Attivazione dei Recettori Teorie Recettoriali Definizione di recettore “The International Union of Basic and Clinical Pharmacology” I recettori sono macromolecole di cellule o organismi che, essendo deputate al riconoscimento di sostanze chimiche endogene ed alla generazione di risposte biologiche, possono interagire con un farmaco dando inizio ad una catena di eventi biochimici con conseguenti effetti farmacologici. I legami non covalenti mediano le interazioni fra le macromolecole Interazioni non covalenti Cariche parziali permanenti Cariche parziali istantanee D δ- H A δ+ δEnergie di legame (Kcal/mole) Legami ionici Interazioni di van Der Waals Legami idrogeno Effetto idrofobico 5-10 0.03-0.1 0.5-4 1 Legame ionico Arginina Lisina Ac. aspartico Ac. glutammico Legame idrogeno (interaz. tra dipoli) D δ- H δ+ A δ- Lunghezza del legame (A) 2.70 2.63 2.88 3.04 2.93 3.10 Alcuni esempi Legame covalente 40-110 Kcal/mole -OH -SH -NH- Aspetti quantitativi delle risposte ai farmaci: analisi delle curve R+A RA RA* Evento biochimico cellulare Effetto finale 9 Aspetti quantitativi delle risposte ai farmaci: analisi delle curve R+A RA RA* Evento biochimico cellulare Effetto finale 10 Principali teorie recettoriali (1) Teoria occupazionale (A.J.Clark, 1933): R+A RA R=recettore A=agonista I farmaci interagiscono con siti di legame indipendenti e li attivano dando come risultato una risposta biologica proporzionale alla quantità di complesso RA formato La risposta termina quando il complesso si dissocia E = K [RA] Emax = K [RT] R+A RA EA Emax [RA] = [RT] Dobbiamo esprimere diversamente sia [RA] che [RT] in modo tale da poter inserire grandezze note o ricavabili sperimentalmente. [R] [A] KDA= = cost di dissociazione [RA] Per quanto riguarda [RA] [R] [A] [RA] = KD Per quanto riguarda [RT] [RT] = [R] + [RA] All’equilibrio: [R] x [A] x k1 = [RA] x k-1 quindi: [RA] = k1 [A] [R] k-1 k-1/k1 = dissociation constant (KD) [R] [A] quindi avremo: EA = Emax KD [R] + [RA] EA [A] = che diviene: Emax K D+ [A] quando KD= [A] si ottiene un effetto pari al 50% dell’effetto massimo La concentrazione di agonista che determina il 50% dell’effetto massimo viene definita EC50. Quando un farmaco è somministrato ad una concentrazione uguale alla sua KD, sarà occupato il 50% dei recettori Per la teoria di Clark quindi KD = EC50 = ED50 la costante di dissociazione di un agonista KD può essere calcolata direttamente dalla curva dose risposta. Limiti della teoria di Clarke Tutti i recettori ugualmente accessibili ai ligandi Il modello ignora qualunque stato di binding parziale I recettori sono legati o liberi I ligandi sono agonisti Il binding è reversibile Il ligando non è alterato dal binding La teoria di Clark non può spiegare gli agonisti parziali né gli antagonisti. Principali teorie recettoriali (2) Il contributo di Ariens (1954) Non tutti gli agonisti producono la stessa risposta massimale Ariens propose che la risposta al legame di un agonista dipende sia dall’affinità del recettore per l’agonista che dall’attività intrinseca (α) Affinità E’ la capacità di un farmaco di legarsi al recettore ed è espressa dalla costante di dissociazione Attività intrinseca E’ la capacità del farmaco di indurre una risposta biologica (a) La risposta biologica allora sarà: EA [A] = Emax a [A] EA = KD + [A] Emax KD + [A] agonisti, antagonisti e attività intrinseca gli agonisti si legano ai recettori ed iniziano cambiamenti nella funzione cellulare, producendo effetti di vario tipo agonista pieno (a = 1) agonista parziale (0 < a < 1) gli antagonisti si legano ai recettori senza evocare effetti cellulari antagonista (a = 0) Curve di farmaci agonisti con potenza diversa ed uguale efficacia Emax 100 efficacia potenza % Effetto 75 50 AgonistaA AgonistaB AgonistaC AgonistaD 25 0 1E-11 1E-10 1E-9 1E-8 1E-7 1E-6 [Log M] Agonista [LogAgonista M] Curve di farmaci agonisti con diversa efficacia e diversa potenza 100 α =? % Effetto 75 50 AgonistaA AgonistaB AgonistaD 25 0 1E-11 1E-10 1E-9 1E-8 1E-7 1E-6 Agonista [Log M] Farmaci antagonisti Si legano con alta affinità ai recettori, ma non sono in grado di indurre di per se una risposta biologica (a = 0) L’ effetto farmacologico è quello di inibire l’azione dell’agonista endogeno. antagonista competitivo reversibile antagonista non competitivo antagonista competitivo irreversibile Antagonismo funzionale, antagonismo fisico, antagonismo farmacocinetico Antagonisti competitivi: 100 AgonistaA puro AA +Ant1 (10-9M) AA +Ant1 (10-8M) AA +Ant1 (10-7M) Emax % Effetto 75 potenza apparente 50 25 0 1E-11 1E-10 1E-9 1E-8 Agonista [Log M] 1E-7 1E-6 Agonista, Log M Antagonisti non competitivi 100 AgonistaA puro AA +Ant1 (10-9M) AA +Ant1 (10-8M) AA +Ant1 (10-7M) Emax % Effetto 75 50 Emax 25 0 1E-10 