edizione di con il patrocinio di en ad sc r i v i s t a p e r l ’ a g g i o r n a m e n t o c o n t i n u o d e l f a r m a c i s t a G RAZIE A UN CONTRIBUTO EDUCAZIONALE Corso 5 Corso 6 Approccio farmacologico al trattamento dell’insonnia cronica Nuove linee guida per la diagnosi e la gestione dell’asma Revisione scientifica: Professor Gianpaolo Perna, Professore onorario in psichaitria e neuropsicologia dell’Università di Maastricht e Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo per i Disturbi d’Ansia e di Panico, Milano. Autori: Courtney I. Jarvis, PharmD, Anna K. Morin, PharmD, Ann M. Lynch, PharmD Assistant Professors of Pharmacy Practice Department of Pharmacy Practice Massachusetts College of Pharmacy and Health Sciences Worcester, Massachusetts. Revisione scientifica: Dott.ssa Elisa Calabrò, Pneumologo, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori Milano- Divisione di Chirurgia Toracica, Milano. Autori: Erin N. Adams, PharmD Assistant Professor of Pharmacy Practice Shenandoah University Winchester, Virginia Alla Marks, PharmD, MBA Assistant Professor of Pharmacy Practice Shenandoah University Winchester, Virginia, Alla Marks, PharmD, MBA Assistant Professor of Pharmacy Practice Shenandoah University Winchester, Virginia. L’ S insonnia colpisce il 20-30% della popolazione che vive nei Paesi occidentali. In Italia le stime riferiscono che gli insonni adulti sono oltre 12 milioni, in pratica una persona su quattro. Di questi, almeno 8 milioni soffrono di insonnia ricorrente, mentre oltre 4 milioni sono afflitti da insonnia cronica. I dati internazionali sono consegue a pag. 2 i stima che più di 3 milioni di italiani soffrano di asma con un costo medio per paziente asmatico di circa 800 euro all’anno, cifra che aumenta fino a 4-5 mila euro nei casi più gravi, in cui sono necessarie ospedalizzazioni per riacutizzazione. La mortalità per l’asma è di circa mille morti all’anno. Negli Stati Uniti più di 22 milioni di soggetti soffrosegue a pag. 15 © American Academy of Allergy, Asthma and Immunology In caso di mancato recapito inviare a CMP VERONA per restituzione mittente previo pagamento resi. L a Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abb. postale - 70% CNS VR 4 M EC 09 iti 1-12-20 d cre za 3 Fig. 1 - Attività cerebrale durante le diverse fasi del sonno, registrata da elettroencefalogramma (EEG). COMITATO SCIENTIFICO Prof. Gaetano Bignardi ANNO 6 • NUMERO 3 • • Prof. Ubaldo Conte BIMESTRALE • • Prof. Paolo Magni MAGGIO/GIUGNO 2009 OBIETTIVOFARMACISTA OBIETTIVI: al termine della seguente monografia di aggiornamento, il farmacista dovrebbe essere in grado di: • descrivere le caratteristiche, i fattori di rischio, le cause potenziali e la diagnosi dell’insonnia cronica; • rivedere le strategie non farmacologiche per il trattamento dell’insonnia cronica; • valutare le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche dei farmaci tradizionali ed innovativi ed il loro ruolo nel trattamento dell’insonnia cronica; • discutere sui punti chiave del counseling e dell’educazione dei pazienti affetti da insonnia cronica. SCOPO DELL’ATTIVITÀ: fornire ai farmacisti le informazioni più attuali in relazione alla diagnosi ed al trattamento dell’insonnia cronica, al fine di prepararli a valutare e riconoscere le opzioni terapeutiche nei pazienti adulti con vari sintomi di insonnia cronica. frontabili con quelli italiani: negli USA l’insonnia colpisce circa il 35% della Keywords popolazione adulta, in Francia circa il 20%, nel Insonnia epidemiolonord Europa circa il 22%, gia, insonnia in Giappone circa il 20%. definizione, insonnia transitoria, insonnia La probabilità per le donne a breve termine, di essere insonni è del 50% insonnia cronica, superiore a quella degli uoinsonnia primaria, mini. L’insonnia rappreseninsonnia secondaria, ta quindi un problema larinsonnia eziologia, gamente diffuso e dai costi sonno REM, sonno elevati, che può portare ad non-REM. un significativo deterioramento delle funzioni sociali ed occupazionali1. L’A merican Psychiatric A ssoKey Point ciation definisce l’insonnia L’insonnia rappresenta come ritardo nell’addormentamento (latenza del un problema largamente diffuso e sonno), una difficoltà nel dai costi elevati, che mantenimento del sonno può portare ad un con numerosi o prolungati significativo risvegli notturni, una duradeterioramento delle ta inadeguata del sonno con funzioni sociali ed risvegli precoci o un sonno occupazionali. non ristoratore2. L’insonnia può essere ulteriormente classificata in base alla durata ed alla causa sottostante. L’insonnia può essere a breve termine o cronica, primaria o secondaria3,4. La durata dei sintomi consente di distinguere tra insonnia transitoria (da una a tre notti), insonnia a breve termine (meno di un mese) ed insonnia cronica (un mese o più)3,4. L’insonnia cronica colpisce almeno il 10% dei pazienti che hanno manifestato disturbi del sonno1. I sintomi dei disturbi del sonno possono presentarsi indipendentemente da altri disturbi o condizioni patologiche (insonnia primaria) o possono essere causati da altre condizioni patologiche o psichiatriche (insonnia secondaria)1. L’abuso di determinate sostanze (per esempio l’alcol), disturbi respiratori nel sonno, disordini del movimento, disturbi del ritmo circadiano del sonno, fattori ambientali ed alcuni farmaci possono causare disturbi del sonno (vedi Tabella 1 di pag. 3)1,5. I soggetti maggiormente a rischio di insonnia sono le donne, gli anziani e le persone affette da comorbilità mediche e psichiatriche1,6. L’importanza clinica dell’insonnia è data dagli effetti dei disturbi del sonno sulle funzioni cognitive, fisiche, psicologiche e sociali2. Il sonno è diviso in fasi cicliche ed è caratterizzato da rapidi movimenti oculari (sonno REM, Rapid Eye Movement) e sonno non-REM (vedi Figura 1 di pag.1)7. Il sonno non-REM, essenziale per la salute, è a sua volta suddiviso in quattro stadi che si producono ciclicamente nel corso della notte. Lo stadio 1 corrisponde alla transizione dalla sonnolenza al sonno ed è caratterizzato da lenti movimenti rotatori degli occhi e dalla scomparsa del ritmo alfa dell’elettroencefalogramma (EEG). Lo stadio 2 corrisponde invece ad un sonno leggero o intermedio, caratterizzato da un ritmo alfa ad onde rapide dell’EEG, che spesso prevale per gran parte della notte. Gli stadi 3 e 4 corrispondono ad un sonno profondo caratterizzato dal dominio dei lenti ritmi delta dell’EEG. Il sonno REM (stadio 5), essenziale per l’apprendimento e la regolazione dell’umore, è caratterizzato da un’aumentata attività onirica e compare circa ogni 90 minuti7. La progressione dei cinque stadi di sonno non-REM e REM in cicli organizzati e ripetuti nel corso della notte è nota come architettura del sonno. Una perturbazione acuta dell’architettura del sonno può portare a disturbi del sonno e, se non opportunamente trattata, condurre all’insonnia cronica. Strategie di trattamento Diverse strategie farmacologiche e non, hanno dimostrato una certa efficacia nel trattamento dell’inKeywords sonnia. Prima di ricorrere Insonnia eziologia, ad un trattamento specifico insonnia terapia. per i disturbi del sonno, sarebbe opportuno