Le camelie e il loro valore
a livello ticinese
Elisabeth Schlunke 4A
LAM in Biologia
Anno 2011-12
Docente:Valerio Sala
2
Indice
Introduzione
____ (3)
La Camelia
-Origini……………………………………………………………...(4-6)
-Classificazione…………………………………………………….(7-14)
-Caratteristiche e sviluppo………………………………………..(14-27)
-Coltivazione…………………………………………………………(28)
-Sistemi di moltiplicazione……………………………………….(29-31)
-Malattie……………………………………………………………...(32)
La Camelia in Ticino
-Il clima ticinese……………………………………………………..(33)
-Introduzione e Diffusione della camelia in Ticino…………………(33)
-La camelia più diffusa nel locarnese…………………………….(34,35)
-La specie più diffuse…………………………………………….(37-42)
-Le più vecchie camelie del Ticino……………………………….(43,44)
-Tradizione delle camelie a Locarno……………………………..(45,46)
-Usi commerciali…………………………………………………….(46)
I parchi Ticinesi
Il parco delle camelie di Locarno
(47- 49)
-Storia
-Fasi di ampliamento e costi
-Situazione attuale e progetti futuri
-vivaio
Il Parco Botanico del gambarogno
(49,50)
-Storia
-Probelmi
Altri giardini pubblici e privati________________________________
- Isole di Brissago…………………………………………………..(51)
- Monte verità e produzione di tè verde………………………....(52,53)
- Parco di Orselina………………………………………………….(53)
Scoprire le camelie del Locarnese
(54-56)
Allegati
(57-88)
- Liste di camelie
- Cartine
Conclusione
(89)
Bibliografia
(90-93)
3
Introduzione
Il Ticino grazie al suo clima mite possiede una flora davvero invidiabile, in particolare
nelle vicinanze del lago Maggiore troviamo le più belle piante situate in parchi, giardini
privati e pubblici.
Tra la vasta flora che cresce in Ticino troviamo anche bellissime camelie che, anche se
provenienti dall’oriente, trovano un habitat ideale nel sopraceneri dove crescono
facilmente, in particolare troviamo alcune specie di camelie alle isole di Brissago, una
coltivazione di Camellie sinensis al Monte Verità e molte specie e varietà di camelie nel
Parco Botanico del Gambarogno e nel Parco delle camelie di Locarno. Queste zone sono
una forte attrazione turistica e alcune di esse sono riconosciute a livello mondiale perché
presentano caratteristiche uniche.
Il lavoro può essere diviso in tre sezioni: la parte biologica, le camelie in Ticino e i
parchi Ticinesi.
La prima parte del lavoro serve ad approfondire l’argomento delle camelie dal punto di
vista biologico, l’obbiettivo è fornire concetti generali e di carattere scientifico (ma
comprensibili a tutti) sulle camelie per poter meglio capire parole e concetti che saranno
utilizzati più avanti nel testo e approfondire un tema solitamente trattato solo da opuscoli
scientifici specifici.
La parte centrale del lavoro si occupa più nello specifico della camelia in Ticino : la sua
introduzione nella regione, le zone e le modalità di diffusione, la tradizione ticinese della
camelia e la manifestazione delle camelie a Locarno, nonché le caratteristiche delle
specie comparse nel corso del tempo nei parchi e giardini ticinesi. Il lavoro si sofferma
anche su aspetti molto interessanti e forse non a tutti noti come la produzione di tè verde
al Monte verità o la varietà di camelia più diffusa in Ticino.
L’ultima parte del lavoro si occupa dei parchi e giardini ticinesi che ospitano le camelie
più belle. Il Parco delle Camelie di Locarno ha una descrizione più importante visto che
è l’unico parco dedicato interamente alle camelie; la descrizione è stata ricostruita grazie
alle interviste al signor Remo Ferriroli e al signor Daniele Marcacci che, da anni,
coltivano camelie nel vivaio di Locarno Monti e sono i principali ideatori e fautori del
Parco. Tra i parchi Ticinesi più belli e importanti non c’è solo quello di Locarno ma c’è
anche il parco botanico di Vairano che raccoclie moltissime varietà di camelie, oltre ad
azalee, rododendri e magnolie. Ne è stata riassunta la storia grazie all’intervista fatta al
Signor Eisenhut. In seguito si parlerà di altre due zone dove si possono trovare camelie
interessanti: nella coltivazione di Camellia sinensis al Monte Verità e nella collezione di
camelie presente alle isole di Brissago.
Per finire, è stato costruito un interessante percorso botanico che completa il lavoro e che
comprende tutti i parchi del Locarnese e i giardini pubblici di Locarno con l’aggiunta di
cartine e liste degli esemplari presenti nei parchi.
Con il mio lavoro di maturità ho voluto mostrare quella che secondo me, è la più bella
pianta che abbiamo in Ticino e redigere su di essa un lavoro completo che possa aiutare
tutti gli amanti della camelia a scoprirla anche in Ticino, spero inoltre di trasmettere la
stessa passione per le camelie che ho potuto condividere con i diversi giardinieri che si
occupano della manutenzione e della costruzione dei parchi.
4
La Camelia
Le sue origini
La camelia proviene da una vasta zona dell’area asiatica che si estende dalla penisola
indiana, ai differenti paesi a sud della Cina, fino alle isole di Borneo e passando dalla
Cina, centro più grande di origine, si allarga fino al Giappone. Solitamente la camelia è
associata al Giappone, invece le specie endemiche qui presenti, anche se molto
Figura 0: cartina di parte dell’Asia meridionale che corrisponde al centro di origine del genere
Camellia e quindi di tutte le specie, la cartina classifica le nazioni e i territori della Cina secondo il
numero di specie endemiche presenti.
importanti, sono considerate solo 4: la Camellia japonica, la Camellia sasanqua, la
Camellia luchtunensis e la Camellia Oleifera. La nazione con la più vasta presenza di
specie endemiche1 è invece la Cina, in particolare le regioni dello Yunnan e Guangxi (in
rosso scuro nell’immagine), la seconda nazione con più specie endemiche è il Vietnam.
Le specie endemiche più conosciute provenienti dalla Cina e dal Vietnam sono la
Camellia sinensis, la camelia del tè, e molte specie della camelia gialla. Dallo Yunnan
provengono la specie reticolata e la specie saluenensis
1
Endemico: agg. che è diffuso in un determinato territorio dal Dizionario Italiano on line su
http://www.dizionario-italiano.it/
5
In Giappone le camelie, a partire dalla scoperta del tè ( avvenuta secondo le leggende più
di 3000 anni fa’) sono sempre state oggetto di approfondito interesse grazie alla loro
vasta coltivazione ed ibridazione, che ha prodotto esemplari sempre più belli e
complessi, esse sono state apprezzate nel tempo anche come piante ornamentali. Il loro
fascino ha fatto sì che rientrassero anche in alcune antichissime leggende e che fossero
spesso collegate ad una divinità.
Il nome “camelia” è stato assegnato nella seconda metà del 1700. Il vero nome è
“Tsubaki” che tradotto letteralmente dal giapponese significa (a seconda delle interpretazioni) “albero dalle foglie lucenti” o “albero dalle foglie spesse”: due caratteristiche
molto peculiari del genere Camellia.
Secondo i giapponesi la camelia è il fiore che
annuncia la primavera infatti la maggior parte
delle camelie comincia a fiorire ad inizio marzo.
In Giappone la camelia è considerata simbolo di:
immortalità, amore eterno, protezione e vittoria e
per questo i fiori di camelia erano spesso legati in
passato a riti di battaglia, matrimoni, viaggi di
profeti e monaci e offerte ad imperatori ed
imperatrici.
Sebbene la camelia sia stata scoperta in oriente già
da molto tempo essa giunge in occidente solo
attorno al 1730, grazie alla compagnia delle indie
orientali che, oltre a trasportare in Europa seta
spezie e porcellane, pare trasportasse anche
piantine di camelia. Si racconta che gli europei,
soprattutto gli inglesi, fossero molto interessati al
tè prodotto grazie alle foglie di Camellia sinensis
e chiesero ai cinesi (il commercio con i giapponesi
Figura 1: Tôto Ueno Shimotera tsubaki, non era ancora cominciato) di fornire loro delle
piantine da coltivare. I cinesi però che non voledipinto giapponese che rappresenta
delle camelie.
vano che il loro tè fosse coltivato altrove fornirono
agli inglesi delle camelie comuni (si pensa della
specie di C. japonica) che non consentivano di
produrre l’adorato tè ma che suscitarono comunque molto interesse tra i botanici dell’epoca . La
prima descrizione e raffigurazione di un esemplare giunto in Europa fu opera del botanico inglese
James Petiver (1702-1709), ma già prima di lui,
altri europei che avevano viaggiato in Asia ed
erano rimasti colpiti dalla bellezza della camelia,
l’avevano raffigurata; tra questi il personaggio più
importante fu Engelbert Kaempfer, famosissimo
medico e botanico tedesco, che viaggiò molto in
Asia (India, sud-est asiatico e Giappone) dove
raffigurò e descrisse molte piante del posto tra le
quali la camelia.
Il primo importatore della camelia non fu’, come si
dice spesso, il gesuita Joseph Kamel (1661-1706)
ma si è certi che la prima introduzione di camelie
Figura 2: Raffigurazione di camelia di
in Europa avvenne nel 1739 quando Lord Peter
Engelbert Kaempfer (1651-1716).
(membro della Royal Horticultural Society di
Londra) fece importare due piantine e tentò di coltivarle in una serra purtroppo senza
successo. Quando Carl Nilsson Linnaeus (più noto come Linneo), naturalista svedese
6
artefice della moderna classificazione scientifica degli esseri viventi, classificò la
camelia, allora chiamata“rosa del Giappone”, non le diede il nome del primo importatore
ma decise di fare un omaggio a J. Kamel come segno di riconoscenza per l’ampio lavoro
svolto nel campo della botanica, così chiamò l’arbusto “Camellia”.
Negli anni successivi vennero introdotte altre piante di camelia sempre grazie a botanici
benestanti molto interessati a questa
nuova pianta.
All’inizio del XIX secolo le camelie
si diffusero ben presto in gran parte
dell’ Europa e vennero in seguito
introdotte nuove specie : la sinensis,
l’oleifera, la reticolata, la sasanqua e
altre meno conosciute. In Italia una
delle prime camelie introdotte fu’
quella della Reggia Reale di Caserta,
detta "Celebratissima" che pare sia
stata messa a dimora nel 1760. In
Germania
una delle prime fu’ quella
Figura 3: fotografia della camelia pluricentenaria di
Pilnitz
che si trova ancora a Pilnitz che vanta
circa 200 anni ed è ancora in ottima
salute. In Portogallo, ad Oporto, nella
Villa Nova de Gaia, esistono tre camelie che si dice superino i 400 anni!
Le camelie apparvero anche in molti
giardini privati e negli stessi anni
alcuni giardinieri cominciarono a
coltivare le camelie per ottenere
nuove varietà, come fece ad esempio
Alfred Chandler, giardiniere di Vauxhall padre dell’ancora molto apprezzata varietà chandler elegans,.
La camelia fu’ il fiore più famoso
dell’Ottocento e divenne una vera e
Figura 4 : Camellia japonica var. Chandler elegans
propria moda tra le signore e i signori
di alto rango che abbellivano i propri abiti con fiori di camelia. Essa entrò anche a far
parte della letteratura con il famosissimo romanzo di A. Dumas "La Dame aux
Camellias" , e l”inno ai fiori” di Nencioni. A quell’epoca, giardinieri, vivaisti e botanici
facevano una vera e propria gara per la creazione(tramite incroci) di nuovi ibridi ai quali
davano spesso nomi ampollosi, i propri nomi o erano pagati per dare alle nuove varietà il
nome di persone ricche o persone note in campo politico e culturale. Purtroppo ciò fece
sì che si creasse una grande confusione nella classificazione dei vari ibridi : una stessa
varietà aveva più nomi o le caratteristiche fornite nella descrizione della varietà non
erano sufficienti ad identificarla. Il problema era che la maggior parte delle persone che
facevano queste ibridazioni non aveva delle vere conoscenze scientifiche sull’argomento
e nella maggior parte dei casi cercava solo di arricchirsi.
La diffusione, la passione e la fama della camelia non si fermarono solo in Europa,
infatti già dal 1798 essa si diffuse in Nord America. La Camelia si espanse poi anche in
Sud America e arrivò più tardi anche in Australia ma ben presto la sua fama si attenuò
perché i fiori cominciavano a costare troppo e agli inizi del 1900 alla camelia si sostituì
un nuovo fiore : il tulipano. A partire dalla metà del XX secolo la camelia è tornata ad
appassionare, seppur con meno accanimento, botanici, giardinieri e sempre più numerosi
amanti delle piante e del giardinaggio. Oggigiorno non ci si interessa solo del lato
estetico ma ci si incuriosisce sempre più del lato scientifico.
7
Camelie cinesi e camelie giapponesi
La cultura giapponese è molto diversa da quella cinese, questo vale anche per le camelie.
La cultura giapponese apprezza le camelie con fiori semplici dove si vedono sia il pistillo
che gli stami: da questa tradizione derivano le camelie Higo trattate nel capitolo “la
specie più conosciute”. Questa tradizione portò alla ricerca di esemplari sempre più
semplici; infatti si trovano camelie Higo con pochissimi petali molto appiattiti e in questi
fiori sono ancora più evidenziati gli organi riproduttivi del fiore. La tradizione cinese, al
contrario di quella giapponese predilige fiori grandi, doppi, con l’apparato riproduttivo
coperto, per questo fu fatta una selezione che andava piuttosto in questa direzione. Ma
questo non è l’unico motivo per cui ci sono così tante varietà di Camellia japonica ,
infatti in Cina era d’uso portare dei rametti che presentavano “sport” al dirigente, a
persone religiose o al re o regina e si riceveva in cambio una ricompensa. Per questo
molti hanno tagliato i rametti che presentavano mutazioni e li hanno portati alle autorità,
che li hanno piantati, infatti nei parchi e siti religiosi per esempio troviamo molte varietà.
La classificazione
Regno: Plantae
Divisione : Spermatophytae
Sottodivisione : Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Ordine: Theales
Famiglia: theaceae
Genere: Camellia
Specie : (le più conosciute) japonica,
sinensis, sasanqua..
Varietà2
Figura 5 : Camellia japonica var. gigantea red
La classificazione è uno dei compiti della sistematica (detta anche tassonomia): scienza
che studia la classificazione e le caratteristiche di tutti gli esseri viventi. La classificazione serve, oltre che a tenere un certo ordine e ad avere in linguaggio comprensibile in qualsiasi lingua, a poter riconoscere con certezza tutti gli esseri viventi e a collegare organismi più antichi con quelli esistenti ancora oggi.
Tutti gli esseri viventi conosciuti vengono classificati; le piante in particolare sono
classificate secondo: regno, divisione, (sottodivisione), classe,ordine, famiglia, genere e
specie. Non tutte le specie possiedono delle varietà, la camelia invece è una delle piante
che possiede più varietà al mondo e nella classificazione delle camelie, l’aggiunta della
varietà svolge un ruolo molto importante per il loro riconoscimento. Nel Genere
Camellia troviamo circa una sessantina di specie conosciute ma decine di migliaia di
varietà soprattutto per quanto riguarda la specie japonica.
Tutti gli esseri viventi hanno fondamentalmente due nomi: quello botanico e quello
comune, per esempio, quella che noi chiamiamo comunemente camelia si chiama nel
linguaggio scientifico Camellia. Il nome botanico deriva da quella che è chiamata
nomenclatura binomia poiché consiste nell’attribuzione di un doppio nome ad ogni
2
Per il genere camelia ci sono relativamente poche specie ma tantissime varietà, quindi non ha senso
elencarne alcune, per fare un esempio la camelia nella fotografia è una Camellia japonica della
varietà gigantea red
8
organismo : il primo nome indica il genere e il secondo la specie, come ad esempio
Camellia japonica. Viene aggiunta nelle camelie anche la varietà visto l’alto numero di
esse.
Per quanto riguarda il nome botanico la lingua utilizzata per convenzione è il latino, così
come volle Carlo Linneo primo ideatore della classificazione moderna degli esseri
viventi.
Il nome botanico è universale al contrario di quello comune che cambia evidentemente a
seconda della lingua utilizzata.
Regno
Gli esseri viventi possono essere classificati in cinque regni : le monere, le piante, i
funghi, i protisti e gli animali. Il regno delle piante (in latino plantae) comprende tutti
quegli organismi che noi conosciamo come alberi,arbusti,cespugli,erbe,muschi ecc.ecc.
La caratteristica principale che le accomuna è quella di svolgere la fotosintesi che,
attraverso l’assorbimento di luce ed anidride carbonica, permette alle piante di nutrirsi e
quindi crescere, per questo le piante sono dette autotrofe. Inoltre le piante sono tutte
eucariote3 e possiedono pareti cellulari di cellulosa.
Divisione
In questa sezione le piante possono essere raggruppate in : briofite, cioè piante prive di
tessuti veri e propri, e tracheofite, vale a dire vegetali che possiedono vasi conduttori
(xilema e floema). Questa categoria è a sua volta divisa in : pteridofite, cioè piante che
non producono semi e spermatofite, vale a dire piante in grado di produrre semi. La
camelia fa parte delle tracheofite e delle spermatofite.
Sottodivisione
Delle spermatofite fanno parte le gimnosperme : vegetali con ovuli esposti e le
angiosperme : piante con ovuli protetti (si trovano solitamente nell’ovario) e con fiori. Le
camelie fanno parte di quest’ultimo gruppo.
Classe
Questa sezione raggruppa i vegetali secondo la composizione del seme, che può essere
formato da uno o due cotiledoni4 in base a questa caratteristica abbiamo la
differenziazione in monocotiledoni e dicotiledoni, la camelia ne possiede due.
Ordine
L’ordine “theales” comprende diciotto famiglie tra cui la famiglia delle teacee di cui fa
parte la camelia.
Famiglia
Questa suddivisione comprende organismi aventi caratteristiche morfologiche,
anatomiche o fisiologiche in comune. La famiglia delle teacee raccoglie circa venti
generi. Le caratteristiche comuni sono: portamento arbustivo o arboreo, crescita
abbastanza lenta, foglie lucide e spesse, fiori quasi completamente privi di peduncolo e
ermafroditi; nella maggior parte dei casi fiori con cinque petali e sepali5 (ma arrivano
fino a 10), numerosi stami e pistilli. Le teacee sono tra le prime piante da fiore apparse
sulla Terra.
3
Cellula eucariota : cellula che possiede nucleo, è il contrario di procariote
Dal dizionario di italiano Zanichelli(1977); cotiledone : foglia embrionale che si trova nell’interno
del seme e svolge una funzione di riserva, assorbimento e protezione
5
Dal dizionario di italiano Zanichelli (1977); sepalo: ciascuna delle foglioline che formano il calice di
un fiore
4
9
Genere
Il genere è una divisione ancora più restrittiva della famiglia e raggruppa vegetali con
numerose caratteristiche comuni; per convenzione il genere va scritto in corsivo e con
l’iniziale maiuscola come nell’esempio Camellia.
