L'Acropoli è stata sede di uno dei primi insediamenti conosciuti in Grecia, già nel 5000 aC. In micenei volte Durante la dominazione micenea - intorno al 1500 aC - è stato fortificato con mura ciclopiche (parti delle quali sono ancora visibili), che racchiudevano un palazzo reale e templi per il culto di Atena. Con il IX secolo aC, l'Acropoli era diventato il cuore di Atene, che chi? ripara i suoi principali edifici pubblici, che vi rimasero fino a quando nel 510 aC l'oracolo di Delfi ha ordinato che l'Acropoli deve rimanere la provincia di dèi , non occupato dagli esseri umani. ??? Non è chiaro. É evidentemente stato fatto un copia e incolla di vari testi non revisionati. Fu l'artista che meglio riuscì ad interpretare gli ideali dell'Atene periclea, i quali raggiunsero e informarono di sé il mondo greco di epoca classica anche grazie e sulla scorta delle forme fidiache. Il cantiere del Partenone, per il quale Fidia lavorò come sovrintendente, fu un grande laboratorio nel quale si formò la scuola degli scultori ateniesi attivi nella seconda metà del V secolo a.C., e tra i quali occorre almeno ricordare Agoracrito, Alcamene e Kolote. L'importanza di Fidia nella storia dell'arte greca, mai messa in discussione, ha tuttavia oscurato la realtà di ciò che realmente di Fidia si conosce. Molte delle date cruciali relative alla sua attività restano controverse, le numerose fonti letterarie ne restituiscono un'immagine quasi leggendaria e le conoscenze che si hanno sulla sua opera si basano prevalentemente sulle copie rinvenute di alcune sculture, sulla descrizione di scrittori antichi e sui rinvii iconografici alle sue opere desumibili da ceramiche, rilievi, monete e gemme. Nessuna delle fonti letterarie giunte sino a noi, a partire da Gaio Plinio Secondo che segue le proprie fonti di epoca ellenistica, restituisce qualcosa in più rispetto ad una generica retorica relativa alla dignitosa grandezza del suo stile. Partenone Eretteo Statua di Atena Pròmachos Propilei Tempietto di Atena Nike L’edificio più grande dell’Acropoli era il tempio dedicato ad Atena (il Partenone) dall'epetito Partènhos che vuol dire vergine. Il tempio è realizzato in marmo pentelico marmo bianco ricavato da una montagna a nord di Atene. Il Partrenone fu costruito dagli architetti Ictino e Callicrate All’interno della cella era presente un colonnato a forma di U per cingere alla statua colossale della dea. La peristasi aveva sulla fronte 8 colonne le 6 centrali in corrispondenza del pronao. Più a ovest era presente l’opistodomo che era simile al pronao con sei colonne doriche sulla fronte, il cui soffito era sorretto da 4 colonne ioniche dalle base di diametro minore. Le novantadue metope doriche furono scolpite come altorilievi. Le metope del lato est del Partenone, sopra l'entrata principale, raffigurano la Gigantomachia (la lotta degli dei dell'Olimpo contro i Giganti). Sul lato ovest, le metope mostrano l'Amazzonomachia (la mitica battaglia degli Ateniesi contro le Amazzoni). Le metope del lato sud , ormai perdute mostravano la Centauromachia Tessala. Sul lato nord del Partenone, le metope sono poco conservate, ma l'argomento sembra essere la Guerra di Troia. Essendo state perdute le due statue più importanti (Atena e Zeus) ?qual è il soggetto? è nella decorazione dei frontoni, costituiti da più di 40 statue realizzate per ultime. È certo che l’artista ha lavorato personalmente su questa parte decorativa, ciò lo si può dedurre dalla resa del nudo sia dei panneggi che delle figure. Pausania, viaggiatore del II secolo, quando visitò l'Acropoli e vide il Partenone, ne descrisse solo i frontoni. Il frontone orientale racconta della nascita di Atena dalla testa di