prendere in considerazione il 2 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA trattamento di eventuali disordini fisici o psicologici sottostanti. Key Point Prima di ricorrere ad un trattamento specifico per i disturbi del sonno, sarebbe opportuno prendere in considerazione il trattamento di eventuali disordini fisici o psicologici sottostanti. Strategie non farmacologiche Le strategie comportamentali e cognitive (Tabella 2), sia come monoterapia che in combinazione con farmaci, offrono un trattamento sicuro ed efficace dell’insonnia. Gli interventi comportamentali sono diretti a modificare le errate abitudini di sonno e ridurre l’attivazione autonomica. Esempi di strateKeywords gie comportamentali sono Insonnia terapia non il controllo dello stimolo, farmacologica, la restrizione del sonno, la controllo dello terapia di rilassamento, stimolo, restrizione l’intenzione paradossa e del sonno, terapia di l’educazione all’igiene del rilassamento, intenzione paradossa, sonno (vedi Tabella 2). La terapia cognitiva si proposonno igiene del, ne di alterare le false creinsonnia terapia denze ed attitudini degli cognitiva. insonni in relazione al sonno. L’obiettivo è quello di riconoscere, affrontare e modificare le aspettative Key Point irrealistiche specifiche del paziente sul sonno (per Le strategie esempio, la necessità di comportamentali e dormire otto ore ogni notcognitive offrono un te), le sue idee sbagliate trattamento sicuro ed efficace dell’insonnia. sulle cause dell’insonnia L’educazione (per esempio, l’idea che all’igiene del sonno l’insonnia sia dovuta intedovrebbe essere ramente ad uno squilibrio inclusa nella strategia chimico) e l’apprensione o di trattamento per l’ansietà che assalgono il tutti i pazienti con paziente al momento di cosintomi di disturbi ricarsi. del sonno. Una volta che le specifiche cognizioni disfunzionali del paziente in relazione al sonno sono state individuate, la terapia cognitiva si propone di sostituirle con cognizioni più adattative mediante l’uso di tecniche di ristrutturazione, quali tecniche di riattribuzione, decatastrofizzazione, test d’ipotesi, rivalutazione e spostamento dell’attenzione8. Molte di queste strategie richiedono un training ed un’applicazione quotidiana; i miglioramenti dei parametri del sonno non sono immediati e la motivazione e l’incoraggiamento del paziente costituisco- 3 Tabella 1 - Farmaci che possono causare disturbi del sonno Agonisti dopaminergici Antibiotici (es: chinoloni) Antidepressivi (es: SSRI, bupropione) Antineoplastici Antipertensivi (es: alfa-agonisti, beta-bloccanti, farmaci ad azione centrale) Beta-agonisti Caffeina Contraccettivi orali Corticotropina e cortisone Decongestionanti Diuretici Efedrina e pseudoefedrina Etanolo Farmaci ipolipemizzanti Ginseng Niacina Preparati tiroidei Psicostimolanti ed anfetamine Sedativi/ipnotici Soppressori dell’appetito Teofillina Fonte: referenza bibliografica 5 Tabella 2 - Strategie non farmacologiche per l’insonnia Attività Descrizione Controllo dello stimolo Aiuta a riassociare gli stimoli del sonno con l’addormentamento; incoraggia il ristabilimento di una regolare alternanza sonno-veglia. Restrizione del sonno Limita il tempo trascorso a letto all’effettivo tempo dedicato al sonno; una deprivazione temporanea e moderata del sonno induce un più rapido addormentamento ed un mantenimento ed una qualità migliori del sonno. Terapia di rilassamento Riduce l’attivazione autonomica (ovvero, stress e tensione muscolare) e cognitiva (ovvero, pensieri intrusivi) che interferisce con il sonno: i metodi comprendono rilassamento muscolare progressivo, biofeedback, respirazione ritmica, imagery training e meditazione. Intenzione paradossa Cerca di modificare le aspettative irrealistiche sul sonno; i pazienti stanno svegli il più a lungo possibile; porta ad una riduzione dell’ansia in relazione all’addormentamento e alle conseguenze della mancanza di sonno. Educazione all’igiene del sonno Raccomandazioni sui comportamenti relativi al sonno e sulle condizioni ambientali che possono incidere sulla qualità e sulla durata del sonno. Terapia cognitiva Si focalizza su specifiche irrealistiche aspettative del paziente in relazione al sonno e alle sue idee errate sulle cause dei disturbi del sonno. Fonte: referenze bibliografiche 8 e 9 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA no fattori essenziali. Almeno l’educazione all’igiene del sonno dovrebbe essere inclusa nella strategia di trattamento per tutti i pazienti con sintomi di disturbi del sonno. Per quanto improbabile che possano incidere da soli sui sintomi dell’insonnia cronica, gli interventi di igiene del sonno sono relativamente semplici da adottare e possono essere adattati come integrazione della terapia farmacologica. Esempi di misure di igiene del sonno sono:8,9 • evitare l’assunzione di caffeina e di altri stimolanti, di alcol e di nicotina soprattutto poche ore prima di coricarsi; • mantenere regolare il ciclo sonno-veglia ed evitare di dormire durante il giorno; • praticare regolarmente attività fisica, ma non troppo vicino al momento di coricarsi; • ridurre al minimo rumore, luce ed evitare una temperatura troppo elevata o troppo bassa in camera da letto; • coricarsi soltanto quando si ha sonno ed evitare di stare troppo tempo a letto da svegli (più di 20 minuti); • servirsi della camera da letto soltanto per il sonno e l’intimità; • limitare l’assunzione di liquidi ed evitare pasti pesanti prima di coricarsi, ma fare un leggero spuntino in caso di fame. Strategie farmacologiche Benzodiazepine: supportate da studi che ne confermano la sicurezza e l’effiKeywords cacia, le benzodiazepine (BZ) sono farmaci di priInsonnia terapia ma linea nel trattamento farmacologica, dell’insonnia10. Le BZ apbenzodiazepine, provate per l’uso come brotizolam, estazolam, ipnotici sedativi in comflunitrazepam, mercio in Italia sono le seflurazepam, guenti: brotizolam, estazolorazepam, lam, flunitrazepam, fluralormetazepam, nitrazepam, zepam, lorazepam, lormenordazepam, tazepam, nitrazepam, nortemazepam, dazepam, temazepam e triazolam, GABA, triazolam. acido gamma-aminoTutte le BZ aumentano butirrico. l’attività dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA), il neurotrasmettitore inibitorio primario nel sistema nervoso centrale (SNC), legandosi ai siti di legame dei recettori GABAA11. I recettori GABAA comprendono due sottotipi di recettori: il recettore BZ1 o omega1 (la cui stimolazione incide sull’addormentamento e sul ciclo del sonno) ed il recettore BZ2 o omega2 (la cui stimolazione può incidere sulla memoria, l’apprendimento e le funzioni sensoriali e motorie)11. Que- sti sottotipi di recettori GABAA sono canali o pori composti da due sub-unità Key Point alfa, due beta ed una gamma. L’interazione delle Supportate da studi che ne confermano la benzodiazepine con il resicurezza e l’efficacia, cettore si traduce in una modificazione allosterica le benzodiazepine sono farmaci di prima del sito che comporta un linea nel trattamento aumento dell’affinità del dell’insonnia. GABA , in questo modo le benzodiazepine facilitano il legame del GABA con il suo recettore, consentendo al GABA di legarsi al sito