Allergie ai farmaci, 10 cose da sapere Descrizione e modalità di aggiornamento Salute di Repubblica presenta il decalogo delle cose da sapere per ridurre al minimo le allergie o le intolleranze ai farmaci. I farmaci vanno assunti solo in caso di effettiva necessità, meglio sotto controllo medico. Anche quelli da banco, in particolare aspirina (acido acetilsalicilico) e simili, possono provocare effetti collaterali gravi (orticaria, angioedemi, asma, ecc.). Se dopo l'assunzione di un farmaco insorgono disturbi anche lievi (prurito, rossori cutanei, crisi di starnuti, senso di fame d'aria), consultare il proprio medico: potrebbe essere il campanello d'allarme di una "allergia"). Un paziente"allergico" all'aspirina deve evitare tutti gli altri antipiretici, antidolorifici, antiinfiammatori (farmaci antiinfiammatori non steroidei - FANS): pirazolonici, diclofenac, indometacina, fenamati, ibuprofen, naprossene, ketorolac, ecc. Per dei farmaci alternativi dovrà rivolgersi ad un allergologo. Chi è "allergico" alla penicillina dovrà evitare, fino ad esame allergologico presso un Centro specializzato eseguito, anche le penicilline semisintetiche e le cefalosporine. Nei soggetti con precedenti di allergia a farmaci è buona norma assumere qualsiasi ulteriore farmaco a piccole dosi iniziali. Nessun particolare rischio di allergia a farmaci se si soffre di allergie respiratorie o alimentari. Le allergie ai farmaci non sono ereditarie. Come rimedio di emergenza chi ha problemi di allergia a farmaci dovrebbe tenere sempre in casa antiistaminici e cortisonici. È indispensabile, in caso di "allergia" a un farmaco, praticare un esame allergologico presso un Centro specializzato per accertarne il meccanismo (allergico o da intolleranza) e individuare dei farmaci alternativi. PRECEDENTE SUCCESSIVA Fonti Salute di Repubblica del 7 febbraio 2008, pag. 17.