Specie
La specie definisce degli organismi vegetali capaci di incrociarsi tra loro e generare
prole, nella nomenclatura scientifica la specie viene scritta in corsivo minuscolo come
japonica.
Varietà
All’interno delle specie possono avvenire delle variazioni di alcuni caratteri tipici dovute
a mutazioni genetiche o ad incroci tra diverse specie. Normalmente le varietà di una
specie differiscono da essa solo per alcune caratteristiche, questo non vale per le camelie
soprattutto della specie japonica poiché vi è stata una grande ibridazione e si sono
ottenute varietà completamente diverse le une dalle altre, molto difficili da riconoscere e
catalogare.
I fiori come elemento di distinzione
La forma
I fiori sono l’elemento primario che serve per distinguere le diverse varietà di camelia.
Per rendere più facile il riconoscimento delle varietà e la loro catalogazione si è deciso,
prendendo spunto da opinioni espresse da Berlese, di suddividere i fiori in sei gruppi :
Fiore semplice: il numero di petali
può variare da 5 a 9 ed essi sono
disposti in un solo giro o due giri
incompleti. Al centro troviamo
molti stami che attorniano il
pistillo entrambi molto evidenti.
Fiore semidoppio : i petali sono
disposti in modo ordinato, il fiore
presenta dai due ai quattro giri di
petali, gli stami sono ben evidenti,
numerosi e attorniano il pistillo.
10
Fiore anemoniforme : i petali interni
sono quasi esclusivamente petaloidi6, sono molto numerosi e raggruppati, tra di essi appaiono alcuni
stami; i petali esterni invece sono
molto meno numerosi e possono essere disposti su uno o più giri, il
fiore è abbastanza largo.
Fiore peoniforme : i petali sono
disposti su vari giri, man mano che
ci si avvicina al centro del fiore il
numero di petali, rispettivamente
petaloidi che assomigliano molto ai
petali più esterni, aumenta creando
molto volume; al centro tra i petaloidi possiamo trovare alcuni stami.
La forma assomiglia molto a quella
tipica della peonia, da qui ne deriva
il nome.
Fiore a forma doppia imperfetta :
(detti in alcuni libri a forma di rosa)
il fiore è costituito solamente da
petali non perfettamente embricati7
che diminuiscono andando verso il
centro, dove si possono trovare
stami, di solito visibili solo a completa apertura del fiore e quindi non
sempre direttamente visibili.
6
Petalodidi : stami e pistilli che per mutazione si sono trasformati in delle specie di petali
Dal vocabolario della lingua italiana Zanichelli : si dice di foglie, penne o squame, che sono
parzialmente sovrapposte le une alle altre
7
11
Fiore a forma doppia imbricata : il
fiore è costituito interamente da
petali disposti in modo molto
ordinato; i petali sono molto
numerosi e diminuiscono andando
verso il centro, da notare l’assenza
di pistilli e stami.
I fiori appartenenti alle prime due categorie appartengono a piante molto più rustiche
mentre che le ultime due categorie di fiori appartengono a varietà abbastanza delicate. In
genere la propagazione è molto più facile da effettuare sulle piante a cui appartengono le
prime due categorie di fiore mentre che solitamente le piante con fiori appartenenti alle
ultime due categorie sono parzialmente o completamente sterili e necessitano
dell’intervento dell’uomo per propagarsi; per queste piante la propagazione non può
avvenire per seme ma solo per talea, innesto e margotta.
La forma del fiore può variare molto da queste rappresentazioni ed addirittura presentare
caratteristiche appartenenti a diverse forme di fiore, probabilmente a causa di ibridazioni,
in questi casi si dice che il fiore possiede forma mista.
Dimensione dei fiori
Per la classificazione e il riconoscimento delle varietà non si guarda solo il tipo di fiore
ma anche le sue dimensioni (diametro e profondità); questo aspetto però non è da tenere
troppo in considerazione nel catalogare le camelie perché le dimensioni dei fiori
presentano molte differenze a dipendenza del luogo, del nutrimento e del terreno della
pianta considerata. Nei valori del diametro sono elencati il minimo e il massimo che il
fiore può misurare per essere catalogato in una categoria. La profondità del fiore è
un'informazione supplementare per una migliore descrizione del fiore ed è misurata tra
l'apice del fiore e la base del ricettacolo8.
I fiori possono essere suddivisi secondo il diametro in queste categorie:
miniatura : diametro inferiore a 6 cm
piccolo : diametro tra 6 e 7.5 cm
medio : diametro tra 7.5 e 10 cm
grande : diametro tra 10 e 13 cm
molto grande : diametro superiore a 13 cm9
Questi valori sono comunque indicativi poiché sono medie aritmetiche dei massimi e
minimi di ogni categoria. Inoltre per catalogare una varietà bisogna misurare almeno una
quindicina di fiori.
8
9
Definizione: rigonfiamento che costituisce la base dove si inserisce l’apparato sessuale del fiore
Valori presi dal libro “Camelie dell’ottocento nel Verbano”, vedi bibliografia
12
I petali
I petali di camelia possiedono solitamente margine lineare e forma tondeggiante o
ellittica10. La caratteristica più importante che riguarda il fiore è il colore che varia a
seconda della varietà di camelia; inoltre i colori dei petali delle camelie possono risultare
alterati a seconda della composizione chimica del substrato, del luogo dove vivono e delle
condizioni climatiche che si verificano non molto antecedentemente la fioritura. Per questo
nella schede tecniche che si trovano negli allegati non è stato ritenuto necessario utilizzare
il confronto con carte colorimetriche specifiche, utilizzato solitamente per classificazioni
più specifiche e rigorose ma si ritiene che sia sufficiente la fotografia del fiore originale e
la descrizione del colore. Per lo stesso motivo sono stati tralasciati anche il numero di
petali.
Variegature
Vengono definite le variegature del colore dei petali. È interessante notare che in molte
specie esse sono dovute a mutazioni della gemma fiorale o a patologie virali.
I petali possono apparire :
-screziati, se sono presenti striscioline lungo la lunghezza del petalo di più colori
-striati, se sono presenti striscioline di un solo colore
-maculati, se le variegature non hanno forma lineare e sono di un unico colore
Gli stami
Disposizione
Gli stami possono essere raggruppati in modo differente: essi sono definiti monadelfi se
sono riuniti in un fascio unico, sparsi se non organizzati in gruppi e in gruppi se organizzati
in gruppi misti a petaloidi o petali.
Il caso più comune nelle camelie di varietà japonica gli stami sono assenti o sparsi, invece
nelle camelie di varietà sasanqua o sinensis sono, nella grande maggioranza dei casi,
monadelfi.
Le foglie
Forme fogliari11
Le foglie variano da specie a specie e possono avere molte forme, tuttavia le forme più
riscontrate sono tre: l’ovale, la lanceolata(oblunga) e l’ellittica.
10
Come nelle foglie,vedi descrizione delle foglie
13
Le foglie con forma ovata presentano una lunghezza che misura meno del doppio della
larghezza, le foglie con forma lanceolata invece sono lunghe più del doppio della
larghezza, le foglie con forma intermedia sono ellittiche.
La maggior parte delle specie di Camellia possiede foglie di lunghezza media compresa
tra 4.5 cm e 11.5 cm e di larghezza compresa tra 1.8 cm e 3.8 cm12 anche se vi sono
alcune eccezioni. Le foglie di camelia possiedono sempre il picciolo e la disposizione
delle foglie è alterna13.
Tipi di apice
Le foglie di camelia hanno un apice più o meno acuminato. Viene ritenuto acuto un
apice che si restringe progressivamente e che raggiunge una lunghezza limitata,
acuminato un apice che si restringe piuttosto bruscamente di lunghezza media e
cuspidato un apice molto accentuato e di considerevole lunghezza.
Tipi di margine
Le foglie di camelia possiedono margine fogliare evidentemente o meno dentellato che
si distingue in:
- profondamente seghettato, quando la dentellatura è profonda più di 2 mm.
12
13
Dati presi dal libro “le camelie” di PIER LUIGI GHISLENI vedi bibliografia
Vedi il prossimo capitolo
14
- brevemente seghettato, quando i dentini hanno una distanza tra loro di almeno 2 mm e
sono poco profondi.
-finemente seghettato, quando i dentini sono circa a 1 mm di distanza tra loro.
Il fusto
Portamento
Il portamento descrive l’aspetto dell’intero esemplare che può avere portamento
arbustivo, arboreo o semi-arboreo a dipendenza se somiglia di più ad un albero o ad un
cespuglio, la differenza sta nel punto in cui cominciano i rami che può essere più o meno
vicino al suolo.
Caratteristiche e ciclo riproduttivo delle piante di camelia
Le camelie essendo delle angiosperme, possiedono delle caratteristiche comuni a tutta la
divisione e la maggior parte di esse (quelle diploidi) possiede un ciclo riproduttivo che
corrisponde a quello di molte angiosperme per questo in questo capitolo verranno
spiegate alcune caratteristiche generali con riferimenti più specifici alle camelie.
Il fusto
Il fusto serve principalmente come sostegno dell’intero apparato di rami e foglie e come
conduttore di sostanze dalle radici all’intero organismo, esso presenta dei nodi: punti in
cui sono inserite le foglie, e degli internodi, i segmenti compresi tra due nodi consecutivi.
Visto che le camelie possono avere portamento arbustivo o arboreo, cioè presentarsi
come un arbusto o un albero, la disposizione dei rami sul fusto può presentarsi
diversamente. Nel primo caso le ramificazioni dell’asse principale cominciano non
lontane dal terreno e hanno dimensioni solitamente minori ma non di molto dalla
dimensione dell’asse principale; nel secondo caso il fusto si presenta come un vero
tronco di dimensioni molto maggiori delle ramificazioni che cominciano a diverse
decine di centimetri dal suolo. Nel caso della camelia l’asse principale come anche le
ramificazioni sono coperti di corteccia liscia, i nuovi rami possono essere di colore
rossiccio, giallognolo o cannella, molto brillanti.
Le camelie sono piante legnose, con portamento solitamente arbustivo: sono considerate
infatti degli arbusti, ma in alcuni casi hanno anche portamento arboreo. Nel loro luogo
d’origine le camelie antiche con portamento arboreo arrivano anche a superare i 10-12
metri, in Europa però ci sono pochi esemplari che superano quest’altezza.
15
Le gemme
La gemma è un organo vegetale da cui si
possono generare foglie, rami e persino fiori. Le
gemme possono trovarsi in gruppi di due o tre
gemme ma troviamo più spesso una gemma
singola e in base alla posizione dove essa si
trova si distingue in:
- apicale o terminale se si trova al vertice del
fusto o del ramo
- laterale se si trova in un punto qualsiasi sulla
superficie del fusto
- ascellare se si trova sopra la foglia
Le gemme inoltre si distinguono soprattutto in
base all’apparato a cui danno origine, infatti
possono essere distinte in:
Figura 6 : un rametto di Camellia
- gemme fiorali, se generano fiori
japonica var. Ascona che presenta tre tipi - gemme a legno, se danno origine a rami
diversi di gemme
- gemme miste, quando il loro futuro sviluppo
non è chiaro
Le gemme inoltre vengono definite latenti se non si sviluppano per molto tempo,
dormienti se si sviluppano l’anno successivo e pronte se si sviluppano subito.
Nell’immagine possiamo distinguere due gemme ascellari, una gemma fiorale (più
grossa) e una gemma apicale, probabilmente dormiente.
La foglia
Le foglie delle camelie variano a seconda della specie considerata e sono descritte
secondo la forma, il margine e il tipo di apice nel capitolo precedente.
Le foglie sono gli organi fotosintetici tipici della maggior parte delle piante. Esse sono
attaccate al fusto e hanno solitamente un gambo ben distinto detto picciolo, esse sono
composte da una lamina sottile con una superficie piuttosto appiattita. Le foglie che
invece hanno una lamina attaccata direttamente al fusto senza picciolo sono dette sessili.
Le foglie sul fusto sono in genere disposte in un ordine ben preciso e sono orientate in
modo tale che ogni foglia sia esposta alla luce con una minima sovrapposizione delle
foglie vicine.
Le foglie sono disposte sul fusto secondo una modalità costante che varia a seconda della
pianta. Se in ogni nodo14 vi è solo una foglia si dice che la pianta ha foglie alternate, le
foglie sono invece dette opposte se ce ne sono una due o più su ogni nodo, se invece in
un nodo sono inserite più foglie si dice che esse sono disposte a verticillo.
Durata
Le foglie hanno per loro natura un arco di vita limitato che di solito dura una stagione di
crescita, raramente più di qualche anno. Piante nelle quali le foglie durano per un periodo
più vasto possono essere classificate come piante sempreverdi. Nelle piante sempreverdi,
le foglie che si sono formate durante una stagione rimangono sull’albero almeno fino a
che non si siano formate le foglie della stagione seguente, in alcune piante sempreverdi
può capitare che le foglie durino anche diversi anni, in questo modo la pianta non rimane
mai senza foglie. I sempreverdi si sono formati probabilmente grazie ad una selezione
genetica causata dal clima che li avvantaggia per il fatto di non perdere energia dovendo
14
Nodi : punti in cui sono inserite le foglie, vedi descrizione del fusto
16
ricostruire tutto l'apparato fogliare e di non dover andare in quella che si può chiamare
una forma di letargo. Mantenere le foglie tutto l’anno permette ai sempreverdi di
combattere la secchezza durante l'inverno trattenendo l'acqua nelle foglie.
Allo stesso modo degli altri comportamenti fisiologici delle piante, la caduta delle foglie
è controllata da una serie di fattori ambientali che si combinano fra di loro: il fotoperiodo
(già visto per la fioritura), la temperatura e il rifornimento idrico.
Struttura delle foglie
i principali tessuti di una foglia sono l'epidermide, il mesofillo e i fasci vascolari. Una
lamina fogliare è solitamente costituita da due epidermidi, una superiore e una inferiore
che rinchiudono il mesofillo attraverso il quale passa il sistema vascolare.
L'epidermide
Essa è lo strato esterno di cellule che rivestono la superficie della foglia ed ha lo spessore
di una sola cellula. Le cellule che compongono l'epidermide sono prive di cloroplasti e
sviluppano sulla propria superficie esterna una parete cellulare molto spessa,che
contribuisce ad aumentare la forza e la rigidità della foglia. La parete cellulare è
solitamente coperta da uno strato di cutina o cere che protegge dalle infezioni e dai
danni meccanici e ritarda la traspirazione, ha in questo senso una funzione protettiva:
limita la perdita dell'acqua che avverrebbe normalmente tramite l’evaporazione. La
cuticola in genere ha uno spessore maggiore sul lato superiore della foglia che su quello
inferiore.
Per assumere CO2 l'epidermide possiede
aperture dette stomi: lo stoma è uno
spazio intercellulare conformato a
fessura, compreso tra due cellule dette
cellule di guardia. Quando esse sono
turgide si aprono ad arco lasciando
un'apertura ben definita tra di loro,
chiamata appunto stoma; quando invece
perdono la loro turgidità, si avvicinano e
aderiscono fra loro per tutta la loro
lunghezza e chiudono lo stoma. Nelle
dicotiledoni gli stomi sono in genere
sparsi ad intervalli abbastanza regolari
Figura 7: foglia di Camellia japonica sezionata
nel senso della longitudine vista al microscopio
sopra la superficie fogliare. Gli stomi
possono essere ugualmente abbondanti
su ambedue i lati delle foglie ma in
genere sono più numerosi sulla parte
inferiore, invece la parte superiore ne è
spesso priva. Il numero di stomi varia
molto a seconda della foglia e dei
diversi individui anche della stessa
specie e a dipendenza dell'ambiente.
L’apertura stomatica è molto piccola, in
genere ha una lunghezza di 7-40
micron15 ed un diametro di 3-12 micron
all’apertura completa degli stomi.
Gli stomi si trovano nell’epidermide
Figura 8: stomi di una Camellia japonica visti al
della maggior parte di fusti e foglie e in
microscopio
generale non si trovano nelle radici.
15
Dati presi dal libro di Peter m. Ray, “Botanica”, vedi bibliografia
17
Il Mesofillo
Il mesofillo solitamente si differenzia nettamente in due strati:
uno superiore, chiamato parenchima a palizzata e uno inferiore
chiamato parenchima spugnoso. Il
parenchima a palizzata è posizionato appena all' interno dell'
epidermide ed è formato da una o
due file di cellule allungate poste
perpendicolarmente all' epidermide. Le cellule sono posizionate
abbastanza vicine e di tanto in tanto troviamo qualche spazio intercellulare. Il parenchima spugnoso
invece è solitamente costituito da
cellule con forma irregolare e
possiede molti spazi intercellulari,
inoltre in genere vicino ad ogni
stoma si trova uno spazio molto
grande: la camera stomatica. Le
cellule non formano delle pile
ben definite. Il mesofillo dal
Figura 9: schema del mesofillo
punto di vista strutturale si adatta
perfettamente
all'eseguimento
della funzione primaria delle
foglie che è la fotosintesi; infatti
possiede molti cloroplasti verso la
superficie superiore che riceve la
maggior quantità di luce. Gli
spazi intercellulari sono maggiori
dove troviamo gli stomi visto che
costituiscono le vie di scambio di
gas con l’esterno, essi sono in
particolare il passaggio verso l'esterno di O2 e sono la via d'entrata
per l’H2O e l'anidride carbonica
per la fotosintesi dell'intero organismo. Gli stomi diminuiscono
progressivamente verso la super- Figura 10 : mesofillo di una Camellia japonica visto al
ficie superiore. L’immagine, scat- microscopio
tata al microscopio, rappresenta il
mesofillo di una Camellia sinensis, se lo si confronta con lo schema sovrastante si può
distinguere il parenchima a palizzata da quello spugnoso. Nell’immagine si distingue la
pagina superiore della foglia perché più spessa di quella inferiore; inoltre nell’immagine
sono presenti in marroncino due fasci vascolari, uno piuttosto piccolo a sinistra e quello a
destra grande.
18
Il fascio vascolare
I fasci vascolari sono composti da xilema e floema che trasportano sostanze alle cellule
del mesofilo, i più grandi fasci vascolari sono visibili a occhio nudo e sono le nervature
delle foglie. Le nervature si ramificano in numerosi fasci sempre più piccoli e
costruiscono un sistema molto esteso e capillare per fornire soprattutto acqua a tutte le
cellule, attraverso lo xilema e portano via, attraverso il floema, i prodotti della
fotosintesi. I fasci sono circondati da una guaina compatta, essa può regolare gli scambi
tra il fascio vascolare e le cellule del mesofillo.
