Imperialismo ed equilibri in Europa

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IMPERIALISMO ED EQUILIBRI IN EUROPA
Ragioni dell’imperialismo
L’imperialismo rappresenta una delle trasformazioni più profonde degli ultimi 30 anni del 19° secolo e fu
innescato da Bismarck per allentare le tensioni in Europa.Le motivazioni dell’inizio di questo nuovo
colonialismo non riguardano più soltanto il piano economico (per l’allargamento del mercato interno) ma
riguardano anche il piano politico e ideologico: l’esercito infatti spingeva per accrescere l’influenza dello
stato e per un suo avvicinamento al popolo. Inoltre l’imperialismo si trasforma anche in una ideologia
conservatrice tesa a sostenere una politica estera aggressiva.
Imperialismo in Africa
Occupazione dell’Africa è segnata dalla crisi egiziana (1875-1882) dovuta alla bancarotta per la costruzione
del canale Suez. L’occupazione inglese dell’Egitto determina la crescita delle tensioni tra Inghilterra e
Francia. La Germania si oppone all’occupazione del Marocco da parte dei francesi,costretti a rinunciare.
Dalla conferenza internazionale sulla questione marocchina (1906) emerse l’isolamento della Germania che
rispose con una politica di riarmo.Dopo all’occupazione francese di Fez, i tedeschi contrattaccarono ad
Agadir ma incontrarono l’opposizione dell’Inghilterra.Nel 1911 l’accordo franco-tedesco segna la fine delle
pretese della Germania.
Europa all’equilibrio e all’epoca di Bismarck
Il sistema politico di equilibrio ideato da Bismarck era inevitabilmente destinato a fallire negli ultimi anni
dell’800 e nei primi del ‘900. La stabilità presupponeva il permanere dello “splendido isolamento” inglese,
fatto crollare dalla Germania e il fatto che il conflitto tra i suoi due alleati (Austria e Prussia) non
degenerasse in un conflitto aperto. Inoltre, ciò che rendeva ancora precario l’equilibrio era anche la nuova
politica di riarmo avviata da Guglielmo 2° e l’attivismo della Germania nel Medio Oriente, che preoccupava
le altre potenze europee.
Triplice alleanza – intesa
Il trattato della Triplice Alleanza era stato stipulato dall’Italia (da Depretis) nel 1882 con la Germania e
l’Austria in occasione del deterioramento dei rapporti con la Francia, dovuti alla questione romana e agli
interessi espansionistici. La politica di riarmo e l’attivismo nel Medio Oriente dei tedeschi portò al
riavvicinamento dell’Inghilterra con la Francia che si concretizzò in un accordo diplomatico (Intesa Cordiale,
1904) che, con l’adesione della Russia si trasformò, nel 1907, nella Triplice Intesa.
Area Balcanica
Nell’area balcanica, centro delle tensioni dovute alla disgregazione dell’impero Ottomano, confluiscono gli
interessi delle maggiori potenze europee. L’Austria puntava al controllo dell’area balcanica, in particolare
della Bosnia;la Germania puntava all’egemonia economica e al protettorato sull’impero Ottomano; L’Italia
mirava al controllo della Dalmazia e dell’Albania;l’Inghilterra voleva mantenere aperti i traffici in Oriente; La
Russia puntava alla caduta dell’Impero Ottomano per l’apertura degli stretti alla flotta navale; la Serbia,
alleata della Russia, mirava a una federazione di popoli slavi. L’equilibrio si ruppe al momento della guerra
serbo- turca.
1° e 2° guerra balcanica
Nel 1910 gli interessi antiturchi portarono Serbia, Montenegro, Bulgaria e Grecia ad unirsi nella Lega
Balcanica. Nel 1912 la lega, insieme alla Russia, dichiararono guerra alla Turchia per strapparle la
Macedonia. Sconfitti i turchi, la Pace di Londra (1913) sancì la spartizione della Macedonia tra Serbia, Grecia
e Bulgaria. Questa spartizione scontentò la Serbia. Nel 1913 iniziò la seconda guerra balcanica che vedeva la
Bulgaria e l’Austria impegnate contro Grecia, Serbia, Romania, Montenegro e Turchia.Con il trattato di
Bucarest (1913) la Bulgaria è costretta a cedere parte dei suoi territori alla Romania e alla Turchia.
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