e permettendo un aumento del flusso di ioni cloro all’interno dei neuroni. In generale, il risultato dell’attività delle BZ sul recettore GABAA è una modifica del ciclo del sonno, che porta ad una riduzione della latenza del sonno, una riduzione del numero di risvegli notturni ed un aumento del tempo totale di sonno6,10,11. Le differenze tra le BZ sono principalmente di natura farmacocinetica e sono riassunte nella Tabella 3 di pag. 5, insieme ai dosaggi raccomandati12. Le differenze di inizio e durata dell’azione aiutano a stabilire quale BZ sia più adeguata in base alla tipologia del disturbo del sonno accusato dal paziente. Una molecola con un effetto più rapido ed una durata più breve è più adatto ad un paziente il cui disturbo del sonno primario consiste in una difficoltà a prendere sonno. Per un paziente invece con numerosi risvegli notturni o con un risveglio prematuro, potrebbe essere più adatto una molecola con un’azione di maggiore durata. Se usate a breve termine (meno di due settimane), le BZ sono considerate sicure ed efficaci per il trattamento dell’insonnia6,10. Gli effetti avversi più comuni associati all’uso delle BZ sono sonnolenza, vertigini e cefalea11. Un residuo effetto sedativo durante il giorno (comunemente indicato come ‘effetto hangover’) è spesso associato alle BZ a lunga durata d’azione11. I pazienti che risentono di questo effetto manifestano riduzione dell’attenzione, cefalea e sensazione di rallentamento dei movimenti al risveglio. Amnesia e indebolimento della memoria sono stati più spesso riportati in associazione con il triazolam10,11. La brusca interruzione dell’assunzione di una BZ può portare a sintomi da astinenza (ovvero, disforia, crampi addominali, vomito, diaforesi, tremore e, raramente, convulsioni) oltre che insonnia di rimbalzo11. Pertanto, i pazienti che assumono una BZ per più di due settimane dovrebbero ridurre progressivamente la dose prima di interromperne l’assunzione11. Le BZ andrebbero usate con cautela negli individui con una storia di abuso di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana). Ipnotici non-benzodiazepinici: gli ipnotici non-benzodiazepinici (non-BZ) sono stati sviluppati nel 4 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA tentativo di ridurre gli effetti avversi associati all’uso delle BZ nel trattamento dell’insonnia. A differenza delle BZ, gli ipnotici non-benzodiazepinici sono più selettivi per la sub-unità alfa1 del recettore GABA e, pertanto, possono essere più specifici per una sedazione con minori effetti avversi13. Zolpidem, zaleplon, zoplicone e eszopiclone (non in commercio in Italia) presentano profili farmacologici, meccanismi di azione ed attività clinica differenti (Tabella 3)3. L’impiego delle BZ si è notevolmente ridotto dopo l’introduzione dello zolpidem nel 19933. Zolpidem: lo zolpidem è un ipnotico-sedativo appartenente alla famiglia delle imidazopiridine, indicato per il trattamento a breve termine dell’insonnia. È caratterizzato da effetti altamente selettivi sull’induzione del sonno e da una limitata attività anticonvulsivante e miorilassante. A causa della durata d’azione più lunga rispetto ad altri agenti, lo zolpidem riduce la latenza del sonno ed aumenta il tempo totale di sonno14. Con una biodisponibilità pari al 70%, viene assorbito rapidamente in 20/40 minuti, distribuito nell’organismo e si lega all’albumina e all’alfa1-glicoproteina acida senza provoca- Tabella 3 - Caratteristiche dei farmaci approvati per il trattamento dell’insonnia Nome generico Nome commerciale Classe Durata dell’azione Emivita di eliminazione (h)* Inizio dell’azione (mg) Dosaggio (mg)* Indicazione l’insonnia Estazolam Esilgan BZ Intermedia 8-24 15-30 1-2 Addormentamento e mantenimento del sonno Flurazepam Dalmadorm, Felison, Flunox, Valdorm BZ Lunga 48-120 60-120 15-30 Mantenimento del sonno Lorazepam Control, Loralin, Lorans, Tavor, Zeloram, Lorazepam generico BZ Intermedia 12-16 30-60 1-2 Addormentamento e mantenimento del sonno Lormetazepam Axilium, Ipnolor, Luzul, Mexylor, Minias, Lormetazepam generico BZ Breve 2-10 30 1-2 Addormentamento e mantenimento del sonno Temazepam Euipnos, Normison BZ Intermedia 3-25 45-60 7,5-30 Mantenimento del sonno Triazolam Halcion, Songar, Triazolam generico BZ Breve 1,5-5 15-30 0,125-0,25 Addormentamento Eszopiclone Non in commercio in Italia Non-BZ Breve 6 30 2-3 Addormentamento e mantenimento del sonno Ramelteon Non in commercio in Italia Non-BZ Breve 2-5 30 8 Addormentamento Zaleplon Sonata Non-BZ Breve 0,5-1 20 5-10 Addormentamento Zolpidem Nottem, Stilnox, Zolpidem generico Non-BZ Breve 1,5-4,5 30 5-10 Addormentamento e mantenimento del sonno Zopiclone Imovane, Zopiclone generico Non-BZ Breve 5 30 3,75-7,5 Addormentamento e mantenimento del sonno * In adulti sani. BZ: benzodiazepina; Non-BZ: ipnotico non-benzodiazepinico. N.B. Non tutte le molecole in commercio in Italia approvate per l’insonnia sono menzionate nella tabella. Fonte: referenza bibliografica 1. 5 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA re fenomeni di accumulo13,15. Lo zolpidem è stato ampiamente testato in studi controllati su pazienti affetti da insonnia primaria16,19. Studi basati su misurazioni oggettive e/o soggettive dimostrano che l’assunzione di zolpidem la sera migliora la latenza e la durata del sonno nei pazienti affetti da insonnia cronica16,20. Tuttavia, alcuni parametri oggettivi quali il risveglio dopo l’addormentamento ed il numero di risvegli non si sono dimostrati significativamente diversi rispetto al placebo16,18. Alcuni studi condotti con misurazioni oggettive e soggettive mostrano che gli effetti dello zolpidem possono ridursi durante il periodo di trattamento18. Tali risultati, tuttavia, non sono consistenti in letteratura. Diversi studi hanno infatti dimostrato un miglioramento della latenza del sonno e del tempo totale di sonno a seguito della somministrazione notturna di zolpidem fino a tre mesi, senza insonnia di rimbalzo o sintomi da astinenza all’interruzione dell’assunzione13,17. Per contro, sintomi da astinenza e insonnia di rimbalzo alla sospensione della terapia sono stati osservati in altri studi21. Nel tentativo di superare lo sviluppo di tolleranza e dipendenza in pazienti che richiedono una terapia farmacologica a lungo termine, l’uso continuato di zolpidem è stato confrontato con una sua somministrazione intermittente (ovvero, assunzione di zolpidem per cinque notti consecutive seguita da due notti di assunzione di placebo a settimana). Per entrambe le strategie di dosaggio, sono stati riscontrati miglioramenti confrontabili in termini di latenza del sonno, tempo totale di sonno, qualità della vita e tollerabilità19,20. Il dosaggio di zolpidem raccomandato è di 10 mg per adulti sani e 5 mg per anziani, pazienti debilitati e pazienti con disfunzione epatica, da assumere immediatamente prima di coricarsi15. Gli effetti avversi più comuni sono cefalea (soprattutto durante la fase di interruzione), sonnolenza, stanchezza, vertigini ed effetto sedativo residuo durante il giorno. Sono stati anche riportati confusione, disorientamento, idee ossessive, delirium e psicosi16. Gli effetti avversi non riguardanti il SNC comprendono