Equazioni Una equazione è una espressione del tipo: ε = δ, dove ε e δ sono termini di un linguaggio algebrico, e possono contenere numeri, variabili, operazioni, . . . Equazioni Novembre 2013 1 / 17 Equazioni Una equazione è una espressione del tipo: ε = δ, dove ε e δ sono termini di un linguaggio algebrico, e possono contenere numeri, variabili, operazioni, . . . Le equazioni che studieremmo adesso sono le equazioni (polinomiche) di primo e secondo grado. I Equazioni di grado 1: aX + b = 0. I Equazioni di grado 2: aX 2 + bX + c = 0. Equazioni Novembre 2013 1 / 17 Equazioni Una equazione è una espressione del tipo: ε = δ, dove ε e δ sono termini di un linguaggio algebrico, e possono contenere numeri, variabili, operazioni, . . . Le equazioni che studieremmo adesso sono le equazioni (polinomiche) di primo e secondo grado. I Equazioni di grado 1: aX + b = 0. I Equazioni di grado 2: aX 2 + bX + c = 0. Principio fondamentale Se entrambi i due membri di una equazione vengono modificate nello stesso modo, allora l’uguaglianza si preserva. Equazioni Novembre 2013 1 / 17 Regole mnemoniche “Quello che sta sommando in un membro passa restando all’altro.” / ε+A=δ / ε=δ+A Equazioni ε=δ−A ε−A=δ Novembre 2013 2 / 17 Regole mnemoniche “Quello che sta sommando in un membro passa restando all’altro.” / ε=δ−A ε+A=δ / ε−A=δ ε=δ+A “Quello che sta restando in un membro passa sommando all’altro.” / ε−A=δ / ε=δ−A Equazioni ε=δ+A ε+A=δ Novembre 2013 2 / 17 Regole mnemoniche “Quello che sta moltiplicando un membro passa dividendo l’altro.” / A·ε=δ / ε=A·δ Equazioni ε= 1 δ A 1 ε=δ A Novembre 2013 3 / 17 Regole mnemoniche “Quello che sta moltiplicando un membro passa dividendo l’altro.” / A·ε=δ / ε=A·δ ε= 1 δ A 1 ε=δ A “Quello che sta dividendo un membro passa moltiplicando l’altro.” 1 ε=δ A ε= 1 δ A / ε=A·δ / Equazioni A·ε=δ Novembre 2013 3 / 17 Giustificazioni ε+A=δ (1) ε+A−A=δ−A (2) ε+0=δ−A (3) ε=δ−A (4) Equazioni Novembre 2013 4 / 17 Giustificazioni ε+A=δ (1) ε+A−A=δ−A (2) ε+0=δ−A (3) ε=δ−A (4) A·ε=δ 1 1 A·ε= δ A A A 1 ·ε= δ A A 1 1·ε= δ A 1 ε= δ A Equazioni (1) (2) (3) (4) (5) Novembre 2013 4 / 17 Equazioni di grado 1 aX + b = 0 La soluzione di aX + b = 0 è X= −b . a Equazioni Novembre 2013 5 / 17 Equazioni di grado 1 aX + b = 0 La soluzione di aX + b = 0 è Effettivamente, aX + b = 0 X= / −b . a aX = −b Equazioni / X= −b . a Novembre 2013 5 / 17 Equazioni di grado 1 aX + b = 0 La soluzione di aX + b = 0 è Effettivamente, aX + b = 0 X= / −b . a aX = −b / X= −b . a Esempi 2(X + 5) + 4 = 32X − 3 X − 5 = −10X − 3(X − 1) 2X + 10 + 4 = 32X − 3 2X − 32X = −3 − 10 − 4 X − 5 = −10X − 3X + 3 X + 10X + 3X = 3 + 5 −30X = −17 −17 X= −30 17 X= 30 14X = 8 8 X= 14 4 X= 7 Equazioni Novembre 2013 5 / 17 Equazioni di grado 2 aX 2 + bX + c = 0 Le soluzioni generali della equazione aX 2 + bX + c = 0 sono date dalla formula: √ −b ± b2 − 4ac . X= 2a Equazioni Novembre 2013 6 / 17 Equazioni di grado 2 aX 2 + bX + c = 0 Le soluzioni generali della equazione aX 2 + bX + c = 0 sono date dalla formula: √ −b ± b2 − 4ac . X= 2a Esempio (2X + 1)2 = 3X + 3 4X 2 + 4X + 1 = 3X + 3 4X 2 + 4X − 3X + 1 − 3 = 0 4X 2 + X − 2 = 0 p 1 − 4(4)(−2) √ 2·4 −1 ± 33 X= 8 X= Equazioni −1 ± Novembre 2013 6 / 17 Casi particolari dell’equazione di secondo grado Caso aX 2 + bX = 0 Le soluzioni sono X=0 e X= −b . a Equazioni Novembre 2013 7 / 17 Casi particolari dell’equazione di secondo grado Caso aX 2 + bX = 0 Le soluzioni sono X=0 e X= −b . a Prima giustificazione: Se aX 2 + bX = 0 allora X(aX + b) = 0. Quindi X = 0 oppure aX + b = 0, perché un prodotto è nullo soltanto se alcuno dei fattori e nullo. Equazioni Novembre 2013 7 / 17 Casi particolari dell’equazione di secondo grado Caso aX 2 + bX = 0 Le soluzioni sono X=0 e X= −b . a Prima giustificazione: Se aX 2 + bX = 0 allora X(aX + b) = 0. Quindi X = 0 oppure aX + b = 0, perché un prodotto è nullo soltanto se alcuno dei fattori e nullo. Seconda giustificazione: Secondo la formula, le soluzioni di aX 2 + bX = 0 sono −b + b 0 √ √ = = 0, 2 2 −b ± b − 4a · 0 −b ± b −b ± b 2a 2a X= = = = 2a 2a 2a −b − b = −2b = −b . 