I fiori
Il fiore è un organo vegetale che possiamo trovare solo nelle angiosperme: esso non è
altro che una gemma specializzata che ha modificato le sue parti vegetali. Alcune di
queste producono le strutture sessuali riproduttive che portano alla formazione dei semi e
del frutto.
Immagine 11: sei forme di fiore caratteristiche delle camelie, in ordine: doppia imbricata, anemoni
forme, peoniforme, doppia imperfetta, semidoppia e semplice
Il comportamento delle piante è determinato dalle reazioni chimiche e nelle condizioni
ambientali alle quali si verificano è quindi importante considerare sempre entrambi gli
aspetti per qualsiasi processo. Nel caso della fioritura ad indurla sono determinati ormoni
che variano a seconda della pianta e anche il rapporto tra azoto e fosforo ha un effetto
sulla fioritura : un quantitativo relativamente alto di fosforo favorisce il passaggio
precoce dalla crescita vegetativa a quella riproduttiva mentre l'eccesso di azoto favorisce
una rigogliosa crescita vegetativa ma ritarda o sopprime la fioritura. Il passaggio dalla
crescita vegetativa a quella fiorale può essere notevolmente accelerato o ritardato da
cambiamenti dell'ambiente. Per le condizioni ambientali il fattore che più di tutti
controlla la fioritura è la durata del giorno chiamata in termini scientifici “fotoperiodo”.
19
Il ciclo fotoperiodico16 che induce la formazione dei fiori si chiama ciclo fotoinduttivo:
esso agisce da meccanismo scatenante. In alcuni casi induce la fioritura anche se la
pianta in seguito viene esposta solo a cicli differenti mentre in altri casi i cicli
fotoinduttivi devono ripetersi più volte. Di solito c'è un effetto cumulativo: uno o pochi
cicli fotoinduttivi possono causare la formazione di alcuni fiori ma si hanno le fioriture
più rigogliose e rapide quando i cicli fotoinduttivi si susseguono senza interruzioni.
Oltre al fotoperiodo c’è un alto elemento ambientale importante per la fioritura: la
temperatura, molte piante infatti fioriscono solo ad una data temperatura, la fioritura
delle camelie può essere ritardata o anticipata cambiando la temperatura.
Le piante perenni17 come la camelia non fioriscono solitamente durante il primo anno.
Alle nostre latitudini e nei nostri climi le piante di camelia che hanno compiuto almeno
un anno e tenute in terreno adatto fioriscono normalmente a dipendenza della specie tra
novembre e maggio, ma la maggioranza fiorisce in aprile. Nelle camelie il fiore ha
inoltre disposizione solitaria e ascellare.
Struttura dei fiori
Figura 12 : schema struttura del fiore tipico
Un fiore tipico ha quattro tipi di foglie: i petali,i sepali, gli stami e i carpelli, tutti si
inseriscono alla cima di un rigonfiamento chiamato ricettacolo. Come si può ben vedere
dalla figura, i sepali stanno all'esterno, poi vengono i petali, poi gli stami, i carpelli
stanno al centro.
I sepali sono genericamente verdi ed hanno una struttura simile a quella delle foglie. Essi
coprono e racchiudono le altre parti del fiore
prima che esso si apra, in questo modo
proteggono le parti interne. Il numero di
sepali è in genere di tre, quattro o cinque.
L'insieme dei sepali è chiamato calice.
I petali costituiscono la seconda serie di
foglie fiorali, subito all'interno dei sepali.
Sono colorati per attrarre gli insetti o gli
uccelli che trasportano il polline. Il numero
di petali coincide di solito con il numero di
sepali (non è il caso di molte varietà di
Camellia japonica ma è il caso di molte
Figura 13 : androceo di una Camellia sinensis varietà di Camellia sinensis). L'insieme di
16
Fotoperiodo: ore di luce e buio specifiche che si ripetono
Dal libro “botanica” di ARTHUR CRONQUIST (vedi bibliografia), piante perenni: piante che
vivono per più di tre anni
17
20
tutti i petali costituisce la corolla. Anche se i petali sono solitamente distinti l'uno
dall'altro e sono connessi individualmente al ricettacolo. L'insieme della corolla e del
calice si chiama perianzio ed ogni sua parte si chiama tepalo. Il termine è anche
utilizzato quando sepali e petali non sono distinguibili.
Gli stami sono gli organi maschili del fiore. Ogni stame è costituito da un sottile
filamento e da un'antera terminale. L'antera è a sua volta costituita da due teche, ognuna
delle quali presenta una piega nel centro ed è costituita da due sacche polliniche
contenenti il polline, ogni antera e quindi costituita da quattro sacche polliniche.
L'insieme degli stami di un fiore si chiama androceo.
Il numero di stami di un fiore varia da una specie all’altra e nella stessa pianta da
un’annata all’altra. In molte piante uno o più stami sono modificati e privi di antere
funzionali. Gli stami cosi modificati si chiamano staminoidi. Nel tipo più comune di
staminoide il filamento si espande a formare una lamina a forma di petalo, è il caso di
molte camelie dai fiori sfarzosi come si può leggere nel capitoletto “Classificazione”.
Figura 14 e 15 : nella prima figura uno stame normale e uno staminoide,
nella seconda immagine petaloidi misti a petali
I carpelli costituiscono gli organi femminili del fiore, i pistilli. Il carpello è infatti
differenziato in tre parti distinguibili: in basso troviamo l’ovario, proseguendo troviamo
un filamento, lo stilo e in cima troviamo lo stimma che accoglie il polline. Il pistillo non
è altro che l’insieme di stilo e stimma. L'insieme di tutti i pistilli si chiama gineceo. I
pistilli composti derivano dalla fusione di due o più carpelli semplici adiacenti.
Figura 16 e 17 stami e pistillo tripartito di una Camellia sinensis
Nelle immagini vediamo gli stami e il pistillo di una Camellia sinensis è interessante
notare che il pistillo è tripartito, formato probabilmente in origine da tre carpelli.
21
L’ovario può essere suddiviso in cavità separate dette loculi contenenti gli ovuli da
fecondare. Nella Camellia sinensis l’ovario è unico e derivato dalla fusione di tre
carpelli ed è supero cioè posizionato al di sopra delle altre parti fiorali.
Un fiore si dice completo quando presenta: sepali, petali, stami e pistilli, quando manca
una qualsiasi di queste componenti il fiore si dice incompleto. Un fiore che possiede sia
gli stami che i pistilli si dice perfetto. Nelle camelie sono presenti molte varietà
totalmente o parzialmente sterili nel primo caso i fiori non hanno ne stami ne pistilli (essi
infatti sono mutati in petaloidi), nel secondo alcuni stami sono mutati mentre ve ne sono
ancora pochi riconoscibili come stami, ma solitamente coperti da petali o non efficienti;
da questi fiori non vengono prodotti ne i semi ne il frutto.
Lo “sport”
Figura 18: Camellia japonica var. Bella portuense
con rami che presentano “sport”
Alcune camelie hanno la tendenza a
manifestare un fenomeno chiamato
“sport”, esso non è altro che una
mutazione dovuta probabilmente alla
variazione di uno o più caratteri
ereditari che determina in uno o più
rami la comparsa di nuove caratteristiche. Si presenta come una mutazione del colore dei fiori e viene
chiamato per questo più comunemente
“scherzo”. Nella cultura giapponese
era tradizione offrire un rametto
mutato all’imperatore.
Nell’immagine si vede una Camellia
japonica var. Bella portuense che
presenta solitamente fiori bianchi
screziati di rosa scuro, mentre in
alcuni rami presenta dei fiori interamente colorati di rosa scuro.
Impollinazione
Quando i granuli pollinici sono maturi l'antera si apre e li espone all’aria. Il trasporto di
polline dall'antera allo stimma si chiama impollinazione. Per la più parte delle piante gli
insetti (api, vespe, farfalle e falene) sono i più comuni agenti dell'impollinazione come
nel caso delle camelie, ma molti fiori sono impollinati grazie al vento e altri ancora
grazie agli uccelli.
Gli insetti (soprattutto le api) raccolgono e utilizzano il
polline e il nettare del fiore, mentre essi lo raccolgono
inevitabilmente entrano in contatto con le antere, il polline
cade ma parte di esso resta sull'insetto e può cadere sullo
stimma dello stesso fiore o di fiori visitati successivamente.
Lo stimma (che si può vedere nell’immagine accanto) è
solitamente appiccicoso perché la sua superficie più esterna
è ricoperta da un succo che contiene: acqua, zuccheri e altre
sostanze così che il granulo pollinico che viene a contatto
rimane attaccato.
È interessante sapere che nello stesso viaggio, l’ape visita
19: stimma di una
fiori di un solo tipo, trascurando gli altri a meno che non sia Figura
Camellia sinensis
scarsa la disponibilità. Questa caratteristica delle api è uno
22
dei fattori che limitano l’ibridazione18 perché il polline non viene trasportato da una
specie all’altra.
I fiori di camelia (se non sterili) sono solitamente ermafroditi19 e auto-incompatibili,
hanno quindi bisogno degli insetti per riprodursi.
Fecondazione
Nell’ovario e rispettivamente nelle antere si sviluppano gli ovuli e le cellule spermatiche
e quando il granulo pollinico contenente le cellule spermatiche è maturo, viene liberato e
raggiunge lo stimma come spiegato nelle pagine antecedenti.
A contatto con le sostanze presenti sullo stimma
il granulo pollinico germina; il contenuto del
granulo pollinico (budello pollinico) si libera e
penetra nello stimma e cresce verso il basso
dentro lo stilo poi raggiunge l’ovulo e lo
penetra. Uno dei due spermi presenti nel budello
pollinico si fonde con l’oosfera presente nell'
ovario. In seguito a diverse divisioni l’oosfera
fecondata da origine all’embrione del seme, le
altre componenti del budello pollinico (nucleo e
citoplasma) degenerano. La seconda cellula
spermatica invece si fonde con i nuclei presenti
nell’oosfera producendo un tessuto che ha la
funzione di alimento di riserva. Visto che
entrambe le cellule spermatiche si fondono nelle
angiosperme si parla spesso di doppia
fecondazione, l’ovulo fecondato sarà poi
l’embrione e il nucleo fecondato costituirà
l’endosperma del seme.
Nello schema vediamo bene questo procedimento, A) Granulo di polline sullo stimma
B) granulo pollinico con nucleo della cellula e
due nuclei spermatici C) granulo pollinico ger- Figura 20 : fecondazione, granulo
pollinico che sta per penetrare l’ovulo
minante D) penetrazione del budello pollinico
Frutti e semi
I frutti
L’ovario maturo, insieme a tutte le altre strutture
che maturano e formano un’unità con esso, si
chiama frutto. La maggior parte dei frutti deriva
da un solo pistillo e viene quindi chiamato frutto
semplice, quando il frutto deriva anche da altre
parti del fiore è chiamato composto, il frutto che
deriva da vari fiori è chiamato infruttescenza.
Nelle camelie il frutto è quindi composto, esso è
formato da una capsula coriacea di struttura
quasi legnosa e possiede cavità contenenti semi,
il cui numero varia da specie a specie.
Figura 21: frutti in fase di schiusura di
una Camellia japonica
18
Ibrido: organismo generato dall’incrocio di due specie diverse
Ermafrodite : organismo che possiede sia gli organi sessuali maschili che femminili
19
23
Dispersione dei semi
Il vento, gli animali, l’acqua e la deiscenza esplosiva sono i mezzi principali di
dispersione dei semi.
Le camelie disperdono i loro semi per deiscenza. I semi dei frutti deiscenti vengono
dispersi individualmente con il metodo chiamato di deiscenza esplosiva: all’interno del
pericapo in via di essiccamento si generano tensioni mentre il frutto matura che causano
lo scoppio lungo le linee di minor resistenza, lo si vede bene nella figura del frutto di
Camellia japonica dove si vede il seme che si sta aprendo e le linee scoppiate.
La struttura del seme
Il seme è un ovulo maturo, esso è
composto da due parti essenziali: il
tegumento seminale20 e l’embrione,
attaccato all’endosperma21. L’embrione è come una pianta in miniatura, esso infatti è composto da un
corto asse con una o due foglioline,
dette cotiledoni, a dipendenza se si
tratta di una monocotiledone o di una
dicotiledone. La parte dell’asse sopra
i cotiledoni è chiamata epicotile e
Figura 22: rappresentazioni schematiche in sezione
longitudinale di semi di dicotiledoni contenenti
endosperma. A seme di ricino B seme di pomodoro
Figura 23 : semi di Camellia japonica visti da tre
prospettive diverse
diventerà la gemma apicale del germoglio, la parte dell’asse sotto i cotiledoni è detta ipocotile e si prolunga
alla base nella parte detta radichetta
che diventerà la radice primaria della
piantina. Le sostanze nutritive accumulate nel seme comprendono proteine, carboidrati e grassi. È risaputo
che tutti semi di Camellia contengono una quantità di olio che
varia da specie a specie, la specie
con la maggior quantità di olio nei
semi è la Camellia oleifera i cui semi
si usano per fare l’olio di camelia.
Germinazione
In genere i semi maturi della maggior parte delle piante entrano in un periodo di
quiescenza, che varia a seconda della specie e delle condizioni ambientali, prima di
svilupparsi. Durante i primi stadi della crescita la nuova pianta, prima che divenga
completamente indipendente dalle sostanze nutritive immagazzinate nel seme, viene
chiamata plantula.
Tutti i semi richiedono un quantitativo di umidità e ossigeno per germinare e anche una
temperatura adatta.
20
Tegumento seminale: Il tegumento seminale, detto anche episperma, costituisce lo strato più esterno
del seme e deriva dai tegumenti dell'ovulo (primina e secondina) che durante i processi di maturazione
si modificano e formano le strutture protettive del seme. Da www.sapere.it/enciclopedia
21
Endosperma: tessuto nutritivo derivato dal nucleo triploide dell’ovulo, esso in alcuni casi degenera
e le sostanze nutritive sono accumulate nei cotiledoni. Dal libro Botanica di Arthur Cronquist
24
Le radici
Le funzioni principali delle
radici sono : l’ancoraggio al
terreno e l’assorbimento di sali
minerali e acqua. L’apparato
radicale delle camelie è la
parte meno studiata. Si trovano
comunque alcune informazioni: esso è formato da una
radice principale e da un fascio
secondario di radici detto
“fascicolato”; l’apparato radicale è solitamente superficiale,
le radici infatti non scendono
solitamente sotto i 3 m di profondità.
Figure 24: nella prima figura si vede una camelia in vaso
che è in perfetta forma, nella seconda figura invece si
vedono le radici nude di una camelia malata.
Il terreno
Le camelie sono piante acidofile capaci cioè di crescere correttamente solo in terreni con
pH acido22, vale a dire terreni spesso poveri di calcio, potassio, magnesio e sodio. Vi
sono diverse cause dell’acidità del terreno, esso infatti dipende :
-dal tipo di roccia presente nella zona; infatti le piogge colando lungo le rocce
disciolgono i vari sali minerali e li trasportano nel terreno rendendolo acido o basico
-dai dilavamenti che possono portare via al terreno sostanze basiche, tipici soprattutto di
climi piovosi
-dall’uso prolungato di alcuni concimi contenenti solfati che a contatto con sostanze
presenti nel terreno formano degli acidi
-dal sovra-assorbimento di sostanze basiche da parte delle piante che normalmente è
prevenuto con l’utilizzo di concimi
-dall’accumulo di sostanze organiche che formano acidi umici.
Un terreno acido è normalmente un terreno poco adatto alla vita delle piante poiché è più
difficile per le piante assorbire elementi nutritivi. Le camelie invece, e tutte le piante
acidofile, attraverso l’evoluzione sono state capaci di nutrirsi, sopravvivere e crescere in
ambienti con suolo acido che sono tra l’altro quelli che ritroviamo nella loro zona di
origine.
Il substrato dove sono poste le camelie è molto importante anche perché fornisce alle
camelie sostanze essenziali alla loro crescita che esse non riescono a sintetizzare.
L’unica fonte per acquisire queste sostanze è dunque il terreno; in particolare assume
molta importanza per la crescita la presenza di timina nel substrato. Per rifornire il
substrato di questa sostanza e molte altre che servono alle camelie devono essere presenti
nel substrato elementi vegetali in deterioramento(humus), secondo la testimonianza del
Signor Eisenhut, la corteccia esegue perfettamente questa funzione, si può notare infatti
come tutto il suolo del suo parco sia ricoperto di corteccia.
22
pH acido : inferiore a 7, il pH basico è invece caratteristica dei terreni alcalini
25
Ciclo riproduttivo
Il ciclo riproduttivo della camelia è stato descritto precedentemente e può essere
riassunto con lo schema seguente che si riferisce al ciclo delle angiosperme ma è simile a
quello delle camelie. Si complica nelle varietà tetraploidi ed esaploidi o per i poliploidi
dispari, ma funziona bene per la maggior parte delle camelie.
La figura alla pagina seguente rappresenta il ciclo riproduttivo delle angiosperme:
l'ovulo è disegnato in grandezza molto maggiore a quella reale rispetto all'ovario e al
pistillo; nel disegno inoltre non appare il frutto che normalmente dovrebbe circondare il
seme.
Il fiore è composto da varie parti, tra cui gli organi fiorali(pistilli e stami) che sono
diploidi(nelle camelie di specie japonica il numero di cromosomi più comune è 2n=30) ,
all'interno di essi avviene la meiosi che consente di produrre cellule aploidi (n) che
vengono chiamate microspore per le cellule dell’apparato maschile e rispettivamente
macrospore per quelle dell’apparato femminile. All'interno dell'antera si sviluppa grazie
ad un processo di meiosi la microspora e grazie a successive mitosi del nucleo si
formano due nuclei spermatici(nuclei aploidi con una piccola quantità di citoplasma),
l'insieme viene chiamato granulo pollinico.
All'interno dell'ovario invece troviamo degli ovuli; anch'essi si dividono per meiosi
dando origine a quattro cellule aploidi chiamate macrospore. Solo una di queste
normalmente si sviluppa grazie a successive divisioni mitotiche e contiene otto nuclei
aploidi che si differenziano in due nuclei polari, nell'oosfera e in altre strutture: l'insieme
è chiamato sacco embrionale. La fecondazione è spiegata più nel dettaglio nel capitoletto
precedente. In breve : l'antera si apre e libera i granuli pollinici che saranno trasportati a
uno stimma dove si riverserà il contenuto del granulo pollinico che penetrerà l'ovulo; i
nuclei spermatici si fondono con l'oosfera e i due nuclei polari e formano lo zigote e
rispettivamente un nucleo triploide(3n). Questo processo è chiamato doppia
fecondazione. In seguito lo zigote si sviluppa ulteriormente e i nuclei triploidi si
moltiplicano per mitosi. Si sviluppa l'embrione e in seguito si formano tra i nuclei
triploidi pareti cellulari che creano l'endosperma, un tessuto che circonda l'embrione e
servirà all'accrescimento dell'embrione. Man mano che l'endosperma e l'embrione
crescono, cresce anche l'ovulo in cui sono contenuti e si formano degli strati esterni
robusti che proteggeranno il seme quando sarà rilasciato nell'ambiente. Il seme si
svilupperà nel terreno è crescerà quella che è chiamata plantula che sviluppandosi
costituirà la nuova pianta con nuovi fiori
26
3
4
2
1
5
5
3
1
2
4
27
Nell’immagine i numeri associati alle riproduzioni corrispondono alle rispettive
fotografie:
numero 1: fiore
numero 2: stami e pistillo
numero 3: stima pistillo e ovario, percorso del granulo pollinico
numero 4: plantula già sviluppata
numero 5: seme con guscio visto da 3 prospettive, seme senza guscio e seme senza
guscio tagliato a metà, si distingue piuttosto difficilmente l’embrione.
