Programma - Università Cattolica del Sacro Cuore

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RELATORI E MODERATORI
Si ringrazia per il contributo
Arianna ARUANNO (ROMA)
Sergio BONINI (ROMA)
Guglielmo BRUNO (ROMA)
Alessandro BUONOMO (ROMA)
Amira COLAGIOVANNI (CAMPOBASSO)
Tiziana DE PASQUALE (CIVITANOVA MARCHE)
Mario DI GIOACCHINO (CHIETI)
Valerio DI RIENZO (FROSINONE)
Antonio GASBARRINI (ROMA)
Lia GINALDI (L’AQUILA)
Luigi JANIRI (ROMA)
Gianni MARONE (NAPOLI)
Eleonora NUCERA (ROMA)
Roberto PAGANELLI (CHIETI)
Franco PANDOLFI (ROMA)
Lucilla PASCOLINI (ROMA)
Giampiero PATRIARCA (ROMA)
Valentina PECORA (ROMA)
Angela RIZZI (ROMA)
Felice SALSANO (ROMA)
Claudio SANDRONI (ROMA)
Domenico SCHIAVINO (ROMA)
Massimo TRIGGIANI (SALERNO)
Con il patrocinio
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
CONVEGNO
“Patologie Allergiche Severe”
Responsabile Scientifico: Prof. Domenico Schiavino
Direttore della Scuola di specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica
Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli”
U.O.C. Allergologia - Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Il Convegno prevede un numero massimo di 150 partecipanti. La
domanda di partecipazione si effettua entro il 12 settembre e 2016
esclusivamente on-line sul sito: www.rm.unicatt.it - Eventi.
Le domande di iscrizione saranno accettate secondo l’ordine di arrivo e
verrà data comunicazione di conferma definitiva per mail entro e non oltre
il 13 SETTEMBRE 2016.
L’Università si riserva di non attivare o revocare il Convegno qualora non
si raggiunga un numero minimo di partecipanti. In caso di impossibilità a
partecipare occorre darne comunicazione al Servizio Manifestazioni Corsi
di aggiornamento ECM .
INFORMAZIONI
ECM
Numero identificativo dell’evento: 157398
Crediti assegnati N. 6
Figure Professionali:
MEDICO CHIRURGO (DISCIPLINE: ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA CLINICA, MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO,
MEDICINA D’URGENZA, MEDICINA INTERNA, PEDIATRIA,
MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA), PEDIATRIA
(PEDIATRI DI LIBERA SCELTA)
Segreteria Scientifica
Prof. Domenico SCHIAVINO
e-mail: [email protected]
Segreteria Organizzativa e Provider 2463
Università Cattolica del Sacro Cuore - Sede di Roma
Formazione Permanente ECM, Convegni e Manifestazioni
Largo F. Vito, 1 - 00168 Roma
Rif.: Maria Grazia Chierchia
Tel. +39 0630154886
Fax +39 063055397
[email protected]
Roma, 16 settembre 2016
Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”
AULA BRASCA
Largo A. Gemelli, 8 - 00168 ROMA
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PREMESSA
Le sindromi allergiche rappresentano una patologia in costante crescita in
tutti i paesi del mondo, soprattutto in quelli ad economia industriale avanzata.
Notevole è l’impatto socio-economico delle allergopatie sulla spesa sanitaria
pubblica. L’aumento della prevalenza delle patologie allergiche, in accordo
con la “hygiene hypothetis”, sarebbe dovuto ad una modificazione dello stile
di vita (Western life style) e alla conseguente riduzione d’incidenza degli
eventi infettivi. L'aumentata frequenza di sensibilizzazioni si rileva per tutti
gli allergeni, siano essi da inalazione (pollini, acari, derivati animali, miceti,
etc.), da ingestione (alimenti, farmaci), da iniezione o da puntura (farmaci,
veleni di insetti) e da contatto (sostanze chimiche varie, lattice, etc.). In
aggiunta è opportuno sottolineare che il numero delle sostanze allergeniche
risulta, negli ultimi decenni, di gran lunga aumentato, coinvolgendo anche
sostanze di origine chimica, additivi alimentari, fibre sintetiche e che appare
aumentata anche la frequenza delle esposizioni ai vari allergeni (si pensi al
sempre maggior consumo di farmaci). Da un punto di vista patogenetico le
allergopatie possono essere distinte in reazioni di ipersensibilità IgE-mediate
e non-IgE-mediate, includendo in quest’ultima categoria tutte quelle reazioni
riconducibili, in base alla classificazione di Gell e Coombs, a reazioni
citotossiche (di II tipo), da immunocomplessi (di III tipo) e cellulo-mediate
(di IV tipo). La prevenzione in ambito allergologico è di due tipi: una
prevenzione primaria per evitare che un individuo geneticamente predisposto,
cioè figlio di genitori atopici, si sensibilizzi e una prevenzione secondaria nei
confronti dei soggetti già sensibilizzati con elevato rischio di manifestare
l’allergia. Nel primo caso la prevenzione più efficace si ottiene associando
una serie di misure di intervento, quali la dieta alimentare della mamma
(problema tuttora molto dibattuto), l’allattamento materno e la prevenzione
ambientale; nel secondo caso invece assume un ruolo importante l’adozione
di attente misure verso i fattori, responsabili di manifestazioni allergiche.