2a 2a a Equazioni Novembre 2013 7 / 17 Casi particolari dell’equazione di secondo grado Caso aX 2 + c = 0 Le soluzioni sono r −c X=± . a Equazioni Novembre 2013 8 / 17 Casi particolari dell’equazione di secondo grado Caso aX 2 + c = 0 Le soluzioni sono r −c X=± . a Prima giustificazione: Se aX 2 + c = 0 allora aX 2 = −c, e pertanto X 2 = r X=± Equazioni −c . Quindi a −c . a Novembre 2013 8 / 17 Casi particolari dell’equazione di secondo grado Caso aX 2 + c = 0 Le soluzioni sono r −c X=± . a Prima giustificazione: Se aX 2 + c = 0 allora aX 2 = −c, e pertanto X 2 = r X=± −c . Quindi a −c . a Seconda giustificazione: Secondo la formula, le soluzioni di aX 2 + c = 0 sono r r √ √ −0 ± 02 − 4ac ± −4ac −4ac −c X= = =± =± . 2a 2a 4a2 a Equazioni Novembre 2013 8 / 17 Il discriminante Notiamo che la soluzione generale di una equazione di secondo grado della forma aX 2 + bX + c = 0 dipende del numero b2 − 4ac. Questo numero si chiama il discriminate dell’equazione e spesso si denota per ∆. Equazioni Novembre 2013 9 / 17 Il discriminante Notiamo che la soluzione generale di una equazione di secondo grado della forma aX 2 + bX + c = 0 dipende del numero b2 − 4ac. Questo numero si chiama il discriminate dell’equazione e spesso si denota per ∆. Esempio I Il discriminante di 2X 2 + 4 = 0 è Equazioni ∆ = 02 − 4 · 2 · 4 = −32. Novembre 2013 9 / 17 Il discriminante Notiamo che la soluzione generale di una equazione di secondo grado della forma aX 2 + bX + c = 0 dipende del numero b2 − 4ac. Questo numero si chiama il discriminate dell’equazione e spesso si denota per ∆. Esempio I I Il discriminante di Il discriminante di 2X 2 + 4 = 0 è 2 X − 4X + 4 = 0 Equazioni ∆ = 02 − 4 · 2 · 4 = −32. è ∆ = (−4)2 − 4 · 1 · 4 = 0. Novembre 2013 9 / 17 Il discriminante Notiamo che la soluzione generale di una equazione di secondo grado della forma aX 2 + bX + c = 0 dipende del numero b2 − 4ac. Questo numero si chiama il discriminate dell’equazione e spesso si denota per ∆. Esempio I Il discriminante di 2X 2 + 4 = 0 è 2 I Il discriminante di X − 4X + 4 = 0 I Il discriminante di X2 − X − 1 = 0 Equazioni ∆ = 02 − 4 · 2 · 4 = −32. è è ∆ = (−4)2 − 4 · 1 · 4 = 0. ∆ = (−1)2 − 4 · 1 · (−1) = 5. Novembre 2013 9 / 17 Numero di soluzioni asseconda del discriminante ∆<0 Se il discriminante è negativo, l’equazione non ha nessuna soluzione reale, perché i numeri negativi non hanno una radice quadrata reale! Equazioni Novembre 2013 10 / 17 Numero di soluzioni asseconda del discriminante ∆<0 Se il discriminante è negativo, l’equazione non ha nessuna soluzione reale, perché i numeri negativi non hanno una radice quadrata reale! Esempio: 2X 2 + 4 = 0 non ha soluzioni reali perché il suo discriminante è ∆ = −32 < 0. Equazioni Novembre 2013 10 / 17 Numero di soluzioni asseconda del discriminante ∆<0 Se il discriminante è negativo, l’equazione non ha nessuna soluzione reale, perché i numeri negativi non hanno una radice quadrata reale! Esempio: 2X 2 + 4 = 0 non ha soluzioni reali perché il suo discriminante è ∆ = −32 < 0. ∆=0 Se il discriminante è nullo, allora l’equazione ha una unica soluzione. Equazioni Novembre 2013 10 / 17 Numero di soluzioni asseconda del discriminante ∆<0 Se il discriminante è negativo, l’equazione non ha nessuna soluzione reale, perché i numeri negativi non hanno una radice quadrata reale! Esempio: 2X 2 + 4 = 0 non ha