FLEX Polyclonal Rabbit Anti-Herpes Simplex Virus Type 1

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FLEX
Polyclonal Rabbit
Anti-Herpes Simplex Virus Type 1
Ready-to-Use
(Link)
Codice IR521
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
FLEX Polyclonal Rabbit Anti-Herpes Simplex Virus Type 1, Ready-to-Use (Link), è destinato per essere utilizzato
nell’immunoistochimica congiuntamente a strumenti Autostainer Link. L’anticorpo reagisce con antigeni specifici per
tipo e comuni per tipo. Questo anticorpo è utile per l’identificazione del virus dell’herpes simplex in materiale cellulare
umano (1, 2). L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua assenza deve essere integrata
mediante studi morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata nell’ambito dell’anamnesi del
paziente e di altri test diagnostici da parte di un patologo qualificato.
Cenni
e spiegazioni
Il virus Herpex simplex (HSV) appartiene alla famiglia di virus Herpesviridae. Il genoma HSV comprende un DNA a
doppio filamento lineare da 150 kb racchiuso in una nucleocapside circondata da tegumento e un involucro
composto da un bistrato lipidico e diverse glicoproteine (3,4). In caso di infezione, l’HSV si lega alla superficie della
cellula ospite attraverso le glicoproteine in involucro e l’involucro virale si fonde con la membrana (5-8).
L’HSV infetta le cellule mucoepiteliali o la pelle; l’HSV tipo 1 è associato principalmente a infezioni orali, faringee,
facciali, oculari e del sistema nervoso centrale, mentre l’HSV tipo 2 è associato a infezioni anali o genitali (3,5). In
seguito all’infezione principale, i virus dell’herpes risalgono in modo contrario ai gangli del sistema nervoso ospite.
Qui, il virus si riproduce, è isolato dalla sorveglianza immunitaria ospite e persiste in uno stato di vita dormiente. Una
volta riattivato, il virus viaggia lungo neuroni delle vie sensitive verso i siti innervati mucocutanei, si riproduce e porta
alla formazione di un gruppo di vescichette nelle vicinanze del sito iniziale di esposizione anatomica (3).
Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema di
rilevazione per le procedure IHC per: 1) Principio della procedura, 2) Materiali necessari ma non forniti,
3) Conservazione, 4) Preparazione dei campioni, 5) Procedura per la colorazione, 6) Controllo della qualità,
7) Risoluzione dei problemi, 8) Interpretazione della colorazione, 9) Limiti generali.
Reagente fornito
Anticorpo di coniglio policlonale pronto per l’uso fornito in forma liquida in un tampone contenente la proteina
stabilizzante e 0,015 mol/L sodio azide.
Immunogeno
Linea cellulare solubilizzata con detergente, proveniente da cornea intera di coniglio infettata con HSV-1 (ceppo
MacIntyre).
Specificità
L’anticorpo reagisce con antigeni specifici dell’HSV tipo 2 e con antigeni comuni per l’HSV tipi 1 e 2. L’anticorpo
reagisce con tutte le principali glicoproteine presenti nell’involucro virale e con almeno una proteina centrale come
determinato da immunoelettroforesi crociata. Gli anticorpi contaminanti contro siero umano e bovino sono stati
rimossi mediante assorbimento in fase solida.
Il saggio ELISA non ha evidenziato nessuna reazione dell’anticorpo con plasma umano e bovino. L’anticorpo non ha
evidenziato alcuna reattività crociata al citomegalovirus e al virus Epstein-Barr.
In immunofluorescenza indiretta, è possibile la presenza di una reattività crociata debole al virus varicella zoster se
l’anticorpo è utilizzato in una concentrazione relativamente alta. Tuttavia, non è stata rilevata alcuna reattività
crociata quando l’anticorpo è stato testato a una diluizione di 1:100.
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene
non sia classificato come prodotto pericoloso, la sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire con il rame e
il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento, sciacquare le
tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica.
3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica.
4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle.
5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.
Conservazione
(117770-002)
Dako Denmark A/S
Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall’utente. Non sono stati
osservati segni evidenti che suggeriscano l’instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un
controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione
imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un
probabile problema dell’anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica Dako.
IR521/IT/MNI/2009.12.04 p. 1/2
| Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17
Specimen preparation
(Allestimento tessuto)
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di
tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm.
È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell'epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval)
utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link. Si ottengono ottimi
risultati pretrattando i tessuti con EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (codice K8000/K8004).