sintomi gastrointestinali ed eruzioni cutanee19. Alle dosi raccomandate, lo zolpidem non sembra incidere negativamente sulle funzioni psicomotorie o cognitive del giorno successivo all’assunzione ed il rischio di dipendenza, tolleranza ed insonnia di rimbalzo appare minimo. Zolpidem a rilascio prolungato: lo zolpidem a rilascio prolungato, attualmente non in commercio in Italia, il primo ipnotico a rilascio prolungato in assoluto, è stato approvato dalla FDA statunitense nel settembre 2005 per il trattamento dell’insonnia caratterizzata da difficoltà di addormentamento e/o di mantenimento del sonno22. Il rilascio di questo tipo di zolpidem avviene in due fasi attraverso l’uso di una compressa a due strati; il primo strato disgrega e il principio attivo si scioglie e viene assorbito rapidamente inducendo il sonKeywords no, mentre il secondo strato viene rilasciato più graInsonnia terapia dualmente per migliorare farmacologica, il mantenimento del sonipnotici nonno. Nonostante le differenbenzodiazepinici, ze nelle formulazioni dei zolpidem, zolpidem dosaggi, la farmacocinetia rilascio prolungato, zaleplon, zoplicone, ca di entrambi i prodotti è eszopiclone. simile22. Ad oggi, nessuno studio ha ancora messo a confronto l’efficacia dello zolpidem a rilascio prolungato con quella della forKey Point mulazione a rilascio immediato. Gli ipnotici nonbenzodiazepinici sono Il dosaggio raccomandato stati sviluppati nel per lo zolpidem a rilascio tentativo di ridurre gli prolungato è di 12,5 mg effetti avversi immediatamente prima di associati all’uso coricarsi per pazienti aduldelle benzodiazepine ti sani. Tale dosaggio donel trattamento vrebbe essere ridotto a dell’insonnia. 6,25 mg nei pazienti oltre i A differenza delle 65 anni di età, i pazienti benzodiazepine, essi debilitati e quelli affetti da sono più selettivi per disfunzioni epatiche. Le la sub-unità alfa1 del compresse di zolpidem a recettore GABA e, pertanto, risultano rilascio prolungato dopiù specifici per una vrebbero essere assunte sedazione con minori per intero e non divise, effetti indesiderati. masticate o triturate22. Tutti gli eventi avversi osservati in relazione alla formulazione a rilascio prolungato sono simili a quelli propri dello zolpidem a rilascio immediato. A causa del rapido inizio dell’azione, lo zolpidem a rilascio prolungato dovrebbe essere assunto soltanto immediatamente prima di coricarsi22. Zaleplon: lo zaleplon è un ipnotico pirazolopirimidinico non-benzodiazepinico che, come lo zolpidem, si lega selettivamente alla sub-unità alfa1 del complesso recettoriale GABA, producendo un effetto sedativo, ansiolitico, miorilassante ed anticonvulsivante13. Lo zaleplon è stato approvato per l’uso immediatamente prima di coricarsi o in un momento successivo durante la notte (fino a quattro ore prima dell’orario di sveglia) in caso di difficoltà ad addormentarsi23. Pasti ad alto contenuto lipidico possono interferire con l’assorbimento, ritardando il raggiungimento del picco di massima concentrazione nel plasma e riducendo tale concentrazione massima13. È stato osservato un miglioramento nella fase di addormentamento, ma alla dose raccomandata di 10 mg lo zaleplon non è in grado di mi- 6 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA gliorare il mantenimento o la durata del sonno, dimostrandosi in tal modo efficace per i pazienti con difficoltà ad addormentarsi ma inadatto a tenerli addormentati21. La dose raccomandata di zaleplon è pari a 10 mg per gli adulti e 5 mg per gli anziani12,23. Lo zaleplon è caratterizzato da un profilo di sicurezza favorevole ed è ben tollerato. L’evento avverso più comunemente riportato è la cefalea, apparentemente in dipendenza dalla dose. Meno comuni sono invece gli effetti relativi al SNC quali sonnolenza, parestesie, mancanza di coordinazione, sbandamenti, allucinazioni ed atassia13,23. Lo zaleplon può essere assunto nel corso della notte senza che il giorno dopo si produca alcun residuo effetto sedante o venga pregiudicata la memoria nei pazienti con insonnia da insufficiente mantenimento del sonno24,25. Sia esso somministrato di sera, al momento di coricarsi o durante la notte, rispetto allo zolpidem, lo zaleplon è associato ad un minore pregiudizio delle facoltà psicomotorie e della memoria e ad una più rapida risoluzione degli effetti avversi24,25. Eszopiclone: l’eszopiclone, attualmente non in commercio in Italia, è un nuovo ipnotico non-benzodiazepinico ad isomero singolo, appartenente alla famiglia dei ciclopirroloni13,26. L’eszopiclone è l’isomero S del ben noto agente ipnotico zopiclone, disponibile in Italia27. Il grado di selettività in relazione alla sub-unità alfa1 del recettore GABA è compresa tra il basso livello delle benzodiazepine e gli alti livelli dello zolpidem e dello zaleplon. L’eszopiclone produce un effetto ipnotico, anticonvulsivante e sedativo13,27. L’eszopiclone produce un miglioramento significativo e sostenuto in termini di addormentamento stabilito dal paziente, mantenimento del sonno, qualità del sonno e tempo totale di sonno28. Altri vantaggi dell’eszopiclone sono riconoscibili nel miglioramento degli effetti nel giorno successivo, in particolare in termini di lucidità, capacità di lavoro e di concentrazione e senso di benessere fisico. Dopo 12 mesi di trattamento notturno con eszopiclone non è stata osservata tolleranza né astinenza a seguito di interruzione28. La dose iniziale raccomandata per l’eszopiclone è di 2 mg al momento di coricarsi per i pazienti che possono rimanere a letto per almeno otto ore; tale dose può essere aumentata fino a 3 mg in funzione della risposta del paziente26. La dose iniziale dovrebbe essere ridotta ad 1 mg nel caso di pazienti affetti da gravi patologie epatiche, pazienti che assumono potenti inibitori del CYP3A4, isoenzima del citocromo P450 maggiormente rappresentato nel fegato e nella parete intestinale, (per esempio, ketoconazolo, claritromicina e nelfinavir) e pazienti di età superiore a 65 anni26. L’assunzione di eszopiclone con o immediatamente dopo un pa- sto ad alto contenuto di grassi può ritardare il tempo di induzione del sonno Keywords fino ad un’ora26. L’eszopiclone è ben tollerato ed il Insonnia terapia suo effetto avverso più cofarmacologica, munemente riportato è un agonisti selettivi gusto sgradevole28, per dei recettori della quanto siano stati anche rimelatonina, ramelteon, trazodone, portati casi di cefalea e antidepressivi. sbandamento26. Agonisti dei recettori della melatonina (Ramelteon): a differenza degli altri farmaci non-BZ, il ramelteon, atKey Point tualmente non in commercio in Italia, è un agonista Il ramelteon, un selettivo dei recettori della agonista dei recettori melatonina. della melatonina La melatonina, un ormone attualmente non in commercio in Italia, endogeno responsabile delrappresenta la regolazione del ritmo cirun’ulteriore opzione cadiano, viene rilasciata in per il trattamento circolo dalla ghiandola pidell’insonnia, ma neale in risposta ai segnali occorrerebbero ambientali luce/buio29. L’eulteriori esperienze satto meccanismo di azione cliniche per stabilire della melatonina sul sonno è se questo farmaco possa offrire vantaggi ancora ignoto, ma è