Numeri cromosomici
Le indagini del numero cromosomico delle camelie risalgono all’ inizio del 1900, ma la
ricerca scientifica in quest’ambito è continuata e continua tutt’ora. In particolare si sa che
i taxa di camelie formano una serie il cui numero basale è 15, le forme biologiche più
coltivate sono quelle diploidi: la maggior parte delle camelie della specie japoica
possiede numero cromosomico 2n = 30. Tuttavia le camelie possono mostrare livelli di
ploidia diversi (dalla triploidia fino alla octoploidia) vi sono anche casi rari di
aneuploidia. La frequenza della triploidia viene considerata una conseguenza della
selezione indotta dall'uomo per il miglioramento delle dimensioni del fiore o della foglia,
infatti gli individui triploidi hanno fiori e foglie più grandi rispetto agli altri.
Ciclo biologico della Camellia var. japonica
La durata della vita delle camelie dipende da molti fattori, il più importante è l’habitat. A
parità di condizioni, le camelie coltivate in terra vivono più a lungo di quelle coltivate in
vaso. Le camelie crescono in media 10 cm all’anno e costruiscono nuovi apparati,
formando un ciclo che si ripete ogni anno:
1) marzo-aprile : antesi23 ed allegagione24
Le camelie var. japonica sono in piena fioritura in questo periodo avviene la
fecondazione dei fiori, in seguito il fiore cade mentre l’ovario fecondato resta sulla
pianta e comincia a svilupparsi quello che sarà il frutto.
2) aprile : crescita nuovi germogli da gemme a legno apicali ed ascellari
3) giugno : arresto della crescita del germoglio e formazione della gemma apicale,
formazione di gemme a fiore o formazione di gemme a legno per eventuale
secondo/terzo ciclo di produzione di nuovi germogli. i fattori che possono indurre più
vegetazioni sono:
A) clima caldo/umido tipo subtropico
B) potatura a verde della gemma apicale
C) forti concimazioni azotate.
4) giugno e luglio : lignificazione del germoglio
5) luglio/agosto : dormienza estiva
La dormienza è il periodo in cui la pianta a causa di condizioni non favorevoli, nel caso
della dormienza estiva troppo caldo, non produce vegetazione e porta le attività
fisiologiche al minimo.
6) settembre : ripresa attività radicale ed ingrossamento gemme a fiore
23
24
Antesi: termine utilizzato in botanica per indicare la fioritura
Allegagione : fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura
28
Con il diminuire delle temperature la pianta riattiva le sue funzioni fisiologiche
soprattutto l'attività radicale, producendo nuove radici ed accumulando sostanze di
riserva nelle radici per far fronte alla stagione invernale
7) ottobre-febbraio : dormienza invernale
La pianta come in estate va in riposo vegetativo perché troppo freddo.
1) …
Questo ciclo vale per le piante di Camelia della specie japonica, tuttavia i vari processi si
ritrovano per tutte le camelie in differenti stagioni dell’anno, per esempio la Camellia
sinensis e la Camellia sasanqua che hanno la fioritura in ottobre, hanno tutto il ciclo
spostato. È molto interessante dal punto di vista produttivo sapere che si possono indurre
più vegetazioni in un anno, infatti nelle piantagioni di Camellia sinensis viene utilizzata
molto la potatura delle gemme apicali.
Coltivazione
Le camelie si trovano bene in tutte le regioni con clima temperato e suolo piuttosto acido
(problema risolvibile facilmente con la pacciamatura) l’unica eccezione è costituita dalla
Camellia reticulata che è meno resistente al freddo. In generale le camelie con maggiori
problemi per quanto riguarda la temperatura invernale sono quelle che in inverno non
sono in riposo vegetativo ma svolgono attività metabolica; per esempio perché
fioriscono e quindi sono solitamente più sensibili alle basse temperature.
Le camelie possono essere coltivate sia in terra che in vaso anche se molte specie vivono
meglio se piantate in piena terra. Solitamente si usa eseguire la moltiplicazione in vaso
per poi piantare la piantina, una volta ben radicata, in terra; solitamente il rinvaso o la
messa a dimora sono compiuti a fine fioritura.
La messa a dimora
Le indicazioni relative al tipo di terreno adatto alle camelie sono spiegate nel capitolo
precedente. È importante assicurarsi dell’acidità del terreno prima di piantare una
camelia, il terreno può essere corretto grazie all’aggiunta di materiale organico in
decomposizione. La buca dove si vuole inserire la camelia deve essere più grande della
zolla di terreno contenente le radici e va aggiunta della terra eventualmente mista a torba
e concimi, per stabilizzare la zolla, tutto il processo va eseguito attentamente per evitare
che le radici si spacchino.
Esposizione
La camelia è una pianta che va tenuta in semi-ombra perché necessità di molta
luminosità, ma attenzione non bisogna esporre le camelie al sole perché non sopportano
la luce diretta che causa un imbrunimento delle foglie e dei fiori. Esse vanno quindi
piantate sotto alberi di taglia grande e con chioma che filtra i raggi solari, inoltre è bene
piantare la camelia al riparo dal vento. Occorre poi tenere conto del portamento della
pianta (arbustivo o arboreo) e della grandezza che le camelie possono raggiungere prima
di piantarne un esemplare, per questo è meglio tenere circa 2 metri di distanza dalle altre
piante.
L’irrigazione
L’irrigazione non è necessaria in tutti i luoghi. Se tuttavia le piogge non sono frequenti è
importante irrigare la terra, soprattutto nella stagione estiva, con acqua con bassa
concentrazione di sali, l’ideale è comunque l’acqua piovana.
29
La pacciamatura
La pacciamatura consiste nel distribuire sul terreno sotto la chioma della pianta un
miscuglio di corteccia, segatura e foglie secche (la corteccia è l’elemento più importante,
gli altri possono essere tralasciati).La pacciamatura ha una doppia funzione: da una parte
essa fornisce una protezione delle radici contro il gelo in inverno e dall’altra arricchisce
il suolo. La concimazione del suolo va comunque eseguita ogni quattro anni.
Potatura
In generale le camelie non necessitano di interventi di potatura, tuttavia se la pianta
presenta rami secchi o malati bisogna provvedere ad eliminarli; inoltre si può regolare la
chioma per necessità estetiche. Le camelie solitamente sopportano anche grandi
interventi di potatura per questo è d’uso anche tagliarle a forma di cespuglio o utilizzarle
per delle siepi. La potatura svolge un ruolo più importante su piante in crescita; la
crescita infatti va controllata per esempio eliminando i rami che si sviluppano all’interno
della chioma e controllando che la camelia si ramifichi anche lateralmente. La potatura
va eseguita realizzando un taglio obliquo sopra il nodo ed è consigliato eseguirla dopo la
fioritura.
La coltivazione in vaso
Per la coltivazione in vaso le camelie necessitano di un substrato formato da torba e
terriccio sabbioso, molto importante per il corretto drenaggio; l’umidità del terreno va
controllata e si bagnano le piantine solitamente due volte alla settimana. Importante è il
vaso che deve essere provvisto di fessure per far uscire l’acqua in eccesso ed evitare il
ristagno che nuocerebbe alle radici.
Sistemi di moltiplicazione
Le camelie possono essere moltiplicate per talea, margotta, seme, innesto o propaggine.
In Ticino, l’innesto e soprattutto la propaggine sono poco praticati.
Riproduzione seminale
Solo con la moltiplicazione per seme si possono ottenere piante con caratteristiche
diverse dalla pianta madre a dipendenza della provenienza del polline ed è per questo
difficile catalogare le piante provenienti da seme. Normalmente le piante ottenute da
seme non fioriscono prima del terzo anno. La propagazione per seme avviene in modo
naturale ed è descritta nei capitoletti precedenti, tuttavia è possibile riprodurre le camelie
tramite seme artificialmente: impollinando le piante manualmente e prelevando i frutti
appena presentano le incrinature. Dopo questo processo è consigliato togliere i semi e
interrarli preferibilmente nei giorni successivi, o conservarli in cassette con sabbia umida
e piantarli in primavera (si possono già escludere i semi che inseriti in acqua
galleggiano). I semi non vanno inseriti più di 3 centimetri nel terreno; il substrato da
utilizzare è come quello spiegato nella coltivazione in vaso, per una coltivazione efficace
sarebbe meglio piantare i semi in vaso e poi trasferire le piantine in terra. Questo metodo
è utilizzato ormai unicamente con lo scopo di ottenere nuove varietà o varietà più
resistenti perché è il metodo riproduttivo più lento, infatti le piantine cominciano a fiorire
solo dopo il quarto anno.
Riproduzione vegetativa
La talea
La talea è il metodo più utilizzato perché è semplice, veloce e di buon rendimento. La
moltiplicazione per talea consiste nel tagliare un rametto già lignificato (e non più
30
erbaceo), è meglio eseguire quest’operazione su rami con una lunghezza superiore ai 15
cm, e metterlo nel terreno in modo che formi delle nuove radici e che dia vita a una
Figure 25 ,26 e 27:
25 talee appena tagliate, 26 talee messe in terra 27 copertura, processo svolto dal signor Remo Ferriroli
nuova pianta. Il periodo migliore per fare le talee è da metà luglio a metà agosto.
È consigliato eseguire questa operazione al mattino, così che le foglie sono sature di
acqua. La parte più importante è il taglio che deve essere obliquo e va eseguito con una
lama tagliente tra la terza e la quarta foglia in modo che restino ancora circa 2 cm di
gambo sotto la terza foglia. Dopo il taglio i rametti devono essere immersi in un secchio
d’acqua per almeno un’ora, questo serve ad evitare che il taglio cicatrizzi e favorisce,
quando il rametto è piantato, l’assorbimento di acqua.
Nei vivaio le talee vengono messe in apposite cassette, ma possono essere anche inserite
in vasi di plastica forati, prima di togliere le talee dall’acqua, si esegue un’abbondante
innaffiatura per far raggiungere al substrato una buona umidità e vi si mettono subito le
talee affondandole, in modo leggermente obliquo nel substrato per una profondità di
circa 1 cm, la distanza da tenere tra una talea e l’altra è di 5 cm. Terminata questa
operazione bisogna ancora annaffiarle leggermente, poi si chiude più ermeticamente
possibile la cassetta o il vaso con un foglio di plastica sottile, così da creare una piccola
serra in miniatura. Normalmente, in un vivaio, le talee vengono tenute nella serra
all’ombra, la temperatura ideale del substrato è di 25 gradi e quella del’aria non deve
superare i 35. Ogni settimana le talee vanno controllate in caso di bisogno di ulteriore
annaffiatura. In situazioni ottimali le camelie radicano in otto settimane, periodo che può
prolungarsi anche fino a sei mesi in condizioni meno favorevoli. L’involucro in plastica
può essere tolto solo dopo la radicazione e la temperatura può essere abbassata. Dopo
circa 8 mesi bisogna piantare le nuove camelie in un vaso più grande o nel terreno, il
substrato ideale è una miscela di terra vegetale (attenzione: deve essere terreno acido) e
torba, eventualmente poco concime.
31
L’innesto
Figure 28 e 29:
nelle figure si vedono l’innesto per approssimazione e quello per spacco (semplice o doppio).
L’innesto è una tecnica molto interessante perché permette di migliorare una varietà con
chioma già bella fornendole un apparato radicale più resistente. Viene praticato
solitamente dai giardinieri perché richiede molta manualità, inoltre essa è una pratica
molto delicata che rischia di danneggiare anche gravemente la pianta. Questo metodo
molto utilizzato in passato per ottenere piante più vistose, oggigiorno è poco praticato e
utilizzato nel caso in cui gli altri metodi di moltiplicazione non hanno successo.
La tecnica si basa sull’unione di due individui diversi: uno fornisce l’apparato radicale
(chiamato portainnesto) e l’altro una parte della chioma (chiamato marza o nesto); le due
piante devono essere compatibili per assicurare la corretta saldatura. Ci sono diversi
metodi di moltiplicazione per innesto: per approssimazione, a spacco semplice, a spacco
doppio.. Il più facile è il primo che consiste nello scortecciamento parziale su entrambe
le piante scelte e nel saldare assieme le parti con un laccio, quando la saldatura è
avvenuta il portainnesto può essere tagliato. Le altre tecniche di moltiplicazione per
innesto a spacco consistono nel praticare una spaccatura nel ramo del portainnesto e
inserirvi una o più marze, la spaccatura può essere solo laterale o può percorrere tutto il
ramo.
La margotta
Figura 30: margotta fatta utilizzando
al posto del nastro adesivo
dell’alluminio
La margotta è un metodo che consente di produrre
una nuova piantina da un ramo già sviluppato di
una pianta adulta. Il ramo va scelto non troppo
vecchio e deve misurare almeno 40 cm, da questo
viene tagliata una parte di corteccia che misura di
solito 2 o 3 centimetri; nel punto dello scortecciamento viene inserito del terriccio e il tutto
viene sigillato con della plastica. Questo procedimento consente al ramo di formare delle
radici mentre si nutre attraverso la pianta già
sviluppata. Quando si sono formate le radici si
può staccare il ramo interessato dalla pianta e
piantato in terra. Il periodo ideale per eseguire
questa tecnica è tra giugno e luglio quando la
pianta è in fase vegetativa.
32
Malattie
Le camelie che si trovano nei giardini hanno meno tendenza ad ammalarsi di quelle che
vengono coltivate. Infatti i parassiti si diffondono più facilmente nelle coltivazioni dove
abbiamo piantine solitamente della stessa specie che in un giardino dove ci sono
sicuramente meno piante della stessa specie che sono distribuite in uno spazio maggiore.
Tuttavia anche le camelie in giardino si possono ammalare, questo succede soprattutto se
esse sono già in condizioni non ottimali, cioè se non hanno abbastanza: luce, spazio, aria,
ombra.. Quindi la prima lotta contro le malattie può essere fatta già scegliendo di
piantare la camelia in un luogo adatto.
Le camelie, come tutte le piante, possono essere attaccate principalmente da : batteri,
funghi, virus e insetti, i patogeni più comuni sono elencati qui di seguito.
Cibornia camelliae
Attorno al 2000 fu riscontrata per
la prima volta la Cibornia camelliae, un patogeno che attacca i fiori
di camelia, questo fungo è già
presente in tutto il mondo tranne
che in Australia e riconosciuto
come organismo alquanto nocivo
perché causa l’appassimento dei
fiori e il loro distaccamento. La
malattia è originaria del Giappone e
Figure 31, 32: Cibornia camelliae in vitro e un fiore
si è sviluppata in alcuni decenni.
affetto dal fungo
Il primo sintomo della malattia si
verifica con un essiccamento del fiore a partire dal centro, dove si sviluppa un alone
grigio, il contagio avviene solo su fiori già schiusi perché le spore non riescono a
penetrare nei boccioli, in seguito il fiore comincia ad essiccare e in poco tempo secca
completamente e cade; capita anche spesso che i fiori cadano prematuramente. Inoltre il
fungo attacca solo i fiori e non nuoce alla pianta. Il fungo che si trova sui fiori produce
degli sclerozi25 che poi cadono e restano dormienti e rimangono sulla superficie del
suolo, fino a che il clima diventa umido, a questo punto germinano e producono delle
spore che vengono trasportate dal vento sui fiori e li infettano formando dopo un lasso di
tempo che può variare dai 15 ai 30 giorni all’interno dei fiori nuovi schlerozi che
vengono liberati quando il fiore cade al suolo. Gli sclerozi possono rimanere in uno stato
di quiete anche per 5 anni e le spore possono essere trasportate anche per più 2 km di
distanza. Il fungo è tipico della camelia e molto infettivo e non ci sono ancora dei
prodotti che riescono a combatterlo ma c’è una precauzione importante che si può
prendere per evitare il contagio: l’area dove si trova la pianta deve essere tenuta pulita e i
fiori caduti devono essere rimossi. Cosi facendo si tolgono anche le spore.
Cocciniglia
Essi sono degli insetti che attaccano molte piante tra cui le camelie di cui possono
attaccare tutte le parti : dalle radici alle foglie, “cocciniglia” è il termine usato
volgarmente per definire una decina di insetti di dimensioni varie, tra questi i più comuni
sono: Plantococcus citris (cocciniglia cotonosa), Pseudococcus adoninum (cocciniglia
farinosa), Coccus hesperidum e Parlatoria camelliae (cocciniglia viola della camelia).
Le cocciniglie come anche altri pidocchi e insetti possono essere allontanate con
25
Sclerozio: struttura capace di sopravvivere per diverso tempo come corpo indipendente
dall’organismo che l’ha prodotto, definizione presa da Wikipedia
33
l’irrorazione di un olio bianco emulsionabile chiamato anche olio invernale che viene
messo sulle piante e che fa morire le uova dei parassiti.
La camelia in Ticino
Capitolo realizzato grazie alle interviste fatte al Signor Ferriroli, ex capo giardiniere
della città di Locarno, al Signor Marcacci, attuale capo giardiniere e al Signor
Eisenhut, proprietario del Parco Botanico del Gambarogno.
Il clima Ticinese
Il Ticino possiede un clima detto insubrico dovuto all’effetto del lago che d’estate
accumula calore che viene rilasciato d’inverno mitigando il clima e diminuendo le
gelate; l’inverno è secco e le grandi nevicate sono rare, le precipitazioni sono abbondanti
e ridistribuite soprattutto in primavera e autunno, l’estate è soleggiata ma più fresca
rispetto all’area mediterranea con occasionali temporali.
Il clima ticinese è perfetto per tutta la vegetazione mediterranea e per le camelie che
infatti crescono molto bene anche se la loro area d’origine è ad una latitudine più bassa.
