Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Esercizio U5.1 - VTC stadio CMOS È data la struttura CMOS in figura caratterizzata dai seguenti parametri tecnologici: - tensione di soglia del NMOS, VT n = 0, 8 V, - tensione di soglia del PMOS, VT p = −1, 1 V, - βn = 1/2 βp = 9 · 10−5 AV−2 . VDD e - Vin Vout ¾ VSS Figura 1: Struttura dell’invertitore CMOS. Utilizzando i modelli statici del NMOs e PMOS si identifichino sul piano (Vin ,Vout ) le regioni di funzionamento dei due transistori e si disegni la transcaratteristica. Soluzione Per il transistore di tipo n si ha VGSn = Vin VDSn = Vout e pertanto le regioni quadratiche, di saturazione e di interdizione sono divise dalle rette Vout = Vin − VT n Vin = VT n indicate nella figura 2 dalle linee tratteggiate. Per il MOSFET di tipo p, si ha invece VGSp = Vin − VDD VDSp = Vout − VDD e quindi le tre regioni di funzionamento sono separate dalle rette Vout = Vin − VT p Vin = VDD + VT p indicate nella figura 2 con linee punteggiate. c 2005 Politecnico di Torino ° 1 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Vout Vout VDD VDD -VTp -VTp Vin VTn Vin VDD+VTp VTn VDD+VTp (1) (2) Vout Vout VDD VDD -VTp -VTp Vin VTn Vin VDD+VTp VTn VDD+VTp (3) (4) Vout VDD -VTp Vin VTn VDD+VTp (5) Figura 2: Regioni di funzionamento dello stadio CMOS. La transcaratteristica dell’invertitore attraversa quindi 5 diverse regioni indicate nella figura mediante zone ombreggiate, ciascuna delle quali è contraddistinta da una diversa espressione delle correnti attraverso i due transistori: c 2005 Politecnico di Torino ° 2 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici regione IDSn 1 0 2 1 2 βn (Vin − VT n )2 3 1 2 βn (Vin − VT n )2 4 βn [Vin − VT n − 12 Vout ]Vout 5 βn [Vin − VT n − 12 Vout ]Vout regione IDSp 1 −βp [Vin − VDD − VT p − 12 (Vout − VDD )](Vout − VDD ) 2 −βp [Vin − VDD − VT p − 12 (Vout − VDD )](Vout − VDD ) 3 − 12 βp (Vin − VDD − VT p )2 4 − 12 βp (Vin − VDD − VT p )2 5 0 Il valore della tensione di uscita in condizioni statiche si ottiene eguagliando, in ciascuna regione, le due correnti. Nella prima regione, la condizione IDSp = 0 fornisce come unica soluzione di valore non negativo Vout = VDD . Nella seconda regione, si trova 2 (Vout − VDD ) − 2 (Vin − VDD − VT p ) (Vout − VDD ) + βn 2 (Vin − VT n ) = 0 βp che fornisce le soluzioni s Vout = Vin − VT p ∓ 2 (Vin − VDD − VT p ) − βn 2 (Vin − VT n ) βp (1) Poiché, per Vin = VT n , la soluzione deve ridursi a Vout = VDD , il segno corretto è quello negativo. Al limite tra le regioni 2 e 3, Vout = Vin − VT p ; sostituendo nella (1) e ricavando prima Vin e poi Vout , si ha q q VDD + VT p + ββnp VT n VDD + ββnp (VT n − VT p ) q q Vin = ; Vout = 1 + ββnp 1 + ββnp Nella regione 3, eguagliando le correnti attraverso i due MOSFET, si ritrovano le tensioni di ingresso e uscita ottenute al confine tra le zone 2 e 3; la transcaratteristica è quindi idealmente verticale, in questo tratto. Si eguagliano poi le correnti nella regione 4, trovando 2 Vout − 2 (Vin − VT n ) Vout + βp (Vin − VDD − VT p ) = 0 βn che ammette le soluzioni s Vout = Vin − VT n ∓ c 2005 Politecnico di Torino ° 2 (Vin − VT n ) − βp 2 (Vin − VDD − VT p ) βn 3 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Analogamente a prima, la soluzione corretta è quella con il segno negativo, ovvero quella per la quale risulta Vout = 0 in corrispondenza di Vin = VDD + VT p . Infine, nella regione 5, si ha µ ¶ 1 βn Vin − VT n − Vout Vout = 0 2 che dà come unica soluzione fisicamente accettabile Vout = 0. L’unione delle soluzioni trovate per le 5 regioni identificate permette di tracciare a tratti la transcaratteristica del dispositivo, riportata nella figura 3. 