09.Verso la I Guerra Mondiale

La pace armata - verso la I guerra mondiale
Gli anni che vanno dalla guerra franco-prussiana del 1870-1871 alla I guerra
mondiale furono, nel complesso, un periodo di pace per l'Europa. Si trattò però di una
pace armata, perché le potenze europee si lanciarono in una «gara» alla conquista
coloniale per spartirsi i continenti extraeuropei. Anche se le operazioni militari si
svolsero sempre lontano dall'Europa, tuttavia impegnarono truppe inglesi, francesi,
tedesche, italiane. Inoltre da parte degli stati ci fu una corsa agli armamenti.
I cancelliere (= capo del governo) tedesco Bismarck, con alleanze e accordi,
mantenne in Europa una situazione di equilibrio per garantire alla Germania la
sicurezza dei confini e vantaggi economici possibili. Il cancelliere tedesco voleva
soprattutto:
a) isolare sul piano internazionale la Francia, che voleva vendicare la sconfitta del
1870-1871 e recuperare le regioni dell'Alsazia e della Lorena che aveva dovuto
cedere alla Germania;
b) tenere sotto controllo l'area sud-orientale dell'Europa dove, con la crisi dell'Impero
turco, alcune nazioni volevano l’indipendenza mentre in quelle stesse zone volevano
espandersi l'Austria-Ungheria e la Russia. Infatti lo zar, con una guerra condotta per
appoggiare la Serbia contro i Turchi, ottenne un predominio sulla Penisola balcanica
(Pace di Santo Stefano del 1878). Però nessuna delle grandi potenze poteva accettare
una situazione così favorevole alla Russia. Allora, nello stesso 1878, Bismarck
convocò il Congresso di Berlino, per ristabilire una situazione di equilibrio: Serbia,
Romania, Montenegro e Bulgaria divennero indipendenti; la Russia acquisì solo
alcuni territori sul Mar Nero, mentre l'Austria ottenne l'amministrazione della Bosnia
e dell'Erzegovina. Bismarck poi, nel 1882, stipulò con l'Austria e l'Italia la Triplice
alleanza. Il trattato aveva carattere difensivo: se uno dei membri dell'alleanza fosse
stato attaccato militarmente, gli altri due sarebbero intervenuti in sua difesa. In quel
periodo l'Italia aveva rapporti molto difficili con la Francia, anche perché questa
aveva occupato la Tunisia, la regione africana più vicina alle coste italiane. Così
l'Italia finì per allearsi con il suo «nemico storico», cioè l'Austria, contro la quale
aveva combattuto le guerre risorgimentali. Inoltre erano ancora in mano austriaca il
Trentino e la Venezia Giulia, abitati da popolazioni di lingua e cultura italiane.
Il nuovo imperatore tedesco Guglielmo Il abbandonò la politica di equilibrio
perseguita da Bismarck: appoggiò i progetti di espansione dell'Austria nella Penisola
balcanica. Nell'Impero guglielmino vi era inoltre la convinzione che solo con la
guerra e la distruzione dell'impero coloniale inglese la nazione tedesca sarebbe potuta
diventare una potenza mondiale. L’Austria-Ungheria mantenne un saldo legame con
la Germania, dando vita al blocco conosciuto con l'espressione Imperi centrali. La
Francia nel 1894 si alleò con la Russia e nel 1904 si accordò con l'Inghilterra,
stabilendo la cosiddetta Intesa cordiale. Nel 1907 nasceva la Triplice intesa tra
Inghilterra, Francia e Russia.
Nel 1912, approfittando della debolezza dell'Impero turco, Serbia, Montenegro,
Grecia e Bulgaria, con l'appoggio della Russia, lo attaccarono per strappargli i
territori europei. Gli stati balcanici ottennero la vittoria, ma quando poi si trattò di
spartire i territori conquistati, non trovarono un accordo. Scoppiò così una nuova
guerra. Le due guerre aggravarono l'attrito tra l'Austria e la Serbia, che era il maggior
alleato balcanico della Russia. Per questo motivo l’Austria cercava un pretesto per
aggredire la Serbia.