IDENTIFICAZIONE DI UNA NUOVA MUTAZIONE DI SPLICING NEL GENE CFTR V. Faa’, A. Coiana, M. Demurtas, E. Urraci, M. Masala, M.C. Rosatelli Istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia, CNR, Cagliari Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologie, Università degli Studi di Cagliari Laboratorio di Genetica Molecolare, P.O. Microcitemico, ASL8 Cagliari Lo screening molecolare del gene CFTR basato su un avanzato protocollo diagnostico consente di identificare difetti molecolari sconosciuti e di definirne il ruolo patogenetico, incrementando l’efficienza diagnostica del test genetico. In questo lavoro descriviamo lo studio del gene CFTR eseguito su una coppia giunta alla nostra attenzione per iperecogenicità intestinale fetale di II grado, diagnosticata in gravidanza avanzata. La donna, di origine sarda, è risultata portatrice della mutazione G1244E. Il partner, di origini lombardo-toscane, è risultato negativo all’80% delle mutazioni più frequenti nelle regioni di origine e al 2,5% dei riarrangiamenti più frequenti nella popolazione italiana. Alla coppia è stato dato un rischio residuo di generare un figlio affetto da fibrosi cistica di 1/10. Un più approfondito studio molecolare eseguito sia sul DNA che sull’RNA del genitore non definito, ha messo in evidenza la mutazione c.2909-15T>G in eterozigosi, localizzata nell'introne 15 del gene CFTR. Questa mutazione attiva un sito accettore dello splicing all’interno dell’introne, causando nel trascritto l’inclusione di 14 nucleotidi intronici. Il follow-up clinico del bambino eseguito qualche mese dopo la nascita ha messo in evidenza sintomi di fibrosi cistica lieve: disidratazione, bronchiti ricorrenti e test al sudore positivo. Lo studio eseguito sul DNA del bambino ha messo in evidenza l’eterozigosi composta per la mutazione materna G1244E e per quella paterna c.2909-15T>G. Parole chiave: Fibrosi Cistica, screening molecolare, splicing