La seconda prova scritta dell’esame di stato 2007 Indirizzo: GEOMETRI Tema di TOPOGRAFIA Claudio Pigato Membro del Comitato Scientifico SIFET – Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia Istituto Tecnico Statale per Geometri “Bernini” – Rovigo – E-mail: [email protected] 1. Determinazione delle coordinate dei vertici dell’appezzamento Si comincia con la risoluzione del triangolo BCD, del quale si conoscono due lati e l’angolo compreso1: 2 2 BD = BC + CD − 2 ⋅ BC ⋅ CD ⋅ cos BCD = 511,788 m 2 2 2 BD + CD − BC BDC = arccos = 47,7562 gon 2 ⋅ BD ⋅ CD DBC = 200 – (BDC + BCD) = 66,9223 gon Per risolvere il quadrilatero ABDE si conoscono ora tre lati e i due angoli non compresi, per cui conviene mandare da B e D le perpendicolari ad AE fino ai punti K e H, e da D la perpendicolare al lato BK (vedi figura 1). Triangolo rettangolo EHD: Triangolo rettangolo AKB: Triangolo rettangolo BLD: EH = ED ⋅ cos AED = 301,652 m HD = ED ⋅ sen AED = 392,970 m AK = AB ⋅ cos EAB = 63,413 m KB = AB ⋅ sen EAB = 523,494 m LB = KB - HD = 130,525 m 2 2 LD = BD − LB = 494,864m KBD = arccos LB = 83,5825 gon BD EA = AK + LD + HE = 859,929 m Passiamo ora al triangolo GFE, di cui si conoscono 2 lati ed un angolo (si noti che, essendo l’angolo noto ottuso, si può in questo caso applicare il teorema dei seni per determinare gli altri angoli incogniti): 2 2 GE = GF + EF − 2 ⋅ GF ⋅ EF ⋅ cos GFE = 878,445 m FEG = arcsen FG ⋅ sen GFE = 39,2826 gon GE Infine, consideriamo il triangolo GEA, del quale sono noti i tre lati: 1 Si trascura l’orientamento nell’indicazione degli angoli, non essendo stata considerata nel testo. 2 2 2 EG + EA − AG GEA = arccos = 55,0361 gon 2 ⋅ EG ⋅ EA Fig. 1 2 2 2 GA + EA − EG GAE = arccos = 73,9514 gon 2 ⋅ GA ⋅ EA AGE = 200 – (GEA + GAE) = 71,0125 gon Per calcolare le coordinate dei vertici si calcolano preliminarmente gli azimut: ϑAB = 200 - EAB = 107,6742 gon ϑBC = ϑBA - ABC = ϑAB + 200 - ABC = 149,4950 gon essendo: ABK=arccos BK = 7,6744 gon e ABC = ABK + KBD + DBC = 158,1792 gon AB ϑED = AED = 58,3215 gon ϑAG = 200 + GAE = 273,9514 gon ϑEF = 400 − GEA - FEG = 305,6813 gon Le coordinate planimetriche dei vertici valgono pertanto: x B = KB = 523,494 m y B = y A - AK = 796,516 m xC = x B + BC ⋅ sen ϑBC = 778,920 m y C = y B + BC ⋅ cos ϑBC = 545,109 m x D = HD = 392,970 m y D = EH = 301,652 m x F = EF ⋅ sen ϑEF = −400,926 m y F = EF ⋅ cos ϑEF = 35,875 m xG = AG ⋅ sen ϑAG = −668,298 m yG = y A + AG ⋅ cos ϑAG = 570,125 m 2. Frazionamento dell’appezzamento AEFGA Essendo note le coordinate dei vertici, è conveniente applicare la formula di Gauss per determinare l’area: A = A(ABCDEA) = 1 [x B ⋅ ( y A − yC ) + xC ⋅ ( y B − y D ) + x D ⋅ yC ] = 382.238,3 m 2 2 Le aree delle tre superfici derivate sono pertanto: A1 = A / 6 = 63.706,4 m2 A2 = 2 A1 = 127.412,8 m2 A3 = 3 A1 = 191.119,2 m2 Si applica ora il problema del trapezio per le due nuove dividenti, verificando però che la loro posizione sia contenuta all’interno dei lati ED e AB: MN = AE − 2 ⋅ A1 ⋅ (cot EAB + cot AED ) = 791,353 m 2 L’altezza del primo trapezio e le lunghezze degli estremi della nuova dividente dai vertici A ed E sono: h1 = h1 h1 2 ⋅ A1 = 77,160 m ; EM = = 97,272 m ; AN = = 77,724 m sen AED sen EAB AE + MN Per determinare la seconda dividente, è sufficiente ripetere il procedimento sopra indicato, considerando il trapezio