5 4.5 4 3.5 Vout 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 Vin Figura 3: Transcaratteristica dello stadio CMOS. c 2005 Politecnico di Torino ° 4 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Esercizio U5.2 - OP stadio CMOS Lo stadio CMOS in figura presenta una tensione di soglia del transistore di tipo n VT n = 0, 8 V, mentre per il tipo p si ha VT p = −VT n . Sapendo che lo spessore dell’ossido di gate è pari a xox = 500 Å per entrambi i transistori e che i valori di mobilità dei portatori sono µn = 1294 cm2 V−1 s−1 e µp = 435 cm2 V−1 s−1 , dimensionare il dispositivo in modo da garantire il punto di lavoro per Vin = VDD /2 con Vout = VDD /2 Soluzione VDD e - Vin Vout ¾ VSS Figura 4: Stadio CMOS Poiché il punto di lavoro coincide con la tensione di inversione Vin = Vout = VDD /2, si ha VDSn > VGSn − VT n |VDSp | > |VGSp − VT p | e quindi entrambi i MOSFET sono in saturazione. eguagliando le correnti IDSn e −IDSp : 1 βn (VGSn − VT n )2 2 1 βn (Vin − VT n )2 2 = = L’espressione della tensione di inversione si ottiene 1 βp (VGSp − VT p )2 2 1 βp (Vin − VDD − VT p )2 2 dove βn = µn ²ox Wn xox Ln βp = µp ²ox Wp xox Lp Si risolve rispetto a Vinv = Vin , ottenendo q Vinv VDD + VT p + VT n q = 1 + ββnp βn βp (2) dunque, affinché Vinv = VDD /2, deve essere βn = βp , ovvero, supponendo uguali le lunghezze di canale dei due MOSFET, µn Wp = = 2, 97 ≈ 3 Wn µp c 2005 Politecnico di Torino ° 5 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Indicando con x il rapporto βn /βp , si osserva che Vinv è funzione monotona decrescente di x e quindi anche di Wn /Wp ; per valori molto piccoli di x, Vinv tende a VDD + VT p , mentre per valori grandi di x, Vinv si avvicina a VT n . La dipendenza della tensione di inversione da x è rappresentata dal grafico nella figura 5; 3.4 3.2 3 Vinv 2.8 2.6 2.4 2.2 2 1.8 1.6 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 beta_n/beta_p Figura 5: Dipendenza della tensione di inversione dal rapporto d’aspetto dei transistori. c 2005 Politecnico di Torino ° 6 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Esercizio U5.3 - Amplificazione stadio CMOS Lo stadio CMOS in figura presenta una tensione di soglia del transistore di tipo n VT n = 0, 8 V, mentre per il tipo p si ha VT p = −VT n . Sapendo che lo spessore dell’ossido di gate è pari a xox = 500 Å per entrambi i transistori e che i valori di mobilità dei portatori sono µn = 1294 cm2 V−1 s−1 e µp = 435 cm2 V−1 s−1 , Wp µn −1 si valuti l’amplificazione per OP Vin = VDD /2 con Vout = VDD /2. Wn = µp = 2, 97 e λn = λp = 0.01 V VDD e - Vin Vout ¾ VSS Figura 6: stadio CMOS Soluzione Il punto di lavoro coincide con la tensione di inversione Vin = Vout = VDD /2 dove entrambi i transistori MOS sono in saturazione. Il modello di piccolo segnale diventa per l’intero stadio CMOS quello in figura 7. Si ha quindi che vout = (gmn + gmp ) · gon = 1 ron