soluzioni reali perché il suo discriminante è ∆ = −32 < 0. ∆=0 Se il discriminante è nullo, allora l’equazione ha una unica soluzione. Esempio: X 2 − 4X + 4 = 0 ha una unica soluzione, perché il suo discriminante è ∆ = 0. Equazioni Novembre 2013 10 / 17 Numero di soluzioni asseconda del discriminante ∆<0 Se il discriminante è negativo, l’equazione non ha nessuna soluzione reale, perché i numeri negativi non hanno una radice quadrata reale! Esempio: 2X 2 + 4 = 0 non ha soluzioni reali perché il suo discriminante è ∆ = −32 < 0. ∆=0 Se il discriminante è nullo, allora l’equazione ha una unica soluzione. Esempio: X 2 − 4X + 4 = 0 ha una unica soluzione, perché il suo discriminante è ∆ = 0. ∆>0 Se il discriminante è positivo, allora l’equazione ha due soluzioni diverse. Equazioni Novembre 2013 10 / 17 Numero di soluzioni asseconda del discriminante ∆<0 Se il discriminante è negativo, l’equazione non ha nessuna soluzione reale, perché i numeri negativi non hanno una radice quadrata reale! Esempio: 2X 2 + 4 = 0 non ha soluzioni reali perché il suo discriminante è ∆ = −32 < 0. ∆=0 Se il discriminante è nullo, allora l’equazione ha una unica soluzione. Esempio: X 2 − 4X + 4 = 0 ha una unica soluzione, perché il suo discriminante è ∆ = 0. ∆>0 Se il discriminante è positivo, allora l’equazione ha due soluzioni diverse. Esempio: X 2 − X − 1 = 0 ha due soluzioni diverse, perché il suo discriminante è ∆ = 5 > 0. Equazioni Novembre 2013 10 / 17 Ottenimento della formula della soluzione generale di aX 2 + bX + c = 0 aX 2 + bX + c = 0 4a(aX 2 + bX + c) = 4a · 0 4a2 X 2 + 4abX + 4ac = 0 4a2 X 2 + 4abX = −4ac 4a2 X 2 + 4abX + b2 = b2 − 4ac Ma il membro della sinistra è un quadrato: (2aX + b)2 = b2 − 4ac p 2aX + b = ± b2 − 4ac p 2aX = −b ± b2 − 4ac √ −b ± b2 − 4ac X= 2a Equazioni Novembre 2013 11 / 17 La storia delle scoperte delle formule Equazioni Novembre 2013 12 / 17 La storia delle scoperte delle formule Niccolò Fontana Tartaglia Equazioni Novembre 2013 12 / 17 La storia delle scoperte delle formule I Nato nella povertà in 1499, fu ferito di bambino durante la presa della sua città per le troppe francese, e questo li affettò la parla. Da quì li viene il soprannome di Tartaglia. Niccolò Fontana Tartaglia Equazioni Novembre 2013 12 / 17 La storia delle scoperte delle formule I Nato nella povertà in 1499, fu ferito di bambino durante la presa della sua città per le troppe francese, e questo li affettò la parla. Da quì li viene il soprannome di Tartaglia. I Il suo collega, Antonio Maria del Fiore, alunno di Scipione del Ferro (chi aveva trovato la soluzione della equazione aX 3 + bX = c), li propose un duello matematico. Niccolò Fontana Tartaglia Equazioni Novembre 2013 12 / 17 La storia delle scoperte delle formule Niccolò Fontana Tartaglia I Nato nella povertà in 1499, fu ferito di bambino durante la presa della sua città per le troppe francese, e questo li affettò la parla. Da quì li viene il soprannome di Tartaglia. I Il suo collega, Antonio Maria del Fiore, alunno di Scipione del Ferro (chi aveva trovato la soluzione della equazione aX 3 + bX = c), li propose un duello matematico. I Nella sua avidità per vincere il duello, trovò la formula generale per risolvere le equazioni di terzo grado: aX 3 + bX 2 + cX + d = 0. Equazioni Novembre 2013 12 / 17 La storia delle scoperte delle formule Equazioni Novembre 2013 13 / 17 La storia delle scoperte delle formule Gerolamo Cardano Equazioni Novembre 2013 13 / 17 La storia delle scoperte delle formule I Figlio illegittimo di Fazio Cardano, praticò la medicina come professione. Gerolamo Cardano Equazioni Novembre 2013 13 / 17 La storia delle scoperte delle formule I Figlio illegittimo di Fazio Cardano, praticò la