probabile che comporti una stisignificativi rispetto molazione dei recettori delagli altri ipnotici. la melatonina (MT). I sottotipi di recettori per la melatonina MT1 ed MT2 sembrano contribuire alla regolazione del ciclo sonno-veglia nelle 24 ore, mentre i recettori MT3 sembrerebbero non avere alcuna influenza sul sonno. La melatonina esogena assunta dall’esterno ha un’emivita breve e manca di selettività per i recettori MT1 ed MT229. Il ramelteon presenta poi un’elevata affinità con i suddetti recettori, suggerendo un’azione più specifica sul processo di addormentamento rispetto alla melatonina30. A seguito di somministrazione orale, il ramelteon viene assorbito rapidamente ed estensivamente; tuttavia, la sua biodisponibilità assoluta è inferiore al 2%. Il ramelteon passa attraverso un esteso metabolismo di primo passaggio che produce quattro metaboliti principali, ciascuno dei quali risulta essere più attivo rispetto al composto precursore30. Nei pazienti anziani, la clearance renale del ramelteon è ridotta; tuttavia, non è richiesta una regolazione del dosaggio nei pazienti con insufficienza renale. Il ramelteon riduce significativamente la latenza del sonno ed aumenta il tempo totale di sonno senza alcun effetto residuo il giorno dopo31. A seguito dell’interruzione dell’assunzione non si rilevano insonnia di rimbalzo o effetti da astinenza31. 7 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA La dose raccomandata di ramelteon per tutti i pazienti è di 8 mg, da assumere per via orale entro 30 minuti prima di andare a letto17. Si raccomanda di non assumere il farmaco con o immediatamente dopo un pasto ad alto contenuto di grassi, a causa del ritardo nell’assorbimento a livello orale30. Il ramelteon è normalmente ben tollerato e gli eventi avversi più comunemente rilevati sono cefalea, sonnolenza, sbandamenti, nausea, stanchezza ed aggravamento dell’insonnia31. Trazodone: una percentuale significativa dei soggetti affetti da disturbi del sonno presenta sintomi di depressione, i quali possono precedere, prodursi indipendentemente, causare o derivare da insonnia. L’insonnia cronica è stata associata allo sviluppo di sintomi depressivi. Come risultato, nonostante la mancanza di un’approvazione in tal senso, gli antidepressivi sedativi sono spesso usati nel trattamento dell’insonnia6. Il trazodone, un antidepressivo appartenente alla classe delle triazolopiridine con proprietà sedative, è comunemente usato nel trattamento dell’insonnia a dosi di 100 mg o inferiori per notte6. Gli effetti avversi più comuni associati ad una dose di trazodone da 75 a 500 mg/giorno sono vista annebbiata, costipazione, sbandamenti, sonnolenza, secchezza delle fauci, cefalea, ipotensione, nausea e vomito32. Effetti avversi più rari ma più gravi comprendono eventi cardiaci ovvero, sincope, aggravamento di attacchi ischemici, torsione di punta (tipo di aritmia)e altre aritmie e priapismo32. A causa della limitatezza dei dati sull’uso in pazienti non depressi affetti da insonnia, il trazodone dovrebbe essere usato con molta cautela, in particolare negli anziani e nei pazienti con patologie cardiovascolari pregresse6,32. Trattamenti dell’insonnia con farmaci o prodotti non soggetti a prescrizione medica La disponibilità di prodotti che non richiedono prescrizione medica per il trattamento dell’insonnia, quali antistaminici, integratori alimentari e prodotti di erboristeria, permette un maggior accesso al trattamento dell’insonnia a coloro che manifestano i sintomi di questa patologia. La crescente popolarità di questi prodotti da banco indica la propensione dei pazienti all’automedicazione ed il livello di soddisfazione dei pazienti in relazione ai risultati di questi agenti, nonostante la mancanza di dati effettivi sulla loro efficacia. Come tutti i farmaci, anche questi prodotti non sono privi di rischi e pongono il problema di una potenziale tossicità in caso di dosaggio scorretto, interazione con altri farmaci o assunzione non adeguata. La base legislativa italiana prevede che la commercializzazione dei prodotti fitoterapici è assoggettata alla medesima Keywords autorizzazione ministeriale dei farmaci di sintesi, Insonnia mentre i prodotti erboristiautomedicazione, ci non medicinali ed inteantistaminici, gratori alimentari non ricadifenidramina, dono attualmente sotto la loratadina, regolamentazione farmamelatonina, valeriana, kava kava, ceutica, bensì sotto quella Piper methysticum, relativa ai prodotti alimenL-triptofano, 5-idrossi tari. Essi non subiscono altriptofano, 5-HTP. cun controllo concernente la qualità di grado farmaceutico, la sicurezza e l’efficacia ed il possesso di questi requisiti è affidato Key Point alla discrezione dei produttori che devono rispetLa disponibilità di tare unicamente norme di prodotti che non buona fabbricazione, che richiedono prescrizione medica riguardano principalmente per il trattamento misure igieniche piuttosto dell’insonnia, che uniformità o qualità permette un maggior produttive33. L’ampia diaccesso a coloro che sponibilità, la percepita sisoffrono di questa curezza ed il basso costo patologia. La di questi prodotti possono crescente popolarità incoraggiare i pazienti a e la soddisfazione provarli e potenzialmente dei pazienti indicano ritardare il ricorso ad un la propensione medico e ad un trattamenall’automedicazione che può però ritardare to efficace. il ricorso ad un Antistaminici: la difenitrattamento efficace. dramina è un antagonista dei recettori H1 dell’istamina di prima generazione che agisce a livello centrale, comunemente usata, da sola o in combinazione con un analgesico, in prodotti da banco. Negli Stati Uniti viene anche commercializzata per alleviare l’insonnia, mentre in Italia la difenidramina non ha l’approvazione per tale uso6,34,35. Per quanto altri antistaminici di prima generazione disponibili sul mercato, per esempio clorfeniramina, abbiano un effetto sedativo e potrebbero indurre il sonno, non è stato provato che possano incidere sulla durata o l’efficienza del sonno e possono causare ulteriori effetti collaterali35. La loratadina, un antistaminico SOP di seconda generazione, possiede una limitata capacità di attraversare la barriera ematoencefalica e pertanto non rappresenta un’opzione adeguata per il trattamento dell’insonnia. A causa di numerosi effetti collaterali ed interazioni potenziali con altri farmaci, l’uso degli antistaminici è sconsigliato negli anziani. Prima di raccomandare l’impiego di un antistaminico 8 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA da banco per il trattamento dell’insonnia, è indispensabile identificare i farmaci già assunti (da prescrizione o da banco) e le condizioni mediche del paziente, al fine di evitare indesiderabili effetti sinergici, antagonistici o avversi. Per quanto comunemente usati come coadiuvanti del sonno, i dati a supporto dell’uso di antistaminici da banco quali la difenidramina per il trattamento dell’insonnia sono piuttosto limitati. Un numero ridotto di trial controllati e randomizzati condotti sugli H1-antagonisti hanno suggerito un miglioramento soggettivo del sonno complessivo, ma questi studi sono stati condotti su un numero ridotto di