Pomodorohot! - Impresa Verde Arezzo

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POMODORO (Solanum lycopersicum L.)
ASPETTI GENERALI
Il pomodoro è una Solanacea originaria dell’America sud-occidentale (Cile,
Ecuador, Perù) che solo agli inizi del 1800 cominciò ad essere impiegata in Italia come
condimento e che alla fine dello stesso secolo iniziò ad essere trasformata
industrialmente.
Il pomodoro è una pianta erbacea annuale alta da 0,7 a 2 metri. Il fusto e le
foglie sono pubescenti essendo ricoperti da corti peli ghiandolari che quando sono
stropicciati emanano un odore caratteristico. Le piante nate e cresciute in posto
sviluppano una forte radice fittonante che ramifica abbondantemente e forma un
denso apparato radicale; nel caso di piante trapiantate il fittone perde la sua
predominanza; la massima profondità di radicamento varia da 0,7 a 1,5 metri.
Le foglie sono grandi, spicciolate, irregolarmente composte da foglioline
diseguali a lembo più o meno inciso. Il fusto in certi tipi presenta sviluppo
indeterminato, cioè il suo meristema apicale mantiene per tutta la vita della pianta la
capacità di formare foglie e infiorescenze all’ascella di queste; in altri tipi lo sviluppo
è determinato, cioè la gemma apicale ad un certo momento si trasforma in
infiorescenza e nuovi germogli si sviluppano all’ascella delle foglie precedentemente
formate sicché la pianta assume portamento cespuglioso e taglia contenuta.
I fiori si formano in numero variabile da 4 a 12 su infiorescenze a racemo che
sorgono all’ascella delle foglie. I fiori sono gialli, bisessuati, con ovario supero
pluriloculare e pluriovulare, gli stami sono in numero di 5 o più, formati con le antere
un manicotto intorno al pistillo, motivo questo per cui la fecondazione è
prevalentemente autogamia.
Il frutto è una bacca di forma e dimensioni variabilissime (globosa, appiattita,
allungata, ombelicata; liscia o costoluta); con numero di logge variabile; di colore
generalmente rosso a maturazione per la presenza di un pigmento carotinoide
chiamato licopene. Nella polpa contenuta nelle logge delle bacche stanno numerosi
semi discoidali, schiacciati. I frutti del pomodoro hanno la seguente costituzione
media: polpa e succo 95-96%, buccia 1-2%, semi 2-3%.
Il pomodoro è una pianta con elevate esigenze termiche, assai sensibile al gelo,
che quindi nei climi temperato-caldi trova la sua stagione di crescita nel periodo
estivo; altrimenti va coltivato sotto serra. La temperatura minima per la germinazione
è di 12 °C, per la fioritura di 21 °C; le temperature più favorevoli all’ingrossamento dei
frutti e alla loro maturazione sono 24-26 °C di giorno e 14-16 °C di notte;
temperature superiori a 30 °C, o che restano su valori elevati sia di giorno che di
notte, provocano difetti di allegazione o difetti di colorazione e di consistenza dei
frutti.
Al pomodoro non si confanno gli ambienti umidi che favoriscono le malattie e i
marciumi: i migliori sono quelli a clima piuttosto secco, con terreni a grande capacità di
ritenzione idrica o con possibilità di irrigazione.
Per quanto riguarda il terreno, il pomodoro si adatta a una vasta gamma di tipi,
purché ben drenati e di buona struttura, con pH compreso tra 5,5 e 8.
Esistono diverse varietà che, tuttavia sono riconducibili a due grandi categorie:
il pomodoro da industria e quello da mensa.
La preparazione del terreno per accogliere la coltura del pomodoro deve essere
molto curata ed il trapianto (nelle nostre zone la coltura del pomodoro è fatta
esclusivamente con questo sistema) lo si fa quando le piantine di pomodoro
raggiungono lo stadio di 4-5 foglie e un’altezza di 100-150 mm. A partire da metà
aprile a metà maggio.
