ATENE Atene (greco Athínai), capitale della Grecia, capoluogo della provincia dell’Attica. Situata nella parte orientale della Grecia continentale e circondata dai monti Parnaso, Pentelico, Egaleo e Imetto, Atene sorge ai margini di una pianura costiera solcata da due fiumi minori, il Cefiso e l’Ilisso, che la attraversano. STORIA Capitale di un regno miceneo (1450 ca. - 1200 a.C.), tra il XII e il VII secolo a.C. visse il passaggio dalla monarchia all’oligarchia. Atene ebbe il primo codice di leggi scritte con Dracone (632 a.C.) e un nuovo ordinamento con Solone, intorno al 594 a.C., secondo il quale i cittadini furono suddivisi in quattro classi, stabilite secondo il censo. Nel 560 a.C. Pisistrato ottenne il controllo della città e instaurò la tirannide. Durante il suo governo Atene conobbe un periodo di crescita culturale ed economica. I figli di Pisistrato, Ippia e Ipparco, regnarono dopo di lui. Ippia dovette fuggire da Atene in seguito a una rivolta guidata dalla famiglia degli Alcmeonidi, il cui capo, Clistene, nel 508 diede un nuovo ordinamento alla città, suddividendo gli ateniesi in dieci tribù. In seguito alle guerre condotte contro i persiani nel 490 e nel 480-479 a.C., Atene fondò e si pose alla guida della Lega delio-attica, trasformando ben presto l’alleanza di città greche in un vero e proprio impero.Pericle, che la governò dal 461 al 429 a.C., portò a compimento un vasto programma di riforme democratiche e arricchì la città di monumenti. Dopo la sconfitta subita a opera della rivale Sparta nella guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) Atene fu sottoposta al governo dei trenta tiranni. Riconquistata la libertà dal dominio spartano, cercò di contrastare l’espansionismo di Filippo II il Macedone ma, sconfitta definitivamente nel 338 a.C., non riuscì a riconquistare l’antica potenza. In seguito all’intervento di Roma nella guerra contro Filippo V, Atene perse l’indipendenza nel 146 a.C., quando fu posta sotto la giurisdizione della provincia di Macedonia. Tentò più volte di ribellarsi all’autorità di Roma, ma nell’86 a.C. venne saccheggiata dalle truppe di Silla; unita alla provincia dell’Acaia, rimase tuttavia un importante centro culturale. Colpita da numerosi terremoti, invasa dagli eruli nel 267 d.C., poi dai goti nel 395, Atene in seguito entrò a far parte dell’impero bizantino; nel 529 l’imperatore Giustiniano fece chiudere tutte le scuole filosofiche, privando la città del suo ruolo culturale. I crociati, che la occuparono nel 1205, ne fecero un ducato. Nel XV secolo fu conquistata dai turchi ottomani, che la tennero per quattro secoli. I turchi furono cacciati da Atene nel 1822, ma la riconquistarono cinque anni dopo; liberata definitivamente nel 1833, l’anno seguente fu proclamata capitale dell’indipendente Regno di Grecia. Nel corso della seconda guerra mondiale fu nelle mani delle forze d’occupazione tedesche dall’aprile 1941 all’ottobre 1944. L’ACROPOLI L’Acropoli, una formazione rocciosa naturale che si eleva circa 150 m sul livello del mare, fu costantemente abitata a partire dal Neolitico, e durante la tarda età del Bronzo, come altre cittadelle micenee, fu fortificata con imponenti edifici. Agli inizi del VI secolo a.C. fu eretto il tempio di Atena, la dea protettrice della città, chiamato Hekatómpedon (“di cento piedi”, riferito alla sua lunghezza), nello stesso luogo in cui oggi si trova il Partenone. La vittoria dei greci sui persiani nella battaglia di Maratona (490 a.C.) spinse gli ateniesi a intraprendere un ambizioso programma di costruzioni, nel quale l’erezione di templi dedicati agli dei rappresentava la celebrazione della vittoria. 1 Il progetto più imponente fu il rifacimento dell’Hekatómpedon: erano già state gettate le fondamenta e i lavori del colonnato erano ormai in fase avanzata, quando i persiani saccheggiarono la città e devastarono l’Acropoli (480 a.C.). Dopo la vittoria decisiva sui persiani, l’anno seguente gli ateniesi giurarono di non ricostruire i templi sull’Acropoli per i successivi trent’anni, come monito dell’empietà commessa dagli invasori contro gli dei. Fu Pericle che decise di riprendere i lavori di costruzione su scala monumentale; il suo ambizioso programma, affidato a Fidia come coordinatore e supervisore, fu finanziato dal tesoro della Lega delio-attica. Si iniziò con l’edificazione del Partenone (iniziato nel 447 a.C.) e dei Propilei (iniziati nel 437). Dopo la morte di Pericle, fra il 427 e il 423 a.C. venne eretto il piccolo ed elegante tempio ionico di Atena Nike (iniziato nel 427 ca.), su progetto di Callicrate, posto su un bastione che domina dall’alto l’accesso ai Propilei, cui seguì l’Eretteo, iniziato nel 421 ca. Durante questo periodo sull’Acropoli furono poste numerose statue, come offerte votive, e alcuni capolavori, fra cui opere di Mirone, Fidia, Alcamene. La configurazione dell’Acropoli rimase pressoché immutata nei secoli seguenti: le uniche variazioni furono costituite da alcune statue donate da Attalo re di Pergamo e dal piccolo tempio rotondo di Roma