Tutto il Ticino possiede un buon clima per la coltivazione di camelie ma solo il
sopraceneri possiede il terreno adatto per le camelie, piante acidofile, che necessitano un
terreno piuttosto acido. Nel sopraceneri troviamo due tipi importanti di roccia : lo gneiss
e il granito entrambe ricche di silice che rendono, grazie alle piogge, il terreno acido. Nel
sottoceneri l’acqua è calcarea e di conseguenza il terreno è alcalino e le camelie
muoiono, la loro coltivazione potrebbe avvenire solo isolando una parte di terreno e
sostituendolo con dell’altra terra e irrigando la pianta solo con acqua piovana, visto
quindi il grande lavoro per la coltivazione di camelie nel sottoceneri la camelia non è
così diffusa.
L’introduzione e diffusione della camelia in Ticino
La diffusione delle camelie in Ticino è iniziata molto tardi : attorno al 1880 ed ha
caratterizzato unicamente il Locarnese. Locarno è vicina a Intra, Pallanza e Stresa dove
in quel periodo c’erano già vivai di cameliofili come i fratelli Rovelli, giardinieri delle
isole Borromeo e di lussuosi giardini sul lago maggiore, già a quel tempo molto
appassionati di camelie.
Lentamente la fama della camelia ha risalito il lago Maggiore e ha raggiunto Cannobbio,
Ascona e Locarno e le prime camelie hanno cominciato a essere richieste e a diffondersi
solo in poche ville signorili. Il signor Eisenhut si ricorda che a quel tempo il lavoro di
giardiniere non era interessante come oggi e consisteva praticamente solo nel tagliare
prati e siepi; non vi erano molte piante diverse come oggigiorno, figurarsi le camelie. A
partire dal 1930 circa e nei decenni successivi le ville sono aumentate e con loro anche i
giardini, inoltre la camelia era sempre più diffusa, il signor Ferriroli si ricorda che suo
padre piantava delle varietà di camelie nei primi giardini dei germanici ricchi a Locarno
Monti ma a quel tempo non vi erano molte specie ne varietà. La prima specie di camelia
ad arrivare in Ticino fu sicuramente una japonica, questa specie è infatti la più diffusa
nel locarnese e era l’unica presente fino ad alcuni decenni fa’ quando si sono diffuse
altre specie. Fu grazie al Signor Eisenhut che le specie presenti nei giardini aumentarono:
egli, a quei tempi cominciò a importare delle camelie dall'estero26e fu l’unico a farlo.
Così cominciò un vero e proprio traffico di camelie tra molti giardinieri privati
locarnesi: essi, senza farlo sapere al padrone, scambiavano tra di loro le talee per avere
nuove varietà da proporre. Secondo la testimonianza del signor Eisenhut, i giardinieri si
26
Vedi la storia del parco botanico del Gambarogno a pagina 48
34
incontravano più volte al mese e ognuno portava le proprie talee e avvenivano gli
scambi, poi le talee venivano piantate nei giardini visto che a quel tempo i giardinieri
non possedevano vivai. Così la camelia in pochi decenni si diffuse in gran parte del
locarnese e continua a farlo ancora oggi; infatti troviamo ancora molte camelie risalenti
ancora a quell’epoca in giardini pubblici e privati insieme a nuovi esemplari piantati
recentemente e a nuove specie che si stanno diffondendo.
La camelia più diffusa nel Locarnese
Aspetti storici
La camelia che più delle altre caratterizza i giardini del Locarnese è la Camellia japonica
var. Ascona. Il suo nome le è stato assegnato in un congresso della società delle camelie
tenutosi alle isole di Brissago, visto che questa speciale varietà di camelia era presente in
tutti i giardini ma nessuno sapeva il suo nome.
Figura 33 : foto presa da un giornale che mostra Contra prima del 1893, cerchiata di rosso si vede la
casa vicino alla quale si trovava l’antica camelia
Ai tempi era chiamata la camelia di Contra perché attorno al 1880, quando c'era il
“boom” dell'immigrazione in America, tre famiglie di Contra (tra cui la famiglia
Cajocca) emigrarono per cinque anni a San Francisco visto che in Ticino c'era poco
lavoro e molta miseria; quando sono tornati a casa, attorno al 1885, come ricordo della
loro esperienza in America portarono a casa una piantina di camelia (in America erano
già molto diffuse) e la piantarono nell'attuale casa patrizia (ai tempi abitazione della
famiglia Cajocca). Purtroppo la pianta è stata abbattuta per l'insediamento di nuove
costruzioni. La pianta crebbe molto in fretta e così fece anche la sua fama; infatti la
Camellia japonica Ascona fiorisce a inizio novembre ed ha una fioritura di circa cinque
mesi (fiorisce fino ad aprile) per questo vennero fatte moltissime talee che oggi
possiamo trovare in forma di piante in tutto il Locarnese soprattutto nella fascia collinare
e nelle ville Asconesi.
La Camellia japonica Ascona si distingue dalle altre perché ha un fogliame molto
speciale: le foglie sono di un verde piuttosto scuro all'esterno e chiaro all'interno e hanno
una forma molto particolare, sono infatti ricurve al margine; questa camelia ha dei
bellissimi fiori semidoppi color rosso vivo con stami e pistilli visibili a completa
fioritura; inoltre essa è l’unica camelia che si può tagliare con i boccioli chiusi che se si
mettono nell’acqua si aprono.
35
Scheda tecnica
Camellia japonica var. Ascona
Fiore
Forma: semidoppia
Dimensione : media
Colore: rosso
Stami: presenti
Disposizione: monadelfi
Foglia
Forma: Ovata
apice: cuspidato
margine: profondamente seghettato
Fusto
Portamento : arbustivo
Altre caratteristiche
Le foglie di questa pianta hanno una caratteristica piega su entrambi i lati, che si vede
bene nelle foto e le rende uniche, infatti nessun’altra camelia presenta questa
caratteristica. Esse però non sono tutte simili, infatti si riscontrano sullo stesso esemplare
foglie più o meno ovate, foglie dai bordi con e senza piega, foglie con apice acuminato e
altre con apice cuspidato e addirittura foglie dalla forma mutata.
36
Le specie più diffuse
La specie più diffusa in Ticino è sicuramente la Camellia japonica, visto che è stata la
prima specie ad essere introdotta, sono inoltre anche piuttosto diffuse le camelie
appartenenti alla specie sasanqua. Le altre specie sono poco presenti nei giardini privati
perché sono state introdotte solo negli ultimi anni, tuttavia alcune specie sono visibili nei
parchi citati nel capitolo “I parchi Ticinesi”. In particolare al Monte verità troviamo una
coltivazione di Camelie della specie sinensis le camelie del tè, al parco botanico del
gambarogno oltre che alle specie più diffuse troviamo anche diverse Higo e C. x
williamsii, camelie profumate, una collezione di camelie in miniatura e diversi esemplari
della specie rusticana . Sulle isole di Brissago troviamo alcune salunensis, sinensis e
oleifera. Al parco delle camelie di Locarno troviamo individui di specie diverse oltre a
tutte quelle già citate ma che sono molto rare in Ticino. È interessante sapere riconoscere
almeno le specie più diffuse ed il loro periodo di fioritura, per questo qui di seguito sono
descritte in generale diverse specie sopra citate divise in camelia a fioritura invernale e
estiva.
Fioritura primaverile ( da inizio marzo a fine aprile), in ordine di fioritura: C. reticulata,
C. japonica, C.x williamsii, C. rusticana, C. saluenensis
Fioritura autuno-invernale ( da inizio ottobre a gennaio), in ordine di fioritura: C.
sinensis, C. sasanqua, C.oleifera
Le camelie profumate
Le camelie profumate non appartengono ad una sola specie: solitamente la camelie
profumate appartengono alla specie sasanqua, oleifera o luchtunensis o sono ibridi. Le
luchtunensis sono riconosciute in particolare per il loro profumo. Esse si presentano in
forma arbustiva con fiori semplici di colore bianco.
Le japonica non sono conosciute per il loro profumo, tuttavia le varietà profumate
vengono nominate con aggettivi come: Fragrant, Aroma, Sweet..
Camelie con fioritura primaverile
Le C. japonica
La specie japonica è la specie più eterogenea infatti essa racchiude una vastissima
gamma di piante con fiori completamente diversi tra loro. Per questo nel corso del tempo
al suo interno sono stati creati alcuni gruppi: le camelie in miniatura e le camelie Higo di
cui parlerò in seguito.
La specie japonica comprende piante con fiori che possono avere tutte le forme
(descritte nel capitolo classificazione) e fiori e foglie di tutte le grandezze, anche se la
maggior parte delle piante ha dei fiori di media grandezza. Essa è la specie più diffusa al
mondo perché si adatta più facilmente delle altre e possiede molte varietà con esigenze
climatiche differenti, si stima che in tutto il mondo ci siano circa 30’000 varietà. Le
camelie della specie japonica possono raggiungere altezze che superano i 10 metri e
possono avere sia portamento arbustivo che arboreo. La caratteristica comune a quasi
tutte le specie è la fioritura, che si presenta in primavera, solitamente a inizio marzo.
Inoltre le camelie appartenenti a questa specie sono quelle che presentano la tendenza a
manifestare mutazioni e “sport” e a creare nuove varietà: gli ibridi del genere Camellia
sono soprattutto degli incroci di Camellia japonica con camelie di altre specie. Una
delle camelie japonica più diffuse e conosciute è probabilmente la Camellia japonica
var. Alba con tutte le sue variazioni, un’altra varietà famosa è la C. japonica var.
General Coletti perché presenta una caratteristica interessante: sulla stessa pianta sono
presenti fiori rossi, bianchi, rossi con macchie bianche e viceversa, ma in questo caso il
fenomeno non è uno “sport” ma è dovuto a un virus.
37
Camellia japonica var. Alba
Fiore
Forma: doppia imbricata
Dimensione: media
Petali
Margine: ondulato
Colore: bianco
Stami: assenti
Foglia
Forma: ellittica
Apice: acuminato
Margine: profondamente seghettato
Figura 34: Camellia japonica var. Alba
Camellia japonica var. General Coletti
Fiore
Forma: anemoni forme
Dimensione: grande
Petali
Margine: ondulato
Colore: bianco e rosso maculato
Stami
Disposizione: in gruppo
Foglia
Forma: ovata
Apice: acuminato
Margine: brevemente seghettato
Figura 34.2: Camellia japonica var General C.
Altre camelie diffuse soprattutto nella nostra area sono la Camellia japonica var. Ascona
(pag.34) e la Camellia japonica var. Oscar Borrini (pag. 40) e le camelie che si possono
trovare nel libro “camelie dell’ottocento nel verbano” vedi bibliografia. Le camelie della
specie japonica si possono trovare in molti giardini del Locarnese e nei due parchi più
grandi, vedi il capitolo “scoprire le camelie nel Locarnese” a pagina 53.
Le camelie in miniatura
A questo gruppo appartengono le varietà di
Camellia japonica con fiori il cui diametro
è inferiore a 6 cm, da qui ne deriva il nome.
Queste camelie non sono molto diffuse nel
mondo perché inizialmente si preferivano le
camelie con fiori appariscenti ma nel corso
del tempo sono state sempre più apprezzate
e attraverso ibridazione sono state create
nuove varietà. Le camelie in miniatura
appartengono soprattutto alla specie japonica e possiedono appellativi come: little,
baby..È possibile trovare diversi esemplari
di camelie in miniatura al Parco Botanico
Figura 34.3: Camellia japonica Baby pearl
del Gambarogno e anche al Parco delle
Camelie di Locarno.
38
Le Higo
Questo gruppo è formato da camelie della
specie japonica la cui caratteristica comune è la
forma del fiore. Queste camelie infatti possiedono un fiore semplice con corolla che può
essere formata da 5 fino a 9 petali, gli stami
sono molto numerosi, occupano la parte centrale del fiore, sono ben visibili e attorniano il
pistillo, anch’esso solitamente ben visibile. I
colori più comuni sono il rosso, il rosa e il
bianco che si presentano spesso misti a striature. Le Higo sono particolarmente resistenti
sia al freddo che ai tagli di chioma, vengono
per questo spesso utilizzate per le siepi.
Figura 35 : tipica Camellia Higo
La Camellia rusticana
La Camellia rusticana è una camelia di
montagna. Essa è considerata una sottospecie
della Camellia japonica, si pensava che questa
sottospecie fosse più resistente delle altre
all’inverno perché sono stati trovati degli
esemplari in una vallata dove la temperatura
scendeva sotto i -20°C. In realtà questa
caratteristica si manifesta solo nel suo luogo
d’origine: la zona settentrionale dell’isola di
Honshu, nel mare del Giappone; infatti se
vengono piantate altrove esse non sono più
resistenti delle altre.
Figura 36:
Himatzuri
Camellia
rusticana
var.
La Camellia reticulata
La maggior parte delle piante selvatiche di
questa specie proviene dallo Yunnan, dove si
trovano esemplari enormi( alti più di 10 m) che
crescono tra 1200 e 2200 metri di altitudine,
nello Yunnan si trovano individui particolarmente longevi (si racconta di una camelia
millenaria) e di veri e propri boschi di Camellia
reticulata. Esse hanno un periodo di fioritura
precoce che comincia solitamente ad inizio
marzo. I fiori delle reticulata sono generalmente più grandi rispetto ai fiori di japonica e i
petali sono più spessi e più numerosi; gli stami
sono raggruppati al centro, i colori delle specie
Figura 37 : Camellia reticolata
selvatiche sono solitamente il rosso, il rosa e
var. Arch of Triumph
più raramente colori chiari come il rosino e il
bianco. Questa specie, non molto resistente al vento e alle gelate, ha subito ibridazioni
che hanno reso le nuove varietà più forti. In genere le camelie appartenenti a questa
39
specie sono più difficili da moltiplicare, la specie è però riconosciuta per essere piuttosto
resistente al sole. Le camelie di questa specie sono poco presenti nei giardini ticinesi,
tuttavia più di una decina di esemplari sono visibili al parco del Gambarogno e a quello
locarnese.
La Camellia saluenensis
La Camellia saluenensis proviene dalla Cina
meridionale, dove cresce nel sottobosco
spontaneamente.
Essa possiede portamento arbustivo e fiori semplici di colore bianco o rosa e di dimensioni piccole; questa specie è stata molto utilizzata per
l’ibridazione infatti dall’incrocio di questa specie
con la speccie japonica è nata la C. x Williamsii.
In ticino è ancora poco presente nei giardini, nei
due grandi parchi (Gambarogno e Locarno) sono
visibili alcuni esemplari.
Figura 38: Camellia saluenensis
La c. x willamsii
Questa tipologia di ibrido ha avuto origine negli anni ‘30 dall’incrocio di un individuo di
Camellia japonica e uno di Camellia saluenensis, incrocio sperimentato per la prima
volta da Williams da cui deriva il nome della specie. L’ibridazione ha portato ad
individui più resistenti rispetto a quelli appartenenti alla specie japonica. I fiori
somigliano a quelli della specie japonica per misura e per forme, i colori predominanti
sono invece è il rosa e il bianco. Le ibridazioni tra le due specie sono continuate nel
tempo e le camelie C. x williamsii si sono diffuse molto bene.
L’ibrido più popolare è la Camellia x williamsii var. Donation creata nel 1941 da
Stephenson R. Clarke.
Fiore
Grandezza: mediogrande
Colore: rosa
Forma: semidoppio
Petali
Margine: ondulato
Variegature:
venature rosa scuro
Stami: monadelfi
Foglia
Forma : ellittica
Margine : finemente
seghettato
Apice: acuminato
Immagine 39 : Camellia x
williamsii var. Donation
fiori non completamente
schiusi a sinistra e aperti a
destra
Le camelie di questa specie sono meno presenti nei giardini ticinesi ma si trovano più di
una decina di esemplari nel Parco del Gambarogno e in quello locarnese.
40
Camelie a fioritura autunnale-invernale
La Camellia sasanqua
Figura 40:
Camellia
sasanqua
Cleopatra e
androceo tipico
della specie
Essa è una specie originaria del Giappone di
dimensioni solitamente piuttosto ridotte visto
che possiede solitamente portamento arbustivo, e
raggiunge solo in rari casi dimensioni superiori
ai 5 metri. La caratteristica comune a tutte le
piante della specie è il periodo di fioritura che
avviene in autunno: solitamente la fioritura comincia a inizio ottobre e finisce a marzo. I fiori
sono generalmente piccoli
con diametro
inferiore ai 6 cm; i fiori sono semplici o più
raramente doppi e sono di solito rosa o bianchi,
le foglie sono, per la più parte delle varietà,
ellittiche e di dimensioni piuttosto ridotte se
confrontate con quelle delle camelie della specie
japonica. La C. sasanqua è una specie molto
rustica e si adatta bene alle basse temperature e
al terreno meno basico
La Camellia sinensis
La Camellia sinensis è originaria della Cina,
Thailandia e Vietnam, essa è conosciuta già da
molti millenni e utilizzata per produrre il tè e nella
medicina cinese per curare diversi disturbi. Le
indicazioni relative al tipo di terreno e clima sono le
stesse già citate nel capitolo “coltivazione”. La C.
sinensis viene spesso chiamata e denominata Thea
sinensis.Le camelie appartenenti alla specie sinensis
possiedono fiori penduli semplici, di colore bianco e
con un diametro inferiore ai 5 cm, le foglie hanno
forma ellittica e apice acuto, il margine può essere
piuttosto o brevemente seghettato.
La varietà assamica possiede lo stesso tipo di fiore
ma le foglie sono molto più grandi e gli individui
Figura 41: fiore di Camellia sinensis
hanno portamento arbustivo. Una piccola
piantagione di camelie della specie sinensis e alcune piantine della varietà assamica sono
visibili al parco del Monte verità, alcune piantine di questa specie si trovano anche al
Parco delle camelie di Locarno, al Parco Botanico del Gambarogno e alle Isole di
Brissago.
41
Altre camelie interessanti e importanti che sono poco o non presenti in Ticino
La Camellia Oleifera
Camelia invernale: la fioritura inizia alla fine di
ottobre, le piante possono raggiungere anche i 10
metri d’altezza; i fiori sono semplici, di colore
bianco e le foglie sono piccole. Questa specie
viene coltivata da centinaia di anni in Cina per i
suoi semi da cui si può ricavare dell’olio
pregiatissimo ad uso alimentare cosmetico e
medicinale. Proviene dai boschi della Cina e da
alcune zone del Vietnam.
Questa camelia è presente oggigiorno solo al parco
delle Camelie di Locarno e alle isole di Brissago
dove troviamo ben tre esemplari all’aperto
Figura 42: fiore di Camellia
oleifera
La Camelia gialla
La camelia gialla non è una leggenda, la prima
specie di camelia con i fiori gialli, la Camellia
chrysantha, fu scoperta negli anni 70’ nella
provincia di Guangxi, in Cina. Fino ad oggi sono
state scoperte più di venticinque specie di camelia
con fiore giallo situate soprattutto in Cina ma
anche in Vietnam. Anche se la camelia gialla ha
fioritura invernale non si adatta bene e ha molte
esigenze; infatti al Parco delle Camelie di Locarno
si era tentato di piantarne un esemplare che
purtroppo però non ha resistito a lungo. Questa
Figura 42b: foto di una Camellia
chrysantha
camelia, quindi, non è ancora presente in Ticino.
