FLEX Monoclonal Mouse Anti-Epstein-Barr Virus, LMP Cloni CS. 1-4 Ready-to-Use (Link) Codice IR753 Uso previsto Per uso diagnostico in vitro. FLEX Monoclonal Mouse Anti Epstein-Barr Virus, LMP, Clones CS 1-4, Ready-to-Use (Link), è destinato per essere utilizzato nell’immunoistochimica congiuntamente a strumenti Autostainer Link. L’anticorpo marca le cellule infettate dal virus Epstein-Barr che esprimono la proteina latente della membrana (LMP-1) ed è utile per l’identificazione di cellule tumorali nel morbo di Hodgkin associato al virus Epstein-Barr (1-3) e nel carcinoma nasofaringeo (4). L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua assenza deve essere integrata mediante studi morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata nell’ambito dell’anamnesi del paziente e di altri test diagnostici da parte di un patologo qualificato. Cenni e spiegazioni Il virus Epstein-barr (EBV) è un virus herpes umano, rilevato normalmente come un’infezione asintomatica diffusa nel >95% della popolazione adulta mondiale che vive a lungo. Il genoma del virus è una molecola di DNA a doppio filamento di circa 172 kB codificante almeno 80 proteine. Esistono due ceppi di EBV, sebbene il cuore del genoma sia identico (5, 6). Le cellule e i neoplasmi infettati da EBV mostrano generalmente una di tre pattern di espressione diversi di geni virali associati alla latenza. Nella latenza di tipo I, è espresso solo l’antigene nucleare codificato EBV 1 (EBNA-1), assieme a due RNA nucleari poliadenilati (EBER 1 and 2) osservati nel linfoma di Burkitt. Nella latenza di tipo II, è osservata anche l’espressione di tre proteine latenti della membrana, LMP-1, LMP-2A e LMP-2B, rilevato nel morbo di Hodgkin e nel carcinoma nasofaringeo. La latenza di tipo III è osservata in patologie linfoproliferative che si manifestano in individui immunocompromessi e nelle linee cellulari linfoblastoidi trasformate dall’EBV. In questo gruppo, sono espressi tutti gli EBNA (EBNA-1/2/3A/3B/3C/LP), tutti gli LMP e i due EBER (6). La proteina integrale della membrana, LMP-1, è codificata dal gene BNRF1 e contiene 386 aminoacidi con una massa molecolare di 63 kDa. È considerata una proteina oncogenica perché è coinvolta in almeno quattro fattori di trascrizione che segnalano percorsi e induce l’espressione di marcatori superficiali di cellule multipli e di molecole di adesione (4, 5). L’EBV è associato a determinato tumori di origine linfoide ed epiteliale, compresi il linfoma di Burkitt, il linfoma immunoblastico, il linfoma dei linfociti T, il morbo di Hodgkin, il carcinoma nasofaringeo e il carcinoma gastrico (5, 6). Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema di rilevazione per le procedure IHC per: 1) Principio della procedura, 2) Materiali necessari ma non forniti, 3) Conservazione, 4) Preparazione dei campioni, 5) Procedura per la colorazione, 6) Controllo della qualità, 7) Risoluzione dei problemi, 8) Interpretazione della colorazione, 9) Limiti generali. Reagente fornito Miscela di quattro anticorpi monoclonali murino fornito in forma liquida e pronti all’uso come supernatante di coltura tessutale, dializzato contro Tris/HCl 0,05 mol/L, a pH 7,2, contenente NaN3 0,015 mol/L. Clone: CS 1, CS 2, CS 3 e CS 4 Isotipo: IgG1, kappa. Immunogeno Proteina di fusione recombinante contenente sequenze di beta-galactosidasi batterica e il carbossile di LMP codificato da EBV (7). Specificità Negli esperimenti di Western blot eseguiti su lisati di linee cellulari linfoblastoidi trasformate da EBV, l’anticorpo marca una banda di 57-66 kDa sulla base dell’isolato del virus, accompagnato a volte da una banda minore di 50-55 kDa corrispondente alla lunghezza completa e alla forma troncata di LMP. L’anticorpo riconosce 20 isolati di EBV geograficamente distinti (7). L’anticorpo mostra una reazione crociata con un doppietto di 43-44 kDa di proteine cellulari normali non caratterizzate in estratti cellulari che formano linee cellulari di controllo negative all’EBV (7). L’anticorpo marca una linea cellulare linfoblastoide positiva all’EBV normale stabilita dall’infezione di linfociti B normali a riposo con il virus B95.8, mentre la linea cellulare BL2, stabilita da un paziente BL sporadico raro negativo all’EBV, nonché altri isolati cellulari non collegati, compresi i linfociti B e T tonsillari, il fegato fetale e il timo, i fibroblasti fetali di cultura, le linee cellulari leucemiche umane HSB2 e K562 e 7 linee dei linfociti B negative all’EBV non mostrano alcuna marcatura, tranne i doppietti proteici cellulari (7). Precauzioni 1. Per uso professionale. 