La pace armata - verso la I guerra mondiale Gli anni che vanno dalla guerra franco-prussiana del 1870-1871 alla I guerra mondiale furono, nel complesso, un periodo di pace per l'Europa. Si trattò però di una pace armata, perché le potenze europee si lanciarono in una «gara» alla conquista coloniale per spartirsi i continenti extraeuropei. Anche se le operazioni militari si svolsero sempre lontano dall'Europa, tuttavia impegnarono truppe inglesi, francesi, tedesche, italiane. Inoltre da parte degli stati ci fu una corsa agli armamenti. I cancelliere (= capo del governo) tedesco Bismarck, con alleanze e accordi, mantenne in Europa una situazione di equilibrio per garantire alla Germania la sicurezza dei confini e vantaggi economici possibili. Il cancelliere tedesco voleva soprattutto: a) isolare sul piano internazionale la Francia, che voleva vendicare la sconfitta del 1870-1871 e recuperare le regioni dell'Alsazia e della Lorena che aveva dovuto cedere alla Germania; b) tenere sotto controllo l'area sud-orientale dell'Europa dove, con la crisi dell'Impero turco, alcune nazioni volevano l’indipendenza mentre in quelle stesse zone volevano espandersi l'Austria-Ungheria e la Russia. Infatti lo zar, con una guerra condotta per appoggiare la Serbia contro i Turchi, ottenne un predominio sulla Penisola balcanica (Pace di Santo Stefano del 1878). Però nessuna delle grandi potenze poteva accettare una situazione così favorevole alla Russia. Allora, nello stesso 1878, Bismarck convocò il Congresso di Berlino, per ristabilire una situazione di equilibrio: Serbia, Romania, Montenegro e Bulgaria divennero indipendenti; la Russia acquisì solo alcuni territori sul Mar Nero, mentre l'Austria ottenne l'amministrazione della Bosnia e dell'Erzegovina. Bismarck poi, nel 1882, stipulò con l'Austria e l'Italia la Triplice alleanza. Il trattato aveva carattere difensivo: se uno dei membri dell'alleanza fosse stato attaccato militarmente, gli altri due sarebbero intervenuti in sua difesa. In quel periodo l'Italia aveva rapporti molto difficili con la Francia, anche perché questa aveva occupato la Tunisia, la regione africana più vicina alle coste italiane. Così l'Italia finì per allearsi con il suo «nemico storico», cioè l'Austria, contro la quale aveva combattuto le guerre risorgimentali. Inoltre erano ancora in mano austriaca il Trentino e la Venezia Giulia, abitati da popolazioni di lingua e cultura italiane. Il nuovo imperatore tedesco Guglielmo Il abbandonò la politica di equilibrio perseguita da Bismarck: appoggiò i progetti di espansione dell'Austria nella Penisola balcanica. Nell'Impero guglielmino vi era inoltre la convinzione che solo con la guerra e la distruzione dell'impero coloniale inglese la nazione tedesca sarebbe potuta diventare una potenza mondiale. L’Austria-Ungheria mantenne un saldo legame con la Germania, dando vita al blocco conosciuto con l'espressione Imperi centrali. La Francia nel 1894 si alleò con la Russia e nel 1904 si accordò con l'Inghilterra, stabilendo la cosiddetta Intesa cordiale. Nel 1907 nasceva la Triplice intesa tra Inghilterra, Francia e Russia. Nel 1912, approfittando della debolezza dell'Impero turco, Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria, con l'appoggio della Russia, lo attaccarono per strappargli i territori europei. Gli stati balcanici ottennero la vittoria, ma quando poi si trattò di spartire i territori conquistati, non trovarono un accordo. Scoppiò così una nuova guerra. Le due guerre aggravarono l'attrito tra l'Austria e la Serbia, che era il maggior alleato balcanico della Russia. Per questo motivo l’Austria cercava un pretesto per aggredire la Serbia.