RELAZIONE DI ATTIVITA’ DI RICERCA DEL PRIMO ANNO DI DOTTORATO di Fabio Cannone Dottorato in Fisica Ciclo XVIII Oggetto di indagine di questa tesi di dottorato sono i:biosensori. I biosensori sono delle strutture composte da più biomolecole che permettono di rilevare particolari processi all’interno della cellula. I biosensori, in particolare, sono costituiti da due molecole in grado di essere rilevate all’interno della cellula poiché emettono fluorescenza. In questo primo anno sono state studiate le proprietà di due proteine in grado di produrre fluorescenza e quindi di essere inserite all’interno di un biosensore. Per rendere un biosensore funzionale e facilmente utilizzabile le proteine fluorescenti che lo costituiscono debbono essere resistenti e produrre costantemente un buon segnale di fluorescenza. Le proteine che in questo anno sono state indagate sono due mutanti di una molecola naturalmente fluorescente: GFP (Green Fluorescence Protein) dette GFPmut2 ed E 2GFP. Ogni proteina mantiene la sua funzionalità fin tanto che essa mantiene la sua forma nativa. La GFPmut2 ha come funzione quella di emettere luce. Esistono particolari condizioni, variazioni di temperatura , di acidità dell’ambiente , presenza di una agente denaturante, che modificano la struttura della proteina, facendola passare dalla forma nativa ad una forma denaturata. In questa configurazione denaturata la proteina non è più funzionale, cioè non emette più luce. In questo primo anno è stato studiato il processo di denaturazione e rinaturazione della GFPmut2, in una matrice di gel, in presenza di un agente denaturante come il Cloruro di Guanidinio (GdnHCl). Questo studio è stata fatto a livello di singola molecola, cioè si è studiata, con la microscopia di fluorescenza confocale a singolo fotone, la perdita di fluorescenza (denaturazione) ed il ritorno di fluorescenza (rinaturazione) di ogni singola molecola di GFPmut2 osservabile. Sono stati svolti più esperimenti di denaturazione, introducendo GdnHCl, e rinaturazione, eliminando dal gel il GdnHCl. L’esperienze mostrano che la GFPmut2 dopo essere stata denaturata , può essere rinaturata con successo, cioè , dopo aver eliminato dal Gel il GdnHCl, si osserva fluorescenza. Questo permette di concludere che la GFPmut2 è una valida e resistente molecola fluorescente da introdurre nei biosensori. La E2GFP è un mutante della GFP altamente fluorescente. Inizialmente sono stati studiati con la microscopia di fluorescenza a doppio fotone, sempre a livello di singola molecola, gli stati fluorescenti della E2GFP, che risultano essere due ed altamente foto-convertibili. Come tutte le molecole fluorescenti la E2GFP, dopo essere stata illuminata per un certo intervallo di tempo, perde la sua capacità di emettere fluorescenza a causa del ”Bleaching”. Questo è descrivibile come una transizione da uno stato fluorescente ad uno stato “dark”. Dalla letteratura è noto che il Bleaching è un processo irreversibile. Le esperienza provano che questo non è vero per la E2GFP , cioè è possibile recuperare la fluorescenza. Infatti se la proteina, nello stato dark, è eccitata ad un’opportuna lunghezza d’onda, essa subisce una transizione da questo stato allo stato fluorescente. Cioè per la E2GFP è possibile ottenere fluorescenza dopo il fenomeno del Bleaching. Quindi la E2GFP è una proteina fluorescente perenne, e quindi un’altra valida candidata per la costruzione di biosensori.