2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene non sia classificato come prodotto pericoloso, la sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire con il rame e il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento, sciacquare le tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica. 3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica. 4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle. 5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia. (118007-002) Dako Denmark A/S IR753/IT/MNI/2009.12.04 p. 1/3 | Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17 Conservazione Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall’utente. Non sono stati osservati segni evidenti che suggeriscano l’instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un probabile problema dell’anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica Dako. Specimen preparation (Allestimento tessuto) compresi i materiali necessari ma non forniti L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm. È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell'epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval) utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link. Si ottengono ottimi risultati pretrattando i tessuti con EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (codice K8000/K8004). Sezioni incluse in paraffina: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina, utilizzando la procedura di preparazione dei campioni 3 in 1 Dako PT Link. Attenersi alla procedura di pretrattamento delineata nel foglietto illustrativo di EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (Codice K8000/K8004). Nota: Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere disidratate, diafanizzate e montate utilizzando un mezzo di montaggio permanente. Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in paraffina, utilizzando Dako PT Link e seguendo la stessa procedura descritta per le sezioni incluse in paraffina. Dopo la colorazione dei vetrini montare i vetrini utilizzando un mezzo di montaggio acquoso o non acquoso. Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare FLEX IHC Microscope Slides (codice K8020). Procedura per la colorazione compresi i materiali necessari ma non forniti Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision FLEX, High pH, (Link) (Codice K8000). Il ciclo di colorazione e i tempi di incubazione sono preimpostati nel software Autostainer Link. Il volume di applicazione del reagente consigliato è 1 x 200 µL o 2 x 150 µL per vetrino. Per istruzioni dettagliate sul caricamento di vetrini e reagenti, consultare la guida utente Autostainer Link. Se i protocolli non sono disponibili sulla piattaforma Autostainer utilizzata, rivolgersi ai Servizi Tecnici Dako. Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura ambiente. Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato, pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo desidera un’intensità di colorazione diversa, è possibile regolare la durata di incubazione e la scelta del sistema di visualizzazione EnVision FLEX/EnVision FLEX+. È possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi Tecnici di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del protocollo ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione descritto in “Caratteristiche prestazionali”. Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision FLEX Hematoxylin, (Link) (codice K8008). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non acquoso. I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo dei campioni dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere linfoma di Hodgkin e di Burkitt positivi all’EBV e le cellule/strutture devono evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche prestazionali” in tutti i campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Mouse, (Link) (Codice IR750). Interpretazione dei risultati della colorazione Nelle cellule marcate dall’anticorpo è visibile una colorazione a livello del citoplasma e della membrana. Caratteristiche prestazionali Tessuti normali: L’anticorpo non marca la mucosa nasofaringea normale, né i piccoli linfociti di infiltrazione, la stroma desmoplastica e l’epitelio normale nei campioni nasofaringei principali marcati (4). L’anticorpo non mostra colorazione nell’intestino crasso, nell’appendice e nel pancreas (8). Può essere osservata una forte marcatura di precursori eitroidi e mieloidi normali nonostante la totale assenza della presenza di EBV dal PCR (9). Tessuti patologici: L’anticorpo ha marcato 22/46 casi di tessuto incluso in paraffina del morbo di Hodgkin, con 1/12 di predominanza linfocitica, 12/24 di sclerosi nodulare, 6/7 di tipo di cellularità mista e 3/3 di sottotipo di deplezione linfocitica (2). In un altro studio comprendente 47 linfomi di Hodgkin, è stato marcato un totale di 32/47 dall’anticorpo, compresi 28/82 di tipo di sclerosi nodulare e 4/5 di tipo di cellularità mista (3). Tra 51 carcinomi nasofaringei, l’anticorpo ha marcato 40/51, compresi 8/10 di carcinoma cheratinizzante a cellule squamose, 7/12 di carcinoma non cheratinizzante a cellule squamose e 25/29 di carcinoma non differenziati (4). Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. (118007-002) Dako Denmark A/S Pallesen G, Hamilton-Dutoit SJ, Rowe M, Young LS. Expression of Epstein-Barr virus latent gene products in tumour cells of Hodgkin’s disease. Lancet 1991;337:320-2. Murray PG, Young LS, Rowe M, Crocker J. Immunohistochemical demonstration of the Epstein-Barr virusencoded latent membrane protein (LMP-1) in paraffin sections of Hodgkin’s disease. J Pathol 1992;166:1-5 Engel M, Essop MF, Close P, Hartley P, Pallesen G, Sinclair-Smith C. Improved prognosis of Epstein-Barr virus associated childhood Hodgkin’s lymphoma: study of 47 South African cases. J Clin Pathol 2000;53:182-6. Vera-Sempere FJ, Burgos JS, Botella MS, Cordoba J, Gobernado M. Immunohistochemical expression of Epstein-Barr virus-encoded latent membrane protein (LMP-1) in paraffin sections of EBV-associated nasopharyngeal carcinoma in Spanish patients. Oral Oncol, Eur J Cancer 1996;32B:163-8. Baumforth KRN, Young LS, Flavell KJ, Constandinou C, Murray PG. The Epstein-Barr virus and its association with human cancers [review]. J Clin Pathol: Mod Pathol 1999;52:307-22. Cruchley AT, Williams DM, Niedobitek G, Young LS. Epstein-Barr virus: biology and disease [review]. Oral Diseases 1997;3 Suppl 1: S156-63. Rowe M, Evans HS, Young LS, Hennessy K, Kieff E, Rickinson AB. Monoclonal antibodies to the latent IR753/IT/MNI/2009.12.04 p. 2/3 | Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17 8. 9. membrane protein of Epstein-Barr virus reveal heterogeneity of the protein and inducible expression in virustransformed cells. J Gen Virol 1987;68:1575-86. Jiwa NM, Oudejans JJ, Dukers DF, Vos W, Horstman A, van der Valk P, et al. Immunohistochemical demonstration of different latent membrane protein -1 epitopes of the Epstein-Barr virus in lymphoproliferarive diseases. J Clin Pathol 1995;48:438-42. Leong ASY, Cooper K, Leong FJWM, Manual of diagnostic antibodies for immunhistology. Oxford University Press; 199 p. 162. Spiega zione de i sim boli Nume ro d i ca ta lo go Li miti di te mpe ra tu ra Da ta di sca de nza Disp osi tivo me di co d ia gn ostic o i n vi tro Co ntie ne materi al e pe r <n > test Prod uttore Con sul tare l e is tru zio ni p er l ’us o Co di ce ba tch (118007-002) Dako Denmark A/S IR753/IT/MNI/2009.12.04 p. 3/3 | Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17