gop = 1 rop 1 · vin gon + gop Il guadagno diventa esprimibile come Av = vout 1 = (gmn + gmp ) · vin gon + gop Dove c 2005 Politecnico di Torino ° 7 Politecnico di Torino + Dispositivi e Circuiti Elettronici G vin vin − gmn vin gmp vin ron rop vout S Figura 7: Modello di piccolo segnale dello stadio CMOS. = ¯ ∂IDSn ¯¯ Wn = µn Cox (VDD /2 − VT n ) ∂VGSn ¯OP Ln gon = ¯ ∂IDSn ¯¯ Wn 2 = µn Cox (VDD /2 − VT n ) λn ¯ ∂VDSn OP 2Ln gmp = ¯ ∂IDSp ¯¯ Wp µp Cox (−VDD /2 − VT p ) =− ∂VGSp ¯OP Lp = ¯ ∂IDSn ¯¯ Wp 2 µn Cox (−VDD /2 − VT p ) λp =− ¯ ∂VDSn OP 2Lp gmn gop c 2005 Politecnico di Torino ° 8 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Esercizio U5.4 - Analisi Spice L’uso del transistore bipolare per l’amplificazione di segnali richiede il funzionamento del dispositivo in zona attiva diretta, o zona lineare, per evitare distorsioni della forma d’onda. Il funzionamento in zona lineare si ottiene applicando alle giunzioni del BJT opportune tensioni continue, mediante reti di polarizzazione costituite da resistori e batterie: i valori risultanti delle tensioni VBE e VCE e delle correnti IC e IB costituiscono le coordinate del punto di funzionamento a riposo. Se tale punto di funzionamento (Q) cade entro la zona lineare del transistore, segnali di ampiezza contenuta possono essere studiati usando un modello linearizzato del dispositivo e trattati quindi come piccole variazioni di tensione o corrente intorno ai valori continui corrispondenti al punto Q. 3 RB RC 2 VCC 1 Q1 0 Figura 8: Circuito di polarizzazione di un transistore bipolare. Con riferimento al circuito della figura 11, dove RB = 330 kΩ, RC = 1 kΩ e il transistore è un 2N2222A della libreria “EVAL.LIB” di PSPICE, trovare il punto di funzionamento a riposo. Soluzione Disponendo delle caratteristiche statiche del transistore, di ingresso ed uscita, è possibile ottenere il punto di funzionamento a riposo per via grafica, sovrapponendo la retta di carico alle caratteristiche del BJT. Con retta di carico si intende semplicemente la caratteristica tensione corrente del resistore di carico (in questo caso, RC per la caratteristica di uscita e RB per quella di ingresso) riportata sul piano IC × VCE o IB × VBE . Tale retta è quindi espressa dalle relazioni VCE VCC + RC RC VCC VBE + IB = − RB RB IC = − I punti di intersezione della retta di carico con le curve caratteristiche forniscono le coordinate del punto di funzionamento richiesto. In particolare, l’intersezione ottenuta sulla caratteristica di ingresso con la retta di carico di pendenza 1/RB dà i valori di tensione e corrente di base nel punto Q (VBEQ e IBQ ), come indicato nella figura 9. Il valore IBQ si usa poi per individuare la curva della caratteristica di uscita la cui intersezione (fig. 10) con la retta di carico di pendenza 1/RC fornisce tensione e corrente di collettore nel punto Q (VCEQ e ICQ ). c 2005 Politecnico di Torino ° 9 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Caratteristica di ingresso Date/Time run: 02/04/94 12:45:57 Temperature: 27.0 50u 40u retta di carico 30u 20u Q: (672.932m,28.264u) 10u -0u 0V IB(Q1) 100mV 200mV (10-V(1))/330000 300mV 400mV 500mV 600mV 700mV V(1) Figura 9: Punto di funzionamento a riposo sulla caratteristica di ingresso. Nelle due figure, le caratteristiche di