e Augusto, eretto sotto questo imperatore davanti al Partenone. Alle pendici dell’Acropoli sorsero importanti santuari, e soprattutto trovarono posto, verso sud, il teatro di Dioniso Eleuteréo, fondato dal tiranno Pisistrato entro il santuario del dio, e l’odeon di Pericle, una grande sala coperta per gare musicali. Molti secoli più tardi, venne costruito il grande odeon in marmo di Erode Attico (161 d.C.), tuttora utilizzato per le rappresentazioni. Pianta dell’acropoli: 1 Partenone - 2 Antico tempio di Atena - 3 Eretteo - 4 Statua di Atena Promachos - 5 Propilei - 6 Tempio di Atena Nike - 7 Loggia delle Cariatidi - 8 Santuario di Artemide Brauronia - 9 Chalkotheke 10 Pandroseion - 11 Arrephorion - 12 Altare di Atena - 13 Santuario di Zeus Polieus - 14 Santuario di Pandion - 15 Odeon di Erode Attico - 16 Stoà di Eumene - 17 Santuario di Asclepio - 18 Teatro di Dioniso - 19 Odeon di Pericle - 20 Temenos di Dioniso - 21 Aglaureion L’AGORÀ A nord-ovest dell’Acropoli si trova l’agorà, collegata a questa dall’ultimo tratto della strada delle Panatenee, che la attraversava provenendo dal Dípylon. La piazza era il centro della vita quotidiana, il luogo principale per incontri, acquisti, discussioni politiche; era sede di uffici e magistrature, serviva per riunioni e assemblee, vi si svolgevano gare e spettacoli. Era circondata da edifici a portici (stoai) costruiti in epoche diverse, a partire dal VI secolo a.C., come la Stoà basiléios, sede dell’arconte re (VI secolo) o la Stoà poikíles (“dipinta”), affrescata da Polignoto e Micone con le battaglie sostenute da Atena (460 ca. a.C.), o quella di Attalo II, dono del re di Pergamo alla città (II secolo a.C.). Oltre a vari santuari, fra cui quello di Apollo Patróo (IV secolo), nella piazza vi era l’Altare dei dodici dei dell’Olimpo, presso cui veniva votato l’ostracismo. In età romana venne costruito, quasi al centro dell’agorà, l’odeon di Agrippa (15 a.C.). Su un terrazzo a ovest, verso il quartiere del Ceramico, sorge il tempio di Efesto (Hephaistéion), realizzato in marmo pentelico intorno al 440 a.C. 2 IL TEATRO DI DIONISO Il teatro di Dioniso è situato sul declivio dell’acropoli di Atene e fu costruito tra il VI ed il V secolo a.C. Si trattava probabilmente della prima struttura teatrale stabile del mondo classico e fu utilizzato dai più importanti tragediografi greci, Eschilo, Sofocle ed Euripide, per la messinscena dei loro testi, in occasione delle festività dedicate al dio Dioniso, il tempio del quale sorgeva di fronte al teatro. La cavea, di forma semicircolare, era suddivisa in settori corrispondenti al censo e alla nobiltà degli spettatori: il posto centrale della prima gradinata, un sedile di marmo riccamente decorato, era riservato al sacerdote della divinità. Ai piedi della cavea si trovava l’orchestra, dove si muoveva il coro, e al centro di questa stava la statua del dio. Di fronte alle gradinate trovava spazio il palcoscenico, rialzato rispetto all’orchestra e collegato ad essa tramite alcuni gradini. Sul palcoscenico agiva l’attore e alle sue spalle si trovava la skené, un impianto scenografico fisso costituito da tre porte dal valore simbolico. Tra la cavea ed il palco c’erano due corridoi, detti párodoi, che consentivano agli spettatori l’accesso al teatro, e al coro l’ingresso nell’orchestra. La struttura appena descritta si riferisce al periodo in cui ilteatro di Dioniso venne edificato in pietra, approssimativamente tra il 420 a.C. e il 330 a.C. Nel VIsecolo le gradinate erano in legno, l’orchestra era di dimensioni maggiori e non vi era nessuna skené. Fu il fiorire della tragedia ad incentivare la costruzione in pietra dell’edificio, facendone un’istituzione religiosa e sociale a tutti gli effetti. Ricostruzione di un teatro greco. ALTRI MONUMENTI Sulla collina della Pnice si riuniva l’assemblea dei cittadini (l’ekklesía di Clistene), attrezzata per la funzione. In età romana vi venne eretto il monumento funebre di Filopappo, figlio dell’ultimo re di Commagene e, di conseguenza, ultimo discendente dei sovrani ellenistici (114-116 d.C.). Sul piccolo massiccio dell’Areopago, consacrato ad Ares, aveva sede l’omonima magistratura. A nord-est dell’Acropoli e a est dell’agorà si trova l’agorà romana, una piazza chiusa circondata da portici, con funzioni commerciali, presso cui sono la Torre dei venti, una costruzione eccezionalmente conservata che racchiudeva un complesso orologio ad acqua (I secolo a.C.) e, a nord, la grandiosa Biblioteca di Adriano (132 d.C.), che comprendeva una vasta corte con portici e grandi sale sul fondo. All’imperatore Adriano si deve anche il completamentodel gigantesco Olympieion, un tempio ionico dedicato aZeus che sorge a sud dell’Acropoli, iniziato da Pisistrato, ripreso da Antioco IV di Siria e compiuto solo nel 132 d.C. Nei pressi è situato l’Arco di Adriano, che separava la città vecchia dalla città romana, dove si trova anche lo Stadio di Erode Attico (140 d.C.), che ospitava le Panatenee, ripristinato per la prima edizione delle Olimpiadi moderne nel 1896. 3