ALLENARE LA FORZA MUSCOLARE: COME E PERCHÉ? Prof. Domenico Di Molfetta - L’importanza della forza muscolare nell’allenamento. Introduzione al seminario. Spiega il modello di prestazione definendolo come processo motorio specifico dello sport praticato. Ne definisce due aspetti fondamentali quali la QUALITÀ (Coordinativo tecnico) e la QUANTITÀ (energetico meccanico – riferendosi alle capacità fisiche). Ribadisce il concetto fondamentale di allenare attraverso la specificità del proprio modello sportivo. Approfondisce il concetto anche dal punto di vista biologico e fisiologico e oltre a confermare l’importanza degli aspetti già citati sottolinea che l’allenamento è un continuo adattamento al carico di lavoro. Gli stimoli esterni devono produrre un cambiamento all’assestamento indotto dal miglioramento. Un ruolo decisivo è dato dagli adattamenti: specifici (coordinativi-meccanici-neuromuscolari-energetici) e aspecifici (ausiliari-sostegno-distribuzione). Le prestazioni a livello giovanile sono legate a fattori di crescita e sviluppo degli apparati. La coordinazione migliora prima rispetto alle capacità fisiche. Le capacità condizionali hanno tempi di sviluppo legati alle fasi sensibili dell’età (forza e resistenza) e alla predisposizione genetica (rapidità). Il ruolo della forza nell’allenamento è fondamentale, qualsiasi movimento che facciamo è prodotto dalla sua applicazione. Pensare di portare un atleta a sollevare un carico sempre maggiore non è difficile, il problema è verificare se questo è efficace ai fini della sua prestazione. È importante saper miscelare la componente forza in sinergia con gli altri adattamenti coordinativo motori. Le discipline sportive hanno quasi tutte una relazione con l’incremento della forza, specialmente nelle espressioni di velocità, rapida e resistente. Stabilizzato il gesto tecnico il miglioramento è strettamente legato allo sviluppo delle capacità fisiche. Qualsiasi movimento che compiamo è espressione di forza e velocità . Entrambe sono prodotti dal sistema neuromuscolare e hanno lo stessa dinamica di contrazione muscolare. La dimensione del carico esterno (corpo, sovraccarico kg, pendenza, ecc.) a parità di impegno nervoso (intensità) determina con quale velocità e impegno di forza viene spostato il carico. La forza nell’uomo è caratteristica dell’azione della muscolatura striata e si esprime nella capacità di compiere tensione. La FORZA MASSIMA determina la capacità di esprimere la massima tensione possibile per spostare un carico. La FORZA ESPLOSIVA esprime elevate tensioni nel minor tempo possibile dalla massima immobilità (in relazione al tipo di movimento eseguito si suddivide in FORZA ESPLOSIVO ELASTICA se l’azione della muscolatura è eccentrico-concentrica rapida con movimenti articolari accentuati ad angoli maggiori, oppure FORZA ESPLOSIVO-ELASTICO-RIFLESSA o STIFNESS se l’azione è di tipo pliometrico con movimenti articolari molto ridotti). la RESISTENZA alla FORZA ESPLOSIVA 1 – VELOCE esprime elevate tensioni prolungate in tempi relativamente lunghi. La RESISTENZA MUSCOLARE è la capacità di esprimere tensioni prolungate per lungo tempo. Per migliorare le diverse espressioni di forza bisogna considerare gli aspetti: biomeccanici (propri della tecnica sportiva); neuromuscolari (legati alla contrazione muscolare); bioenergetici (riferiti ai diversi sistemi). In quasi tutte le discipline sportive il miglioramento della potenza muscolare porta ad un miglioramento prestativo. Nelle discipline esplosive e con componenti ad alta velocità sicuramente la qualità principale da migliorare è la forza esplosiva. Diversi studi hanno dimostrato il legame che relaziona lo sviluppo della forza esplosiva al livello di forza massima, ma gli alti livelli di forza massima non sono prerequisiti essenziali per ottenere miglioramenti di forza esplosiva. Si analizzano test su le caratteristiche di salto di atleti top level del settore lanci della FIDAL (di cui il Prof. Di Molfetta è responsabile di settore). Per rilevare le caratteristiche di salto è stata usata la Pedana Ergonomica di Bosco collegata al MuscleLab. L’atleta esegue uno HALF SQUAT sulla pedana. L’indice rilevato è la POTENZA cioè il rapporto tra la FORZA e la VELOCITÀ. L’indice viene messo in confronto tra diversi atleti e chiaramente variando il rapporto tra il peso proprio spostato e la velocità necessaria per effettuare questo spostamento varierà anche l’indice di potenza. All’aumentare del carico il tempo di applicazione di forza aumenta. Per cui lo spostamento delle parti alta e bassa della curva porta all’innalzamento della curva di potenza. Questa trattazione è stata approfondita per arrivare a parlare della FORZA SPECIALE che è stata definita l’ANELLO DI CONGIUNZIONE tra la TECNICA e l’aspetto FISICO ESSENZIALE alla sua efficace esecuzione. Questo aspetto della forza tende a migliorare la coordinazione intra e intermuscolare realizzando le premesse più valide per il miglioramento dell’esecuzione tecnica. Le caratteristiche che la distinguono sono una struttura dell’esercitazione che contenga elementi tecnici uguali o concordi al gesto tecnico di gara (nell’interezza della sua esecuzione o in singoli elementi che lo compongono), ma soprattutto la concordanza del tipo di lavoro neuromuscolare (ad es. eccentrico -concentrico - trasmissione impulso nervoso a particolari gruppi muscolari interessati a varie fasi del gesto). La preparazione fisico-speciale non deve essere considerata solo come uno sviluppo della forza muscolare ma deve includere elementi biomeccanici del gesto sportivo che abbiano anche le stesse caratteristiche neuromuscolari e energetiche oltre a sviluppare la capacità dell’organismo a produrre energia necessaria per sviluppare un lavoro muscolare specifico per la disciplina sportiva presa in considerazione. In conclusione il Prof. ricorda che per migliorare la condizione fisica è necessario utilizzare spesso esercizi molto diversi dal gesto di gara, così come per migliorare la FORZA è spesso necessario ricorrere a movimenti ed esercizi molto lontani da quelli specifici della disciplina e questo può causare problemi all’efficacia gestuale dell’atleta vale a dire la coordinazione specifica (TECNICA). 2