Numerose sono le avversità che insidiano il pomodoro. Tra le alterazioni
fisiologiche ricordiamo il marciume apicale dei frutti causato da squilibri idrici; la
spaccatura dei frutti provocata da un improvviso eccesso idrico che segue un periodo
di stress; il colpo di sole o scottatura, quando l’improvvisa esposizione al sole dei
frutti in fase di ingrossamento vi provoca chiazze decolorate e disseccate. Tra i
funghi terricoli che attaccano spesso le radici e il colletto ricordiamo Fusarium e la
Verticillosi che provocano la tracheomicosi. Rhizoctonia solani, Botrytis cinerea e
Pythium spp. che attaccano il colletto. I più consigliati sono i mezzi di prevenzione:
opportuna rotazione, buon drenaggio e impiego di varietà dotate di resistenza.
Tra le malattie che colpiscono la parte aerea le più pericolose sono la
Peronospora, l’Alternaria, le Virosi, l’Antracnosi, la Botrite, la Settoriosi. Per ciò che
riguarda i parassiti animali, subito dopo il trapianto temibili possono essere gli
attacchi delle nottue e degli elateridi . Sulla vegetazione sono da ricordare gli afidi e
il ragnetto rosso.
CONCIMAZIONE
Esigenze podologiche
I terreni migliori sono quelli ad elevata permeabilità in quanto teme i ristagni
idrici; la profondità utile alle radici deve essere maggiore di 50 cm.
PH
Il pomodoro non gradisce suoli a reazione alcalina mentre tollera bene quelli a
reazione acida.
I risultati migliori si ottengono per valori di pH compresi fra 5,5 e 7,9.
Valori normali per la produzione del pomodoro da industria
Tipo
terreno
di
Sostanza
Azoto
organica %
(N) %o
Anidride
fosforica
(P2O5) ppm
Ossido di
potassio (K2O)
ppm
Sabbioso
0,8-1,3
0,8-1,2
25-30
102-144
Medio
impasto
1,5-2
1-1,6
30-35
120-180
Argilloso
>2
1,2 – 1,6
35-40
144-216
I valori relativi all’assorbimento sono in funzione della produzione conseguibile
infatti all’analisi sono stati determinate le entità riportate nelle tabelle che seguono.
ASPORTAZIONI
Elementi
Azoto (N)
Fosforo (P2O5)
Potassio (K2O)
Magnesio (Mg)
Valori di asportazione (kg per q.
di prodotto t.q.)
0,30
0,11
0,50
0,12
In assenza di bilancio della fertilità e di analisi si può ipotizzare una
fertilizzazione come di seguito riportata per una produzione di 1000 qli/ha.
elementi
N
P2O5
K2O
Dosi (kg/ha)
IRRIGAZIONE
Il pomodoro è una pianta con elevate esigenze idriche, in particolar modo
durante la fase d’ingrossamento dei frutti.
In una situazione di stress idrico i frutti sono più soggetti alla necrosi apicale.
E’ difficile quantificare con precisione i fabbisogni idrici del pomodoro, giacché
la produzione dei frutti è molto varia.
I fabbisogni idrici possono variare in funzione degli areali di coltivazione,
dell’epoca d’impianto, e della precocità della coltura. In linea di massima sono
necessari interventi ravvicinati, almeno a cadenza settimanale, con volumi di
adacquamento che si aggirano attorno a 300-450 m3/ha/settimana.
La prima irrigazione dovrebbe essere effettuata quando il contenuto idrico
residuo nei primi 50 cm di terreno, misurato mediante tensiometri, o stimato
mediante un bilancio idrico, è circa del 60%.
Bisogna considerare che tra gli aspetti più trascurati nella gestione
dell’irrigazione figura senza dubbio la progettazione dell’impianto irriguo e fertirriguo.
L’adozione di materiali non idonei può rendere pressoché nulla l’efficacia
dell’intervento di fertirrigazione o causare notevoli danni alla coltura od all’ambiente.
La manichetta forata tradizionale, ad esempio, a causa della nota disomogeneità
di distribuzione dell’acqua non si presta ad essere usata efficacemente per la
fertirrigazione.
