Prof. Giuseppe Cibelli, MD PROGRAMMA DI ATTIVITA’ MEDICO-­‐ZONALE La vela è classificata come sport di destrezza con impegno muscolare a scopo posturale e direzionale. In particolare, sono definite di destrezza quelle attività che implicano la prevalente sollecitazione degli apparati sensoriali e che richiedono atti motori estremamente precisi. Tuttavia, gli sport velici rappresentano un sottogruppo di attività sportive nelle quali l’impegno muscolare risulta rilevante. Inoltre, non minore è la capacità dell’atleta, collegata alla destrezza psiconeurosensoriale. L’impegno muscolare richiesto dalle discipline veliche riguarda sia quello relativo alla gestione dei sistemi di comando e controllo del mezzo meccanico (imbarcazione), sia quello di tipo posturale, che risulta, in molti casi (specie nelle discipline olimpiche), assolutamente prevalente. Tradizionalmente, l’analisi della prestazione sportiva delle discipline veliche ha focalizzato l’attenzione sulla tecnica e sulla destrezza degli equipaggi, aspetti, da sempre, considerate in grado di influenzare la prestazione sportiva. Nel presentare il programma delle attività che qualificheranno la mia funzione di Medico Zonale, desidero prendere in considerazione alcuni aspetti, relativi all’analisi degli obiettivi fisiologici, che sono alla base della prestazione della vela, ponendo particolare attenzione alle classi olimpiche. In tal senso, la mia attività sarà rivolta al conseguimento dei sottoelencati obiettivi: 1. valutazione funzionale dell’Atleta agonista. Saranno oggetto di valutazione gli adattamenti funzionali conseguenti alle variazioni dei parametri cardiocircolatori (frequenza cardiaca e pressione arteriosa) e respiratori (VO2 massima, soglia anaerobica) durante l’allenamento, la gara e il recupero. Tali misure potranno riguardare quegli Atleti ritenuti dal Comitato di Zona, di particolare interesse per la partecipazione a competizioni nazionali e internazionali nelle classi olimpiche. Particolare attenzione sarà posta alla fase pre-­‐gara, dove potranno essere predisposti protocolli di valutazione indoor o sul campo, utilizzando opportune attrezzature telemetriche. 2. Valutazione dello stato d’idratazione dell’Atleta agonista. In questa prospettiva sarà auspicabile che gli Atleti siano sottoposti a un’attenta valutazione della composizione corporea, al fine di quantificare la ripartizione dei liquidi corporei, in relazione alla massa corporea, individuando eventuali condizioni di alterata idratazione tissutale e/o cellulare. La ripartizione tra massa magra e massa grassa consentirà, inoltre, di eseguire un costante monitoraggio del trofismo della massa muscolare, in relazione alla condizione d’allenamento. VIII Zona FIV 1 Prof. Giuseppe Cibelli, MD 3. Valutazione dello stato nutrizionale dell’Atleta agonista. La valutazione nutrizionale rappresenta il parametro di base per ciò che concerne l’adozione di corrette strategie d’intervento nutrizionale, per garantire all’Atleta un corretto bilancio tra spesa energetica e apporto calorico. In tal senso, si opererà per indicare linee guida da adottare per l’assunzione di alimenti e bevande durante la fase pre-­‐gara (allenamento), la gara e il post-­‐gara (recupero). Al riguardo, sarà opportuno operare un monitoraggio dinamico del fabbisogno metabolico dell’atleta, ricorrendo all’adozione di holter metabolici, in grado di determinare, in maniera attendibile, il consumo energtico, in relazione all’entità dello sforzo muscolare sostenuto durante le sessioni d’allenamento indoor e, laddove possibile, sul campo. 4. Prevenzione degli infortuni. Come precedentemente affermato, il precipuo impegno muscolare richiesto durante la prestazione sportiva velica riguarda il mantenimento di una corretta postura, ottenuta mediante impegno muscolare di tipo prevalentemente isometrico. Da un punto di vista biomeccanico, ciò si traduce in un lavoro muscolare agente sulla coppia di raddrizzamento. In tal senso, l’insieme macchina-­‐atleta agisce come una leva in cui la potenza si scarica sulle appendici articolari, determinando l’imposizione di rilevanti carichi sulle grandi articolazioni periassili; in particolare, quelle del complesso coxo-­‐lombo-­‐ pelvico. L’assenza di un’adeguata preparazione fisica dell’Atleta agonista può determinare l’insorgenza, nel medio-­‐ lungo-­‐termine, di patologie del rachide lombo-­‐sacrale e delle aricolazioni coxo-­‐femorali e glenoidee, in grado di inficiare la prestazione, quando non, addirittura, pregiudicare la corretta funzione posturale di mobilità articolare. Al fine di operare un’efficace prevenzione degli infortuni e per migliorare e ottimizzare la prestazione sportiva si attueranno tutte quelle misure intese a divulgare e promuovere la pratica dell’allenamento del Core, comprendente quella zona centrale del complesso coxo-­‐lombo-­‐pelvico, che rappresenta un punto di reazione stabile per il resto del corpo, ovvero “il centro funzionale del corpo”, attraverso l’adozione del modello che si rifà alla tipologia di allenamento “funzionale” del Core Training. 5. Tutela sanitaria dell’attività sportiva. Infine, ma non da ultimo, saranno adottate tutte le azioni necessarie a sensibilizzare gli Atleti, i Tecnici, i Dirigenti delle Associazioni Sportive/Circoli Velici e, laddove gli atleti siano minorenni, i Genitori, al rispetto delle normative vigenti in materia di tutela sanitaria delle attività sportive agonistiche e non agonistiche, d’interesse federale. Attualmente, la certificazione d’idoneità medico-­‐sportiva agonistica, pur nella sua VIII Zona FIV 2 Prof. Giuseppe Cibelli, MD obbligatorietà, risulta largamente disattesa da parte delle Società Sportive, trovando in ciò, spesso, disattente le Federazioni. Sarà mio compito precipuo, d’intesa con i Medici Sociali, quello di sensibilizzare tutte le parti interessate all’adempimento delle procedure previste, monitorando l’aggiornamento del libretto sanitario degli Atleti, nelle more dell’attivazione di più adeguati sistemi di controllo informatico, già previsti dalla vigente legge regionale in materia di Medicina Sportiva. Inoltre, sarà posta enfasi sulla tutela sanitaria delle attività sportive non agonistiche, che la vigente normativa ministeriale, in ambito nazionale, ha reso obbligatoria per tutti coloro che svolgano attività sportiva, al di fuori delle fasce di età ritenute d’interesse delle rispettive Federazioni. Il rilascio dell’atto certificativo, dal parte del Medico di Famiglia, ovvero del Pediatra di Libera Scelta, ovvero del Medico Specialista in Medicina dello Sport, a seguito dell’esecuzione di un ECG a riposo (o dopo sforzo) e della rilevazione della pressione arteriosa, rappresenta, specie in età evolutiva, una condizione imprescindibile per operare un’attiva prevenzione e screening per patologie dell’apparato cardiocircolatorie, altrimenti misconosciute, se asintomatiche al momento della prima diagnosi. In conclusione, quelli sopra citati rappresenteranno gli ambito di operatività che, nella funzione di Medico Zonale, coerentemente con il dettato dello Statuto della FIV e con la stretta collaborazione con tutte le altre componenti consiliari qualificate, intendo perseguire nel corso del mandato affidatomi, rinviando al successivo bilancio consuntivo e ai momenti di verifica intermedi il conseguimento dei risultati attesi. Bari, 01.04.2014 Prof. Giuseppe Cibelli VIII Zona FIV 3