medicina come professione. I Ludovico Ferrari arriva all’età di 14 anni alla casa di Cardano come servo. Cardano si rese conto che Ferrari sapeva scrivere e lo prese come segretario e alunno di matematica. Gerolamo Cardano Equazioni Novembre 2013 13 / 17 La storia delle scoperte delle formule I Figlio illegittimo di Fazio Cardano, praticò la medicina come professione. I Ludovico Ferrari arriva all’età di 14 anni alla casa di Cardano come servo. Cardano si rese conto che Ferrari sapeva scrivere e lo prese come segretario e alunno di matematica. I Insieme, Cardano e Ferrari studiano la soluzione della cubica che ottengono di Tartaglia sotto la promessa di non svelarla a nessuno. Gerolamo Cardano Equazioni Novembre 2013 13 / 17 La storia delle scoperte delle formule I Figlio illegittimo di Fazio Cardano, praticò la medicina come professione. I Ludovico Ferrari arriva all’età di 14 anni alla casa di Cardano come servo. Cardano si rese conto che Ferrari sapeva scrivere e lo prese come segretario e alunno di matematica. I Insieme, Cardano e Ferrari studiano la soluzione della cubica che ottengono di Tartaglia sotto la promessa di non svelarla a nessuno. I Ferrari ottiene la soluzione de la quartica, ma non la possono pubblicare perché dipende della soluzione della cubica di Tartaglia. Equazioni Gerolamo Cardano Novembre 2013 13 / 17 La storia delle scoperte delle formule I A questo punto, Cardano e Ferrari viaggiano a Bologna per incontrare il genere di del Ferro, chi mostra a Cardano e Ferrari, secondo il racconto di Cardano, alcuni documenti di del Ferro dove si trovava la soluzione della cubica. Equazioni Novembre 2013 14 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I A questo punto, Cardano e Ferrari viaggiano a Bologna per incontrare il genere di del Ferro, chi mostra a Cardano e Ferrari, secondo il racconto di Cardano, alcuni documenti di del Ferro dove si trovava la soluzione della cubica. Cardano si sente libero della promessa fatta a Tartaglia e pubblica in 1545 la soluzione della cubica e della quartica del suo alunno Ferrari. Equazioni Novembre 2013 14 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I I A questo punto, Cardano e Ferrari viaggiano a Bologna per incontrare il genere di del Ferro, chi mostra a Cardano e Ferrari, secondo il racconto di Cardano, alcuni documenti di del Ferro dove si trovava la soluzione della cubica. Cardano si sente libero della promessa fatta a Tartaglia e pubblica in 1545 la soluzione della cubica e della quartica del suo alunno Ferrari. Tartaglia, colpito per la notizia, accusa e insulta Cardano in successive lettere che mai non ricevono risposta, sino di Ferrari. Ma Tartaglia pensa che Ferrari è secondario nella storia, e non vuole parlare con Ferrari. Equazioni Novembre 2013 14 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I I I A questo punto, Cardano e Ferrari viaggiano a Bologna per incontrare il genere di del Ferro, chi mostra a Cardano e Ferrari, secondo il racconto di Cardano, alcuni documenti di del Ferro dove si trovava la soluzione della cubica. Cardano si sente libero della promessa fatta a Tartaglia e pubblica in 1545 la soluzione della cubica e della quartica del suo alunno Ferrari. Tartaglia, colpito per la notizia, accusa e insulta Cardano in successive lettere che mai non ricevono risposta, sino di Ferrari. Ma Tartaglia pensa che Ferrari è secondario nella storia, e non vuole parlare con Ferrari. Ferrari sfida a duello matematico (che era pubblico e si faceva ante notaio), ma Tartaglia rifiuta. Equazioni Novembre 2013 14 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I I A questo punto, Cardano e Ferrari viaggiano a Bologna per incontrare il genere di del Ferro, chi