I bambini con allergia grave rischiano tutti i giorni di mangiare la mela avvelenata. Chiediamo che:
1) la ASL Medicina di Prevenzione e di Comunità si attivi immediatamente per garantire la
sicurezza dei bambini con allergia grave nella loro frequentazione scolastica;
2) si faccia carico di studiare la possibilità di predisporre presidi infermieristici quantomeno
nelle scuole frequentate da alunni con allergia grave, come già avviene in alcune scuole di
Roma,
3) risponda alle nostre richieste di incontro per poter approfondire le problematiche e
consentirci di dare il nostro contributo
Chi è affetto da allergia grave ad alimenti o inalanti è a rischio di schock anafilattico per il contatto
o l'ingestione o l'inalazione anche di una minima particella dell'allergene. Per questo hanno tutti la
prescrizione di adrenalina, che devono avere sempre con sé (esiste un dispositivo autoiniettante e
predosato) per utilizzarla in caso di emergenza.
I bambini sono i soggetti più esposti ed è necessario che sia sempre con loro un adulto in grado di
somministrare il farmaco in caso reazione allergica. La loro frequentazione scolastica è messa
costantemente a rischio perché non esiste un sistema di sicurezza che garantisca l'adeguatezza
dell'intervento in caso di necessità. Mancano l'informazione e la formazione, mancano piani di
intervento adeguati e, soprattutto, manca una figura che sia professionalmente preparata e obbligata
ad intervenire nel modo corretto quando necessario.
In caso di schock anafilattico, la somministrazione dell'adrenalina deve essere immediata e
precedere qualsiasi altra azione, anche quella di chiamare il 118.
Attualmente non si prevede altro che di formare personale scolastico che si renda volontariamente
disponibile a somministrare il farmaco. La formazione, a Milano, viene effettuata da personale
medico della Medicina di prevenzione e di comunità della ASL.
Ma questa procedura si rivela palesemente inadeguata: in seguito a reazioni allergiche, anche molto
gravi, verificatesi negli ultimi mesi nelle scuole di Milano, il personale scolastico ha dimostrato di
non essere in grado di intervenire in modo corretto. In un caso, in particolare, un’alunna di 6 anni,
nel mese di dicembre 2012, ha avuto una reazione anafilattica grave e la scuola non ha
somministrato i farmaci e non ha chiamato il 118. Nonostante questo fatto gravissimo, la ASL della
Medicina di prevenzione è rimasta inerte e la stessa bambina è stata vittima di un altro incidente.
In almeno un altro caso, un bimbo con allergia grave sta andando a scuola senza farmaci salvavita,
ma la ASL non ha ad oggi assunto alcuna iniziativa per risolvere il problema.
Vorremmo ricordare che la tragedia non aspetta, non si adegua ai tempi di chi è chiamato a
garantire che i bambini possano frequentare la scuola in sicurezza e senza un intervento che
appronti un piano di sicurezza adeguato il caso potrebbe stancarsi di essere benevolo.
Associazione BAM ! - Bimbi Allergici a Milano Onlus
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