“Che bello” dormire bene! M A N UA L E IN F O R M A T IVO - ED UC A Z IO N A L E A cura di: Prof.ssa Maria Pia Villa Dott.ssa Silvia Miano Grafica e Disegni: Dott.ssa Raffaella Bruschi CENTRO REGIONALE DI MEDICINA DEL SONNO IN ETA’ PEDIATRICA Prof.ssa Maria Pia Villa Direttore UOC Pediatria Azienda Ospedaliera Sant’Andrea Università di Roma “La Sapienza” II Facoltà di Medicina e Chirurgia e-mail: [email protected] Numeri utili: tel. 0633775277 (Accettazione Pediatria) tel. 0633775870 (Reparto Pediatria) tel. 0633775971 (fax Pediatri INDICE L’insonnia nel bambino p. 1 L’insonnia comportamentale p. 3 Le coliche dei primi mesi p. 4 Insonnia da cause mediche p. 4 Insonnia da cause psicologiche o disturbi psichiatrici p. 5 Terapia dell’insonnia comportamentale p. 6 La SIDS p. 9 Sonno sicuro per il tuo bambino p. 10 Le dieci regole d’oro per un sonno sicuro p. 11 Riferimenti Bibliografici p. 16 L ’i n so n n i a n el bambi n o L’orologio biologico è l’elemento principale che regola i ritmi di sonno e di veglia, e comincia a maturare nel primo mese di vita e si regolarizza verso i sei mesi di vita. Ciò significa che la presenza di risvegli notturni e di difficoltà all’addormentamento non può ancora essere considerata un’insonnia nei primi 6 mesi di vita. L’insonnia nel bambino si divide in tre grandi categorie, in accordo con la classificazione internazionale dei disturbi del sonno: 1) l’insonnia comportamentale: è causata da una errata gestione del momento dell’addormentamento del bambino e dall’utilizzo di scorrette regole del sonno 2) l’insonnia secondaria: è causata da patologie mediche (per esempio malattie respiratorie e malattie infettive), da disturbi neurologici o da disturbi psicologici (per esempio ansia, disturbi dell’umore) 3) l’insonnia idiopatica è una forma molto più rara ed inizia nei primi anni di vita, difficile da trattare e di solito dura per tutta la vita. 1 L’insonnia del bambino si può distinguere in varie forme rispetto all’età: 1) L’insonnia del lattante (dopo i 6 mesi di vita) e del bambino piccolo (fino a 3 anni di vita): a. insonnia comportamentale b. secondaria a reflusso gastroesofageo o allergie alimentari. c. la persistenza delle coliche gassose dopo i 3 mesi di vita può scatenare un’insonnia nel lattante 2) Insonnia del bambino in età prescolare (3-6 anni di vita): a. insonnia comportamentale b. insonnia secondaria a disturbi respiratori in sonno 3) Insonnia del bambino in età scolare: a. Insonnia legata a disturbi psicologici 4) Insonnia dell’adolescenza: a. disturbo del ritmo sonno-veglia b. insonnia secondaria a disturbi psichiatrici 2 L ’i n s o n n i a co m po rt amen t a le E’ tipica del bambino piccolo e può persistere anche fino ai 3 anni di vita. Il bambino perde o non ha mai acquisito le abilità naturali di autoconsolazione all’addormentamento, che normalmente si acquisiscono tra il terzo e il sesto mese di vita. I lattanti si convincono di avere bisogno di determinate condizioni per dormire, per esempio essere allattatati o bere il latte con il biberon. Tutti i bambini piccoli si svegliano durante la notte, non sempre perché hanno fame o sete o perché si sentono soli, ma semplicemente non hanno idea di come riaddormentarsi, e vogliono ripristinare le stesse condizioni dell’addormentamento. Immaginate di addormentarvi sul divano e ritrovarvi svegli nella notte sdraiati sul pavimento! Si distinguono due forme principali: 1) disturbo di inizio del sonno per associazione, è tipico dei lattanti: include tutte quelle situazioni in cui per addormentarsi c’è bisogno di una determinata condizione (seno, latte del biberon, carezzare i capelli, ingestione di liquidi come acqua o camomilla, essere preso in braccio…), per cui l’addormentamento diventa problematico se la condizione richiesta è assente 2) disturbo da errata definizione del limite: a. è tipico dei bambini tra un anno e tre anni di vita b. si manifesta con difficoltà all’addormentamento e resistenza ad andare a letto. c. Il bambino si rifiuta di rimanere nel suo letto dopo che si è svegliato durante la notte. Se i genitori non hanno la capacità di dare dei limiti al bambino può instaurarsi un comportamento all’addormentamento caratterizzato da pratiche di igiene del sonno scorrette (come far addormentare il bambino davanti alla televisione o portarlo a fare un giro in macchina). 