2 P RIMO TEOREMA DI E UCLIDE * In un triangolo rettangolo, il quadrato costruito su un cateto è equivalente al rettangolo che ha per lati l’ipotenusa e la proiezione del cateto stesso sull’ipotenusa. dimostrazione Sia ABC il triangolo, rettangolo in A; sul cateto AB si costruisca il quadrato ABDE, che indicheremo con Q. Dal punto A si conduca la perpendicolare all’ipotenusa BC e sia F l’intersezione con il segmento BC. Su di essa, a partire da F, si prenda il segmento FG congruente a BC e si costruisca il rettangolo BFGH, che contrassegneremo con R, avente il lato BH congruente all’ipotenusa e l’altro lato BF congruente alla proiezione del cateto BA sull’ipotenusa. Vogliamo dimostrare che il quadrato Q è equivalente al rettangolo R. Indichiamo con K, I le intersezioni delle rette AG, BH rispettivamente con la retta DE. Il quadrilatero BAKI, che indicheremo con P, avendo i lati opposti paralleli è un parallelogramma. Consideriamo ora i triangoli rettangoli ABC, DBI; essi sono congruenti per il primo criterio di congruenza perché: AB ∼ = DB , lati del quadrato Q, β∼ = α, perché complementari dello stesso angolo IBA. Implica che sono anche congruenti le ipotenuse BC, BI; e dato che BC ∼ = B H , allora B I ∼ = BH. Osserviamo, poi, che il rettangolo R e il parallelogramma P, avendo le basi BH, BI congruenti e altezze congruenti (essendo essi compresi fra le parallele HI, GK), sono equivalenti. Analogamente, il parallelogramma P e il quadrato, avendo la stessa base AB e altezze congruenti (perché fra le parallele BA, DK), sono anche loro equivalenti. Possiamo concludere che il quadrato Q e il rettangolo R, essendo equivalenti al parallelogramma P, sono equivalenti fra loro. Prova, se vuoi, a riscrivere la dimostrazione citando l’ipotesi, la tesi e scrivendo i triangoli e gli angoli usando le lettere dei punti. * La dimostrazione è stata estratta da R.Fortini, L. Cateni, Lineamenti di geometria euclidea, 1981,Le Monnier, pp. 106-7.