1 Salvavita elettronico una protezione per evitare di restare folgorati La maggiore preoccupazione di tutti coloro che sono costretti a coabitare con la corrente elettrica è quella di evitare di restare folgorati. Per questo motivo subito dopo il contatore deve essere montato un "salvavita" o "interruttore differenziale" che ( la legge lo impone) ha il compito di interrompere immediatamente l' erogazione di energia elettrica qualora si verifichi una fuga di corrente verso terra. Fuga di corrente dovuta, nella maggior parte dei casi, al contatto tra il corpo umano ed un terminale della rete (fase); contatto che nel caso superi i 5-10 secondi di durata, diverrebbe sicuramente mortale. I salvavita che si trovano in commercio sono quasi tutti elettromeccanici e sono tarati per entrare in funzione con correnti di fuga intorno ai 10 mA. Il circuito che vi proponiamo invece, oltre che essere completamente elettronico, ha una sensibilità che può essere spinta sino al punto di reagire a correnti di fuga di 1 mA. Ciò non significa che si debba sostituire il salvavita già disponibile, semmai integrarlo, specialmente in tutti quei casi dove una precauzione in più non è mai troppa: pensate a tutto ciò che può arrivare alla portata dei bambini. Facciamo notare che all' apparecchio non si potranno collegare carichi superiori ai 1.000 watt di potenza, perchè il relè utilizzato può sopportare sui contatti una corrente massima di 5A. Non utilizzatelo pertanto per la protezione dell' intero impianto elettrico di casa. Fig.1 Fig.2 ie OUT ie OUT iu Carico iu Carico ie = iu iu = ie - it it PRINCIPIO di FUNZIONAMENTO : In un qualsiasi impianto elettrico, in condizione di normale funzionamento, la corrente che fluisce nei due conduttori che alimentano il carico è identica; più semplicemente, la corrente che entra ha lo stesso valore della corrente che esce ( fig.1 ). Se però, per un motivo qualsiasi, si dovesse verificare una dispersione verso terra, le due correnti, anche se di poco, risulteranno differenti; la corrente di uscita (fig.2), risulterebbe minore di quella in entrata. 2 Per rilevare questa differenza, anche se di pochi milliamper, si usa far scorrere la corrente dei due conduttori (di entrata e di uscita), attraverso altrettanti avvolgimenti di un trasformatore (T1). Se i due avvolgimenti sono perfettamente uguali tra loro e se le correnti presentano lo stesso valore, sul terzo avvolgimento (sovrapposto ai primi due) non sarà presente alcuna tensione (fig.3). Se invece le due correnti dovessero presentare valori differenti, ai capi del secondario troveremmo una tensione la cui ampiezza risulterà proporzionale alla loro differenza (fig.4). Il trasformatore è stato costruito in maniera tale che quando la differenza tra le due correnti circolanti nei rispettivi primari è ….. ( segue ) fig.3 In condizioni normali nei due conduttori che collegano un carico alla rete, la corrente che vi circola è identica. Il trasformatore è costruito in modo tale che in questo caso sul voltmetro Vac non si dovrà leggere alcuna tensione. - + Vac TP1 TP1 Carico ie IN OUT iu IL TRASFORMATORE T1, le RESISTENZE Ra* e Rb* ed il PULSANTE TEST... Come dicevamo, Il trasformatore T1 è stato costruito in modo tale che quando la corrente che scorre nei due avvolgimenti del primario ha lo stesso valore, ai capi dell' avvolgimento secondario non deve risultare presente alcuna tensione ( Vac )…. ( segue ) fig.4 Qualora si verificasse una qualsiasi dispersione di corrente, sul secondario di TI si dovra misurare una tensione proporzionale alla differenza tra la corrente di entrata e quella di uscita. - + Vac TP1 IN TP1 Carico iu ie iu ie OUT iu = ie - it it 3 Lo schema, il piano di montaggio, i circuiti stampati e l’elenco dei componenti non sono riportati perché parti integranti del kit. Facendo riferimento a ciò che abbiamo finora esposto, è facile capire perchè pigiando il pulsante P1 si fa il TEST di funzionamento dello apparecchio; infatti, P1 chiuso, mette in parallelo ad un avvolgimento del trasformatore T1 la resistenza R1, che causa il basso valore ( 10 Ω ), deriva dallo stesso avvolgimento una corrente sufficiente a simulare una fuga di corrente. Evidente è anche la necessità di avere collegato sull' uscita un carico, altrimenti il TEST non può funzionare. Come già detto, l' entrata in funzione dell' apparecchio è segnalata dall' accensione del led rosso Ld2; D1 T1 R* 220 Vac IN R1 220 Vac OUT TP1 R* R3 NC D2 RL1 per riportare l' apparecchio al funzionamento normale bastera premere il pulsante di RESET ( P2)…. ( segue ) Alla Rete 10 mA 5 mA 3,3 mA 2,5 mA 2 mA 5 x 22.000 Ω Fig.6 Presa di terra oTubo dell'acqua 4 MISURA e TARATURA della SENSIBILITA Per misurare la sensibilità di questa apparecchiatura ossia a quale valore di corrente derivata tra la " fase " e la terra si ha l'interruzione della tensione al carico, è necessario simulare una fuga di corrente verso terra. In questa esperienza, collegandosi ai due punti TP1, possibilmente con un oscilloscopio, sarà possibile controllare e misurare il valore della tensione ai capi del secondario del trasformatore T1 al variare della corrente di fuga verso terra; non è necessario collegare alcun carico all' uscita dell' apparecchiatura. Ruotare il trimmer P1 (fig.6) tutto in senso antiorario ( valore zero ), prendere 5 resistenze da 22.000 Ω collegarle in serie tra di loro, e poi al capo libero di un conduttore che avrete collegato alla presa di terra (o in alternativa alla tubatura dell' acqua); con uno spezzone di cavo cortocircuitare quattro delle cinque resistenze: collegare poi il capo rimasto libero della serie di resistenze ad uno dei terminali di uscita del salvavita, se questo corrisponde alla " fase " il dispositivo entrerà immediatamente in azione. Applicando la legge di Ohm, la corrente di fuga, ammesso che il contatto di terra risulti buono, sara 220V / 22.000Ω = 10 mA. Scalando di volta in volta UNA, DUE, TRE e QUATTRO resistenze dal cortocircuito, si potrà diminuire il valore della corrente di fuga, infatti: con 3 resistenze : 220V / ( 3 * 22.000 Ω ) = 3,3 mA con 5 resistenze : 220V / ( 5 * 22.000 Ω ) = 2 mA Una sensibilita di questo livello è sicuramente ottima; se non si riuscisse a raggiungere questo valore oppure la si ritenesse ancora insufficiente, basterà aumentare la resistenza del trimmer P1 girando lo stesso in senso orario, o nella peggiore delle ipotesi aumentando il guadagno dell' integrato U1 sostituendo la resistenza R5 con una di valore più elevato. Il nostro consiglio è di stabilizzarsi tra i 2 e i 10 mA; non sempre una elevata sensibilità significa migliore funzionamento.