3 Nell’insonnia comportamentale il tempo totale di sonno è interrotto da più di tre risvegli notturni (forme lievi), mentre nelle forme più severe il numero dei risvegli raggiunge anche un valore superiore a cinque. Il tempo di addormentamento supera i 45 minuti. Co l i ch e dei P r i m i M es i La persistenza delle coliche gassose oltre il terzo mese di vita può essere un fattore di rischio per lo sviluppo dell’insonnia. Di solito questi lattanti hanno le coliche distribuite casualmente nelle 24 ore, invece che nelle ore serali. Per questo motivo si ipotizza che la persistenza delle coliche del lattante sembra causata da un’immaturità del ritmo sonno veglia. In s o n n i a da ca us e medi ch e La presenza di numerosi risvegli notturni e di eccessiva sonnolenza diurna sono indicatori di un’insonnia di questo tipo (che rappresenta circa il 20% dei casi di insonnia nel primo anno di vita). Il reflusso gastroesofageo e l’allergia alimentare sono le cause più frequenti di insonnia. Queste forme si possono associare anche a russamento notturno e apnee in sonno. 4 In s o n n i a da caus e ps i co lo g i ch e o di s t ur b i ps i ch i at ri ci Molti disturbi psichiatrici si associano ad insonnia (disturbi dell’umore, disturbi psicotici, e disturbi d’ansia). In età scolare il bambino può manifestare una paura all’addormentamento, la paura del buio ed incubi ricorrenti. I bambini con questa forma di insonnia richiedono la presenza dei genitori all’addormentamento e quando si svegliano durante la notte vanno a dormire nel letto dei genitori. In questo caso il bambino non va assecondato e si deve intervenire sul disturbo d’ansia con tecniche cognitivocomportamentali I bambini con disturbo da iperattività e deficit di attenzione presentano spesso un ritardo significativo dell’addormentamento, perché hanno una propensione ad andare a letto più tardi Gli adolescenti tendono ad andare a letto più tardi e a recuperare il sonno perduto nelle ore pomeridiane. Il disturbo del sonno in questo caso è in realtà un disturbo del ritmo sonno veglia, perché se lasciati dormire fino al risveglio naturale, il tempo totale di sonno è normale. Una delle cause più frequenti è il prolungamento di uno stato mentale attivo nelle ore serali e fino alla notte fonda (videogiochi e utilizzo di social network). Questo tipo di insonnia causa disturbi psicologici e difficoltà scolastiche. 5 Tera p i a d el l ’ i ns o nni a c o mp o rt a ment a l e L’approccio iniziale all’insonnia del bambino deve l’applicazione di principi di igiene del sonno e comportamentali. comprendere di tecniche Regole per l’autoconsolazione nei primi mesi di vita: a. Mettere il bambino a dormire nel suo letto, per abituarlo a dormire da solo, e non farlo addormentare tra le vostre braccia! b. Mettere il bambino nel suo letto quando si sta per addormentarsi e non dopo che si è addormentato! c. Se è allatatto al seno e prende il latte dal biberon, provate a staccarlo prima che si sia addormentato! Se protesta, ri-attaccatelo, e poi di nuovo staccatelo prima che si stia di nuovo addormentando. Ripetete la procedura con pazienza e costanza! 