SINTESI DELL’INTERVENTO DEL PROF. CLAUDIO CLEMENTE (Presidente della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica, SIAPEC-IAP) “Le raccomandazioni sui marcatori tumorali, condivise da AIOM e SIAPEC-IAP, e il programma per il controllo di qualità dei centri, che quest’anno ha incluso il melanoma, sono nati dalla consapevolezza della mancanza di coordinamento tra le varie specialità mediche. Ciò che l’anatomopatologo scrive nel referto è uno dei pilastri fondamentali delle successive scelte terapeutiche. È essenziale definire correttamente le caratteristiche biologiche del tumore. Già da qualche anno si è avviato un cambio di mentalità rispetto all’attività dell’anatomopatologo, che non si deve solo interessare alla diagnosi, ma anche ai fattori predittivi della corretta risposta terapeutica. Non potremo più limitarci a fornire un responso legato esclusivamente alla presenza o assenza del tumore e alle sue caratteristiche di aggressività, ma dovremo indicare anche la mutazione genetica della cellula neoplastica. In questo modo la successiva scelta del trattamento potrà essere personalizzata in base alle caratteristiche del tumore. Le molecole a bersaglio molecolare infatti colpiscono selettivamente le alterazioni delle cellule tumorali. L’esperienza italiana di collaborazione tra anatomopatologi e oncologi ha caratteristiche uniche perché è partita dalla base (con una prima riunione tra circa 100 anatomopatologi). Negli Stati Uniti invece i criteri per la refertazione sono stati prodotti dall’alto, da un comitato composto da 20 persone. I risultati che abbiamo ottenuto unendo i nostri sforzi e validando i centri in grado di eseguire (secondo procedure condivise) il test per la mutazione del gene BRAF rappresentano un punto di riferimento per l’intero Sistema Sanitario Nazionale”. SINTESI DELL’INTERVENTO DEL PROF. ANTONIO MARCHETTI (Direttore del Centro di Medicina Predittiva dell’Università di Chieti) “L’attività degli anatomopatologi si colloca a metà strada fra il lavoro dei chirurghi e quello degli oncologi medici. Ed è essenziale perché può permettere, grazie a una corretta diagnosi, di migliorare le prestazioni di entrambi. Il progetto delle due società scientifiche sulla terapia molecolare dei tumori è iniziato con la definizione delle raccomandazioni per individuare un tipo di cancro particolarmente aggressivo, il tumore al seno HER2 positivo (sigla che indica la proteina prodotta da un gene specifico). Sono poi seguite quelle necessarie a identificare la stessa espressione molecolare nel carcinoma gastrico e la non sensibilità alle mutazioni del gene KRAS nel cancro del colon-retto. Sono state poi stilate le linee guida per valutare la mutazione del gene EGFR ed il riarrangiamento di ALK nel tumore del polmone, e le mutazioni di BRAF nel melanoma metastatico. Attualmente, proprio per la determinazione della mutazione del gene BRAF, esistono differenti tecniche e non tutte uguali in termini di sensibilità e quindi di efficienza. È per questo motivo che abbiamo voluto dare vita ad un progetto congiunto SIAPEC-IAP e AIOM che ha l’obiettivo di creare un sistema standardizzato in grado di poter offrire a tutti i pazienti italiani lo stesso livello di refertazione”.