42
Le camelie più antiche del Ticino
Il Locarnese vanta molti giardini
pubblici e privati in cui possiamo
trovare esemplari di camelie. Nei
Giardini Pioda di Locarno, in particolare, troviamo ben 41 individui di
camelie: 19 di queste raggiungono
un’altezza che varia dai 5 agli 8 metri.
Le restanti sono camelie giovani piantate negli ultimi decenni, le più grandi
invece, secondo la testimonianza del
signor Ferriroli vantano circa 130 anni
e sono considerate tra le camelie più
vecchie del Ticino insieme ad un’altra
camelia piuttosto anziana che si trova
nel giardino della biblioteca cantonale; inoltre si trovano anche camelie
della stessa età in alcuni giardini privati del locarnese.
Per informazioni più specifiche è
allegata una scheda tecnica di una
delle più vecchie camelie proveniente
dall’Italia, per le informazioni che riguardano invece dove trovare queste
camelie vedi il capitolo “scoprire le
Figura 43 e 44: foto di due esemplari di Camellia
japonica scattate ai giardini Pioda di Locarno
camelie nel Locarnese”.
43
Scheda tecnica
Camellia japonica var. Oscar Borrini
Caratteristiche morfologiche
Esemplare
Località: Giardini Pioda a Locarno
Dimensioni
Tronco: 42 cm (il più grande di 4)
Altezza stimata: 7.10 metri
Fiore
Forma: doppia imperfetta
Dimensione : media
Colore: bianco e rosa
Variegature : striati
Stami : non vi sono stami
Informazioni interessanti
sulla stessa pianta si possono vedere fiori con variegature bianche e rosa e fiori
completamente rosa
Foglia
Forma : ellittica
Apice: Acuto
Margine : brevemente seghettato
Questa varietà è interessante perché ha origini italiane: essa era stata dedicata dal dott.
Angelo Borrrini a suo figlio Oscar, la pianta originaria si trova ancora presso il giardino
di Villa Borrini a Sant Andrea di Compito in Lucchesia.
Le talee di questa pianta come quelle di molte altre furono trasportate in gran parte del
Piemonte e trapiantate in terra, la fama della camelia si diffuse e le talee di diverse
camelie vennero importate anche in Ticino, con molta probabilità questa pianta, come
altre presenti nei giardini Pioda e in alcuni giardini privati locarnesi, fu una di quelle
talee ed è adesso una rigogliosa camelia centenaria.
44
Tradizione delle camelie a Locarno
La tradizione della manifestazione
delle camelie a Locarno, che si
esegue tutti gli anni anche se è molto
cambiata da quella originale, ha
avuto origine nel 1923.
Inizialmente era chiamata “festa
della primavera” o , poi “festa delle
camelie e delle magnolie” per poi
diventare “La festa delle camelie”,
purtroppo della festa tenutasi nel
1923 si hanno poche notizie ma
secondo alcuni giornali del 1924 fu
anch’essa un grande successo. Delle
edizioni dell’aprile 1924, 1925 e
1926 si trovano nell’ufficio turistico
delle raccolte molto vaste di ritagli di
giornale dell’epoca provenienti dalla
Svizzera ed addirittura dall’estero: su questi ritagli è basata la storia che segue.
La prima edizione della festa delle camelie a Locarno si tenne nell’aprile del 1923 in
Piazza Grande, essa ebbe un grande successo, si decise quindi di ripeterla e ampliarla
l’anno successivo con una nuova gestione.
La festa delle camelie del 1924 si tenne il 5, 6 e 7 aprile e malgrado il maltempo la festa
si svolse per il meglio e accorsero migliaia di persone venute anche da oltre
Gottardo:c’era talmente tanta gente che gli alberghi erano pieni e gli organizzatori
chiesero a chiunque avesse un letto in più in casa di metterlo a disposizione, i proprietari
furono poi risarciti con Fr. 4.- per letto per notte. Gli spettatori non erano solo turisti ma
c’era anche molta gente del luogo, si ricorda la partecipazione di molte persone scese
dalle valli (Verzasca, Vallemaggia e valle Onsernone) vestite con abiti tipici. La festa
comprendeva uno spettacolo musicale diviso in tre parti: la prima parte, l’autunno era
dedicata al Ticino, c’erano infatti canzoni e balli popolari, la parte intermedia, l’inverno
era piuttosto musicale mentre l’ultima parte, la primavera era composta da vari canti
alternati a balletti esotici con ballerine cinesi. Lo stesso spettacolo veniva messo in scena
il sabato ed era ripetuto la domenica. Tutti i proprietari di balconi della Piazza Grande
potevano partecipare al concorso dei balconi fioriti e questo abbelliva molto la piazza. I
partecipanti al concorso dei carri erano invece meno numerosi, ma ogni anno c’erano
una decina di carri che attraversava la città. Il momento “clou” della festa era la
premiazione dei carri e dei balconi fioriti che suscitò anche negli anni successivi molto
scalpore perché il primo premio attribuito al miglior carro consisteva in ben 1000 fr. e si
sospettavano favoreggiamenti da parte della giuria.
Il programma dettagliato doveva assomigliare al seguente:
Sabato 5 aprile
8.00-12.00
Mercato dei fiori
15.30-17.30
Spettacolo: “Il trionfo delle camelie” pastorale
divisa in tre parti: autunno, inverno e
primavera.
Musica alternata a balli esotici
Festa sul lago
Fuochi d’artificio, battelli e barche illuminate
Spettacolo ripetuto: “il trionfo delle camelie”
20-30-22.30
Domenica 6 aprile
13.30-15.00
45
15.00-16.30
Corteo dei carri
24.00
Premiazione carri e balconi fioriti
Lunedì 7 aprile
Giornata riservata agli ospiti del comitato
organizzatori
L’anno seguente, il 1925, la festa si tenne il 18,19 e 20 aprile e si dice fu ancora più bella
dell’anno precedente. Il programma seguiva la stessa linea ma era un po’ diverso da
quello dell’anno precedente: non mancarono alcune novità come la battaglia dei fiori e il
ballo di gala al Kursaal. I partecipanti furono molto numerosi come l’anno precedente e
vennero organizzati meglio i treni, gli alloggi e gli spettacoli, si poté addirittura assistere
alle prove generali.
Visto il grande successo della festa essa si ripeté per più anni ininterrottamente fino al
1928. Nel 1929 non fu eseguita ma venne ripresa nel 1930 e nei due anni successivi, poi
venne di nuovo interrotta per sei anni, fino al 1938. Si concluse con la dodicesima
edizione nel 1940.
Dopo ben dodici anni, nel 1952, alcuni volenterosi locarnesi decisero di riprendere
seppur in un altro modo la manifestazione che prese allora il nome di“festa dei fiori” che
comprendeva non solo le camelie ma anche altre piante a fiori, essa fu festeggiata fino al
1984. Seguirono alcune piccole mostre di camelie, poi attorno al 1990 la manifestazione
prese un carattere più scientifico.
Ogni anno a Locarno viene celebrata solitamente nel mese di marzo la festa delle
camelie che si tiene dal 2005 nel Parco delle camelie di Locarno e attira ogni anno
migliaia di appassionati e studiosi dalla Svizzera, dall’Italia e da altri paesi d’Europa, la
manifestazione offre una vasta esposizione scientifica di oltre 300 varietà di camelie
recise con la possibilità per il pubblico di visitare l’adiacente parco e dunque di ammirare
le piante di camelie nel loro contesto originale.
Utilizzi commerciali
Dalle camelie possiamo trarre molti vantaggi commerciali: possono essere coltivate e
vendute, si prestano bene anche per fare dei bonsai, dalla Camellia sinensis possiamo
ricavare il tè verde, possiedono un legno molto pregiato che era infatti utilizzato per fare
ottimo carbone e anche per fare i bastoni degli imperatori giapponesi e non da ultimo
dai semi di tutte le camelie e in particolare da quelli della Camellia oleifera si può
ricavare un olio che può essere utilizzato sia in cucina che nella cosmetica che è tra i più
pregiati al mondo.
Nel locarnese le camelie sono molto utilizzate per quasi tutti questi scopi: al Monte
Verità viene prodotto il tè verde, il Signor Eisenhut, proprietario del parco del
Gambarogno gestisce un commercio di piantine di camelia e quest’anno agli
organizzatori della manifestazione delle camelie è stato proposto di presentare ai
visitatori anche olio di camelia prodotto in Ticino.
46
I Parchi Ticinesi
Il Parco delle camelie di Locarno
Storia
Attorno al 1990, ma anche già prima, nel locarnese venivano organizzate piccole mostre
di camelie portate da vari giardini privati, questo comportava che spesso l’identificazione
delle varietà fosse sbagliata e inoltre ricorrevano sempre le stesse specie e varietà e con il
passare del tempo le mostre diventavano sempre meno interessanti ; fu a quel punto che
al Signor Remo Ferriroli, a quel tempo già noto giardiniere del locarnese, venne l’idea di
avere nella città di Locarno un vivaio di Camelie che servisse da “magazzino” per fiori
da taglio che sarebbero poi stati
portati alle mostre, questo permetteva di avere più varietà diverse e di essere sicuri della loro
nomenclatura. Si è cercato allora
un terreno disponibile per questo
progetto. Il comune di Locarno
disponeva della zona dove ora
sorge il parco che era allora una
discarica; i detriti sono dunque
stati coperti con della terra e sono
state messe a dimora le piante nella fascia centrale del parco27 , la
più antica. Sono state piantate
Figura 45 : foto di una Camellia japonica situata vicino al circa 250 camelie che sono poi
state recintate; è interessante noruscello che passa attraverso il parco
tare che questa fascia centrale di
camelie è più fitta (talmente fitta che sulla mappa del parco non sono elencate le diverse
varietà) perché si pensava che le camelie sarebbero poi state spostate negli anni
successivi, per questo motivo nei prossimi anni alcune camelie che occupano questo
spazio dovranno essere rimosse.
L’idea di fare di questa zona un vero e proprio parco è arrivata solo successivamente: nel
1999 è stata fondata la Società svizzera della camelia proprio a Locarno e già dopo un
anno vi facevano parte parecchi membri. La società ha subito riconosciuto il potenziale
della zona, ha visto che le camelie crescevano bene visto che se ne trovavano e se ne
trovano ancora oggi molte nei giardini pubblici e privati, e ha deciso di organizzare un
congresso mondiale delle camelie che è stato programmato e poi proposto al comune nel
2003. Visto che sarebbe arrivata gente da tutto il mondo gli organizzatori hanno voluto
fornire non solo la normale esposizione ma qualcosa di più interessante, così nacque al
Signor Ferriroli l'idea di allestire un parco. Fu dunque fatta domanda in municipio che fu
accettata con molta curiosità, così avvenne nel 2004 la prima fase di costruzione del
parco.
Fasi di ampliamento
Nel 2004, un anno prima del famoso congresso mondiale, fu fatta in soli otto mesi tutta
la seconda zona di camelie che comprende il ruscello d'acqua e le aiuole che si trovano
più distanti dal lago, vicine alla strada (aiuole 3-14). Con il congresso fu inaugurato il
parco delle camelie di Locarno. In questa prima fase di ampliamento sono state piantate
300 nuove camelie che si sommavano con le 250 già piantate per le mostre, poi furono
27
zona in blu sulla cartina 5c a pagina 73
47
effettuate altre due fasi di ampliamento del parco: una nel 2007 e l'altra nel 2010.
Oggigiorno il parco possiede circa 1100 esemplari, quasi tutti differenti e appartenenti
soprattutto alle specie più conosciute.
Inizialmente quando venne inoltrata la proposta in municipio si pensava che oltre ad
inserire delle piante di camelia, di inserire una piantagione di tè (Camelllia sinensis) e un
giardino di erbe medicinali e aromatiche; inoltre si pensava di lasciare la parte più vicina
al lago al bagno pubblico. Invece alla fine si decise di includere nel parco solo camelie,
la piantagione di tè fu allestita al Monte Verità.
Costi
Il parco ebbe un grande successo sia i
locarnesi e il municipio che i congressisti ne furono entusiasti. Il parco, riconosciuto già come potenziale
attrazione turistica, ricevette un finanziamento dall'ente turistico.
La prima parte del parco è costata relativamente poco (meno di 50 000
franchi) visto che le camelie erano
già presenti nel vivaio mentre la seconda fase con la costruzione dell’
anfiteatro e del padiglione supera i
100 000 franchi. Il parco non è stata
una grande spesa poiché la maggior
parte del lavoro è stata fatta dagli ope- Figura 46: foto in cui si vede il padiglione e la
rai comunali, compresa la costruzione vegetazione
dell'anfiteatro, l'unica ditta chiamata
fu quella che costruì il padiglione.
Situazione attuale
Il parco cerca di essere più naturale possibile : gli esemplari non sono piantati in modo
ordinato come si fa per esempio in una piantagione, perché si vuole dare l'impressione di
un vero sottobosco; inoltre non vengono utilizzati fertilizzanti chimici ma solo composto
naturale sterilizzato. Le camelie non vengono di norma coperte in inverno (solo quelle
appena piantate), per far diventare le piante più resistenti e lasciare libero corso alla
selezione naturale. Normalmente non ci sono perdite d'inverno poiché le piante
abbastanza vecchie hanno tanta chio-ma che protegge le radici dalle gela-te, ma è già
capitato che in inverni più rigidi
alcune piante siano morte, tra cui la
famosa camelia gialla.
Anche se le camelie non sono
piantate tutte allineate, nel parco c’è
un certo ordine, infatti sono state fatte delle aiuole specifiche per alcune
specie: per le camelie Higo, Reticolata, sulle varietà italiane, sulle
specie e varietà profumate. Queste
aiuole inoltre non sono state ideate
solo per creare ordine ma anche per
necessità; infatti alcune specie necessitano delle api per riprodursi e
Figura 47 : una delle diverse panchine dove ci si può
quindi è più facile che vengano im- soffermare ad ammirare la bellezza del parco
pollinate se si trovano tutte insie-
48
me,mentre altre possono riprodursi solo grazie all'uomo e non necessitano quindi di
essere poste le une vicino alle altre, inoltre le camelie che fioriscono in autunno
(soprattutto le Camellia Sasanqua) sono state messe vicino alla ringhiera per invogliare
l’osservatore a visitare il parco anche in autunno.
Visto che le camelie devono stare all'ombra, recentemente sono stati piantati dei noci e
delle sequoie che cresceranno e prenderanno il posto dei pioppi che erano già presenti
nella zona ma che sono da sostituire perché già piuttosto vecchi. Inoltre per i visitatori
che vogliono prendersi una sosta ed ammirare le camelie, sono state create delle
bellissime panchine in legno.
Progetti futuri
Il Signor Ferriroli ha ceduto il posto al Signor Marcacci che è ora responsabile del parco;
il loro sogno è quello di avere il permesso di espandere ulteriormente il parco,per inserire
nuove varietà e anche perché alcune piante sono troppo vicine tra loro: nella prima fascia
le piante distano solo di un metro le une dalle altre e nelle fasi di ampliamento
successivo (2007, 2010) si è voluta mantenere una distanza di due metri sufficiente a
garantire abbastanza spazio di crescita a tutte le piante; inoltre un ampliamento del parco
darebbe spazio a molte camelie che sono nel vivaio pronte per essere piantate ma che a
causa del ridotto spazio sono ancora in vaso.
Per ora purtroppo il parco non prevede ampliamenti visto che la zona balneare non può
essere invasa. Addirittura quando fu fatta la parte vicino alla “Lanca” vi fu una raccolta
di firme da parte degli amanti del posto che non volevano che il parco occupasse la zona
d'ombra; si pensò allora di ampliare il parco nella zona boschiva vicino alla “Lanca” e
creare un sottobosco di camelie che sembrerebbe cosi ancora più naturale. Il problema è
che si vorrebbe recintare il parco per evitare vandalismi e garantire al pubblico un
ambiente sempre pulito e ben tenuto, ma per legge i boschi non possono essere recintati,
quindi per ora le piante presenti al vivaio dovranno restarci e l’unica possibilità che si sta
tentando è quella di trovare un accordo con i forestali.
Vivaio
Nel vivaio a Locarno Monti vengono coltivate
dal 2004 le camelie e altre piccole piante di
decorazione che troviamo al parco delle camelie
di Locarno. A partire da quest'anno però, visto
che non si è sicuri dell' ampliamento del parco,
non sono più state fatte nuove talee, ma si
coltivano ancora quelle degli anni passati che
saranno piantate per ora nello spazio restante.
Il vivaio era l'azienda del padre del Signor
Ferriroli, che 25 anni fa prese il ruolo di capo
giardiniere della città e aveva questa serra
Figura 48 : diverse piantine di camelia
protette dal sole con pannelli in lamiera e praticamente inutilizzata visto che suo padre non
plastica
lavorava più. Il Signor Ferriroli propose al
comune di affittare il vivaio per la pro-duzione
per la città, l’accordo è continuato anche dopo il
suo pensionamento.
Il vivaio dispone di un angolo utilizzato come
laboratorio dove vengono fatte le talee e dove
vengono invasate le piantine; il vivaio ha inoltre
di due piccole serre riscaldate dove vengono
fatte cre-scere le talee e di uno spazio esteriore
dove ci sono tutte le camelie coperte con
un'impalcatura e un telo.
Figura 49 : una delle due serre del vivaio
49
Vi sono circa ottocento piantine di
camelie il 30% di queste è composto da
camelie varietà higo che andranno a
costituire una siepe in città; il restante
70% delle piante è coltivato per il parco
di Locarno ma solo il 25% di esse non è
ancora presente al parco, il restante sono
delle piante già presenti che non hanno
per ora nessuna futura sistemazione
perché nel parco verranno inserite varietà
non ancora presenti.
Le camelie del vivaio servono in alcune
occasioni per fare delle esposizioni, per
Figura 50 : aiuola all’esterno della
manifestazione
delle camelie di Locarno
esempio vengono utilizzate alla manifestazione annuale delle camelie a Locarno per creare una finta aiuola coperta di trucioli che abbellisce l'esposizione.
Il vivaio non necessita di molti lavori e non causa grandi spese: le piante già grandi
vengono potate ogni due anni e alle piantine che stanno crescendo si cambia il vaso ogni
anno. I costi derivano soprattutto dal materiale (vasi, contenitori, torba..) ed il composto
utilizzato per rinvasare le piantine che proviene dalla “Compodino”.
Il Parco botanico del Gambarogno
Il parco botanico del Gambarogno si trova più precisamente a Vairano e occupa una
superficie complessiva di oltre 17`000 metri quadrati e ospita circa 1000 esemplari di
camelia, esso è sempre aperto al pubblico. Il clima del Gambarogno è molto favorevole
per le camelie poiché oltre alle caratteristiche che troviamo dall’altra parte del lago e già
spiegate nei capitoli precedenti, nel Gambarogno c’è anche terra fredda e molta ombra.
