127 Case Records IFC/CNR Recenti Prog Med 2010; 101: 127-130 Identificazione di una nuova mutazione nel gene della lamina A/C in una famiglia con cardiomiopatia dilatativa e storia di morte improvvisa Maria Grazia Andreassi1, Nicoletta Botto1, Simona Vittorini1, Silvia Pulignani1, Giovanni Aquaro2, Rosa Sicari3 Riassunto. Mutazioni nel gene della lamina A/C sono responsabili di un gruppo estremamente eterogeneo di patologie denominate laminopatie, tra cui la cardiomiopatia dilatativa idiopatica spesso associata a difetti del sistema di conduzione e ad un aumentato rischio di morte improvvisa. Riportiamo il caso di una famiglia con una storia positiva di morte improvvisa, in cui il probando era affetto da cardiomiopatia dilatativa e disturbi di conduzione, Lo screening genetico ha rivelato la presenza nel soggetto di una nuova mutazione missenso (R189W) nel gene della lamina A/C. Summary. A novel lamin A/C mutation in a family with dilated cardiomyopathy and a strong history of sudden cardiac death. Diseases related to lamin A/C mutations (laminopathies) are extremely heterogeneous. The common cardiac phenotype is idiopathic dilated cardiomyopathy with atrioventricular block and/or arrhythmias. Moreover, patients with lamin A/C gene mutations are at increased risk for sudden cardiac death. Here we present a family with a strong positive history of sudden cardiac death in presence of idiopathic dilated cardiomyopathy and cardiac conduction abnormalities, related to a novel lamin A/C mutation in exon 3. Parole chiave. Cardiomiopatia dilatativa, difetti del sistema di conduzione, gene lamina A/C, morte cardiaca improvvisa, test genetici. Key words. Cardiac conduction abnormalities, dilated cardiomyopathy, genetic testing, lamin A/C gene, sudden cardiac death. Introduzione L’ecocardiografia documentava una frazione di eiezione del 36% con dilatazione del ventricolo sinistro (diametro telediastolico 59 mm) ed un indice di cinetica regionale di 2 (ipocinesia globale). Durante la registrazione Holter, la paziente ha presentato battiti ectopici ventricolari con un’incidenza di 5/h. Non sono state registrate tachiaritmie complesse (tabella 1). Difetti del gene della lamina A/C (LMNA) sono responsabili di diversi fenotipi clinici che rientrano in un gruppo di malattie denominate laminopatie. In particolare, mutazioni della LMNA sono responsabili del 6-8% di tutti i casi di cardiomiopatia dilatativa idiopatica (CMD) e fino al 40% quando la CMD è associata a disturbi di conduzione atrioventricolare1,2. Le forme di CMD associata a difetti del gene LMNA sono, in genere, caratterizzate da scompenso cardiaco progressivo, variabile coinvolgimento del muscolo scheletrico, blocco atrioventricolare e/o aritmie sopraventricolari/ventricolari2. La presenza di difetti nel gene LMNA è stata, anche, associata ad una prognosi maligna, con un’elevata incidenza di morte improvvisa e di forme severe di scompenso cardiaco3,4. Riportiamo il caso di una paziente affetta da CMD che presentava una storia familiare positiva di morte improvvisa, nel quale l’analisi genetica ha identificato una nuova mutazione missenso nell’esone 3 del gene LMNA. Descrizione del caso Presentiamo il caso di una donna di 55 anni giunta al nostro Dipartimento di Cardiologia per affaticamento, palpitazioni e dispnea a riposo (classe NYHA IIa). Tabella 1. Caratteristiche cliniche del probando. Età di insorgenza (anni) 55 Sesso F NYHA IIa LVEF (%) 36 LVEDV (cm3) 160 LVEDD (mm) 59 LVFS (%) 17 sCPK (mU/ml) 70 Altre mutazioni 861 t>c (A287A) esone 5 1338 t>c D446D esone 7 1698 c>t H566H esone 10 1UO Ricerca Genetica; 2UOC Risonanza Magnetica; 3UOSVD Ecocardiografia; Istituto di Fisiologia Clinica CNR e Fondazione G. Monasterio, Regione Toscana, Pisa e Massa. Pervenuto il 26 febbraio 2010. 