INSUBRICA Comunicato stampa - Distretto Culturale di Valle

aperto_2012 art on the border
COMUNICATO STAMPA
Inaugurazione progetto artistico con Tavola rotonda sul tema della linea Insubrica che
percorre l’Alta Valle e sui confini, in relazione alla loro leggibilità e al loro superamento.
All’interno del progetto di arte contemporanea aperto_2012 art on the border è organizzata
l’inaugurazione in loco dell’opera di Hannes Egger che cita la Linea insubrica, il confine geologico che
attraversa tutte le Alpi e transita immediatamente a nord di Edolo.
Si tratta dell’ultima attività annuale del progetto artistico aperto_2012, che si è svolto con sede in Val
Saviore, Braone, Villa Dalegno sul tema della pietra, coinvolgendo 5 artisti e un comitato scientifico di
supporto per leggere e interpretare i caratteri del paesaggio e della natura alpina.
Hannes Egger ha realizzato una teca con oggetti e documenti riguardanti le zolle dei due antichi
continenti collocata presso la Casa del Parco di Cevo e una installazione lungo la linea Insubrica, che
percorre tutta l’alta Valle sino al Tonale, per proseguire in Val di Sole da un lato e in Valtellina dall’altro.
Si prevede un breve sopralluogo tra Monno e Incudine presso le rocce che documentano questo
scontro tra i due continenti, quello africano e quello eurasiatico, alla presenza dei geologi, e per la posa
di un cartello identificativo di carattere artistico progettato da Hannes Egger.
Nell’incontro pubblico di Edolo il critico Denis Isaia presenterà i contenuti del lavoro artistico di Egger, e
Michele Zucali, docente dell’Università di Milano, illustrerà la linea Insubrica e le sue caratteristiche in
un intervento di fondamento scientifico ma di carattere divulgativo, per illustrare un confine antichissimo
quanto la storia della Terra ma difficilmente percepibile.
Nella Tavola rotonda si parlerà di confini fisici e culturali e della loro rappresentazione: raccontare infatti
la linea di scontro tra le placche continentali -che hanno generato le Alpi- da un punto di vista
geologico, geografico e antropologico, permetterà di leggere e intrecciare le forme della natura con le
forme del pensiero.
Il confine come linea, come fascia geografica e mentale, come un’attitudine o una disposizione può
anche essere inteso come qualcosa di superabile o superato, un’apertura di spazio, di discorso e di
senso.
Ne discutono in forma colloquiale Franco Farinelli, ( uno dei massimi geografi Italiani, studioso delle
forme di rappresentazione della Terra, autore di testi saggistici ma anche di trasmissioni radiofoniche e
interventi video), con Matteo Meschiari, (scrittore e antropologo, autore di testi riguardanti il paesaggio
e la possibilità per l’uomo di ritrovare nuove/antiche forme di pensiero partendo da esso), attorno alle
sollecitazioni poste da Claudia Losi (artista tutor di aperto_2012) e Giorgio Azzoni (direttore artistico di
aperto_2012).
Un modo quindi per parlare di terre vissute e interpretate dagli uomini.
Proprio perchè il paesaggio è il rovescio dell'immagine cartografica, in esso non si danno oggetti precisamente
definiti, non esistono degli oggetti che siano propriamente delimitati, dotati di confini chiari e distinti. (...)
Se insomma la Terra è un paesaggio, non soltanto tutte le cose stanno l'una accanto all'altra e non si possono
separare, ma tale impossibilità include anche il genere umano.
Franco Farinelli
Uno dei bisogni fondamentali del pensiero è quello di opporre luoghi a non-luoghi, senso a
non senso, vita reale a tutti i discorsi retorici, alle chiacchiere. Le scienze ecologiche o le
culture di frontiera, quelle ai margini geografici e temporali, quelle che abitavano le terre
esterne, sono per l’uomo contemporaneo una lezione di orientamento.