Storia
Figura 51 : immagine della parte di
terreno inadatto alla coltivazione
Il parco è ideato e mantenuto dalla famiglia
Eisenhut (padre e genero) ed è nato attorno al 1955 :
il Signor Otto Eisenhut dopo aver fatto la scuola in
Germania ha cominciato a cercare un impiego come
giardiniere ma in Germania non si trovavano posti
di lavoro perché c’era la crisi, egli allora cercò
altrove e trovò un impiego in Ticino dove i genitori
possedevano una casa. Egli trovò impiego dal
Signor Städler che lavorava nel Gambarogno e in
alcune ville di Gerra. L’idea iniziale del Signor
Eisenhut non era di rimanere in Ticino ma solo di
lavorarvi per qualche tempo, poi però visto che
c’era sempre lavoro egli decise di restare in Ticino
dove si stabilì definitivamente. Dopo alcuni anni di
esperienza lavorativa il Sign. Eisenhut decise di
iniziare un’attività in proprio e cercò un terreno.
L’attuale zona dove ora sorge il parco era un
raggruppamento di terreni che per legge doveva
essere comprato tutto insieme; anche se solo metà
del terreno era adatto alla coltivazione e la parte
restante del terreno era una scarpata, inutilizzabile
per la coltivazione, egli decise di acquistarlo e
50
sfruttò ingegnosamente il terreno ripido per piantare abeti(argentati e normanni) che si
vendevano bene a natale e che a quel tempo erano molto ricercati poiché il trasporto
dalla Scandinavia costava molto; sul terreno adatto piantò invece altre piante e arbusti
perenni. Il progetto funzionò per tre anni, dopo i quali gli abeti non crebbero più e arrivò
un fungo che fece morire le altre piante, egli allora utilizzò il terreno come pascolo per
pecore e oche ma tale impiego non rendeva molto. Così il Signor Eisenhut si fece
consigliare da un amico (Sir Peter Smithers) che gli consigliò di piantare rododendri,
azalee, camelie e magnolie che si sapeva crescessero bene nella zona, egli decise dunque
di importare un assortimento di camelie dalla California, dal vivaio del signor Lehmann,
emigrato in California da Berna, dove c’erano già all’epoca molte varietà. Le spedizioni
avvenivano per via aerea: la famiglia Lehmann preparava tutte le piantine e le spediva in
massa; inizialmente le piantine arrivavano con le radici nude, cosa che rendeva difficile
il trapianto in terra e in vaso e la coltivazione, più in là negli anni fu rilasciato il
permesso per inviare le piantine con un substrato28. Quando le piantine arrivavano in
Svizzera dovevano essere tenute 15 giorni in quarantena e poi potevano essere piantate.
Il parco fu aperto per la prima volta attorno al 1980 ed era ancora senza sentieri, gli unici
sentieri erano quelli che facevano i paesani che passavano quando venivano da
Piazzogna e quelli fatti dalle oche e dalle pecore.
Le piante che il signor Eisenhut comandò dalla California sono quelle che troviamo
ancora oggi al parco botanico e hanno circa 50 anni poiché solitamente egli non vendeva
direttamente le piante che importava ma le piantava nel suo terreno e ne faceva delle
talee. I clienti del Signor Eisenhut volevano delle garanzie sul nome delle camelie e
volevano specie sempre più speciali e nuove, così il signor Eisenhut cominciò a
importare camelie anche dalla Francia e dall’Italia ( famiglie: Thobi per la Francia e
Figura 51.1 e 51.2:
alcune serre e
spazi per talee del
vivaio della
famiglia Eisenhut
a Vairano
Pifferetti e Aveno per l’Italia) ed ebbe un grande successo poiché così facendo aveva un
vastissimo assortimento per l’epoca : possedeva le varietà che venivano dall’America,
alcune dal Giappone, un vasto assortimento di camelie higo (camelie utilizzate
soprattutto per le siepi), un vasto assortimento di camelie japonica a fiore piccolo (var.
little man, var. lipsick..).. ecc. ecc. Il parco è riconosciuto ancora oggi per la grande
varietà di piante presenti.
Problemi
Le piante del parco presentano una sola problematica : inizialmente gli esemplari sono
stati piantati in alto, vicino alla strada, e via via sempre più in basso, questo ha fatto si
che le piante più vecchie e quindi più sviluppate sono più in alto e fanno ombra a quelle
più giovani.
28
Substrato: sostitutivo alla terra, fatto artificialmente con materiale sterile, lo si usa anche per
chiamare la semplice terra
51
Altri parchi Ticinesi
Il parco botanico delle Isole di Brissago
Figura 52: fotografia delle isole di Brissago
Le isole di Brissago sono due isole che si trovano sul lago maggiore a pochi chilometri
da Brissago, l’isola più piccola è chiamata solitamente Isolino mentre quella grande
viene semplicemente chiamata isola Grande. Il parco botanico è situato sull’isola
Grande, esso si sviluppa su ben 25'000 m² e offre una vastissima collezione di piante
(più di 1700) provenienti da paesi esotici dal clima subtropicale; le isole di Brissago si
prestano bene ad accogliere queste piante perché anch’esse godono di condizioni
meteorologiche eccezionali trovandosi al centro del lago che d’estate accumula calore
che viene rilasciato d’inverno e mitiga il clima. Per quanto riguarda le camelie il parco
presenta una maggioranza di varietà di camelie con fioritura primaverile, che sono circa
una trentina e appartengono soprattutto alla specie japonica, solo due individui
appartengono alla specie saluenensis e un indivduo è un ibrido c.x williamsii; inoltre nel
parco ci sono anche una quindicina di individui con fioritura autunnale, delle specie
sasanqua, oleifera e sinensis se si è interessati alle camelie le si possono quindi trovare
in questi periodi in fiore, la più parte di esse si trova nella zona 1C in giallo nella cartina
a pagina 87. L’isola Grande è accessibile tramite battelli che partono per le isole di
Brissago si trovano a Locarno, Brissago, Ascona e Porto Ronco, l’Isolino è inaccessibile
al pubblico.
52
Il parco del Monte Verità ad Ascona
Figura 53 : fotografia di tre giapponesi addetti alla raccolta del tè che avviene ogni anno al Monte
Verità
Sul monte verità ad Ascona si estende un vaso parco di 70'000 m² composto per la più
parte da bosco. Nel parco ci sono una quindicina di camelie situate in cima alla
piantagione e sparse in tutto il parco, esse appartengono alle specie japonica e sasanqua.
Nel 2006 al parco si è aggiunta una piantagione di circa 1000 Camelie var. sinensis, la
varietà di camelie da cui si deriva il tè verde, il parco possiede inoltre un giardino Zen,
una casa del tè e un sentiero del tè. Al parco ogni anno avviene la raccolta e la
lavorazione delle foglie di Camellia sinensis e la conseguente produzione di tè verde
insieme ad altre attività giapponesi.
La piantagione di Camelie sinensis
La Camelia sinensis ha un portamento cespuglioso, ma se è lasciata crescere
naturalmente, essa arriva anche a misurare 3-4 metri d’altezza, in Giappone per la
coltivazione le piante vengono tagliate molto: massimo un metro di larghezza e 1,50 di
altezza, anche perché sempre più spesso la raccolta avviene con dei macchinari, e le
camelie vengono potate molto per favorire lo sviluppo di rami secondari e vengono
spesso potate due volte all’anno per la raccolta autunnale.
Al Monte Verità la raccolta avviene manualmente e le camelie vengono lasciate crescere
di dieci centimetri e vengono tagliate solo 30 giorni prima della raccolta che è agli inizi
di maggio. La piantagione del monte verità è in semi-ombra, invece in Giappone le
piantagioni sono di solito in pieno sole; l’ombra però è vantaggiosa perché fa si che le
giovani foglie contengano più teina. Oltre all’ombra ci sono altri fattori che
caratterizzano tè con proprietà diverse come per esempio il tipo di pianta, o con altri
metodi di lavorazione, infatti con l’essicazione delle foglie si ottiene il tè verde mentre
che con la fermentazione delle foglie e la lavorazione si ottiene il tè nero. La produzione
di tè verde al Monte verità è piuttosto esigua ma il tè prodotto è di qualità.
53
La produzione di tè verde
Per produrre il tè verde vengono raccolte inizialmente le foglie più giovani delle piantine
di Camellia sinensis, da queste foglie poi il tè verde è prodotto attraverso l’essicazione
che può avvenire in quattro modi: con il calore del sole, cuocendo le foglie e facendole
essiccare al freddo, con l’utilizzo di apposite padelle di metallo messe direttamente sul
fuoco o con il vapore.
L’ultima modalità è quella utilizzata al Monte Verità ed è quella che consente una
minor alterazione delle sostanze naturali contenute nelle foglie. Le foglioline appena raccolte vengono pesate e messe in appositi contenitori di legno muniti di una retina sul fondo che
permette il passaggio del vapore, i contenitori
sono poi posti sopra una fonte di vapore dai 30
secondi a 3 minuti a dipendenza del tipo di tè
che si vuole produrre. Dopo questo processo le
foglioline vengono essiccate muovendole con le
mani o direttamente nel contenitore. Poi le fo-glie vengono messe su un tavolo alla temperatura di circa 35-40° dove vengono arrotolate a
mano finché tutte le foglie non sono compleFigura 53.1: foglie di C. sinensis
nell’apposito contenitore utilizzato per tamente asciutte e prendono una forma allungala lavorazione
ta, il tè è pronto.
Al parco inoltre si possono comprate delle piantine di Camellia sinensis e si possono
vedere anche alcune Camelie sinensis var. assamica varietà piuttosto rara, coltivata
piuttosto in India che possiede la stessa tipologia di fiori delle altre sinensis ma foglie
molto più grandi.
Il parco di Orselina
Figura 54 : fotografia di una camelia,
sullo sfondo il castello Bernese
Il parco comunale di Orselina si estende per 5000
m² ed è percorso interamente da un sentiero
asfaltato, il parco attornia il “Castello Bernese”
struttura architet-tonica molto interessante
costruita alla fine del 1800 che con le sue torri
richiama un castello. Il parco presenta una
quindicina di camelie quasi tutte di specie
japonica e alcune sasanqua, di dimensioni
piuttosto ridotte, solo alcune superano in due metri
di altezza. Scendendo lungo il sentiero si arriva ad
uno stagno in pietra e alcune panchine, vicino al
parco c’è un grande anfiteatro da cui si gode
un’ottima vista sul lago maggiore inoltre vi è un
piccolo parco giochi per bambini.
A Orselina si trova ancora la famosa via
ribattezzata per l’occasione via delle camelie,
allestita nel 2005 in occasione del congresso
mondiale tenutosi a Locarno, nella via, chiamata
via del parco si trovano 15 pannelli con
descrizione botanica di alcune varietà di camelie,
uno di questi, il numero 7 si trova nel parco.
54
Scoprire le camelie del Locarnese
Il locarnese è la zona del Ticino dove troviamo più parchi e giardini contenenti camelie. I
turisti o semplicemente gli amanti possono trovare esemplari in quasi tutti i parchi e
giardini pubblici che possono essere visitati gratuitamente. Negli allegati sono fornite
delle cartine che segnano le zone dove è possibile ammirare alcuni esemplari più
interessanti di Camellia, di seguito la secrizione delle diverse aree rappresentate dalle
cartine che si possono visitare.
Cartina 1: Il Locarnese (pag 57)
Sono segnate le zone dove sono presenti i più grandi parchi botanici e contenenti camelie
interessanti.
1)La città di Locarno
2)Parco delle Camelie di Locarno
3)Piantagione di tè verde Monte Verità
4)Parco Botanico Gambarogno
5)Isole di Brissago
Vedi le rispettive descrizioni dei parchi nei capitoli precedenti : parco delle camelie di
Locarno a pagina 46, Piantagione al Monte Verità pag. 52, Parco del Gambarogno pag.
49 e Parco Botanico delle isole di Brissago pag. 51.
Cartina 2: La città di Locarno(pag.58)
La città di Locarno offre molti giardini privati e pubblici contenti camelie anche
piuttosto antiche, di seguito sono elencati i giardini più importanti:
1) Palazzo morettini: Il palazzo morettini si trova nel centro storico di Locarno, in città
vecchia, in Via Cappuccini 12. È stato costruito nella prima metà del ‘700 ed era di
proprietà del barone Marcacci amante della botanica. Il giardino possiede perciò un
giardino molto ricco e ancora ben curato. Ci sono circa una ventina di camelie che
fioriscono in primavera, una di queste supera i sei metri d’altezza ed è sicuramente una
delle prime camelie apparse in Ticino. Il palazzo è oggi sede della biblioteca cantonale di
Locarno, il suo giardino è in pendenza e attraverso questo passa un sentierino in ciottoli
che permette di ammirare tutte le piante, il giardino è sempre visitabile se la biblioteca è
aperta, di seguito si trovano gli orari di apertura della biblioteca:
Martedì: 8.30-12.30/16.00-20.00
Mer-Ven: 8.30-12.30/14.30-18.30
Sabato: 8.30-12.30
L’orario potrebbe cambiare nel tempo, per sicurezza verificare sul sito: www.sbt.ti.ch
2)Aiuola in via Cittadella: aiuola dalla forma triangolare contenente una decina di
camelie, due delle quali piuttosto vecchie (si pensa attorno ai 100 anni).
3)Giardino presso la chiesa di San Francesco: anche se visibili solo dall’esterno, si
possono ammirare una ventina di Camelie var. japonica antiche e recenti che superano i
4 metri e una Camellia sasanqua.
4)Giardini Pioda: i giardini Pioda hanno una struttura geometrica tipicamente barocca,
essi accolgono ben 41 individui di camelia, di cui 19 di misure ragguardevoli che
superano in alcuni casi i 6 metri, queste camelie sono alcune delle prime giunte in Ticino
e sono tra i più vecchi esemplari, secondo il parere di diversi giardinieri esperti esse
avrebbero infatti circa 130 anni. A pagina 42 si trova una breve descrizione.
5)Parco delle camelie: costruito nel 2004 ospita circa 1100 esemplari di una decina di
specie, si possono ammirare camelie var. : japonica, sasanqua, sinensis, oleifera,
55
reticolata, higo, species, rusticana e alcuni ibridi, grazie al fatto di avere molte specie il
parco presente esemplari in fiore da aprile a novembre. È interessante da vedere la più
vecchia camelia del parco che si trova nell’aiuola numero 14, essa ha circa 60 anni, la
varietà è tutt’ora sconosciuta, per più informazioni sul parco vedi: la storia del parco a
pag. 46 e la raccolta di cartine numero 5 a pagina 68.
6)Vivaio delle camelie : visibile solo dall’esterno contiene circa 800 esemplari di
camelia di taglia piuttosto piccola, tenuti sotto tettoie in plexiglas ma piuttosto visibili.
Vedi la storia del vivaio a pagina 48.
7)Il parco di Orselina: Il parco di Orselina che attornia il “castello bernese” possiede
circa una quindicina di camelie di taglia piuttosto ridotta, piantate in occasione del primo
congresso mondiale in Ticino avvenuto nel 2005, nel parco c’è il pannello numero 7 con
la documentazione botanica della Camellia japonica Contessa Lavina Maggi che era
esposto in occasione del congresso nella via delle camelie, i panelli sono tutt’ora esposti
nella via . Per maggiori informazioni vedi pagina 53 e alcuni pannelli alle pagine 85 e
86.
Cartina 3: Giardini Pioda (pag. 59)
Ingrandimento sui giardini Pioda aventi ben 19 camelie di misure eccezionali, sette di
queste possiedono un cartellino con la relativa nomenclatura. Il numero totale di piante
di camelia è ben 41, le 22 restanti sono di piccola taglia.
1) Camellia japonica var. Oscar Borrini una scheda tecnica è allegata nel capitolo “le
camelie più antiche del Ticino”
2) Camellia japonica var. Bella di Pisa
3) Camellia japonica var. Castagnola
4) Camellia japonica var. Amalia Servi
5) Camellia japonica var. Ace of Hearts
6) Camellia japonica var. Nazionale
7) Camellia japonica var. Daniel Webster
Cartina 4: Parco Botanico del Gambarogno(pag. 60-70)
Mappa del parco con le diverse zone e lista delle piante di camelia presenti al parco.
Osservazione: le piante che non hanno nessun riferimento non sono ancora state piantate.
Vedi la storia del parco a pagina 49.
Raccolta 5 : Parco delle camelie di Locarno (pag. 71-81)
5a : foto del parco delle camelie di Locarno visto dall’alto, foto scattata nel 2005.
Paragonandola alla piantina 5b e 5b Si può notare la zona centrale (in blu), più antica
costituita da vegetazione piuttosto folta, la prima fase di ampliamento (in verde), la
seconda fase di ampliamento (in giallo), la terza fase di ampliamento (in viola) non era
ancora avvenuta quando è stata scattata la foto, le zone 32 e 33 sono ancora in fase di
ampliamento (vedi la storia del parco a pagina 46) . negli allegati segue la lista di tutte le
camelie presenti al parco. La cartina 5b è facilmente reperibile all’ufficio turistico di
Locarno.
Osservazioni:
Aiuola 1 e 2 : fascia di camelie più antiche (insieme ad una parte dell’aiuola 14), vedi
storia del parco delle camelie di Locarno a pagina 46.
Aiuola 3-14 : zona di ampliamento nel 2004.
Aiuola 9: aiuola dedicata alle camelie Higo.
Aiuola 13 e 14: aiuola dedicata alle vecchie camelie italiane.
56
Aiuola 14: contiene una Camellia japonica bianca ancora sconosciuta, essa è la pianta
più vecchia del parco e possiede circa 60 anni.
Aiuola 11, 17, 18: aiuole miste, all’interno camelie della specie japonica, all’esterno
camelie a fioritura autunnale, soprattutto della specie sasanqua.
Aiuole 19-30: zona di ampliamento nel 2007.
Aiuola 22: aiuola dedicata alle camelie italiane.
Aiuola 24: aiuola dedicata alla specie sinensis e alle varietà profumate, contiene anche
alcuni esemplari di oleifera.
Aiuola 26: aiuola dedicata alle varietà provenienti dalla germania, da notare una camelia
proveniente da una talea della camelia di Pilnitz.
Aiuole 32-33: aiuole da completare.
Aiuole 34-39: ultima fase di ampliamento 2010 .
Aiuola 34: aiuola dedicata alle reticulata.
Raccolta 6: Il parco del Monte Verità e la piantagione di Camellia sinensis
(pag. 82 e 83)
La prima cartina riguarda l’intero parco, il limite è contrassegnato in nero, la zona
boschiva è contrassegnata in blu, la piantagione in giallo, la seconda cartina è un
ingrandimento della piantagione. Vedi la storia della piantagione a pagina 52.