La tecnica ora mette a disposizione delle nuove ale gocciolanti cosiddette
“autocompensante” che permettono una regolare distribuzione dell’acqua dai
gocciolatoi, anche in condizioni di lunghezze notevoli o di terreni in pendenza.
La pianta del pomodoro può considerarsi mediamente tollerante alla salinità, per
cui possono essere utilizzate acque con un modesto contenuto salino, 1-1,5 per mille.
Prove di irrigazione condotte in Val di Chiana (1990-1999).
Pomodoro trapiantato a file binate – irrigazione a goccia.
Volumi complessivi - media decennale : 2.200 mc/ha
Massima sensibilità della coltura: da fioritura primo palco a ingrossamento
bacche secondo palco e da detta fase fino al 10% di frutti rossi.
I millimetri restituiti sono stati crescenti nelle suddette fasi sensibili fino a
raggiungere il valore di 11.6.
Pomodoro trapiantato a file binate – irrigazione a pioggia.
Volumi complessivi - media decennale : 2.750 mc/ha
Massima sensibilità della coltura : da fioritura primo palco a ingrossamento
bacche secondo palco e da detta fase fino al 10% di frutti rossi.
Millimetri di intervento irriguo sono stati sempre crescenti, in terreni di medio
impasto si sono avuti i seguenti valori :
15.2 mm nelle fasi di trapianto – fioritura primo palco
22.8 mm da fioritura primo palco a ingrossamento bacche secondo palco
29.3 mm da ingrossamento bacche secondo palco a 10% pomodori rossi
32.4 mm da 10% pomodori rossi fino al 40% di pomodori rossi.
Si notino le differenze tra il pomodoro condotto con irrigazione a goccia in
confronto con quello a pioggia, sia in termini di volumi complessivi che di per ciò che
riguarda i mm restituiti per intervento.
COLTIVAZIONE NELL’AREA INTERESSATA
La coltivazione del pomodoro nell’area che sarà oggetto degli interventi della
diga di Montedoglio, ammonta a quasi 670 ettari, concentrati quasi esclusivamente
nella Valdichiana.
Nei comuni interessati della Valtiberina la coltivazione è praticamente assente
(ad eccezione di una piccolissima superficie nel comune di Anghiari). Diversa la
situazione della Valdichiana aretina, dove risulta diffusa in tutti i comuni, in
particolare in quelli dove sono tradizionalmente presenti aziende orticole. In alcuni
comuni risulta invece praticamente assente come Lucignano e Civitelle della Chiana.
I dati sono delle coltivazioni sono stati forniti da Artea (Agenzia regionale
toscana erogazioni in agricoltura) sulla base delle domande presentate dall’aziende
agricole per la richiesta del premio unico aziendale o per la richiesta del gasolio
agricolo (gestione UMA).
ANGHIARI
MONTERCHI
SANSEPOLCRO
VALTIBERINA
AREZZO
CAST FIORENTINO
CIVITELLA VAL
DICHIANA
CORTONA
FOIANO DELLA
CHIANA
LUCIGNANO
MARCIANO DELLA
CHIANA
MONTE SAN SAVINO
VALDICHIANA
totale
irriguo
asciutto
1,18
0,17
1,01
0,03
0,00
0,03
0,25
0,00
0,25
1,46
0,17
1,29
79,31
67,04
91,39
78,14
-12,08
-11,11
1,79
290,67
0,63
76,94
1,16
213,74
95,45
0,05
62,83
0,00
32,62
0,05
19,31
113,93
60,11
86,60
-40,80
27,33
667,54
456,63
VALDICHIANA
AREZZO
CAST FIORENTINO
CIVITELLA VAL DICHIANA
CORTONA
FOIANO DELLA CHIANA
LUCIGNANO
MARCIANO DELLA CHIANA
MONTE SAN SAVINO
TOTALE HA
210,91
VALTIBERINA
79,31
67,04
1,79
290,67
95,45
0,05
19,31
113,93
667,54
ANGHIARI
MONTERCHI
SANSEPOLCRO
1,18
0,03
0,25
TOTALE HA
1,46
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