mostra a Cardano e Ferrari, secondo il racconto di Cardano, alcuni documenti di del Ferro dove si trovava la soluzione della cubica. Cardano si sente libero della promessa fatta a Tartaglia e pubblica in 1545 la soluzione della cubica e della quartica del suo alunno Ferrari. Tartaglia, colpito per la notizia, accusa e insulta Cardano in successive lettere che mai non ricevono risposta, sino di Ferrari. Ma Tartaglia pensa che Ferrari è secondario nella storia, e non vuole parlare con Ferrari. I Ferrari sfida a duello matematico (che era pubblico e si faceva ante notaio), ma Tartaglia rifiuta. I Dopo di un anno, Tartaglia, la cui situazione economica è stata sempre delicata, riceve una offerta di lavoro, ma come condizione deve accettare il duello di Ferrari. Equazioni Novembre 2013 14 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I I A questo punto, Cardano e Ferrari viaggiano a Bologna per incontrare il genere di del Ferro, chi mostra a Cardano e Ferrari, secondo il racconto di Cardano, alcuni documenti di del Ferro dove si trovava la soluzione della cubica. Cardano si sente libero della promessa fatta a Tartaglia e pubblica in 1545 la soluzione della cubica e della quartica del suo alunno Ferrari. Tartaglia, colpito per la notizia, accusa e insulta Cardano in successive lettere che mai non ricevono risposta, sino di Ferrari. Ma Tartaglia pensa che Ferrari è secondario nella storia, e non vuole parlare con Ferrari. I Ferrari sfida a duello matematico (che era pubblico e si faceva ante notaio), ma Tartaglia rifiuta. I Dopo di un anno, Tartaglia, la cui situazione economica è stata sempre delicata, riceve una offerta di lavoro, ma come condizione deve accettare il duello di Ferrari. Il mondo (1536) Equazioni Novembre 2013 14 / 17 La storia delle scoperte delle formule I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Equazioni Novembre 2013 15 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Di notte e prima della conclusione del duello, Tartaglia abbandona la città, e dichiarano vincitore a Ferrari. Equazioni Novembre 2013 15 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Di notte e prima della conclusione del duello, Tartaglia abbandona la città, e dichiarano vincitore a Ferrari. Tartaglia muore in 1557 sempre povero. Equazioni Novembre 2013 15 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Di notte e prima della conclusione del duello, Tartaglia abbandona la città, e dichiarano vincitore a Ferrari. I Tartaglia muore in 1557 sempre povero. I Ferrari lascia la matematica e va in pensione molto giovane e ricco. Puoi, muore in 1565 avvelenato per arsenico, sicuramente da sua sorella, chi eredita la fortuna di suo fratello. Equazioni Novembre 2013 15 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Di notte e prima della conclusione del duello, Tartaglia abbandona la città, e dichiarano vincitore a Ferrari. I Tartaglia muore in 1557 sempre povero. I Ferrari lascia la matematica e va in pensione molto giovane e ricco. Puoi, muore in 1565 avvelenato per arsenico, sicuramente da sua sorella, chi eredita la fortuna di suo fratello. I Cardano è accusato di eresia per i suoi libri e per aver fatto l’oroscopo di Gesù, ed è imprigionato in 1570 per qualche mesi. Gregorio XIII Equazioni Novembre 2013 15 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Di notte e prima della conclusione del duello, Tartaglia abbandona la città, e dichiarano vincitore a Ferrari. I Tartaglia muore in 1557 sempre povero. I Ferrari lascia la matematica e va in pensione molto giovane e ricco. Puoi, muore in 1565 avvelenato per arsenico, sicuramente da sua sorella, chi eredita la fortuna di suo fratello. I Cardano è accusato di eresia per i