partecipanti, hanno rilevato una durata comparativamente ridotta del sonno e mancano di dati oggettivi36. Per quanto ci siano prove sostanziali del fatto che gli antistaminici di prima generazione inducano sedazione, esistono pochi dati clinici a supporto di un miglioramento significativo del sonno quando questi agenti vengono somministrati di notte. Le proprietà lipofiliche consentono alla difenidramina di attraversare rapidamente la barriera ematoencefalica, inducendo sedazione11. Oltre all’attività primaria in relazione ai recettori H1, gli antistaminici agiscono anche a livello di recettori serotoninergici, colinergici e alfa-adrenergici centrali con gradi diversi, producendo significativi effetti collaterali6. La dose raccomandata di difenidramina varia da 25 a 75 mg da assumersi al momento di coricarsi36. Un aumento nel dosaggio non produce un aumento lineare della risposta. Frequentemente, una sedazione mattutina residua correlata alla dose, ‘effetto hangover’, si verifica a causa della prolungata emivita di eliminazione6,11,35. L’antagonismo per i recettori muscarinici induce effetti anticolinergici (per esempio, secchezza delle fauci, secchezza degli occhi, ritenzione urinaria, costipazione, vista annebbiata e delirio) e se ne dovrebbe tener conto, soprattutto negli anziani35. Gli antistaminici, inoltre, possono provocare sbandamenti, incidere sulla guida e sulla soglia di crisi dei pazienti affetti da epilessia. Ci sono alcune indicazioni sul fatto che si possa sviluppare tolleranza all’effetto sedativo previsto entro il quarto giorno di trattamento, rendendo il trattamento inefficace nell’induzione del sonno ma ancora in grado di produrre effetti collaterali indesiderabili36. Opzioni erboristiche/naturali/alternative: i pazienti possono percepire gli integratori alimentari e i prodotti di erboristeria come alternative più naturali e sicure rispetto ai farmaci da prescrizione o da banco. I dati a supporto della sicurezza e dell’efficacia di questi prodotti sono deboli a causa dei pochi soggetti studiati, della durata limitata del trattamento e delle variazioni nei dosaggi e nelle formulazioni dei prodotti in questione. Inoltre, dal momento che que- sti prodotti vengono commercializzati come integratori alimentari/erboristici, la loro produzione non è regolata dalla legislazione in termini di qualità e uniformità e possono pertanto esistere potenziali differenze tra produttori, formulazioni e lotti di prodotto33. La melatonina e la valeriana vengono comunemente usate come blandi ipnotici e le prove supportano il loro uso contro i sintomi dell’insonnia in certe popolazioni37. La kava (kava kava, Piper methysticum) è meglio conosciuta per il suo uso come ansiolitico, ma è spesso usata anche per le sue proprietà sedative in caso di insonnia, nonostante non ci siano prove a sostegno della sua efficacia37. Inoltre, la kava è considerata non sicura a causa di una sua riportata epatotossicità alle dosi quotidiane raccomandate (da 70 a 280 mg al momento di coricarsi) e, pertanto, se ne dovrebbe sconsigliare l’uso37. L’L-triptofano, un aminoacido precursore della melatonina e della serotonina, è stato ritirato dal mercato a causa dei numerosi casi riportati di sindrome eosinofilia-mialgia (EMS)37. Tuttavia, il suo prodotto derivato il 5-idrossi triptofano (5-HTP) è ancora disponibile. Per nessuno dei due prodotti esistono prove affidabili della loro efficacia contro l’insonnia ed il loro uso dovrebbe essere sconsigliato a causa della possibile contaminazione in grado di condurre all’EMS37. Non ci sono abbastanza prove a sostegno dell’efficacia e della sicurezza di altri prodotti naturali pubblicizzati per i loro effetti sedativi (per esempio, camomilla, fiore della passione, coenzima Q10, luppolo, melissa, lavanda e scutellaria) nel trattamento dei disturbi del sonno37. Melatonina: come già precedentemente sottolineato, la melatonina produce effetti sul ritmo circadiano. Tuttavia, l’uso della melatonina per il trattamento dell’insonnia non è supportato da dati rigorosi37. Molti degli studi condotti a tal riguardo sono di modesta qualità e strutturazione ed hanno prodotto risultati incoerenti e conflittuali38. Alcuni trial hanno documentato un miglioramento nella durata e nella latenza del sonno, ma non nella sua qualità. In caso di cambiamento di fuso orario, l’assunzione di melatonina un’ora prima del momento stabilito per il sonno può essere efficace per l’insonnia associata al jet lag29,37. La melatonina è considerata generalmente sicura alle dosi raccomandate (da 0,3 a 5 mg da assumersi da 30 a 120 minuti prima di coricarsi) e per un uso a breve termine ed è probabilmente sicura se assunta per via orale fino a due anni37. Gli effetti residui il mattino seguente non sono frequenti37. A causa del numero limitato di studi, la sicurezza nei pazienti di età inferiore ai 18 anni non è stata dimostrata; pertanto, l’uso della melatonina in questa fascia di popolazione non è consigliato37. 9 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA Gli effetti collaterali più comunemente riportati In Italia la valeriana è disponibile come medicinale da comprendono stanchezza, sbandamenti, cefalea, irbanco, da sola o in associazione con biancospino, caritabilità e sonnolenza29. momilla, luppolo, melissa o passiflora, per il trattaEffetti collaterali meno frequenti possono essere mento dei disturbi del sonno e l’ansia. Un riesame sicambiamenti dell’umore, ipotensione, formazione stematico dei trial clinici randomizzati di valutazione di placche aterosclerotiche, iperglicemia, moderati dell’efficacia della valeriana in caso di insonnia ha ridisturbi gastrointestinali, aumento della pressione levato che il suo impiego per un breve periodo riduce intraoculare e fluttuazioni degli ormoni riproduttila latenza del sonno, migliora il sonno soggettivo e favi e tiroidei29,37. Si raccomanda cautela nei pazienvorisce il mantenimento del sonno39,40. I trial clinici ti con disordini vascolari e in quelli sottoposti a tenon ne hanno invece valutato la tolleranza, la dipenrapia immunosoppressiva, dal momento che la medenza, i sintomi da astinenza ed il rebound a seguito latonina può causare vasocostrizione ed aumentare dell’interruzione dell’assunzione39. 37 la risposta immunitaria . Le dosi studiate per l’insonnia negli adulti variano da Dosaggi elevati (da 75 a 300 mg/giorno) possono ini1,5 a 3 g di erba medicinale/radice, corrispondenti a bire l’ovulazione e contribuire all’infertilità nelle donuna dose compresa tra 400 e 900 mg di estratto acquone29. I casi riportati sollevano preoccupazioni circa un so, da assumersi da 30 a 60 minuti prima di coricarsi. aumento di emorragie, convulsioni, sintomi psicotici Studi più recenti hanno rilevato dei risultati positivi e disorientamento in caso di sovradosaggio di melatocon una dose giornaliera di 600 mg assunta un’ora prinina37. Dovrebbe esma di coricarsi37,39. sere osservata una La valeriana può particolare cautela inoltre essere assunnei pazienti che asta un’ora prima di sumono warfarin o andare a letto sotto altri farmaci che informa di tisana precidono sulla coaguparata mettendo in lazione e l’attività infusione da 1,5 a 3 delle piastrine. g di radice per un Valeriana (Valeriana tempo compreso tra officinalis): la vale5 e 10 minuti in 150 riana o radice di vaml di acqua portata leriana viene usata ad ebollizione39. comunemente nel Non ci sono dati trattamento dell’insufficienti per consisonnia e dell’ansia. gliare una terapia a Il composto originabase di valeriana nei rio può contenere firagazzi di età infeno a 150 composti riore ai 18 anni39,40. 