia sul versante dell’arteria
afferente che su quello del tubulo distale: le pareti di
muscolatura liscia dell’arteria afferente presentano al loro
interno granuli di renina e quindi rispondono come
meccanocettori agli aumenti di pressione arteriosa.
Allo
stesso
tempo,
le
cellule
dell’apparato
juxtaglomerulare che circondano il tubulo distale (macula
densa) svolgono funzione di chemocettori, captando le
concentrazioni delle sostanze in soluzione nei liquidi che
attraversano il tubulo distale verso il tubulo collettore.
Perdita di nefroni con incapacità ad
eliminare scorie, concentrare le urine e
regolare il bilancio elettrolitico
Insufficienza renale acuta
Insufficienza renale cronica
Quali sono le cause di
IRC?
Spesso è secondaria a
diabete e ipertensione, ma
sono molteplici le patologie
che colpiscono il rene!
ipertensione
aterosclerosi
diabete
ADPKD
Insufficienza cardiaca
glomerulonefriti
ostruzione
Tossicità da aminoglicoside
Mezzo di contrasto
Abuso analgesici
Come possiamo
diagnosticare la presenza
di IRC ?
Usualmente dalla storia clinica,
esame obiettivo, esame urine
ed altri test ematochimici.
Perdita di peso
Nausea e vomito
Fatica
Mal di testa
Generalized itching
Modificazione nella produzione di urine
Facile sanguinamento
Difficoltà attenzione
Sonnolenza
Confusione, delirio
Coma
Dolori muscolari o crampi
Convulsioni
Pigmentazione della cute
Anormalità ungueali
Parestesie
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Pericardite, tamponamento cardiaco,
edemi, insufficienza cardiaca
Anemia e disfunzione piastrinica
Encefalopatia, neuropatia periferica
Iperparatiroidismo, osteoporosi,
osteomalacia
Diminuita risposta immune con
aumentata incidenza di infezioni
Modificazioni elettrolitiche:
iperpotassiemia, iposodiemia,
ipocalcemia



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Creatinina and BUN (cronicamente elevati)
Clearance della creatinine (bassa).
Elettroliti (alto K+, basso Na+)
Esame urine
La dialisi o il trapianto di rene sono le sole
terapie dell’insufficienza renale terminale
La dialisi è una metodica di “depurazione”
dell’organismo realizzata mediante l’utilizzo di
membrane semipermeabili e di apposite
soluzioni (liquido “dializzante”)
Peritoneale
Emodialisi