suoi libri e per aver fatto l’oroscopo di Gesù, ed è imprigionato in 1570 per qualche mesi. I Gregorio XIII Dopo di essere liberato, viaggia a Roma e ottiene una pensione del Papa Gregorio XIII (il riformatore del calendario). Equazioni Novembre 2013 15 / 17 La storia delle scoperte delle formule I I In 1548 si sviluppa il dibattito in Milano. Tartaglia è incapace di risolvere alcuni problemi che Ferrari pone, mentre lui risolve tutti i problemi di Tartaglia. Di notte e prima della conclusione del duello, Tartaglia abbandona la città, e dichiarano vincitore a Ferrari. I Tartaglia muore in 1557 sempre povero. I Ferrari lascia la matematica e va in pensione molto giovane e ricco. Puoi, muore in 1565 avvelenato per arsenico, sicuramente da sua sorella, chi eredita la fortuna di suo fratello. I Cardano è accusato di eresia per i suoi libri e per aver fatto l’oroscopo di Gesù, ed è imprigionato in 1570 per qualche mesi. I I Gregorio XIII Dopo di essere liberato, viaggia a Roma e ottiene una pensione del Papa Gregorio XIII (il riformatore del calendario). Cardano muore in Roma in 1576. Equazioni Novembre 2013 15 / 17 E l’impossible si dimostra! Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! Niels Henrik Abel Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. Niels Henrik Abel Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. I Suo padre muore quando lui era molto giovane, e la sua famiglia ha dei problemi economici. Niels Henrik Abel Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. I Suo padre muore quando lui era molto giovane, e la sua famiglia ha dei problemi economici. I In 1821 ottiene una borsa di studio ed entra all’università di Christiania (Oslo). Niels Henrik Abel Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. I Suo padre muore quando lui era molto giovane, e la sua famiglia ha dei problemi economici. I In 1821 ottiene una borsa di studio ed entra all’università di Christiania (Oslo). I In 1824 pubblica il suo primo lavoro di rilevanza: dimostra che non esiste nessuna formula per risolvere la equazione generale di grado 5 o più grande. Ma la dimostrazione era difficile e astrusa. Niels Henrik Abel Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. I Suo padre muore quando lui era molto giovane, e la sua famiglia ha dei problemi economici. I In 1821 ottiene una borsa di studio ed entra all’università di Christiania (Oslo). I In 1824 pubblica il suo primo lavoro di rilevanza: dimostra che non esiste nessuna formula per risolvere la equazione generale di grado 5 o più grande. Ma la dimostrazione era difficile e astrusa. Sempre per motivi economici, deve interrompere il suo viaggio di lavoro per Germania e Francia e rientrare alla sua città, laddove lavorerà come maestro. I Equazioni Niels Henrik Abel Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. I Suo padre muore quando lui era molto giovane, e la sua famiglia ha dei problemi economici. I In 1821 ottiene una borsa di studio ed entra all’università di Christiania (Oslo). In 1824 pubblica il suo primo lavoro di rilevanza: dimostra che non esiste nessuna formula per risolvere la equazione generale di grado 5 o più grande. Ma la dimostrazione era difficile e astrusa. I Sempre per motivi economici, deve interrompere il suo viaggio di lavoro per Germania e Francia e rientrare alla sua città, laddove lavorerà come maestro. I Abel muore di tubercolosi ai 26 anni. I Equazioni Niels Henrik Abel Novembre 2013 16 / 17 E l’impossible si dimostra! I Nasce in Norvegia in 1802. I Suo padre muore quando lui era molto giovane, e la sua famiglia ha dei problemi economici. I In 1821 ottiene una borsa di studio ed entra all’università di Christiania (Oslo). In 1824 pubblica il suo primo lavoro di rilevanza: dimostra che non esiste nessuna formula per risolvere la equazione generale di grado 5 o più grande. Ma la dimostrazione era difficile e astrusa. I Sempre per motivi economici, deve interrompere il suo viaggio di lavoro per Germania e Francia e rientrare alla sua città, Niels Henrik Abel laddove lavorerà come maestro. I Abel muore di tubercolosi ai 26 anni. I Oggi, uno dei premi più prestigiosi concesso ai matematici più eccezionali porta il suo nome. I Equazioni Novembre 2013 16 / 17 E l’impossibile si dimostra! Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! Évariste Galois Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! I Nasce in 1811, in una città vicina a Pariggi. Évariste Galois Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! I Nasce in 1811, in una città vicina a Pariggi. I Fa l’esame di ingresso nella prestigiosa École polytechnique, ma è rifiutato per due volte (molto probabilmente per la sua attitudine ribelle). Évariste Galois Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! I Nasce in 1811, in una città vicina a Pariggi. I Fa l’esame di ingresso nella prestigiosa École polytechnique, ma è rifiutato per due volte (molto probabilmente per la sua attitudine ribelle). I In 1831, ai 19 anni, è fatto prigioniere per partecipare nelle manifestazioni e società repubblicane in due occasioni, rimanendo 1 e 8 mesi in carcere, rispettivamente. Évariste Galois Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! Évariste Galois I Nasce in 1811, in una città vicina a Pariggi. I Fa l’esame di ingresso nella prestigiosa École polytechnique, ma è rifiutato per due volte (molto probabilmente per la sua attitudine ribelle). I In 1831, ai 19 anni, è fatto prigioniere per partecipare nelle manifestazioni e società repubblicane in due occasioni, rimanendo 1 e 8 mesi in carcere, rispettivamente. I Un mese dopo la sua liberazione perde la vita, ai 20 anni, in un duello (no matematico, ma a spade), forse per motivi amorosi. Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! I Nasce in 1811, in una città vicina a Pariggi. I Fa l’esame di ingresso nella prestigiosa École polytechnique, ma è rifiutato per due volte (molto probabilmente per la sua attitudine ribelle). I In 1831, ai 19 anni, è fatto prigioniere per partecipare nelle manifestazioni e società repubblicane in due occasioni, rimanendo 1 e 8 mesi in carcere, rispettivamente. Un mese dopo la sua liberazione perde la vita, ai 20 anni, in un duello (no matematico, ma a spade), forse per motivi amorosi. Il suo lavoro come matematico non fu capito per i grandi matematici coetanei. Fu il creatore di una nuova forma di guardare l’algebra, più moderna i molto avanzata alla sua epoca. I Évariste Galois I Equazioni Novembre 2013 17 / 17 E l’impossibile si dimostra! I Nasce in 1811, in una città vicina a Pariggi. I Fa l’esame di ingresso nella prestigiosa École polytechnique, ma è rifiutato per due volte (molto probabilmente per la sua attitudine ribelle). I In 1831, ai 19 anni, è fatto prigioniere per partecipare nelle manifestazioni e società repubblicane in due occasioni, rimanendo 1 e 8 mesi in carcere, rispettivamente. Un mese dopo la sua liberazione perde la vita, ai 20 anni, in un duello (no matematico, ma a spade), forse per motivi amorosi. Il suo lavoro come matematico non fu capito per i grandi matematici coetanei. Fu il creatore di una nuova forma di guardare l’algebra, più moderna i molto avanzata alla sua epoca. Lui dimostrò, in maniera indipendente e con le tecniche che lui stesso inventò, che non esiste nessuna formula per risolvere le equazioni generali di grado 5 o più grande. I Évariste Galois I I Equazioni Novembre 2013 17 / 17