suo padre Zeus, mentre il frontone occidentale narra la disputa che Atena (con il ramo d'ulivo) ebbe con Poseidone (che dona l'acqua) per il possesso di Atene e dell'Attica, ed è costituito da statue a tuttotondo incassate nel timpano. Le statue in particolare non sono distaccate una dall'altra, non hanno una storia a sé propria, ma interagiscono fra di loro, entrano in contatto concatenandosi e sono costruite in una sequenza di arsi e tesi, ad ogni movimento concitato ne corrisponde una rilassato e teso (ciò si vede anche nelle vesti delle donne che seguono una ritmo naturale e libero e soprattutto equilibrato). Il lavoro sui frontoni durò dal 438 al 432 a.C. Atena Parthènos è una statua crisoelefantina alta 12 metri, ha il peplo e l’egida sul petto. Nella mano destra aveva la Nike mentre nella sinistra aveva un grande scudo appoggiato a terra. Secondo alcune fonti Fidia avrebbe ritratto se stesso come Dedalo e Pericle come Teseo. Dove? L’elmo era sormontato da una sfinge antico simbolo di regalità e da due cavalli alati; due grifoni erano raffigurate sulle paragnàtidi. Dove? I Propilei sono l'ingresso monumentale dell'acropoli di Atene. La loro costruzione ebbe inizio nel 437 a.C., ma non furono completati. Il significato etimologico è di fronte alla porta. L’architetto è Mnesicle che riesce a creare una perfetta combinazione tra l’ordine dorico e quello ionico. Si trova sul lato ovest dell'acropoli, presso i Propilei, a pochi metri dall'orlo delle rocce a strapiombo che caratterizzano l'Acropoli. Costruito probabilmente intorno al 425 a.C. in ordine ionico, è un tempietto anfiprostilo tetrastilo (con quattro colonne libere sulla fronte e sul retro) ornato nei fregi di preziosi bassorilievi che narrano vicende di una battaglia fra greci e persiani (probabilmente Maratona). Questo magnifico esempio di architettura dell'epoca classica, probabile opera dell'architetto Callicrate, coautore del Partenone, è stato il primo edificio in stile completamente ionico dell'Acropoli; tutti gli altri edifici presentano originali fusioni di stile ionico e dorico. Nonostante la grande importanza del culto tributato ad Atena nel grande tempio (prima l'Ekatónpedon, poi il Partenone) sulla sommità dell'Acropoli, questo santuario, dedicato alla dea Atena Poliade (protettrice della città), era legato a culti arcaici e alle più antiche memorie della storia leggendaria della città, costituendo il vero nucleo sacro dell'Acropoli e dell'intera città. In questo luogo si sarebbe infatti svolta la disputa tra Atena e Poseidone: vi si custodivano le impronte del tridente del dio su una roccia, un pozzo di acqua salata da cui sarebbe uscito il cavallo, dono del dio, e l'olivo, donato dalla dea Atena alla città. Qui il re Cecrope, metà uomo e metà serpente, avrebbe consacrato il Palladio, la statua della dea caduta miracolosamente dal cielo. Il santuario ospitava inoltre le tombe di Cecrope, di Eretteo e un luogo di culto dedicato a Pandroso, la figlia di Cecrope amata dal dio Ermes. La statua era alta circa 7 metri e 60 centimetri e si ergeva su di un basamento alto circa 1 metro e 50, provvisto di decorazioni marmoree. Come si deduce da riproduzioni monetali di epoca romana e dalla descrizione di Pausania, essa rappresentava la dea armata con una lancia appoggiata alla spalla destra e una figura alata, forse una Nike, nella mano corrispondente; uno scudo era imbracciato o appoggiato alla sua sinistra. Pausania (I, 28, 2) descrive quest'ultimo come decorato da una scena di centauromachia eseguita a sbalzo da Mys su disegno di Parrasio. Presentato da: • Caliri Riccardo • Galbiati Chiara • Lojacono Sarah • Pareschi Carlotta • Quaini Alyssa • Seghezzi Simone