Gangli e cisti della mano e del polso

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Gangli e cisti della mano e del polso
(dott. Stefano Galli)
I gangli o cisti sono tumefazioni di natura non tumorale, perciò benigne, ripiene di liquido mucinoso.
Questo liquido è un lubrificante che si trova all'interno delle articolazioni e nelle guaine dei tendini,
anche se nella cisti esso risulta decisamente più viscoso. Esse solitamente si trovano attaccate alla
sottostante capsula articolare, ai tendini, o alle guaine tendinee. In genere sono singole e si presentano
con localizzazioni tipiche, sul versante dorsale o sul versante palmo-radiale del polso, ma possono
originare da qualsiasi articolazione della mano e del polso.
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I gangli meno comuni, invece, sono associati ad altre patologie della mano spesso di natura
degenerativa (come il carpal bossu, la rizoartrosi, i noduli di Heberden, il morbo di de Quervain, la
pseudoartrosi di scafoide). A volte la loro posizione può provocare una compressione sintomatica sui
nervi mediano e ulnare della mano. A volte possono essere confusi con altre patologie come le
tenosinoviti, i granulomi da corpo estraneo, i lipomi, i tumori gigantocellulari ed altre neoformazioni
meno comuni della mano e del polso.
I gangli sono più frequenti in età compresa fra i 15 e i 40 anni e il sesso femminile sembra essere più
colpito da questa patologia rispetto a quello maschile.
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Cause
La loro origine non è chiara. Un evento traumatico antecedente può essere presente in almeno il 10%
dei casi; si ritiene che un’attività lavorativa con microtraumi ripetuti possa predisporre al loro
sviluppo, ma non è stata dimostrata una correlazione diretta con attività specifiche.
Sintomi
I pazienti di solito si rivolgono al medico per il disagio estetico offerto dalla neoformazione, per il
dolore, per la debolezza, ma soprattutto per la preoccupazione di una potenziale malignità.
I gangli possono apparire improvvisamente, oppure svilupparsi in un periodo di diversi mesi. Essi
possono ridursi di volume con il riposo, allargarsi con l'attività; possono “rompersi” e scomparire
spontaneamente.
Diagnosi
Solitamente la diagnosi è clinica e si basa sulla sede, la consistenza e le caratteristiche morfologiche
della tumefazione. Per un adeguato inquadramento diagnostico, tuttavia, allo specialista può essere
utile una radiografia ed un esame ecografico. Da quest’ultimo il medico vuole ottenere le seguenti
informazioni, necessarie per una corretta pianificazione terapeutica: misura, sede, relazione con
tessuti vicini (vasi, tendini, nervi), origine e decorso del peduncolo.
Trattamento
Molti sono i trattamenti conservativi proposti. La cisti può essere trattata con la compressione
digitale; hanno solo una valenza storico-folcloristica lo schiacciamento con un martello, una moneta
o con la Bibbia; la cisti può essere punta ed aspirata; può essere infiltrata con un cortisonico. Queste
procedure consentono di ridurre la tumefazione ed i sintomi per un periodo variabile, a volte anche
prolungato. Ma il trattamento non chirurgico più efficace consiste nel rassicurare il paziente. Un’
adeguata spiegazione della condizione e della sua natura non maligna sono spesso l'unico trattamento
cercato e richiesto.
Il trattamento chirurgico è riservato ai pazienti che presentano cisti con sintomatologia fastidiosa e
persistente. L’atto chirurgico deve essere affrontato con la stessa serietà con cui si affronta qualunque
altro intervento di chirurgia della mano. Esso può essere eseguito con tecnica aperta, ma in casi
selezionati le cisti radio-carpiche possono essere trattate con approccio artroscopico. Sarà il chirurgo
che dovrà spiegare al paziente se l’intervento, può essere eseguito in anestesia locale, in Day Surgery,
o richiederà un anestesia maggiore.
Dopo l’intervento viene applicata una stecca rigida. La stecca ed i punti vengono asportati dopo 1015 giorni. Il recupero funzionale è generalmente rapido, ma è necessario evitare un sovraccarico della
mano operata e sforzi pesanti per un periodo di circa quattro settimane. Va sottolineato che,
nonostante l’intervento sia il metodo più affidabile di trattamento, la ricomparsa della cisti non è
comunque infrequente.
Alcuni esempi clinici:
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Fig.8, a, b: visione laterale ed intraoperatoria di cisti dorsale radio-carpica.
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Fig.4, a: visione palmare ed intraoperatoria di cisti paratendinea dei flessori del mignolo.
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Fig.6: visione laterale preoperatoria di cisti mucoide dell’interfalangea distale dell’anulare; notare il
difetto di crescita dell’unghia dovuto alla compressione della matrice ungueale. Fig 6a: controllo a
2 mesi dall’intervento con ripresa della normale crescita dell’unghia.
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