L’allergia alimentare, definita come una reazione avversa
immunologicamente mediata, che si verifica a seguito dell’ingestione di alcuni
alimenti, ha una prevalenza che, nella popolazione adulta, è stimata intorno
al 1-2%, mentre in quella pediatrica intorno al 4-8%. Tale allergia può
determinare la comparsa di disturbi cutanei (sindrome orticaria-angioedema,
eritema), disturbi gastrointestinali (dolori addominali, diarrea, vomito),
disturbi respiratori (asma bronchiale, rinite) e manifestazioni sistemiche
(shock anafilattico, anafilassi da sforzo fisico post-prandiale). Gli alimenti
più comunemente causa di reazioni allergiche sono uova, latte, pesce, frutta
secca (arachidi in particolar modo), frumento anche se qualsiasi alimento è
potenzialmente in grado di indurre ipersensibilità. È possibile che si
verifichino reazioni inattese determinate dall’ingestione accidentale
dell’allergene presente come ingrediente inaspettato in pietanze
apparentemente innocue e questo a causa di una non corretta segnalazione
nell’ambito dell’etichettatura oppure nel caso di pasti consumati in ambienti
non domestici (ristoranti, mense aziendali o scolastiche) per l’impiego di
utensili, piani di lavoro, olio di frittura, griglie di cottura per diversi tipi di
alimenti. Il sempre più recente largo impiego dei guanti di lattice da parte del
personale impiegato nei servizi di ristorazione e predisposizione di generi
alimentari, determinando una contaminazione delle pietanze
inopportunamente maneggiate, potrebbe comportare l’insorgenza di
manifestazioni cliniche dall’esito anche fatale in soggetti sensibilizzati al
lattice (in tale ottica sarebbero preferibili in guanti in vinile). L’allergia al
lattice della gomma, emulsione di aspetto lattiginoso ricavata dall’incisione
di una pianta tropicale (l’Hevea brasiliensis), rappresenta una patologia in
crescita in tutto il mondo e l'aumentata incidenza è legata all'incremento del
suo impiego nella produzione di oggetti di uso comune (guanti, materassi,
pneumatici, etc.). Anche se chiunque è in grado di sensibilizzarsi, esistono
alcune categorie gravate da un maggior rischio tra le quali rientrano gli
operatori sanitari, tecnici di laboratorio, addetti alle pulizie (soprattutto in
ambiente ospedaliero), addetti al servizio di ambulanza e lavoratori utilizzati
in industrie che producono manufatti contenenti lattice. La sensibilizzazione
riconosce 2 meccanismi talvolta coesistenti: il primo legato alla produzione
di IgE e il secondo caratterizzato da un meccanismo cellulo-mediato. Mentre
le proteine contenute nei manufatti di lattice naturale sono responsabili
dell’allergia IgE-mediata (la più frequente), gli additivi rappresentati in
particolare da tiurami, carbamati, mercaptani possono causare sensibilità
ritardata con dermatite eczematosa. Gli allergeni maggiori del lattice sono
rappresentati dall’elongation factor (Hev b1), dall’heveina (Hev b6) e dalla
profilina (Hev b8), quest’ultima responsabile della cross-reattività con gli
alimenti vegetali (banana, kiwi, castagna, etc.) nota come sindrome latex-fruit,
che si manifesta dopo l’assunzione di tali alimenti prevalentemente con
sintomi a carico del cavo orale anche se non sono infrequenti manifestazioni
sistemiche fino all’anafilassi. L’ipersensibilità a farmaci di natura allergica
riguarda in particolar modo le lattamine (penicilline, cefalosporine,
carbapenemi e monobactami). Le reazioni avverse alle lattamine si dividono
in: immediate, che si verificano entro un’ora dall’assunzione del farmaco
oppure ritardate, che si verificano dopo un’ora dall’assunzione del farmaco.