AQPE, la cui area A1+A2 è uguale ad A3: PQ = AE − 2 ⋅ A 3 ⋅ (cot EAB + cot AED ) = 632,267 m 2 h2 = 2 ⋅ A3 h2 h2 = 256,158 m ; EP = = 322,926 m < ED ; AQ = = 258,030 m < AB sen AED sen EAB AE + PQ 3. Spianamento dell’appezzamento AEFGA Per determinare la quota di progetto, calcoliamo il volume fittizio di terreno delimitato dalle due falde AEG e EFG ed un piano di riferimento assunto a quota 590 m: Vf = A(AGE) ⋅ 11,454 + 29,327 + 0,328 0,328 + 29,327 + 15,327 + A(GFE) ⋅ = 5.471.392 m 3 3 3 essendo le aree delle due falde pari a: A(AGE) = 1 1 y A ⋅ xG = 287.344,4 m 2 ; A(EFG) = FG ⋅ FE ⋅ sen GFE = 102.301,7 m 2 2 2 L’altezza di progetto h si determina quindi dividendo il volume fittizio per l’area dell’appezzamento, ipotizzando nullo l’aumento di volume di scavo. h= Vf = 14,042 m ; q = 590 + h = 604,042 m A(AEFG) Eseguendo la differenza tra quota di progetto e quote del terreno si determinano le quote rosse: rA = q – QA = 2,588 m ; rE = q – QE = -15,285 m rF = q – QF = -1,285 m ; rG = q – QG = 13,714 m I punti di passaggio R, S e T si trovano in corrispondenza dei lati con alternanza di segno nelle quote rosse: ER = EA ⋅ rE = 735,411 m rE + rA ES = EG ⋅ rE = 463,017 m rE + rG FT = FG ⋅ rF rF + rG = 51,183 m Per calcolare il volume di sterro si dovrà suddividere la falda ESTF in due triangoli (è indifferente una diagonale oppure l’altra), calcolandone l’area: 2 2 ET = EF + FT − 2 ⋅ EF ⋅ FT ⋅ cos GFE = 431,625 m TEF = arcsen FT ⋅ sen GFE = 6,4339 gon ET TES = FEG – TEF = 32,8487 gon 1 FE ⋅ ET ⋅ sen TEF = 8.764,5 m 2 2 1 A(TES) = ES ⋅ ET ⋅ sen TES = 49.302,2 m 2 2 1 A(ESR) = ES ⋅ ER ⋅ sen GEA = 129.524,8 m 2 2 A(FET) = Possiamo finalmente calcolare il volume di sterro, che naturalmente corrisponderà al volume di riporto, trattandosi di spianamento di compenso: Vst = A(FET) ⋅ rF + rE r r + A(TES) ⋅ E + A(ESR) ⋅ E = 959.533 m 3 3 3 3 4. Piano di volo aerofotogrammetrico Determiniamo anzitutto la scala media del fotogramma, che può essere orientativamente fornita dalla seguente formula empirica: n f = 200 nc = 200 500 ≅ 4.500 Assumiamo pertanto per scala media dei fotogrammi il valore 1:4.500. La quota media di volo risulta quindi, dato che la distanza principale p della fotocamera è nota: q = 4.500 × p = 4.500 × 0,153 = 688,5 m La velocità massima del velivolo può essere determinata considerando il trascinamento ammesso τ di 0,03 mm: v max ⋅ t E = τ ⋅ n f ⇒ v max = τ ⋅nf 0,03 4.500 = ⋅ = 135 m/s = 486 km/h 1.000 1 / 1.000 tE La larghezza di ripresa e la distanza tra una ripresa e la successiva valgono: L = ⋅ n f = 1.035 m ; b = (1 - ηl ) ⋅ L = 414 m Assumendo quindi una velocità di 450 km/h, l’intervallo di scatto tra un fotogramma ed il successivo vale: ∆t = 414 b = = 3,3 s v 450 / 3,6 Per determinare il numero di fotogrammi per effettuare una strisciata, osserviamo che la distanza massima lungo x dell’appezzamento vale xC – xG = 1.447 m. Indicato con n il numero di fotogrammi per strisciata, si ha la seguente equazione che fornisce la lunghezza di ricoprimento stereoscopico: Lx = ηl × L + (n-2) b n = (1.447-621)/414 + 2 = 4,00 5 Pur essendo sufficienti 4 fotogrammi per strisciata, si ritiene cautelativo eseguirne 5. Un’unica strisciata è sufficiente a rilevare la larghezza dell’appezzamento, pari a yA. Il numero totale dei fotogrammi necessari è pertanto pari a 5×1 = 5 (fig. 2). Fig. 2