128 Recenti Progressi in Medicina, 101 (3), marzo 2010 I-2 I-1 II-1 III-1 +/- II-2 II-4 II-3 +/- III-8 III-3 III-4 III-5 III-6 III-7 +/+ +/+ +/- III-2 +/- Leu Arg >Trp II-5 II-6 L’anamnesi familiare ha rilevato una storia positiva di morte improvvisa: in particolare tre fratelli del probando sono deceduti per morte cardiaca improvvisa all’età di 72, 44 e 22 anni rispettivamente (figura 1). Dopo consulenza genetica, sulla base della storia familiare e delle caratteristiche cliniche della paziente, si è valutata la necessità di uno screening genetico del gene LMNA. III-10 III-9 La paziente è stata, inoltre, sottoposta ad un’ecocardiografia da stress che ha rivelato una riserva contrattile con normalizzazione della funzione al picco dello stress. Al momento la paziente, in terapia con ACE-inibitori, risulta essere asintomatica per dispnea (classe NYHA I) e/o per palpitazioni, l’ecocardiogramma mostra un recupero della funzione ventricolare con una frazione di eiezione del 57% e sporadici battiti ectopici ventricolari alla registrazione Holter. Arg ANALISI GENETICA Il probando è stato sottoposto a sequenziamento genico dei 12 esoni codificanti del gene LMNA e delle vicine regioni introniche coinvolte nel meccanismo di splicing, come descritto precedentemente5. Figura 1. Albero genealogico della famiglia. Il probando è indicato da una freccia ed i soggetti affetti sono indicati dal simbolo pieno. La presenza (+) o assenza (-) della mutazione è indicata nei soggetti sottoposti ad analisi genetica. Il cromatogramma indica la presenza in eterozigosi della mutazione nel probando. 5’ 1 2 3 4 5 R189W Head globular head domain N-terminale Coil 1a 6 7 8 9 10 11 R190W Coil 1b rod domain ad -helical Lamina C Coil 2 3’ 12 Lamina A Tail globular tail domain C-terminale Figura 2.Localizzazione della mutazione R189W nel gene e nella proteina della lamina A/C. La mutazione è localizzata nell’esone 3. Lo screening genetico ha portato all’identificazione nel probando di una mutazione missenso in condizioni di eterozigosi, a livello del nucleotide 565 nell’esone 3 (sostituzione di una citosina con una timina). Il cambiamento nucleotidico comporta la sostituzione nel prodotto proteico di un’arginina (amminoacido basico) con un triptofano (amminoacido idrofobico) in una regione altamente conservata nel rod domain ad alfa-elica (figura 2) [GenBank accession n.NM170707.2]. La mutazione specifica è stata confermata attraverso PCR-RFLP (PCR-based restriction fragment lenght polymorphism), ed è stata ricercata in 50 soggetti volontari sani (età >30 anni). M.G. Andreassi et al.: Nuova mutazione nel gene della lamina A/C in una famiglia con cardiomiopatia dilatativa e storia di morte improvvisa Figura 3. Risonanza magnetica cardiaca del soggetto III-10 che evidenzia un aspetto “spugnoso” e la presenza di trabecolatura nella parete laterale del ventricolo. La mutazione R189W non è stata riscontrata in nessuno dei controlli né è stata precedentemente pubblicata come polimorfismo benigno, escludendo la possibilità che si possa trattare di una variante comune. Nel probando sono state identificate, inoltre, tre diverse mutazioni sinonime, nessuna delle quali causa un cambiamento nella sequenza amminoacidica: si tratta di varianti comuni già descritte in letteratura e prive di significato patogenetico noto (vedi tabella 1 a pagina 127). Dopo opportuna consulenza genetica, i membri della famiglia disponibili sono stati sottoposti ad analisi genetica per verificare la presenza della mutazione R189W