ingresso ed uscita del BJT sono state ottenute mediante simulazione con PSPICE. Il listato dei comandi usati per la simulazione è il seguente PUNTO DI FUNZIONAMENTO DI UN BJT * .LIB EVAL.LIB * * netlist * RB 1 4 330K RC 2 3 1K VCC 3 0 10 VBB 4 0 10 Q1 2 1 0 SIMnpn * * analisi dc * .DC VCC 0 15 0.05 VBB 0 20 5 .PROBE .END Per il transistore, è stato adottata una versione semplificata del modello del componente commerciale 2N2222A, contenuto nella libreria “EVAL.LIB” e riportato sotto: .model Q2N2222A npn(Is=14.34f Xti=3 Eg=1.11 Vaf=74.03 Bf=255.9 c 2005 Politecnico di Torino ° 10 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Caratteristica di uscita Date/Time run: 02/04/94 14:05:34 Temperature: 27.0 10m retta di carico 8m Ib=58u 6m Ib=43u 4m Q: (6.9583,3.0417m) Ib=28u 2m Ib=13u 0 0V IC(Q1) 2V (10-V(2))/1000 4V 6V 8V 10V 12V V(2) Figura 10: Punto di funzionamento a riposo sulla caratteristica di uscita. + Ne=1.307 Ise=14.34f Ikf=.2847 Xtb=1.5 Br=6.092 Nc=2 Isc=0 Ikr=0 Rc=1 + Cjc=7.306p Mjc=.3416 Vjc=.75 Fc=.5 Cje=22.01p Mje=.377 Vje=.75 + Tr=46.91n Tf=411.1p Itf=.6 Vtf=1.7 Xtf=3 Rb=10) * National * 88-09-07 bam pid=19 case=TO18 creation Poiché le caratteristiche dei transistori sono raramente disponibili, è più comodo ricavare il punto di funzionamento per via analitica. La caratteristica di ingresso è quella di un diodo a giunzione polarizzato direttamente e presenta variazioni di tensione assai limitate, anche per escursioni ampie di corrente. Pertanto è ragionevole assumere VBE = 0, 7 V, costante al variare di IB . Si può quindi scrivere IBQ = 10 − 0, 7 VCC − VBE ' = 28, 18 µA RB 330000 Nota IBQ , la corrente di collettore si ottiene come ICQ = β · IBQ Assumendo β = 100, si ha ICQ = 2, 8 mA, da cui VCEQ = VCC − ICQ · RC = 7, 2 V Il valore di β non è mai disponibile con precisione, essendo soggetto a forti variazioni di origine tecnologica; il costruttore fornisce solitamente i valori minimo e massimo di tale parametro, che nel caso del 2N2222A sono c 2005 Politecnico di Torino ° 11 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici 100 e 300 rispettivamente. Il metodo di stima del punto di funzionamento indicato è quindi soggetto a errori rilevanti e questo problema si supera soltanto con opportune reti di polarizzazione, che stabilizzino il punto di funzionamento sia rispetto alla dispersione dei valori di β, sia rispetto alle variazioni di temperatura. c 2005 Politecnico di Torino ° 12 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Esercizio U5.5 - Stabilità Con riferimento al circuito della figura 11, dove RB = 330 kΩ, RC = 1 kΩ e il transistore è un 2N2222A della libreria “EVAL.LIB” di PSPICE, si usi il simulatore PSPICE per studiare la variazione del punto di fun- 3 RB RC 2 VCC 1 Q1 0 Figura 11: Circuito di polarizzazione di un transistore bipolare. zionamento al variare del valore di β e della temperatura. Soluzione La dispersione dei valori di β per un transistore reale è di entità piuttosto rilevante (tra 100 e 300 per il 2N2222A) e questo ha effetti evidenti sul punto di funzionamento del circuito della figura 11. Tali effetti sono visibili nella figura 12, dove le caratteristiche di uscita sono tracciate per valori diversi di β. La retta di carico sovrapposta alle caratteristiche permette di