Raccolta 7: Parco di Orselina (pag. 84-86)
In verde sono segnate le Camellia sasanqua, in giallo le Camellia japonica, in arancione
è segnata una Camellia japonica var. Ascona. Seguono i quattro padiglioni più belli
della via delle camelie a Orselina, il padiglione della C. japonica var Contessa Lavinia
Maggi è situato proprio nel parco. Tutti i padiglioni si possono trovare sul sito:
http://www.pro-orselina.ch, la descrizione del parco si trova a pagina 53.
Raccolta 8 : Isole di Brissago(pag. 87,88)
Cartina e lista camelie presenti, in giallo l’area interamente dedicata alle camelie, la
descrizione del parco si trova a pagina 51. I battelli che partono per le isole di Brissago si
trovano a Locarno, Brissago, Ascona e Porto Ronco, l’entrata per il parco costa per un
adulto 8 Fr. gli altri prezzi sono visibili sul sito: www.isolebrissago.ch/it inoltre è
possibile prenotare visite guidate.
Allegati
Comprende le varie cartine e liste di esemplari presenti nei parchi.
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Cartina numero 1
58
Cartina numero 2
59
Raccolta 3: 3 a e 3b
3a
3b
60
Cartina numero 4: Parco botanico del
gambarogno
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
Raccolta 5: 5a
72
Piano5b:
73
Piano 5c: parco delle camelie
di Locarno
74
Ingrandimento
aree:
75
76
77
78
Camelie presenti al parco:
79
80
81
82
83
84
85
86
Raccolta 6:6a
87
Rappresentazione 6b
88
Raccolta 7:
89
90
91
Raccolta 8:Cartina
92
Raccolta 8: lista di camelie
Genere, specie, varietà
settore
Descrizione settore
Provenienza
Camellia cuspidata
Camellia cuspidata
Camellia cv. 'Cornish Snow'
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica
Camellia japonica cv. 'Barbara Woodroof'
Camellia japonica cv. 'Bella Romana'
Camellia japonica cv. 'Corroboree'
Camellia japonica cv. 'Dainty Maiden'
Camellia japonica cv. 'Dr. Burnside'
Camellia japonica cv. 'Drama Girl'
Camellia japonica cv. 'Edelweiss'
Camellia japonica cv. 'Edith Linton'
Camellia japonica cv. 'Edwin Folk'
Camellia japonica cv. 'Francosinii'
Camellia japonica cv. 'Funny Face Betty'
Camellia japonica cv. 'Heleonor'
Camellia japonica cv. 'High Hat'
Camellia japonica cv. 'High Hat'
Camellia japonica cv. 'Jeanlyre'
Camellia japonica cv. 'Katherine Nuccio'
Camellia japonica cv. 'Koshi-No-Aru'
Camellia japonica cv. 'Mrs D.W. Dawis'
Camellia japonica cv. 'Mrs D.W. Dawis'
Camellia japonica cv. 'Tomorrow Park Hill'
Camellia kissi
1C
Archivio
17E
Archivio
1C
17E
17D
14
13D
2D
2C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
1C
17E
1C
1C
1C
17E
2D
1C
1C
2A
Camelie
Dati da fonte d'archivio
Asia subtropicale
Dati da fonte d'archivio
Camelie
Asia subtropicale
Asia subtropicale
Palmeto
Cicas
Asia subtropicale
Bambù
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Camelie
Asia subtropicale
Camelie
Camelie
Camelie
Asia subtropicale
Asia subtropicale
Camelie
Camelie
Asia Subtropicale
Cina
Cina
hortulanorum
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
Giappone: Isole Ryukyu
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
Cina, India, Laos,Thailandia, Vietnam
Camellia oleifera
Camellia oleifera
Camellia oleifera
Camellia oleifera
Camellia saluenensis
Camellia saluenensis
Camellia sasanqua
Camellia sasanqua
Camellia sasanqua cv. 'Hinode No Uni'
Camellia sasanqua cv. 'Hiryu'
Camellia sasanqua cv. 'Weroona'
Camellia sinensis
Camellia sinensis
Camellia sinensis
Camellia sinensis var. assamica
Camellia x williamsii
Archivio
6
13E
7B
1C
Archivio
1C
Archivio
1A
1C
1C
14
13E
Archivio
5D
1C
Dati da fonte d'archivio
Oceania
Asia subtropicale
Nord America
Camelie
Dati da fonte d'archivio
Camelie
Dati da fonte d'archivio
Asia subtropicale
Camelie
Camelie
Palmeto
Asia subtropicale
Dati da fonte d'archivio
Bagno Romano
Camelie
Sichuan, Hunan, Kiangsu
Sichuan, Hunan, Kiangsu
Sichuan, Hunan, Kiangsu
Sichuan, Hunan, Kiangsu
Cina
Cina
Isole Ryukyu
Isole Ryukyu
hortulanorum
hortulanorum
hortulanorum
SE & E Asia
SE & E Asia
SE & E Asia
Cina, India, Laos, Myanmar, Tailandia
hortulanorum
93
Conclusione
Quando ho cominciato questo lavoro non sapevo molto sull’ambito delle camelie, in
quest’anno ho imparato molte cose sia sugli aspetti biologici che su quelli riguardanti
le camelie in Ticino, ho infatti scoperto quanto questa regione potesse offrire per gli
amanti delle camelie, in particolare sono rimasta colpita dalla coltivazione di
Camellia sinensis al monte verità e dalla moltitudine di belle camelie che non avevo
mai notato passando per la città di Locarno tutti i giorni. Questo lavoro ha fatto
nascere il mio interesse verso le piante e verso la botanica, percorso che seguirò
sicuramente nei miei studi. Con il mio lavoro di maturità ho voluto mostrare, la più
bella e caratteristica pianta del Ticino e redigere su di essa un lavoro esaustivo che
possa aiutare tutti gli amanti della camelia a scoprirla o riscoprirla in Ticino, spero
inoltre di essere riuscita a trasmettere lo stesso sentimento per le camelie che ho
potuto condividere con le diverse persone che mi hanno aiutato.
Ringraziamenti
Ci sono molte persone che devo ringraziare, senza le quali il mio lavoro non sarebbe
completo.
Innanzitutto voglio ringraziare il Professor Sala per avermi dato molta libertà nella
scelta e la composizione del lavoro e un grande aiuto nel contattare le persone che mi
hanno aiutato e mia nonna Regina Schlunke che ha disegnato le rappresentazioni che
si trovano nella classificazione delle camelie. Un grande ringraziamento va anche al
Signor Ferriroli e al signor Eisenhut che mi hanno dedicato molto del loro tempo e
grazie alla loro lunga esperienza mi hanno fornito materiale e consigli pratici per
quanto riguarda il parco delle camelie di Locarno il parco botanico del Gambarogno,
la coltivazione ed i sistemi di moltiplicazione delle camelie, ringrazio in particolare il
Signor Ferriroli che mi ha aiutato a fare delle talee. Tutta la parte biologia non
avrebbe potuto essere fatta senza l’aiuto del Signor Corneo che ha risposto
prontamente a tutte le mie domande e mi ha fornito informazioni specifiche.
Ringrazio, inoltre, il Signor Marcacci per avermi invitato ad una conferenza molto
interessante e per avermi fornito informazioni sul parco delle camelie di Locarno,
ringrazio la Signora Respini per avermi da subito indirizzato verso le persone che mi
avrebbero aiutato e per avermi fornito le notizie riguardanti la tradizione della festa
delle camelie a Locarno. Ringrazio l’ingegnere Morinini, Martino Catti, Andrea
Branca e Maspoli Guido per avermi fornito cartine e immagini fotografiche e
ringrazio infine la mia famiglia e tutti quelli che mi hanno sostenuto nei periodi più
stressanti.
94
Provenienza delle immagini
Copertina: Camellia japonica var. Ascona foto scattata in occasione della
manifestazione delle camelie 2011 al parco delle camelie di Locarno
Immagine 0: cartina di parte dell’Asia meridionale che corrisponde al centro di
origine del genere Camellia e quindi di tutte le specie, la cartina classifica le nazioni
e i territori della Cina secondo il numero di specie endemiche presenti. Per costruire
la cartina sono stati utilizzati: i dati della cartina a pagina 8 del libro le camelie
dell’ottocento nel Verbano e un’immagine presa da:
http://viaggi.globopix.net/mappe/cartina-mondo.php
Immagine 1: Tôto Ueno Shimotera tsubaki, 1866, Tradotto : “Camelia a Ueno
Shimotera nella capitale”, il dipinto si trova attualmente al museo delle arti di
Boston, immagine presa da educators.mfa.org
Immagine 2: Raffigurazione di camelia di Engelbert Kaempfer (1651-1716) da
http://www.kamelienschloss.de/kameliecamel.htm
Immagine 3: La bellissima camelia di Pilnitz, immagine presa da
www.inimmagine.it
Immagine 4: Immagine della Camelia japonica chandelier elegans scattata nel parco
delle Camelie di Locarno
Nella primavera 2011
Immagine 5: Camellia japonica gigantea red foto scattata in occasione della
manifestazione delle camelie di Locarno del 2011
Immagine 6: un rametto di Camellia japonica var. Ascona che presenta tre tipi
diversi di gemme, foto scattata nell’autunno 2011
Immagine 7: foglia di Camellia japonica sezionata nel senso della longitudine vista
al microscopio immagine scattata nell’autunno 2011 con l’utilizzo di attrezzature
fornite dal Liceo di Locarno
Immagine 8: stomi di una Camellia japonica visti al microscopio grazie alle
attrezzature del Liceo di Locarno
Immagine 9: schema del mesofillo preso dal libro di PETER M. RAY, TAYLOR A.
STEEVES, SARA A. FULTZ, che si intitola Botanica
Immagine 10: mesofillo di una Camellia japonica visto al microscopio grazie alle
attrezzature del Liceo di Locarno
Immagine 11: sei forme di fiore caratteristiche delle camelie, in ordine: doppia
imbricata, anemoni forme, peoniforme, doppia imperfetta, semidoppia e semplice,
foto scattate in occasione della manifestazione delle camelie del 2011 a Locarno
Immagine 12: schema struttura del fiore tipico preso dal libro di
Immagine 13: androceo di una Camellia sinensis foto scattata al binoculare
nell’autunno del 2011
Immagine 14 e 15 : petaloidi più o meno sviluppati, nella prima figura uno stame
normale e uno staminoide poco differenziato, nella seconda immagine petaloidi già
piuttosto differenziati misti a petali, immagini scattate nell’autunno 2011
Immagine 16 e 17: stami e pistillo tripartito di una Camellia sinensis
Immagine 18 : Camellia japonica var. Bella portuense con rami che presentano
“sport” foto scattata nella primavera 2011
Immagine 19: stimma di una Camellia sinensis foto scattata al binoculare
nell’autunno 2011
Immagine 20: fecondazione, granulo pollinico che sta per penetrare l’ovulo presa
dal libro
95
Immagine 21: frutti in fase di schiusura di una Camellia japonica foto presa dal
libro: Camelie di FISHER PETER
Immagine 22: rappresentazioni schematiche in sezione longitudinale di semi di
dicotiledoni contenenti endosperma. A seme di ricino B seme di pomodoro.
Immagine presa dal libro:
Immagine 23: semi di Camellia japonica visti da tre prospettive diverse, foto scattata
nell’autunno 2011
Immagine 24: radici di camelie,nella prima figura si vede una camelia in vaso che è
in perfetta forma, nella seconda figura invece si vedono le radici nude di una camelia
malata, foto prese dal libro camelie di PETER FISHER
Immagine 25, 26 e 27: 25 talee appena tagliate, 26 talee messe in terra 27 copertura,
immagini scattate nel settembre 2011, processo fatto dal Signor Remo Ferriroli.
Immagini 28 e 29: nelle figure si vedono l’innesto per approssimazione e quello per
spacco (semplice o doppio). Immagini prese dal libro le mie camelie di BERETTA
DANIELA
Immagine 30: margotta fatta utilizzando al posto del nastro adesivo dell’alluminio
Immagini 31, 32: Cibornia camelliae in vitro e un fiore affetto dal fungo, immagine
presa dall’ International Camelia Journal del 2010
Immagine 33 : foto presa da un giornale che mostra la casa vicino alla quale si
trovava l’antica camelia, presa dal giornale : azione, settimanale della cooperativa
Migros Ticino del 10 gennaio 2011
Immagine 34: Camellia japonica var. Alba
Lavinia Maggi
Immagine 35 : tipica Camellia Higo foto scattata al parco delle camelie di Locarno
nella primavera 2011
Immagine 36: Camellia rusticana var. Himatzuri foto
Immagine 37 : Camellia reticulata var. Arch of Triumph foto presa dal sito
http://www.eisenhut.ch
Immagine 38: Camellia saluenensis, foto presa da caerhays.forgecom.info
Immaginee 39: Camellia x williamsii var. Donation fiori non completamente schiusi
Immagine 40: Camellia sasanqua Cleopatra e androceo tipico della specie foto
scattate nell’autunno 2011
Immagine 41 : fiore di Camellia sinensis foto concessa gentilmente dalla
professoressa Palli del Liceo di Locarno
a sinistra e aperti a destra. Foto scattata nella primavera 2011
Immagine 42: fiore di Camellia oleifera foto scattata nell’autunno 2011
Figura 42b: foto di una Camellia chrysantha
Immagine 43 e 44: foto di due esemplari di Camellia japonica scattate ai giardini
Pioda di Locarno nella primavera 2011
Immagine 45 : foto di una Camellia japonica situata vicino al ruscello che passa
attraverso il parco foto scattata nella primavera 2011
Immagine 46: foto in cui si vede il padiglione e la vegetazione foto scattata nella
primavera 2011
Immagine 47 : una delle diverse panchine dove ci si può soffermare ad ammirare la
bellezza del parco foto scattata nella primavera 2011
Immagine 48 : diverse piantine di camelia protette dal sole con pannelli in lamiera e
plastica foto scattata nella primavera 2011
Immagine 49 : una delle due serre del vivaio foto scattata nella primavera 2011
Immagine 50 : aiuola all’esterno della manifestazione delle camelie di Locarno foto
scattata nella primavera 2011
Immagine 51 : immagine della parte di terreno inadatto alla coltivazione foto presa
dal sito www.eisenhut.ch
Imamgini 51.1 e 51.2: alcune serre e spazi per talee del vivaio della famiglia Eisenhut a Vairano
96
Immagine 52: fotografia delle isole di Brissago, foto presa da http://www3.ti.ch
Immagine 53 : fotografia di tre giapponesi addetti alla raccolta del tè che avviene
ogni anno al Monte Verità foto scattata primavera 2011
Immagine 53.1: fotografia lavorazione delle foglie di Camellia sinensis scattata
nella primavera 2011
Immagine 54 : fotografia di una camelia, sullo sfondo il castello Bernese
Disegni alle pagine 8, 9 e 10 : classificazione dei fiori, i disegni sono stati fatti su
richiesta da mia nonna, Regina Schlunke
Figure alle pagine 12 e 13 riguardanti le forme fogliari, i tipi di apice e i tipi di
margine sono state prese dal libro: Camelie dell’ottocento nel Verbano , vedi
bibliografia, l’immagine che riguarda invece il portamento è stata presa da:
International camellia journal del 2008
Schema a pagina 26: schema preso dal libro e modificato inserendo foto delle varie
strutture
Pagina 35: scheda tecnica della Camellia japonica var. Ascona foto scattate al parco
delle camelie di Locarno nella primavera 2011
Pagina 42: scheda tecnica della Camellia japonica var. Oscar Borrini foto scattate ai
giardini Pioda nella primavera 2011
Pagina 84 e 85 padiglioni della via delle camelie a Orselina presi da http://www.proorselina.ch
Cartine
Cartina 1 e cartina 2 prese da Google Maps e modificate
Raccolta 3: 3a immagine fornita dall’ufficio tecnico di Locarno, 3b disegno costruito
a partire dalla cartina
Raccolta 4: cartina del parco botanico del Gambarogno e lista delle specie presenti
Raccolta 5: parco delle camelie di Locarno
5a e 5b forniti dall’ufficio tecnico di Locarno
5c e lista, fornite dall’ufficio turistico di Locarno
Raccolta 6: 6a e 6b fornite dal giardiniere Martino Catti responsabile del parco del
monte verità
Raccolta 7: Parco di Orselina fornito dall’architetto paesaggistico Andrea Branca
Raccolta 8: cartina e lista delle camelie presenti fornita da Maspoli Guido Direttore
dell’Amministrazione e Parco botanico
97
Bibliografia e Sitografia
Riviste e giornali:
Società Svizzera della Camelia, Tsubaki (n°18,n°19,n°21,n°22, n°23)
Società italiana della Camelia, Notiziario (2007)
Internetional Camellia Society, International Camelia Journal (2008,2009,2010)
Libri:
BERETTA Daniela (2006), Le mie camelie, la scelta e la cura , De Vecchi Editore
FISHER Peter (2001) ,Camelie, fiori teneri e splendidi in tutte le stagioni, De Vecchi
Editore
CARAFFINI Bruno (1999), Camelie, Edagricole
CORNEO Andrea, REMOTTI Dora (2000), Camelie dell’ottocento nel Verbano,
Regione Piemonte
OPPLIGER Peter (2010), Grüner Tee, AT Verlag
LOMBARDI Pietro(ristampa del 2011), Ortensie, azalee, camelie e altre acidofile,
Giunti Demetra
SCHWEGLER Aichele(1988), Atlante di Botanica Sistematica, Muzzio Scuola
PIZZETTI Ippolito, COCKER Henry (versione 1968 e 1971), Il libro dei
fiori,Garzanti
FROHNE D. JENSEN U.(1985) Systematik des Pflanzenreichs, Gustav Fisher
Verlag
SPICHIGER R. FIGEAT V. JEANMONOD D. Botanique Systématique des plantes
à fleurs, Presses Polytechniques et Universitaires Romandes
ARTHUR CRONQUIST, Botanica, Zanichelli (1979)
PETER M. RAY, TAYLOR A. STEEVES, SARA A. FULTZ, Botanica, Zanichelli
(1985)
PIER LUIGI GHISLENI, le camelie, ed agricole(1982)
Siti:
Shiseido Co. Ltd , la storia della camelia,
www.shiseido.co.jp/i/i9812kor/html/text/kor05200.htm
Camelia,www.giardinaggio.it/giardino/singolepiante/camelia/camelia.asp
Parco botanico del Gambarogno, www.parcobotanico.ch/fiori_fra.htm
Short Pat, International camellia society ,camellia-ics.org/
The International Camellia Society, www.hortic.com/ics/index
Oppliger Peter, Fondazione AAMI Monte Verità, www.peter-oppliger.ch/it/akti_aami.htm
Businnes plan Parco delle Camelie ,
www.imat.ch/upload/pagine/ParcodelleCamelie20051.pdf