bollettino fitosanitario del area alto bradano lavellese

BOLLETTINO FITOSANITARIO DEL 16/7/2015
AREA ALTO BRADANO LAVELLESE
A cura del Servizio di Difesa Integrata e dell’AASD “Gaudiano” dell’ALSIA
per l’applicazione della Difesa Integrata, ai sensi del D.Lgs. 150/2012.
OLIVO: ingrossamento drupa
Nessun trattamento contro la tignola, avendo
superato la fase di indurimento nocciolo.
FRUTTIFERI: IMPIANTI IN ALLEVAMENTO
Lepidotteri fitofagi (ricamatrici, tignole,
ecc):
Rimane
valida
l’indicazione di prestare attenzione
nei nuovi impianti osservando gli apici vegetativi dove penetrano le larve.
Ai primi danni intervenire con insetticidi, al fine di non compromettere il
normale sviluppo della forma di allevamento.
ALBICOCCO: invaiatura-maturazione
Capnode (Capnodis tenebrionis):
Si consiglia di monitorare il proprio campo e, se il
parassita è presente, di effettuare passaggi frequenti nei giovani impianti per la raccolta manuale
degli adulti, i quali sono poco mobili e concentrati
sui giovani rametti; invece, negli impianti in adulti,
sempre in presenza del parassita, intervenire con
prodotti a base di Spinosad o Thiacloprid.
PESCO: ingrossamento frutto - invaiatura-maturazione
Oidio (Sphaeroteca pannosa): in qualche campo
sulle foglie si osservano le evasioni fungine di oidio; qualora non sia stato effettuato, sulle varietà
tardive in fase di “ingrossamento frutto”, programmare un intervento, a scopo cautelativo, con prodotti a base di Zolfo, Fenbuconazolo, Miclobutanil,
Ciproconazolo, Bupirinate, Tebuconazolo, Penconazolo, Piraclostrobin + Boscalid, Quinoxifen, Tetraconazolo, Difenoconazolo alcuni dei quali sono
efficaci anche contro la Monilia (M. fructigena).
Prestare attenzione ai tempi di carenza.
Tignola (Cydia molesta):
Il monitoraggio ha evidenziando un picco di catture
a fine giugno, ma considerando l’attuale accavallamento delle generazioni del fitofago, sulle varietà
tardive, si consiglia di intervenire con insetticidi
larvicidi per proteggere la produzione.
MELO: ingrossamento frutti– invaiatura
Carpocapsa (Cydia pomonella)
Secondo i modelli previsionali si è da poco superato il 50% di uova deposte, siamo verso il picco di
uova presenti, pertanto si consiglia di intervenire
con ovicidi.
VITE: chiusura grappolo-invaiatura
Oidio (Oidium tukeri)
Il modello previsionale indica, sia nel Lavellese che
nel Vulture, un rischio infettivo basso; tuttavia si
AASD GAUDIANO S.S. 93 km 45,400
85024 Lavello (Pz)
tel: 0972.82040 e-mail: [email protected]
consiglia di mantenere coperta la vegetazione con prodotti di contatto, tenendo
conto degli intervalli di efficacia dei principi
attivi impiegati.
Peronospora (Plasmopara viticola)
Anche per questo patogeno il rischio di
infezioni è medio-basso; tuttavia, in seguito alle piogge dell’ultima decade di giugno,
si sono evidenziati casi di “peronospora
larvata” su grappoli non adeguatamente
protetti. Si consiglia di mantenere la stessa
condotta di difesa consigliata per l’oidio,
trattando con prodotti di copertura.
Tignoletta (Lobesia botrana)
Nelle trappole a feromoni si sta riscontrando una diminuzione del volo degli adulti e,
secondo il modello previsionale adottato, si
sta raggiungendo il picco della presenza
larvale; pertanto, trattare con larvicidi.
POMODORO: fioritura-allegagione -invaiatura
Virus dell’avvizzimento maculato del
pomodoro Tomato spotted wilt virus(TSWV):
La presenza del virus si è manifestata in
alcuni campi di pomodoro del lavellese con macule clorotiche e/o necrotiche, per lo più anulari e concentriche,
a cui seguono, in
caso di infezioni precoci, striature necrotiche su fusti e foglie, conferendo alla foglia
una colorazione brunastra o bronzea, con
anulature e necrosi dei frutti. Le temperature sembrano avere bloccato per il momento l’infezione. Si consiglia comunque
di tenere sotto controllo il vettore, il tripide
Frankliniella occidentalis soprattutto nei
campi che hanno ospitato in precessione
carciofo e solanacee.
Nottua gialla (Helyotis armigera):
La nottua gialla è presente nei campi di
pomodoro (Lavello e Palazzo S. Gervasio)
con catture degli adulti in aumento. Nei
campi a trapianto anticipato sulle bacche
sono già presenti i danni provocati dalle
larve di 2° generazione, pertanto si consiglia di scegliere la strategia migliore a seconda dello stadio del fitofago, considerando l’importanza del posizionamento in funzione della molecola che si intende impiegare.