evidenziare il significativo spostamento del punto di funzionamento. La figura è stata ottenuta mediante il seguente sorgente: STABILITA’ DEL PUNTO DI LAVORO DI UN BJT * .LIB EVAL.LIB * * netlist * RB 1 4 330K RC 2 3 1K VCC 3 0 10 VBB 4 0 10 Q1 2 1 0 SIMnpn * * analisi * .DC VCC 0 15 0.05 npn SIMnpn (Bf) 88 200 20 c 2005 Politecnico di Torino ° 13 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici 8.0m beta=188 6.0m beta=168 beta=148 beta=128 4.0m beta=108 beta=88 2.0m Q: (6.7158,3.2842m) 0 0V IC(Q1) 2V (10-V(2))/1000 4V 6V 8V 10V 12V V(2) Figura 12: Variazione del punto di funzionamento con β. * .PROBE .END Circuito e modello sono gli stessi del problema precedente, ma l’analisi è parametrica rispetto a Bf (β), il cui valore è variato da 88 a 188, con incrementi di 20 unità. Le variazioni termiche hanno effetto su tre parametri principali del modello: - su β, il cui valore cresce tipicamente del 0,5%-1% ◦ C; - su VBE , tensione diretta della giunzione base-emettitore, che diminuisce di 2,5 mV/◦ C; - su ICBO , corrente inversa della giunzione di collettore, che raddoppia ogni 10◦ C. Poiché la corrente di collettore è IC = β · IB + (β + 1) · ICBO = β VCC − VBE + (β + 1) · ICBO RB le variazioni dei tre parametri indicati si ripercuotono su IC e quindi sul punto di funzionamento. L’effetto di tale dipendenza è rappresentato nella figura 13. Le caratteristiche riportate in questa figura sono state ottenute mediante i seguenti comandi STABILITA’ DEL PUNTO DI LAVORO DI UN BJT * .LIB EVAL.LIB * c 2005 Politecnico di Torino ° 14 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici 10m 8m T=87 6m T=27 4m T=-53 2m 0 0V IC(Q1) 2V (10-V(2))/1000 4V 6V 8V 10V 12V V(2) Figura 13: Variazione del punto di funzionamento con la temperatura. * netlist * RB 1 4 330K RC 2 3 1K VCC 3 0 10 VBB 4 0 10 Q1 2 1 0 Q2N2222A * * analisi * .DC VCC 0 15 0.05 TEMP -53 100 20 .PROBE .END L’analisi in continua è questa volta parametrica rispetto alla temperatura, il cui valore è variato tra −53◦ C e 87◦ C, a passi di 20◦ C. Come si vede dalla figura 13, lo spostamento del punto di funzionamento è considerevole, anche per piccole variazioni termiche, e rende di fatto non utilizzabile la configurazione circuitale della figura 11; sono quindi necessarie reti di polarizzazione che rendano stabile il punto di lavoro. c 2005 Politecnico di Torino ° 15 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Esercizio U5.6 - Retroazione Con riferimento al circuito della figura 14, si usi il simulatore PSPICE per ottenere il punto di funzionamento a riposo e valutare l’amplificazione del segnale VS . 2 RB ... . E ¦E ¦E ¦E . E¦ E¦ E¦ E.. 4 1 º· Vs ¡ ¡ @ R @ .( ...... ( h h ( ( h ( RE (h ( ( .h ......h ¹¸ 5 VBB ....... (( h h ( ( h ( ( RC h h h .( ......( Vout 3 VCC 0 . Figura 14: Amplificatore con reazione negativa I valori dei componenti sono: RC = 5 kΩ, RB = 6 kΩ, RE = 1 kΩ; VCC e VBB sono batterie da 10 V e 1, 5 V rispettivamente, vS genera una sinusoide di 500 mV di ampiezza e 1 kHz di frequenza. Il transistore è il 2N2222A, con β = 160. Soluzione Si intende usare il circuito della figura 14 per amplificare il segnale sinusoidale vS e si suppone che tale segnale sia a bassa frequenza, ovvero che possano essere trascurati gli effetti capacitivi delle giunzioni