Sezioni incluse in paraffina: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina,
utilizzando la procedura di preparazione dei campioni 3 in 1 Dako PT Link. Attenersi alla procedura di pretrattamento
delineata nel foglietto illustrativo di EnVision FLEX Target Retrieval Solution, High pH (50x) (Codice K8000/K8004).
Nota: Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere disidratate, diafanizzate e montate
utilizzando un mezzo di montaggio permanente.
Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in
paraffina, utilizzando Dako PT Link e seguendo la stessa procedura descritta per le sezioni incluse in paraffina.
Dopo la colorazione dei vetrini montare i vetrini utilizzando un mezzo di montaggio acquoso o non acquoso.
Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione
immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare FLEX
IHC Microscope Slides (codice K8020).
Procedura per la
colorazione
compresi i materiali
necessari ma non
forniti
Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision FLEX, High pH, (Link) (Codice K8000). Il ciclo di colorazione e i
tempi di incubazione sono preimpostati nel software Autostainer Link. Il volume di applicazione del reagente
consigliato è 1 x 200 µL o 2 x 150 µL per vetrino. Per istruzioni dettagliate sul caricamento di vetrini e reagenti,
consultare la guida utente Autostainer Link. Se i protocolli non sono disponibili sulla piattaforma Autostainer utilizzata,
rivolgersi ai Servizi Tecnici Dako. Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura ambiente.
Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato,
pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo desidera un’intensità di
colorazione diversa, è possibile regolare la durata di incubazione e la scelta del sistema di visualizzazione
EnVision FLEX/EnVision FLEX+. È possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi Tecnici
di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del protocollo
ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione descritto
in “Caratteristiche prestazionali”.
Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision FLEX Hematoxylin, (Link)
(codice K8008). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non acquoso.
I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo dei campioni
dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere una lesione con infezione da HSV e le cellule/strutture
devono evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche prestazionali” in tutti i
campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Rabbit (Link) (Codice IR600).
Interpretazione dei
risultati della
colorazione
Nelle cellule marcate dall’anticorpo è visibile una colorazione intranucleare forte occasionalmente diffusa.
Caratteristiche
prestazionali
Tessuti normali: Questo anticorpo non marca il tessuto normale.
Tessuti patologici: L’anticorpo marca i tessuti 7/7 CNS di pazienti con encefalite da herpes simplex (1) e lesioni
esofagee 14/14 di pazienti con esofagite da herpes simplex (2). Le cellule infettate in una lesione con HSV mostrano
una reazione alla colorazione da debole a forte.
Bibliografia
1. Debiasi RL, Kleinschmidt-DeMasters BK, Richardson-Burns S, Tyler KL. Central nervous system apoptosis in
human herpes simpex virus and cytolomegavirus encephalitis. J Infect Dis 2002;186:1547-57.
2. Itoh T, Takahashi T, Kusaka K, Kawaura K, Nakagawa Y, Yamakawa J, et al. Herpes simplex esophagitis from
1307 autopsy cases. J Gastroenterol Hepatol 2003;18:1407-11.
3. Fatahzadeh M, Schwartz RA. Human herpes simplex virus infections: epidermiology, pathogenesis,
symptomatology, diagnosis and management. J Am Acad Dermatol 2007; 57:737-63.
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of herpes simplex virus from cryo-electron tomography. Science 2003;302:1396-8.
5. Koelle DM, Corey L. Recent progress in herpes simplex virus immunobiology and vaccine research. Clin
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necessary and sufficient to mediate membrane fusion in a cos cell transfection system. J Virol 1998;72:873-5.
7. Subramanian RP, Geraghty RJ. Herpes simplex virus type 1 mediates fusion trough a hemifusion intermediate by
sequential activity of glycoproteins D, H, L and B. PNAS 2007; 104:2903-8.
8. Mettenleiter TC. Herpesvirus assembly and egress. J Virol 2002;76:1537-47.
Spiega zione de i sim boli
Nume ro d i ca ta lo go
Li miti di te mpe ra tu ra
Da ta di sca de nza
Disp osi tivo me di co d ia gn ostic o
i n vi tro
Co ntie ne materi al e
pe r <n > test
Prod uttore
Con sul tare l e is tru zio ni
p er l ’us o
Co di ce ba tch
(117770-002)
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IR521/IT/MNI/2009.12.04 p. 2/2
| Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17
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