e ad una valutazione clinica tramite elettrocardiogramma a 12 derivazioni ed ecocardiografia bidimensionale. Durante lo screening familiare, la mutazione specifica è stata individuata in tre nipoti del probando (III-1, 37 anni; III-2, 31 anni e III-3, 32 anni) che risultavano, al momento, asintomatici e con un ECG normale; risultavano, invece, non portatori della mutazione i due figli (III-5 e III-6). Il soggetto III-10 (30 anni) è stato anche sottoposto a RMI per un sospetto ecocardiografico di ventricolo sinistro non-compatto. L’esame ha evidenziato un ventricolo sinistro con aspetto “spugnoso” e la presenza di recessi intertrabecolari soprattutto a localizzazione laterale, senza, tuttavia, soddisfare i criteri di non compattazione (figura 3). Il soggetto, al momento, non ha acconsentito ad effettuare screening genetico. Discussione La lamina A/C rappresenta il gene più frequentemente associato a cardiomiopatia dilatativa familiare soprattutto in presenza di disturbi di conduzione. Recentemente, mutazioni della LMNA sono state associate ad un aumentato rischio di mor- te improvvisa, ponendo la possibile indicazione ad impianto di ICD in questo tipo di pazienti6. Nel presente studio abbiamo riportato l’identificazione di una nuova mutazione potenzialmente patogenetica (R189W) in una famiglia con CMD e storia positiva di morte improvvisa. Il gene della LMNA contiene 12 esoni, lo splicing alternativo nell’esone 10 genera due diversi mRNA che codificano per la pre-lamina A e per la lamina C, i maggiori componenti della lamina nucleare, una struttura multimerica associata alla superficie nucleoplasmatica della membrana nucleare interna, che svolge un ruolo essenziale nel mantenimento della sua integrità strutturale e nella sua organizzazione spaziale2. Sono state descritte diverse mutazioni nel gene LMNA, tra cui una mutazione puntiforme nel codone 190 dell’esone 3 frequentemente associata a CMD familiare, che suggerisce la possibile presenza di un “hot spot” in questa regione. La mutazione R190W è stata inizialmente descritta da Arbustini et al. in una famiglia italiana con CMD severa e morte cardiaca improvvisa, e successivamente confermata in altre famiglie, associata a disturbi del sistema di conduzione ed a prognosi infausta.1,7-9 La mutazione R190W è localizzata nel dominio coil 1b della proteina, un segmento del rod domain ad alfa-elica, importante per la dimerizzazione della lamina A/C. Mutazioni in questo dominio possono, quindi, danneggiare la lamina nucleare con conseguente stress meccanico durante la contrazione muscolare10. La nuova mutazione descritta in questo studio si trova localizzata nel codone 189, portando alla medesima sostituzione amminoacidica (R189W) nel dominio coil 1b della proteina, rafforzando l’ipotesi di un “hot spot” mutazionale nell’esone 3 (figura 2). Mutazioni nella LMNA, oltre ad essere la più frequente causa di CMD familiare, sono state associate ad una prognosi maligna con elevato tasso di mortalità.3,4 Una recente meta-analisi ha, infatti, mostrato come soggetti portatori abbiano un rischio elevato di sviluppare complicazioni aritmogene, morte improvvisa e forme severe di scompenso cardiaco, con indicazione di classe I all’impianto di defibrillatore3. L’identificazione della mutazione R189W nel nostro probando ci ha permesso di identificare, nell’ambito della famiglia, tre individui asintomatici portatori della mutazione con elevato rischio di insorgenza della malattia, i quali potranno trarre vantaggio da un regolare follow-up (ecocardiogramma, ECG) e da eventuali trattamenti preventivi. Allo stesso modo, l’esclusione della mutazione nei due figli della paziente ha permesso al clinico di focalizzare le indagini strumentali solo su membri familiari effettivamente ad alto rischio. Queste evidenze rafforzano, quindi, l’utilità di effettuare un test genetico per il gene LMNA nei pazienti con CMD familiare associata a disturbi della conduzione, allo scopo di meglio stratificare il rischio nei pazienti e di effettuare misure preventive precoci nei familiari portatori del difetto genetico2,11. 