La Questione D’Oriente
La questione orientale o questione d’oriente è l’insieme dei problemi,
nell’area dell’Europa balcanica, connessi alla crisi dell’Impero ottomano
dovuta ai movimenti indipendentisti di Grecia e Serbia e alle mire
espansionistiche nutrite sui suoi territori da
Austria, Russia, Inghilterra e Francia che portarono allo scoppio della
Prima e Seconda Guerra Balcanica. I motivi di queste mire
espansionistiche sono riconducibili al controllo del Canale di Suez e alla
Questione degli Stretti. Il Canale di Suez collega il Mar Mediterraneo e il
Mar Rosso permettendo l’egemonia dei traffici commerciali sul primo,
questo rimane sotto il controllo diretto dell’Inghilterra dal 1882, anno
dell’occupazione d’Egitto, fino al 1954 quando tutte le forze britanniche
lasciarono l’Egitto. Per quanto riguarda la Questione degli Stretti, le
maggiori potenze europee, Russia Francia e Gran Bretagna si contesero il
controllo degli Stretti dei Dardanelli e del Bosforo. La Russia sperava al
dominio degli Stretti per accedere all’Oceano Atlantico e al Mar
Mediterraneo, mentre la Francia aspirava al ruolo di grande potenza nel
Mediterraneo e vedeva nella Russia una potenziale rivale. Infine,
l’Inghilterra voleva mantenere il proprio primato di potenza marittima e
coloniale e voleva salvaguardare le rotte per l’India. Di fronte
all’opposizione Anglo Franco Turca la Russia non riuscì nel suo scopo e,
con il trattato di Londra (1841), venne impedito il passaggio di navi non
turche. Infine con il Trattato di Sèvres (1920) e di Losanna (1923) venne
sancito il principio della libertà di navigazione del canale posto sotto il
controllo internazione. La Penisola Balcanica è situata nella parte orientale
dell’attuale Europa e comprende: Bulgaria, Grecia, parte della Turchia, la
Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia, Bosnia, Croazia, Slovenia e
Romania. L’intero territorio balcanico è stato sotto il controllo ottomano dal
1400 fino all’inizio del xix secolo con la caduta dell’impero. Il declino fu
causato in parte dall’ arretratezza economica e politica dell’impero, che
non riusciva a tener testa alle potenze Europee interessate a quel territorio
e inoltre dall’indipendenza della Grecia (1830) e degli altri Paesi balcanici.
Entrambi questi fattori portarono allo scoppio delle due Guerre Balcaniche
che segnarono la definiva disfatta ottomana.
La prima guerra balcanica iniziò l'8 ottobre 1912, quando il Regno del
Montenegro con l’appoggio della Russia dichiarò guerra all'Impero
ottomano; pochi giorni più tardi al Montenegro si unirono i regni
di Bulgaria,Serbia e Grecia, uniti al primo nella Lega balcanica,
estendendo il conflitto a tutta la penisola balcanica.
In meno di due mesi, l'esercito dell'Impero ottomano subì una lunga serie
di sconfitte, per mare e per terra, per mano delle forze dei coalizzati, che
conquistarono la quasi totalità dei possedimenti ottomani nei Balcani.Dopo
un primo armistizio che non pose fine alle ostilità, i combattimenti ripresero
la guerra: le residue piazzeforti ottomane nei Balcani furono espugnate dai
coalizzati, e un secondo armistizio fu stipulato il 24 aprile 1913 (il
Montenegro vi aderì il 4 maggio).
Con la mediazione delle principali potenze europee, il 30 maggio 1913 fu
firmato il trattato di Londra, che pose fine alla guerra: l'Impero ottomano
perse quasi tutti i suoi territori europei, che furono spartiti tra gli Stati della
Lega balcanica. Per quanto riguarda le potenze Europee: l’Austria temeva
una troppa concentrazione di forze in mano ai serbi e che questi volessero
conquistare anche l’Albania, mentre Russia e Italia non volevano il
controllo dei Balcani da parte dell’Austria per motivi economici. I dissensi
provocati all’interno della coalizione circa la spartizione della regione della
Macedonia furono causa della seconda guerra balcanica nel giugnoluglio 1913.
Il Regno di Bulgaria,infatti, non voleva riconoscere l'annessione della
maggior parte della Macedonia alla Serbia, il 29 giugno del 1913 attaccò i
suoi ex alleati della Lega Balcanica.
Dapprima Greci, Serbi, Montenegrini, Ottomani e Rumeni coalizzati,
resistettero saldamente all'attacco della Bulgaria.Dello scoppio di questo
nuovo conflitto nei Balcani subito approfittarono gli Ottomani, che in
precedenza avevano perso Macedonia Tracia e Adrianopoli i quali il 20
luglio 1913 attaccarono la Bulgaria orientale riconquistando Adrianopoli e
parte della Tracia. La Serbia vinse la guerra con la conquista della
Macedonia ma divenne un pericolo per l’impero Asburgico e la Germania,
sua alleata.
Al termine del Conflitto, il 10 agosto del 1913, dopo faticose trattative si
raggiunse un accordo e a Bucarest fu firmata una pace, che avrebbe
modificato profondamente la geografia politica dei Balcani. La regione fu
spartita tra Grecia Montenegro Serbia e Romania e fu inoltre dichiarata
l’indipendenza della Albania. L’irrisolta questione dei Balcani e le tensioni
tra Austria e Serbia portarono all’uccisione di Ferdinando erede al trono
d’Austria a Sarajevo e diede inizio alla Prima Guerra Mondiale.
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