Matteo Meschiari
Programma:
Insubrica: confini e aperture
sabato 17 novembre 2012
ore 15.00
INCUDINE ritrovo in piazzetta
Sopralluogo sulla Linea Insubrica e inaugurazione dell’opera ‘benvenuto in Africa’ di Hannes Egger
Ore16.00
EDOLO, auditorium ‘L.Chiesa’ Biblioteca Civica
Saluto di apertura, Vittorio Marniga (Sindaco di Edolo)
Presentazione del progetto aperto_2012, Giorgio Azzoni (Direttore artistico Distretto Culturale Valle
Camonica)
insubrica
‘Linea Insubrica’, lectio brevis di Michele Zucali geologo (Università degli Studi di Milano)
Presentazione dell’opera artistica di Hannes Egger, Denis Isaia, curatore
Confini
Tavola rotonda con:
Franco Farinelli, geografo (Università degli Studi di Bologna)
Matteo Meschiari, antropologo (Università degli Studi di Palermo)
partecipano
Claudia Losi, artista visiting professor di aperto_2012
Giorgio Azzoni, architetto
Ore17.30
conclusioni
aperto_2012 art on the border dedicata al tema del “fare arte al confine e sul confine” è una manifestazione di
arte contemporanea che intende stabilire un colloquio dialettico con i luoghi e la storia del territorio. Dopo ferro
(2010) e legno (2011), il tema 2012 è la pietra.
www.vallecamonicacultura.it/aperto2012
La Linea Insubrica è un sistema di faglie, ancora attive, che separano le rocce delle Alpi Meridionali,
appartenenti alla placca africana, da quelle delle zona assiale, costituite da rocce di origine diversa,
europea, africana e di un oceano, oramai scomparso, che ha separato, tra il Triassico e il Cretaceo, la
placca africana da quella europea, ora saldamente unite.
Hannes E g ger , Benvenut o in Africa, installazioni
Il lavoro cita l’incontro del vecchio continente africano con quello europeo (in senso geologico) sulla
linea insubrica (chiamata in Val Camonica linea del Tonale). Questo “incontro” delle placche tettoniche
é responsabile dell’esistenza degli Alpi. Il lavoro assume l’aspetto geologico sia seriamente che
ironicamente, istallando un confine reale e virtuale. Una sede si trova sulla strada Valleriana, in un
punto dove si incontrano le rocce “africane” e quelle “europee”. Il satellite del lavoro si trova nella
Casa del Parco a Cevo, dove è depositata una guida “How to cross the borderline” e una teca con
oggetti che parlano delle placche.
aperto_2012 con l’abitare nelle Alpi (on the border) invita a percorrere il paesaggio di Valle Camonica
dove l’uomo avverte, nei segni e nei luoghi, il tempo lungo della terra. Le opere indagano l’abitare
mediante un processo paziente che interpreta le forme del fare umano nell’ambiente, ‘presente remoto’
ancora in grado di generare pensiero e declinare comportamenti.
La pietra, materia di riferimento del 2012, è suolo da percorrere e orizzonte comune, ed è stata
interpretata in modi diversi attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea.
Gli artisti hanno operato a Villa Dalegno e in alta Valle, a Braone, a Cevo e in Valsaviore, attraversando
luoghi e situazioni con lo spirito dell’esploratore, riconoscendo valori e depositando tracce, per
consegnare un modo di coltivare e custodire i valori culturali e ambientali nel segno dell’arte pubblica e
della responsabilità.
le opere di aperto_2012:
Monte Adamello. Carta "geologica" di un sentiero possibile _Claudia Losi (Valle Adamè, Val Salarno, Saviore, Cevo,
Berzo, Cedegolo, Sellero)
Il tempo è tutto attaccato _Lorenzo Casali e Micol Roubini (Braone)
Benvenuto in Africa _Hannes Egger (Cevo e Incudine)
Villa Dalegno _Alberto Scodro (Villa Dalegno)
Franco Farinelli è uno dei massimi geografi italiani, ha insegnato a lungo geografia presso il Nordic Institute for
Urban and Regional Planning (NORDPLAN) di Stoccolma, a Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley e a Parigi
alla Sorbona e presso l’Ecole Normale Superieure. Attualmente è direttore del Dipartimento di Filosofia e
Comunicazione dell’Università di Bologna, e presidente dell’A.Ge.I (Associazione dei Geografi Italiani). Tra i suoi
libri: I segni del mondo. Immagine cartografica e discorso geografico in età moderna (Firenze 1992), Geografia.