129 130 Recenti Progressi in Medicina, 101 (3), marzo 2010 Il counselling genetico rappresenta, infatti, al momento, un importante strumento per la gestione clinica di patologie familiari, con particolare attenzione, tuttavia, alla selezione dei probandi da indirizzare all’esame genetico. In particolare, rappresenta criterio fondamentale l’identificazione della trasmissione familiare della patologia (almeno 2 parenti di primo grado affetti). Inoltre, nel caso specifico dell’analisi genetica della LMNA, occorre una corretta diagnosi di CMD “idiopatica”, con l’esclusione di altre possibili cause di CMD, ed una particolare attenzione alla presenza di difetti associati del sistema di conduzione2. Lo screening genetico è particolarmente importante in quelle famiglie in cui è presente una forma grave di CMD ereditaria (vale a dire, con un rischio relativamente elevato di morte improvvisa) per prevenire decessi prematuri. I soggetti sottoposti a screening che risultino positivi per una data mutazione verranno sottoposti a controlli seriati, accompagnati da raccomandazioni sullo stile di vita che li pongano al riparo dalle manifestazioni più gravi della malattia. L’approccio clinico-diagnostico della cardiologia moderna richiede una stretta collaborazione tra clinici, genetisti e ricercatori per la migliore gestione possibile di pazienti affetti da cardiomiopatie ereditarie e per la prevenzione di situazioni potenzialmente fatali. Bibliografia 1. Arbustini E, Pilotto A, Repetto A, Grasso M, Negri A, Diegoli M, et al. Autosomal dominant dilated cardiomyopathy with atrioventricular block: a lamin A/C defect related disease. J Am Coll Cardiol 2002; 39: 981-90. Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Maria Grazia Andreassi Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Fisiologia Clinica UO Ricerca Genetica Via Aurelia Sud-Montepepe 54100 Massa E-mail: [email protected] 2. Colombo MG, Botto N, Vittorini S, Paradossi U, Andreassi MG. Clinical utility of genetic tests for inherited hypertrophic and dilated cardiomyopathies. Cardiovasc Ultrasound 2008; 6: 62. 3. van Berlo JH, de Voogt WG, van der Kooi AJ, van Tintelen JP, Bonne G, Yaou RB, et al. Meta-analysis of clinical characteristics of 299 carriers of LMNA gene mutations: do lamin A/C mutations portend a high risk of sudden death? J Mol Med 2005; 83: 79-83. 4. Pasotti M, Klersy C, Pilotto A, Marziliano N, Rapezzi C, Serio A, et al. Long-term outcome and risk stratification in dilated cardiolaminopathies. J Am Coll Cardiol 2008; 52: 1250-60. 5. Parks SB, Kushner JD, Nauman D, Burgess D, Ludwigsen S, Peterson A, et al. Lamin A/C mutation analysis in a cohort of 324 unrelated patients with idiopathic or familial dilated cardiomyopathy. Am Heart J 2008; 156: 161-9. 6. De Backer J, Van Beeumen K, Loeys B, Duytschaever M. Expanding the phenotype of sudden cardiac death. An unusual presentation of a family with a Lamin A/C mutation. Int J Cardiol 2010; 138: 97-9. 7. Hermida-Prieto M, Monserrat L, Castro-Beiras A, Laredo R, Soler R, Peteiro J, et al. Familial dilated cardiomyopathy and isolated left ventricular noncompaction associated with lamin A/C mutations. 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