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Stile
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■ ■ ■ Medicina Individuato un agente infettivo che si accumula nelle aree dove la mielina è degenerata
Un virus dietro la sclerosi
La scoperta apre la strada a test in grado di individuare forme alterate di Ebv
di Elena Correggia
U
Orologi
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Regali
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n virus nascosto nel sistema nervoso centrale è all’origine
della sclerosi multipla, malattia invalidante che colpisce in
Italia circa 54mila persone. La rilevante scoperta è frutto di
una ricerca condotta dal dipartimento di biologia cellulare
e neuroscienze dell’Istituto superiore di sanità e pubblicata sull’autorevole rivista americana The Journal of Experimental Medicine.
«Il nostro studio si è basato su materiale autoptico di 22 pazienti e ha
dimostrato per la prima volta la presenza di un agente infettivo, il virus di Epstein-Barr (Ebv), nelle lesioni cerebrali che caratterizzano la sclerosi multipla», spiega la dottoressa Francesca
Aloisi, coordinatrice della ricerca svolta
insieme con la dottoressa Barbara Serafini. «Già studi epidemiologici precedenti riconoscevano una possibile associazione fra questo agente virale e la malattia, ma oggi siamo riusciti a mettere in
evidenza il meccanismo con il quale il virus induce il processo infiammatorio
cronico tipico della patologia». Nei pazienti colpiti da sclerosi multipla si assiste a una degenerazione e progressiva distruzione della mielina, sostanza composta da acidi grassi che riveste come una guaina le fibre nervose del cervello e del midollo spinale. Essa agisce come un
isolante evitando la dispersione dell’impulso nervoso e favorendo la
sua buona conduzione. Al contrario, il deterioramento della mielina
produce il blocco o il rallentamento della normale trasmissione degli
impulsi dal sistema nervoso centrale alla periferia e viceversa, con conseguenti sintomi neurologici di vario tipo. Le aree dove la mielina è distrutta o degenerata si chiamano anche placche. Lo studio dell’Iss ha
■ ■ Salute Barriera contro i danni da raggi Uva
analizzato tali lesioni cicatrizzate individuando in esse, attraverso appositi marcatori, l’accumulo del virus di Epstein-Barr. Benché gran
parte della popolazione sia infettata dal virus, esso provoca la malattia solo in una piccola percentuale di soggetti, favorito da una serie di
componenti legate ai geni e a fattori ambientali. «L’Ebv risulta essere
veicolato dalle cellule deputate a produrre anticorpi in risposta alle
infezioni, ovvero i linfociti B che attraversano la barriera emato-encefalica riuscendo a penetrare nel sistema nervoso centrale», afferma
Aloisi. «Una volta entrati, i linfociti B infettati si espandono creando
così depositi occulti del virus». Ciò provoca un’attivazione del sistema
immunitario che, nel cercare di eliminare l’Ebv dal sistema nervoso centrale, induce una risposta infiammatoria
cronica responsabile della formazione
delle placche di demielinizzazione e dei
deficit neurologici della sclerosi multipla. L’importante risultato raggiunto
dalla ricerca dell’Iss, finanziata nell’ambito del sesto programma quadro dell’Unione europea e sostenuta anche
dalla Fondazione italiana sclerosi multipla, apre la strada a nuovi approcci sia
per quanto riguarda la terapia sia per
la prevenzione. Innanzitutto la comprensione della causa scatenante
la malattia aiuterà a valutare meglio l’efficacia delle terapie in uso e
la validità del meccanismo d’azione dei farmaci sperimentali. Crescono inoltre le speranze circa la definizione di antivirali specifici contro
il virus di Epstein-Barr, attualmente non ancora a disposizione. Dal
lato della prevenzione invece la sfida principale consisterà nel mettere a punto esami in grado di individuare le forme alterate del virus
che si nasconde nel sistema nervoso centrale e provoca l’infiammazione alla base della malattia. (riproduzione riserva)
■ ■ Benessere Database on-line di 5 mila pazienti
L’estratto di broccoli
Depressione di famiglia,
protegge dalle scottature caccia ai geni nascosti
di Galeazzo Santini
I
broccoli possono costituire
un’efficace protezione contro i raggi solari. Un recente studio pubblicato sui Proceedings of the National
Academy of Sciences ha rivelato che un estratto di germogli di broccoli strofinato sulla pelle produce una buona protezione contro le scottature causate dalle radiazioni ultraviolette. L’estratto però non agisce
impedendo ai raggi di raggiungere l’epidermide, ma provoca
un aumento dell’enzima protet-
tivo prodotto dalle cellule della
pelle. Occorrono alcuni giorni
perché la reazione abbia luogo,
in compenso continua ad agire
anche una volta che la sostanza viene lavata dalla pelle. Gli
scienziati della Johns Hopkins
university guidati dal farmacologo Paul Talalay, hanno sottoposto 12 adulti dei due sessi a
un’esposizione di raggi ultravioletti e hanno poi misurato il
rossore apparso sull’epidermide con un cromometro e hanno
riscontrato una riduzione della
scottatura della misura dell’83%.
(riproduzione riservata)
di Andrea Torti
E
se la depressione fosse un
disturbo ereditario? Sulla
base di questa tesi un
gruppo di scienziati americani,
grazie all’utilizzo di una banca dati on-line, sta identificando il gene
che comporta il rischio dello sviluppo di questa malattia. La psicosi maniaco-depressiva, anche
detta disturbo bipolare, si manifesta generalmente con depressioni di umore, a cavallo tra la
depressione e l’entusiasmo e
colpisce, comprendendo anche i
fenomeni atipici, fino al 5% della
popolazione. Per questo progetto
pilota sono stati controllati oltre 5
mila adulti afflitti da disturbi maniaco-depressivi e sono stati raccolti i dati necessari compresa
una descrizione dell’andamento
della malattia e della sua sintomatologia. (riproduzione riservata)
“
Lampi
nel buio
Chiunque può essere
ragionevole, ma esser
sani di mente è raro
Oscar Wilde
”
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