ALLERGIA AGLI INSETTI (Imenotteri) Il Test di attivazione basofila La forma più comune di allergia, l’ipersensibilità IgE-mediata, colpisce circa il 25% della popolazione nei paesi industrializzati. La risposta allergica è indirizzata verso differenti allergeni e si manifesta clinicamente come rinite, asma allergico, orticaria, congiuntivite e anafilassi. Oltre ai comuni allergeni inalabili (pollini, muffe, pelo di gatto e cane) sono da ricordare quelli alimentari (uova, latte, soia, frumento, arachidi e noci nei bambini e pesci e crostacei negli adulti). Ancora una forma di allergia IgE-mediata può associarsi alla ipersensibilità nei confronti del veleno degli imenotteri (ape, vespa, giallone e calabrone). L'ordine degli Imenotteri comprende circa 100.000 specie, il nome deriva dalla conformazione delle due paia di ali trasparenti e membranose, da qui il nome dell'ordine (Hymen = membrana). Le dimensioni sono molto variabili; sono comprese tra pochi decimi di mm a 40-60mm. Gli Imenotteri formano due sottordini: i Sinfiti (Symphyta) nei quali l'addome è largamente collegato al torace e gli Apocriti (Apocrita) in cui l'addome è legato al torace tramite un esile peduncolo, detto peziolo. Durante la stagione estiva vi è quotidianamente la possibilità di venire in contatto con api e vespe. Esse non sono generalmente animali aggressivi. Molte persone, essendo spaventate da questi insetti , reagiscono per difendersi da una eventuale ma improbabile aggressione, con gesti rapidi degli arti superiori. In questo modo possono risvegliare la loro predisposizione aggressiva. Punture multiple possono essere la conseguenza del tentativo di distruzione di un nido di vespe o di una visita ad un alveare. L'odore del veleno agisce come feromone e provoca l'aggressione di altri imenotteri dello stesso tipo presenti nelle vicinanze. Api e vespe nascoste all'interno di dolciumi o di bevande zuccherine possono essere inghiottite per errore. Ciò può provocare un edema della laringe, che può occasionalmente comportare l'insorgenza di problemi respiratori per la massiccia tumefazione delle vie aeree superiori. Certe persone sono però allergiche a queste punture. Oltre alla smisurata produzione di istamina si formano anche eccessivi ormoni tessutali del tipo leucotrieni e chinine. Questo è pericoloso, perché una puntura può causare una reazione allergica sistemica anafilattica anche letale. Persone interessate da questa allergia devono avere sempre a portata di mano una siringa preparata con adrenalina, unico rimedio contro uno shock anafilattico. E’ attualmente disponibile un Test citofluorimetrico “in vitro” (Test di attivazione basofila o TAB), altamente sensibile e riproducibile, largamente supportato e convalidato dalla letteratura scientifica, in grado di valutare in modo specifico ed inequivocabile una eventuale ipersensibilità IgE-mediata nei confronti del veleno degli Imenotteri. La esecuzione dei tradizionali test cutanei (prick test e test intradermici) possono causare, in soggetti sensibili, reazioni severe e pertanto devono essere impiegati solo in ambito ospedaliero e da personale particolarmente esperto. I test sierologici in vitro (RAST) per la ricerca delle IgE specifiche potranno confermare la diagnosi. Il Test di attivazione basofila per lo studio della ipersensibilità IgE–mediata al veleno degli Imenotteri può essere effettuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 11 presso il Laboratorio Analisi Cliniche Cimatti.