6 La terapia comportamentale si basa alcune raccomandazioni: 1) Tecnica dell’estinzione: l’obiettivo è l’eliminazione totale del comportamento indesiderato all’addormentamento o lasciare il bambino a letto all’ora prestabilita o ignorarlo fino al risveglio finale della mattina o ignorare il pianto o le proteste del bambino 2) Tecnica dell’estinzione graduale: o mettere il bambino a letto e tranquillizzarlo o andare via dalla stanza o attendere un tempo prestabilito fuori della stanza, lasciandolo piangere o tornare dentro e tranquillizzarlo o una volta tranquillizzato uscire di nuovo o gradualmente si aumenta il tempo di attesa fuori e si diminuisce il tempo dentro la stanza o alla fine il bambino si addormenta da solo 7 Questa tecnica dell’estinzione graduale ha più successo perchè è meno drastica e meno sofferente per tutta la famiglia, gli stimoli scorretti all’addormentamento vengono eliminati gradualmente!!! 3) Corretta igiene del sonno: o mantenere gli orari regolari o evitare di eccitare il bambino all’addormentamento o attuare delle routine del sonno prestabilite (come raccontare una favola, consolare il bambino con delle carezze, dargli il ciucciotto oppure un pupazzetto come oggetto transizionale e creare una situazione di tranquillità e di calma nel momento dell’addormentamento) 8 L a S IDS La SIDS (Sudden Infant Death Sindrome), comunemente conosciuta come “morte in culla”, è stata definita come entità nosologica a se stante nel 1969, ed è il nome dato alla morte improvvisa ed inaspettata di un lattante apparentemente sano, che rimane inspiegata anche dopo l’esecuzione di un’indagine post-mortem completa, comprendente l’autopsia, l’esame delle circostanze del decesso e la revisione della storia clinica del caso. Ha un'incidenza stimata che oscilla tra 0,7 e 1 per mille, ma non esistono attualmente dati statistici precisi in Italia. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita. È più frequente tra i 2 e 4 mesi di vita e, dei bambini che muoiono, circa il 60% sono di sesso maschile. È una morte che si verifica rapidamente, durante il sonno, sia di giorno che di notte, sia in culla che nel passeggino, sia nel seggiolino della macchina che in braccio ai genitori, senza segni di sofferenza. P er ch é avvi en e la S ID S Per definizione le cause della SIDS non sono note. I tentativi di spiegare adeguatamente la morte improvvisa ed inaspettata di questi bambini sono risultati difficili fin dall’inizio. Negli ultimi anni l’interesse della comunità scientifica internazionale si è principalmente focalizzato sulle aree tematiche relative ai meccanismi di controllo cardiorespiratorio durante il sonno, allo sviluppo ed alla funzione del sistema nervoso autonomo, alle norme di accudimento ed alla sicurezza durante il sonno dei bambini nei primi mesi di vita, alla genetica ed all’interazione dei fattori di rischio genetici con i fattori di rischio ambientali. 9 S O NNO S ICUR O P E R IL T UO B A M B INO Durante il sonno il controllo del respiro è meno efficiente ed i muscoli respiratori sono ipotonici mentre il tono delle alte vie respiratorie è ridotto. Queste condizioni fisiologiche rendono il sonno un momento di sfida per tutto il sistema respiratorio: alcune posizioni del bambino, in sonno, possono essere fattori di rischio per l’ostruzione delle vie aeree, così come alcune condizioni ambientali. Il rigurgito, atteggiamento fisiologico del lattante, può diventare un reale fattore di rischio se avviene in sonno Esistono comportamenti che possono guidare i genitori nel fornire una “Nanna Sicura” al proprio bambino. Il rispetto di queste regole e campagne di informazione in merito hanno ridotto gli incidenti nel sonno del 60%. 10 L E D I ECI R EG O L E D ’ O R O PER U N S O N NO S I CU R O Nei primi mesi di vita posizionate sempre il bambino a pancia in su sia durante il riposino diurno che durante il riposo notturno. Questa posizione è la più sicura, e va ottenuta ogni volta che il bambino dorme. Non fatelo dormire a pancia sotto né sul fianco. N Fate dormire il bambino su materassi rigidi. Non utilizzare cuscini, coperte, piumoni o altre superfici morbide ingombranti almeno fino ai 6 mesi di vita. 11 Fate dormire il bambino nella vostra stanza ma non nel letto con voi o con i suoi fratelli. Mettere sempre il vostro bambino nel suo letto dopo l’allattamento. No Tenete oggetti soffici, giochi, biancheria sfusa fuori dal letto del bambino. 