del transistore: questo, per componenti commerciali di fascia medio-bassa è vero fino a qualche decina di kHz. Il calcolo analitico del punto di funzionamento fornisce il risultato: IB = 4, 8 µA, IC = β · IB = 771 µA e VCE = 5, 29 V. Poiché al circuito di ingresso, sul nodo 4, è applicata una tensione v(4) non più costante, ma variabile nel tempo come v(4) = VBB + vS = 1, 5 + 0, 5 sin(2π1 · 103 t) la retta di carico sul piano IB × VBE , di equazione IB = v(4) − VBE RB + RE (1 + β) si sposta, mantenendo pendenza costante, come indicato nella figura 15. In modo corrispondente, il punto di funzionamento si sposta intorno alla propria posizione di riposo (Q), seguendo il valore di IBQ ; se le oscillazioni intorno a Q sono piccole, la zona interessata della caratteristica si può ritenere costante e variazioni sinusoidali di VBE si traducono in variazioni sinusoidali di IB , senza distorsioni. Sul piano delle caratteristiche di uscita, al variare di IB , il punto di funzionamento si sposta lungo la retta di carico, come indicato nella figura 16. Se nella zona di spostamento del punto di lavoro le caratteristiche di uscita del BJT sono sufficientemente parallele ed equidistanziate, le variazioni sinusoidali di IB producono variazioni sinusoidali della corrente di collettore, IC = β · IB , e della tensione collettore-emettitore, VCE . Ne consegue che anche la tensione di uscita Vout subisce una variazione sinusoidale e rappresenta quindi una copia c 2005 Politecnico di Torino ° 16 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Segnale sulla caratteristica di ingresso Date/Time run: 02/04/94 17:17:29 Temperature: 27.0 10u 8u Vs=0,2 V 6u Vs=0 4u Vs=-0,2 V 2u 0 0V 100mV 200mV 300mV 400mV 500mV IB(Q1) (1.5+V(4)-V(5)-VB(Q1)+VE(Q1))/(6000+165*1000) VB(Q1)-VE(Q1) 600mV 700mV 800mV Figura 15: Variazione del punto di funzionamento sulla caratteristica di ingresso. amplificata senza distorsioni del segnale di ingresso, Vs . Le due tensioni di ingresso ed uscita sono confrontate nella figura 171 . I comandi usati per le simulazioni PSPICE sono USO DEL BJT COME AMPLIFICATORE * .LIB EVAL.LIB * * netlist * RB 1 4 6K RC 2 3 5K VCC 3 0 10 VBB 5 0 1.5 RE 6 0 1K Q1 2 1 6 Q2N2222A VS 4 5 SIN(0 0.5 1K) * * analisi * .TRAN 1US 2MS .PROBE .END 1 In realtà, si vede dalla figura che la forma d’onda di ingresso è stata invertita, ovvero che l’uscita ha uno sfasamento di π radianti rispetto all’ingresso. c 2005 Politecnico di Torino ° 17 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici Segnale sulla caratteristica di uscita Date/Time run: 02/04/94 18:25:20 Temperature: 27.0 1.2m Vs=0,2 V Vs=0 0.8m Vs=-0,2 V 0.4m 0 0V IC(Q1) 2V 4V 6V (10-VC(Q1)+VE(Q1))/(1000+5000) VC(Q1)- VE(Q1) 8V C1 = C2 = dif= 10V 12V 3.9607, 1.0066m 6.1639, 639.344u -2.2033, 367.213u Figura 16: Variazione del punto di funzionamento sulla caratteristica di uscita. c 2005 Politecnico di Torino ° 18 Politecnico di Torino Dispositivi e Circuiti Elettronici STABILITA’ DEL PUNTO DI LAVORO DI UN BJT Date/Time run: 02/04/94 18:32:12 Temperature: 27.0 500mV 0V -500mV V(4)- V(5) 10V 5V 0V 0s 0.5ms 1.0ms 1.5ms 2.0ms V(2) Time C1 = 1.2513m, 3.5525 C2 = 731.244u, 8.1595 dif= 520.032u, -4.6070 Figura 17: Andamento delle tensioni di ingresso e uscita. c 2005 Politecnico di Torino ° 19