Atene: una pòlis democratica
Dal governo aristocratico alla
democrazia
• Atene: in origine
La società ateniese era suddivisa
essenzialmente in due classi
• I nobili: appartenevano a famiglie che facevano
risalire le proprie origini alla mitologia, che
godevano del diritto di cittadinanza e potevano
quindi ricoprire cariche politiche.
• Il démos: era composto da coltivatori, artigiani e
mercanti che si erano arricchiti e che costituivano
il grosso dell’esercito politico.
Atena protettrice della città
Il mito narra che, nel momento
in cui gli ateniesi si trovarono a
dover scegliere la divinità che
avrebbe protetto la loro città, vi
fu una gara tra Poseidone e
Atena, che offrirono un dono ai
cittadini: il primo regalò loro il
cavallo, Atena offrì l’ulivo e
insegno loro a coltivarlo. Il
popolo scelse Atena, che fece di
Atene una città ricca grazie alla
produzione dell’olio.
Tirannicidi
I giovani aristocratici
Armodio e Aristogitone,
uccisori del tiranno Ipparco
(514 a.C.), divennero
simbolo dell’opposizione
popolare al regime
oppressivo dei figli di
Pisitrato.
Cocci per votare
Esemplari di
òstraka rinvenuti
sull’acropoli di
Atene; vi si leggono
i nomi di
Temistocle, figlio di
Neocle, e di
Ippocrate figlio di
Anassileo.
Banchetti e simposi
Per i Greci il banchetto
rappresentava un
momenti di confronto, di
divertimento e relax. I
convitati mangiavano
sdraiati su comodi letti,
davanti ai quali si
trovavano tavolini bassi
con i piatti colmi di
vivande. Dopo il pasto
aveva inizio il simposio, un
momento di svago
allietato dalla presenza
della schiave ( le donne
libere non erano
ammesse), che ballavano
e suonavano
La scuola nella Grecia antica
In questa immagine vengono ritratti un
insegnante (seduto) e il suo allievo: il
maestro legge e commenta i testi
classici; lo studente, a sua volta, mostra
la penna con cui potrà dimostrare al
pedagogo la propria abilità nell’imitare
quei modelli grazie all’esercizio della
scrittura. Alle lezioni di scrittura si
aggiungevano poi quelle di matematica,
politica, retorica, teatro e musica.
Il duro lavoro nelle miniere
Uno dei lavori più duro
per gli schiavi era
quello nelle miniere
d’oro, d’argento e di
marmo, il cui minatore
era costretto a
strisciare all’interno di
lunghe e tortuose
gallerie che portavano
al luogo di scavo.
Nell’immagine, uno
schiavo impegnato in
miniera, che sta
frantumando la roccia a
colpi di piccone
(interno di una coppa).
Lavoro realizzato da: Cornacchia
Marco, Muccio Erika ed Elia
Giuseppe