Le reazioni immediate (quali orticaria, angioedema, asma, shock anafilattico)
sono generalmente di tipo IgE-mediato mentre le reazioni ritardate (quali il
rash cutaneo di tipo morbilliforme, le eruzioni di tipo eritematoso e
l’orticaria/angioedema di tipo ritardato) sottendono generalmente un
meccanismo di tipo cellulo-mediato. Nell’ambito della gestione di soggetti
con tali problematiche, una volta effettuato un completo esame allergologico,
dovranno essere eseguiti test di tolleranza con farmaci alternativi e solo nel
caso di estrema necessità si potrà ricorrere a schemi desensibilizzanti con i
farmaci incriminati. L’allergia al veleno degli imenotteri costituisce un
problema di rilevante importanza sociale sia per l’incidenza delle reazioni sia
per la gravità dei quadri clinici. Appare indispensabile, pertanto, giungere a
una diagnosi eziologica precisa e sottoporre i pazienti qualora ve ne siano le
indicazioni, ad immunoterapia specifica, che è in grado di proteggere il
soggetto da reazioni sistemiche gravi a successive punture. Nell’ambito delle
allergopatie sopradescritte è necessario che tutte le metodiche diagnostiche e
terapeutiche vengano espletate in centri altamente specializzati da personale
medico e infermieristico qualificato in grado di fronteggiare eventuali reazioni
avverse ed eseguire le manovre di rianimazione cardio-polmonare.
Nei casi più severi, come l’edema della glottide e lo shock anafilattico, il
farmaco d’elezione è l’adrenalina, oltre alla somministrazione endovenosa
di antistaminici e cortisonici ad elevati dosaggi. L’unica terapia eziologica in
caso di patologie allergiche comunque è rappresentata dalla terapia
desensibilizzante specifica che ha compiuto da poco 100 anni; infatti il primo
lavoro riguardante l’immunoterapia specifica per via sottocutanea risale al
1911. Gli effetti benefici dell’immunoterapia sono stati ampiamente
dimostrati e anche se tale trattamento è stato ampiamente impiegato
nell’ambito delle allergopatie respiratorie, nell’ultimo trentennio altre
patologie ad eziopatogenesi allergica quali l’allergia alimentare, al lattice, al
veleno di imenotteri e a farmaci hanno usufruito dei vantaggi della
vaccinoterapia con ottimi risultati sulla risoluzione dei vari quadri clinici. In
caso di asma bronchiale estrinseco di grado severo, resistente alle comuni
terapie farmacologiche e all’immunoterapia specifica, si può decidere di
optare per un farmaco biologico come l’omalizumab che è in grado di
raggiungere un controllo della sintomatologia respiratoria. Tale Convegno è
pertanto rivolto a Medici di Base, Specialisti Allergologi, Pediatri,
Pneumologi, Internisti perché possano individuare nei loro pazienti quelli
affetti da una sindrome allergica severa per poterla poi gestire in maniera
adeguata.
Roma, 16 settembre 2016
PROGRAMMA
I SESSIONE ore 8.45 - 11.00
Meccanismi di Base
(Moderatori: F. Salsano - G. Patriarca)
Ore 8.45 Inizio lavori
Immunità innata ed acquisita
(F. Pandolfi)
Microbiota e sistema immunitario
(A. Gasbarrini)
Meccanismi fisiopatologici delle allergopatie severe
(M. Triggiani)
Malattie autoimmuni ed allergopatie
(G. Bruno)
Lettura: Apparato gastroenterico, eosinofili, mastociti ed anafilassi
(G. Marone)
Ore 11.00 Intervallo
II SESSIONE ore 11.15 - 13.00
Lattice, Alimenti, Imenotteri
(Moderatori: R. Paganelli, L. Ginaldi)
Clinica, diagnosi e terapia della allergia alimentare
(E. Nucera)
Allergia al lattice : diagnosi e trattamento
(A. Aruanno)
Allergia al veleno di imenotteri, mastocitosi e sting challenge
(L. Pascolini)
Orticaria e Sindromi orticariche: eziopatogenesi e moderne terapie
(A. Rizzi)
Ore 13.00 - 14.00 Colazione di Lavoro
III SESSIONE ore 14.00 - 16.00
Farmaci, Asma grave, Emergenza
(Moderatori: G. Bruno, S. Bonini)
Allergia ai farmaci: clinica , diagnosi e gestione
(D. Schiavino)
Lettura: Asma grave: gestione terapeutica
(M. Di Gioacchino)
Gestione dell’emergenza in Allergologia
(C. Sandroni)
Allergia agli antibiotici
(A. Buonomo)
IV SESSIONE ore 16.00 - 18.00
Miscellanea
(D. Schiavino - V. Di Rienzo)
La sublimazione dell’ Allergologo: la desensibilizzazione
(T. De Pasquale)
Nuovi test nella diagnosi allergologica: BAT, LTT, RAST inibizione,
Immunoblotting (A. Colagiovanni)
Allergia all’Anisakis
(V. Pecora)
Aspetti psicologici e gestione del paziente allergico
(L. Janiri)
Ore 18.00 Conclusione dei lavori