37 individuali . Si riLa valeriana è ben tiene che i valepotollerata fino a quattriati ed i compotro/sei settimane ed nenti dell’acido vaè probabile che sia lerenico contribuisicura se assunta per scano agli effetti sevia orale alle dosi dativi della valeriaraccomandate. In rena39. I suoi effetti lazione al suo uso, sul sonno non sono sono stati riportati chiari, ma si è ipoblandi effetti collatizzato che questi terali quali sbandasiano imputabili almenti, hangover, cel’attività GABAerfalea, insonnia, eccigica a livello di siti tabilità, atassia, agipre e postsinaptici40. tazione ed ipoterIl caratteristico odomia, per quanto non re sgradevole assosuperiori a quelli riciato alla valeriana è scontrati con il plaCredit: Prof. Dr. Otto W ilhelm Thomé «Flora von Deutschland Österreich dovuto all’acido isocebo39. und der Schweiz», 1885, Gera, Germany. 39 valerico . Nei pazienti con una 10 Marzo/Aprile 2009 OBIETTIVOFARMACISTA storia di patologia cardiaca sottoposti a terapia con valeriana a lungo termine si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di tachicardia per astinenza. In relazione ad alcuni prodotti composti contenenti valeriana è stata rilevata epatotossicità37,39. Per quanto non sia chiaro se la valeriana in se stessa sia epatotossica o meno, il suo uso in pazienti con disfunzione epatica è controindicato. A causa del rischio di effetti additivi, l’uso concomitante della valeriana con altri agenti sedativi dovrebbe essere evitato37. Conclusioni L’insonnia è una condizione diffusa associata ad una significativa morbilità1,2. L’incapacità di preservare il sonno notturno è stata associata ad eccessiva sonnolenza diurna, oltre che a conseguenze negative in termini psicosociali e di qualità della vita riportate dai pazienti1,3,6. Inoltre, all’insonnia non trattata sono associate significative conseguenze economiche e mediche1,34. Migliorare i disturbi relativi all’addormentamento ed al mantenimento del sonno senza effetti negativi sulle funzioni diurne del paziente rappresenta un importante obiettivo terapeutico del trattamento dell’insonnia. Il trattamento dei disturbi del sonno prevede approcci tanto non farmacologici quanto farmacologici. Le strategie non farmacologiche per il trattamento dell’insonnia possono dare dei miglioramen- ti, ma la risposta al trattamento può variare e le strategie in questione restano sottoutilizzate3,8,9,34. Le BZ sono state ampiamente studiate ed impiegate comunemente nel trattamento farmacologico dell’insonnia, pur presentando dei limiti significativi6,11. Gli ipnotici non-benzodiazepinici offrono un’efficacia ipnotica simile a quella delle BZ ma possono offrire un minor rischio di tolleranza a lungo termine e di effetto hangover il giorno successivo6,34. L’eszopiclone è l’unico agente non-BZ studiato in trial di durata fino a 6/12 mesi13,26,27. Il trazodone ed i prodotti da banco offrono un’alternativa. Tuttavia, nonostante il loro uso molto diffuso, esistono poche informazioni sulla sicurezza e l’efficacia di questi agenti nel trattamento dell’insonnia ed essi dovrebbero essere usati con cautela. Il ramelteon, un agonista dei recettori della melatonina, rappresenta un’ulteriore opzione per il trattamento dell’insonnia, ma occorrerebbero ulteriori esperienze cliniche per stabilire se questo farmaco possa offrire vantaggi significativi rispetto alle non-BZ29. In generale, la terapia non farmacologica e la terapia farmacologica usate dai soggetti che soffrono di disturbi del sonno dovrebbero prendere in considerazione le specifiche cause sottostanti. Alla terapia farmacologica si dovrebbe ricorrere con adeguata attenzione, alle minime dosi efficaci e per la durata minima richiesta6. 11 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA Siti Internet Per agevolare il farmacista nella ricerca di approfondimenti e informazioni aggiuntive presentiamo una valutazione qualitativa (da 1 a 4) dei siti Internet segnalati. Oltre alla pertinenza dei contenuti presenti rispetto all’argomento oggetto del corso, i criteri utilizzati sono: quantità e qualità delle informazioni e dei servizi proposti, chiarezza e precisione espositiva, aggiornamento e referenze dei dati proposti, facilità di navigazione. Se disponibili, viene fornita una valutazione prioritaria ai siti in lingua italiana. www.sonnomed.it Sito dell’Associazione Italiana Medicina del Sonno (AIMS), società scientifica multidisciplinare le cui finalità istituzionali sono quelle di promuovere la ricerca scientifica e la formazione clinica rivolta alla diagnosi e al trattamento dei disturbi del sonno e della veglia. Sul sito c’è l’elenco completo dei Centri di Medicina del Sonno presenti in Italia, l’elenco dei congressi sul tema che si svolgono nel corso dell’anno sul territorio nazionale. Si trovano, inoltre, dei documenti prodotti dall’AISM come ad esempio le Linee Guida di Procedura Diagnostica nella Sindrome delle A pnee Ostruttive nel Sonno dell’A dulto. www.sanraffaele.org Sito della Fondazione San Raffaele di Milano che ha un Centro di Medicina del Sonno. Sul sito è presentata l’equipe medica che ci lavora e i progetti di ricerca che vengono promossi. Sono presentati, inoltre, i percorsi diagnostici effettuati sulle persone che si ricoverano presso il Centro. www.ipsico.org Sito dell’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva che ha per scopo la promozione di studi e ricerche nell’ambito della psicologia e della psicoterapia. Sul sito c’è una parte dedicata al problema dell’insonnia e si trovano alcuni consigli per migliorare l’igiene del sonno. Istruzioni per la compilazione questionario ECM • • • • • • La prova è superata con l’80% delle risposte esatte (11 su 13); scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda; per lo studio e l’attività didattica di ogni corso di Obiettivo Farmacista è previsto un tempo di 2 ore e 40 minuti; il superamento di ogni singolo Corso eroga 2 crediti ECM; bisogna disporre di un computer connesso ad internet, accedere al sito www.obiettivofarmacista.it e compilare il questionario ECM seguendo le istruzioni contenute all’interno del sito; la pubblicazione dei questionari su Internet è contemporanea alla pubblicazione dei corsi sulla rivista; per qualsiasi dubbio sulle modalità di acquisizione crediti OF qui indicate chiamare attivo dalle 9 alle 18. 