12 Non coprire eccessivamente il bambino durante il sonno, non avvolgetelo stretto nella coperta. Vestite il bambino con indumenti leggeri. La temperatura della stanza deve essere confortevole come per l’adulto (la temperatura ideale è 18-20° C). Se ha la febbre può aver bisogno di essere coperto di meno, mai di più. Non permettete a nessuno di fumare vicino al bambino. Non fumate prima e dopo la nascita di vostro figlio, e non permettete ad altri di farlo. Non tenete il bambino in ambienti dove si fuma o si è fumato. 13 Potete usare il succhiotto durante il sonno, tuttavia è importante introdurlo dopo il primo mese di vita e sospenderlo entro l’anno. Il succhiotto scelto deve essere ortodonticamente adeguato all’ età del bambino, con una mascherina rigida e di forma anatomica, conforme alla norma di sicurezza Europea EN 1400, garantita da apposito riferimento sulla confezione. Non forzate il bambino se lo rifiuta. Se il bambino durante la notte perde il ciuccio non va reintrodotto. Evitare sempre sostanze edulcoranti in cui intingere il ciuccio. E’ controindicato utilizzare prodotti che vengono pubblicizzati per monitorizzare il sonno del vostro bambino, in quanto si sono dimostrati di scarsa efficacia e sicurezza. Allatta il tuo bambino al seno, il latte materno è il migliore alimento. Fate tutto il possibile per allattare il vostro bambino al seno. 14 IL METODO PIU’ SICURO PER UN SONNO TRANQUILLO DEL TUO BAMBINO Utilizzare lenzuola ben tese Non coprire la testa del bambino Posizionare il bambino a pancia in su Non utilizzare il cuscino Fissare bene le coperte Posizionare il bambino ai piedi della culla Non utilizzare piumini o coperte pesanti Il bambino deve trovarsi in un Riferimenti Bibliografici: 15 15 Riferimenti bilbiografici 1. “Insomnia from neonatal age to adolescence.” Villa MP, Pagani J, Miano S. Minerva Pediatr. 2007; 59:492-3. 2. “Behavioral traetment of bedtime problems and night wakings in infant and young children.” International classification of sleep disorder. ICSD. 2nd ed. Mindell JA, Kuhn B, Lewin DS, Meltzer LJ, Sadeh A; American Academy of Sleep Medicine. Sleep. 2006;29:1263-76. 3. “Maturation of spontaneous arousal in healty infants.” Montemitro E, Franco P, Saillet S, Kato I, Growasswe J, Villa MP, Kahn A, Sastre JP, Ecochard R, Thiriez G, Lin JS. Sleep. 2008;31:47-54 4. “Apparent life-threatening events and sudden infant death on a monitor”. Poets CF, Pediatr Respir Rev. 2004;5 suppl A: 383-6 5. Practice parameters for behavioral treatment of bedtime problems and night wakings in infants and young children. Morgenthaler TI, Owens J, Alessi C, Boehlecke B, Brown TM, Coleman J Jr, Friedman L, Kapur VK, LeeChiong T, Pancer J, Swick TJ; American Academy of Sleep Medicine. Sleep. 2006;29:1277-81. 6. Sleep characteristics in milk-intolerant infants. Kahn A, François G, Sottiaux M, Rebuffat E, Nduwimana M, Mozin MJ, Levitt J. Sleep. 1988 Jun;11(3):291-7. 7. Obstructive sleep apnea in infants. Katz ES, Mitchell RB, D'Ambrosio CM. Am J Respir Crit Care Med. 2012; 15;185:805-16. 8. Infant colic: the effect of serotonin and melatonin circadian rhythms on the intestinal smooth muscle. Weissbluth L, Weissbluth M.. Med Hypotheses. 1992;39:164-7. 9. A daytime polysomnographic study. Clin Neurophysiol.Miano S, Castaldo R, Ferri R, Peraita-Adrados R, Paolino MC, Montesano M, Villa MP. Sleep cyclic alternating pattern analysis in infants with apparent life-threatening events: 2012;123:1346-52. 10. Fai la nanna senza lacrime. Per insegnare al vostro bambino a dormire tutta la notte senza farlo piangere. Elisabeth Pantley, I edizione Piemme Pratici. Maggio 2010 16 Azienda Ospedaliera Sant’Andrea II Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Roma “La Sapienza” Via di Grottarossa 1035-1039, 00189 Roma centralino ospedale tel. 0633771