1E-9 1E-8 1E-7 1E-6 Agonista [Log M] Agonista, Log M IC50 Limiti della teoria di Ariens Simile alla teoria di Clarke Unica “sfumatura”: introduzione dell’attività intrinseca L’effetto massimo si raggiunge solo se tutta la popolazione dei recettori è occupata Principali teorie recettoriali (3) Il contributo di Stephenson (1954) La risposta farmacologica non è linearmente proporzionale al numero di recettori occupati. L’effetto massimo può essere ottenuto anche occupando una frazione di recettori Farmaci differenti possono dare la stessa risposta pur occupando un numero differente di recettori. Dalla teoria di Stephenson: La risposta di un agonista è funzione incognita di uno stimolo biologico EA = f (S) Emax Per stimolo biologico s’intende il prodotto dell’efficacia (e) per la frazione recettoriale occupata. e [RA] S= e [A] = [RT] KD + [A] Limite della teoria di Stephenson L’efficacia (e) dipende dal tessuto e non è un parametro intrinseco del farmaco. Principali teorie recettoriali (4) Il contributo di Furchgott (1966) • Introdusse l’efficacia intrinseca (ε) come capacità di un farmaco di iniziare uno stimolo da un recettore • L’efficacia intrinseca (ε) fu definita quindi come un termine strettamente correlato al farmaco • Fornì l’evidenza sperimentale dell’esistenza degli spare receptors e=ε[RT] E/Emax= f ε[RT][A]/(KD+[A]) Recettori di riserva (spare receptors) Recettori di riserva (spare receptors) Non sono qualitativamente diversi dagli altri Non sono nascosti Possono essere accoppiati ad una risposta cellulare Sperimentalmente sono stati dimostrati con l’uso di antagonisti non competitivi o irreversibili su una frazione di recettori Principali teorie recettoriali (5) La rate theory di Paton e Rang (1961) Relazione tra risposta e velocità (rate) di formazione del complesso farmaco-recettore La durata dell’occupazione del recettore determina se una molecola è agonista, agonista parziale o antagonista Manca di fondamenti chimico fisici ed è in contrasto con evidenze sperimentali Principali teorie recettoriali (6) La teoria dell’adattamento indotto di Koshland (1958) modello sequenziale Cooperatività? Difficile trovare relazioni matematiche che descrivono il modello ……………..riassumendo: Caratteristiche dell’interazione di un farmaco con il suo recettore • AFFINITA’: esprime la "forza" con cui il farmaco si lega al recettore: un farmaco che si combina "bene" col recettore e risulta fortemente legato, possiede una elevata affinità per quel recettore: si riflette nella posizione della curva sull’asse delle ascisse. • ATTIVITA’ INTRINSECA (a): capacità di un singolo complesso farmaco-recettore di evocare una risposta cellulare; l'attività intrinseca è la misura della risposta massima che il farmaco può produrre (non incrementabile neppure somministrandolo a dosi molto alte); è un parametro per distinguere farmaci che si legano allo stesso sito recettoriale ma non producono effetti uguali: esprime cioè l'efficacia del farmaco. • EFFICACIA INTRINSECA (): relazione tra l’occupazione del recettore e la capacità di innescare una risposta cellulare (è una misura della formazione del complesso farmacorecettore); l’efficacia non dipende dalla dose, ma è indice della attività intrinseca del farmaco nell’indurre un determinato effetto; si riflette nell’estensione della curva sull’asse delle ordinate • POTENZA: abilità a dare origine ad un cambiamento funzionale misurabile; influenza la dose necessaria per ottenere un determinato effetto La POTENZA risulta dalla combinazione di due grandezze diverse: affinità ed efficacia Limiti delle teorie occupazionali Incapacità degli agonisti parziali di dare una risposta completa pur bloccando l’effetto di agenti più attivi Esistenza di farmaci che prima stimolano e poi bloccano l’effetto Il fenomeno della desensibilizzazione Il concetto di spare receptors Revisione della teoria classica: i recettori costitutivamente attivati 1. Si legano a recettori costitutivamente attivi e spostano l’equilibrio verso la formazione del conformero inattivo 2. In questo sistema un agonista inverso di fatto inverte l’attività del recettore UNA NUOVA CLASSE: GLI AGONISTI INVERSI gli agonisti inversi impediscono l’azione del neurotrasmettitore spostando la proteina nella sua conformazione inattiva benzodiazepine beta-carboline UNA NUOVA CLASSE: GLI AGONISTI INVERSI TRENDS in Pharmacological Sciences Vol.27 No.2 February 2006 Gli agonisti inversi svelano l’attività costitutiva dei recettori UNA NUOVA POTENZIALE CLASSE: I MODULATORI ALLOSTERICI Nature RevIews | drug discovery, 2009 Modulatori allosterici accoppiati a proteine G NATURE Reviews | drug discovery vol 8, 2009 mGlu5 NAM Clinical Compounds Mol Pharmacol. 2007 Aug;72(2):291-302. ortosteric allosteric