12 Maggio/Giugno 2009 Schede di informazione al paziente Gestire il problema dell’insonnia Che cos’è l’insonnia? L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dal ritardo nell’addormentamento, da una difficoltà nel mantenimento del sonno con numerosi o prolungati risvegli notturni, o da una durata inadeguata del sonno con risvegli notturni. L’insonnia può essere transitoria (da una a tre notti), a breve termine (meno di un mese) ed insonnia cronica (un mese o più). Quanti ne soffrono? L’insonnia colpisce il 20-30% della popolazione che vive nei Paesi occidentali. In Italia le stime riferiscono che gli insonni adulti sono oltre 12 milioni, in pratica una persona su quattro. La probabilità per le donne di essere insonni è del 50% superiore a quella degli uomini. Cosa provoca l’insonnia? L’insonnia può essere provocata dall’assunzione di alcuni farmaci (es. antibiotici, antipertensivi, soppressori dell’appetito, etc.), può essere causata da stress, depressione, malattie fisiche o mentali, allergie alimentari e scadente igiene del sonno (abitudini sbagliate quali andare a letto nei momenti sbagliati, uso di eccitanti, attività fisica intensa prima di andare a dormire, etc.), uso di alimenti con effetti stimolanti (caffè, cacao, etc.). Come può essere curata l’insonnia? Per curare l’insonnia esistono sia trattamenti non farmacologici (strategie comportamentali) che farmacologici (farmaci soggetti a prescrizione medica e non soggetti a prescrizione medica). Strategie comportamentali/Igiene del sonno. • Evitare l’assunzione di caffeina e di altri stimolanti, di alcol e di nicotina soprattutto poche ore prima di coricarsi; • mantenere regolare il ciclo sonno-veglia ed evitare di dormire durante il giorno; • praticare regolarmente attività fisica, ma non troppo vicino al momento di coricarsi; • ridurre al minimo rumore, luce ed evitare una temperatura troppo elevata o troppo bassa in camera da letto; • coricarsi soltanto quando si ha sonno ed evitare di stare troppo tempo a letto da svegli (più di 20 minuti) ; • servirsi della camera da letto soltanto per il sonno e l’intimità; • limitare l’assunzione di liquidi ed evitare pasti pesanti prima di coricarsi, ma fare un leggero spuntino in caso di fame. Strategie farmacologiche (farmaci soggetti a prescrizione medica) I farmaci più comunemente prescritti per l’insonnia sono le benzodiazepine. In Italia sono in commercio le seguenti: brotizolam, estazolam, flunitrazepam, flurazepam, lorazepam, lormetazepam, nitrazepam, nordazepam, temazepam e triazolam. Questi farmaci vanno assunti sotto controllo medico. Farmaci o prodotti non soggetti a prescrizione medica Il farmacista può consigliare il paziente insonne nello scegliere alcuni farmaci o prodotti naturali che aiutano nel risolvere il problema dell’insonnia. Tra di essi ci sono gli antistaminici e prodotti naturali (melatonina e valeriana). • La melatonina, sostanza naturale secreta di notte dalla ghiandola pineale posta alla base del cervello, migliora la durata e la latenza del sonno (ritardo nell’addormentamento). Tuttavia, l’uso della melatonina non è supportato da dati rigorosi ed è sconsigliato perciò sotto i 18 anni di età. • La valeriana è una pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Valerianacee. Gli studi hanno rilevato che riduce la latenza del sonno, migliora il sonno soggettivo e favorisce il mantenimento del sonno. TIMBRO FARMACIA Insonnia - Ultimo aggiornamento 24/06/2009 NOTA. Le informazioni fornite hanno lo scopo di informare ed educare ma non possono in alcuna maniera sostituire la valutazione medica, il consiglio, la diagnosi o il trattamento prescritti da medico o farmacista. I contenuti presentati vengono revisionati periodicamente e quando nuove informazioni mediche sono disponibili. Sul foglietto illustrativo presente nella confezione del farmaco o del prodotto che sta assumendo troverà tutte le informazioni complete al riguardo. OBIETTIVOFARMACISTA Bibliografia 1. Walsh JK. Clinical and socioeconomic correlates of insomnia. J Clin Psychiatry. 2004;65(suppl 18):13-19. 2. American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition, T ex t R ev ision (DS M -IV -T R ). 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A nesth A nalg. 2004;98:353-358. 14 Maggio/Giugno 2009 OBIETTIVOFARMACISTA Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 5 Approccio farmacologico al trattamento dell’insonnia cronica Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda. Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 80% delle domande (11 su 13) 1. ❏ ❏ ❏ ❏ 8. Secondo le stime, quanti milioni di italiani soffrono di insonnia cronica? a. 2 b. 4 c. 8 d. 12 ❏ ❏ 2. ❏ ❏ ❏ ❏ L’insonnia cronica è caratterizzata da sintomi che si presentano: a. occasionalmente per più di un anno b. ogni notte per due settimane c. la maggior parte delle notti per almeno un mese d. ogni mese 3. ❏ ❏ ❏ ❏ L’incidenza dell’insonnia è maggiore tra: a. gli uomini b. le donne c. gli adolescenti d. nessuna delle categorie precedenti 4. Quale tra le seguenti strategie non farmacologiche induce una blanda privazione del sonno per favorire un addormentamento più rapido ed una migliore qualità del sonno? a. restrizione del sonno b. terapia cognitiva c. controllo dello stimolo d. biofeedback ❏ ❏ ❏ ❏ 5. ❏ ❏ ❏ ❏ 6. ❏ ❏ ❏ ❏ 7. ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ 9. ❏ ❏ ❏ ❏ Quale tra le seguenti affermazioni descrive meglio le potenziali complicazioni derivanti dall’assunzione di benzodiazepine a lunga emivita? a. sonnolenza il giorno successivo ed effetto prolungato dopo la cessazione dell’assunzione b. addormentamento immediato ed eliminazione rapida c. assenza di effetti collaterali d. iperstimolazione il mattino successivo Quale tra le seguenti affermazioni è vera in relazione all’eszopiclone? a. si tratta dell’isomero S dello zopiclone b. la tolleranza ai suoi effetti si sviluppa rapidamente c. la dose non deve essere ridotta negli anziani d. si tratta di una nuova benzodiazepina a breve durata d’azione 10. I benefici osservati in relazione all’uso dell’eszopiclone comprendono: ❏ a. nessuna potenziale interazione tra farmaci ❏ b. può essere assunto entro quattro ore prima del risveglio ❏ c. non è stata osservata tolleranza ❏ d. nessun effetto indesiderato riportato Quale tra le seguenti strategie non farmacologiche si raccomanda di includere in ogni pianificazione di trattamento per pazienti con sintomi di disturbi del sonno? a. restrizione del sonno b. intenzione paradossa c. terapia di rilassamento d. educazione all’igiene del sonno Quale tra le seguenti tecniche di igiene del sonno può migliorare la qualità e la quantità del sonno? a. limitare i pasti pesanti e l’assunzione di liquidi prima di coricarsi b. bere una bevanda alcolica immediatamente prima di coricarsi c. inserire brevi pisolini nella routine quotidiana d. limitare l’attività fisica durante la routine quotidiana 11. Il meccanismo di azione di quale farmaco comporta un legame selettivo con i recettori di un ormone endogeno? ❏ a. temazepam ❏ b. difenidramina ❏ c. valeriana ❏ d. ramelteon 12. Il trazodone dovrebbe essere usato con cautela nei pazienti affetti da: ❏ a. depressione ❏ b. patologia cardiovascolare ❏ c. insonnia con difficoltà a prendere sonno ❏ d. ipotiroidismo 13. Quale tra i seguenti farmaci è considerato non sicuro a causa della sua riportata epatotossicità? ❏ a. valeriana ❏ b. kava ❏ c. melatonina ❏ d. 5-idrossi triptofano Le benzodiazepine riducono la latenza del sonno ed aumentano il tempo totale di sonno grazie alla loro capacità di aumentare l’attività di _____. a. melatonina b. GABA c. serotonina d. istamina 30 Maggio/Giugno 2009