Un’introduzione ai modelli del mondo (Torino 2003), L’invenzione della Terra (Palermo 2007), La crisi della
ragione cartografica (Torino 2009).
Matteo Meschiari insegna Antropologia culturale e Antropologia del paesaggio nell’Università di Palermo. È
autore di Sistemi selvaggi. Antropologia del paesaggio scritto (Palermo, Sellerio, 2008), Dino Campana.
Formazione del paesaggio (Napoli, Liguori, 2008), Terra sapiens. Antropologie del paesaggio (Palermo, Sellerio,
2010) e Nati dalle colline. Percorsi di etnoecologia (Napoli, Liguori, 2010), Spazi uniti d’America. Etnografia di un
immaginario (Macerata, Quodlibet, 2012) L’antropologia dei mondi contemporanei, l’antropologia dell’arte e
l’ecologia culturale sono al centro della sua scrittura.
Michele Zucali è ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze della Terra, dove
insegna Geologia Strutturale. I suoi studi si concentrano sulla formazione delle catene montuose e, in particolare,
la storia delle Alpi nell’ambito dei processi a scala delle placche litosferiche. Tra i suoi lavori uno studio geologico
della zona tra la Valtellina, il Passo del Mortirolo e Edolo.
Claudia Losi, artista. La sua ricerca si focalizza sul rapporto dell’uomo e l’ambiente che lo circonda e sulle
relazioni tra l’individuo e la comunità a cui appartiene, all’immaginario collettivo in cui si identifica. Forte è il suo
interesse per le scienze naturali, la letteratura e per progetti pluridisciplinari. Trascorre periodi di studio e vita in
Italia e all’estero dove ha esposto in varie mostre personali e collettive, a Milano, Biella, Firenze, Oslo,
Birmingham, Roma, Londra, Grenoble, Cuneo, Torino.
Giorgio Azzoni è docente di Storia dell'arte Moderna presso l'Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia e
promotore di attività e autore di scritti e pubblicazioni riguardanti l’arte, l’architettura, e il rapporto tra tecnica e
natura. Responsabile dei progetti artistici del Distretto Culturale di Valle Camonica, ha progettato e diretto
aperto_20-- art on the border. Interessato all’abitare come fenomeno originario, declinazione culturale e civile,
indaga le relazioni tra le radici dell’identità storica e il contemporaneo.
Hannes Egger, artista, compie studi di filosofia all'Universitá di Vienna e a La Sapienza a Roma. Dal 2004
realizza progetti artistici e culturali nazionali ed internazionali: sue opere sono state esposte nella Spinnerei di
Lipzia, alla galleria Jean Francois Meyer a Marsiglia, nel Ren Rong Art Space a Pechino, alla BBK-Galerie a
Würzburg, nel Künstlerhaus di Vienna, alla 54. Biennale di Venezia nel padiglione austriaco. Egger fa parte del
collettivo „meraner gruppe“ dal 2006.
Denis Isaia, ricercatore culturale e curatore d'arte contemporanea. Da luglio 2009 è direttore del progetto artistico
di Anna Scalfi indeposito, un deposito gratuito di opere d'arte. Nel 2010 concentra la sua ricerca sul ruolo del
curatore nelle dinamiche della Storia dell'arte. Affianca abitualmente alla attività di ricerca quella di speechswriter.
Ha curato progetti collettivi e mostre personali fra cui: From and to, Ognuno è internazionale al suo presente,
Qatees, Three stories of balance on the threshold of fiction, Il titolo è il pubblico.